Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

domenica 30 novembre 2025

Carillon

CARILLON – 2.0
Andromeda Relix
Genere: Rock
Supporto: CD – 2025





Voglio subito tranquillizzare tutti coloro che esprimono il parere “Oggi il Rock è morto”, frase che sento dire da numerosi anni e che non ne ravviso il riscontro. Sarebbe il caso invece di andare ad approfondire l’argomento, magari proprio navigando nel web oppure comprando le riviste specializzate, allora probabilmente ci si avvicinerebbe alla realtà. A proposito di realtà, ne abbiamo una qui in Italia che da anni si prodiga al riguardo: loro sono i veronesi Carillon.
Composti da Luigi De Stefano (chitarra, compositore), Patty Simon (voce, testi) e da due turnisti alla ritmica nei live e registrazioni, Stefano Albiero (basso), Cristian Casarotto (batteria), Klandelion (tastiere) e Amos Castelnovo (batteria), partecipano a numerosi contest che spaziano da Sanremo Rock al Vicenza Rock Contest, quest’ultimo vinto nel 2022. Un altro riconoscimento conseguito è il “Premio Radio Voice”, e la lista è ancora più lunga.
Esordiscono discograficamente nel 2014 con “Il Grande Brivido” (Andromeda Relix) e replicano nel 2022 con “Rumore E Silenzio” (Andromeda Relix).
Il Rock proposto è contaminato da differenti generi con orientamento verso il Mainstream.
Il nuovo album, intitolato 2.0, è composto da dodici canzoni accompagnate da un libretto esaustivo con immagini e testi a cura di Angela Busato (KraKen Promotion).
E subito Rock sia: l’inizio spetta a “Perduti Orgogli”, sferzante ed elegante, interpretato dalla bella voce della carismatica Patty Simon. Il ritmo è sostenuto, le melodie di base sono facilmente orecchiabili e non può neppure mancare il rigido assolo di chitarra a spezzare l’andamento. Le carte sono già in tavola. Sentita nell’interpretazione la sorniona “Il Sogno E L’Incubo”, canzone dove gli anni fine ’80 sono tenuti in seria considerazione.
Con “Sbagliata” la voce si fa grossa, graffiante il riff trascinante al confine con l’Hard Rock. Difficile restare fermi durante l’ascolto; il pezzo sicuramente ha una riuscita live eccellente.
Il lato più ricercato e sperimentale viene da “Silente”, canzone all’inizio chitarra arpeggiata e voce recitante, vetrina per le doti di Patty. Strappi Hard squarciano l’ascolto per alternarsi al pacato, uno dei momenti più interessanti del disco. C’è del PostPunk nascosto; confesso che ho avuto richiami nella mia mente a Nina Hagen, specialmente nel finale.
Le acque si placano in “Sono Nata”, la formula canzone si palesa al meglio attraverso un ritornello forte e pungente nel testo autobiografico.
Con “Il Grido E L’Odio” ritorna il perfetto equilibrio fra posatezza e vigorosità, un classico andamento accalappiante in cui la formazione dimostra di essere coesa. Anche il basso fa buona presenza di sé in “Sarai”, dove ancora una volta gli anni ’80 sembrano non essere poi così distanti. Un andamento morbido in cui i testi di Simon sono al centro dell’attenzione.
Giocosa e divertente “Masochista” grazie a un andamento vocale prossimo al rap. Ancora una volta i Carillon non sono scontati, e l’ascolto diventa davvero fluido.
Ci si sofferma ad osservare la “Luna” con la soave voce di Patty, un fotogramma che scalda il cuore. L’anima gentile del duo è a nudo in tutte le sue forme.
Alexander Wyrd è l’ospite in “Sabbie Mobili”, una altalena fra voce maschile e femminile in cui si esalta la valenza di questa formula sempre funzionale. Altra piccola perla si intitola “L’Inizio Della Fine”, dove gli arpeggi della chitarra di Luigi De Stefano disegnano ambientazioni plumbee. Il disco si conclude con la versione recitata di “Il Grido E L’Odio”, supportata dalle tastiere di Klandelion. Tanta atmosfera da godere ad occhi chiusi.
Questo Rock è fresco, mai banale, amante delle buone melodie ma anche attento alla contaminazione per un risultato assolutamente caleidoscopico. Non basta un ascolto spensierato, perché a volte sa stupire. “2.0” è un disco che consiglio anche durante un bel viaggio in auto; è sicuramente di ottima compagnia. MS







Versione Inglese: 



CARILLON – 2.0
Andromeda Relix
Genre: Rock
Format: CD – 2025


I want to immediately reassure everyone who says “Rock is dead today”, a phrase I’ve heard for many years and which I don’t see reflected in reality. It would be better to delve deeper into the subject, perhaps by surfing the web or buying specialized magazines; then we would probably get closer to the truth. Speaking of reality, we have one here in Italy that has been working on this for years: the Veronese band Carillon.
They consist of Luigi De Stefano (guitar, composer), Patty Simon (vocals, lyrics) and two session musicians for live shows and recordings: Stefano Albiero (bass), Cristian Casarotto (drums), Klandelion (keyboards) and Amos Castelnovo (drums). They take part in numerous contests ranging from Sanremo Rock to the Vicenza Rock Contest, the latter won in 2022. Another award they have received is the “Premio Radio Voice”, and the list goes on.
They made their discographic debut in 2014 with Il Grande Brivido (Andromeda Relix) and followed up in 2022 with Rumore E Silenzio (Andromeda Relix).
The rock they propose is contaminated by different genres with a leaning toward mainstream.
The new album, titled 2.0, consists of twelve songs accompanied by an exhaustive booklet with images and lyrics curated by Angela Busato (KraKen Promotion).
And let the rock begin: the opening track is “Perduti Orgogli”, a striking and elegant song performed by the beautiful, charismatic voice of Patty Simon. The rhythm is sustained, the basic melodies are easily catchy, and there’s no shortage of a rigid guitar solo to break the flow. The cards are already on the table. In the interpretation we also hear the sly “Il Sogno E L’Incubo”, a song where the late80s are taken seriously.
With “Sbagliata” the voice becomes big and gritty, the driving riff bordering on hard rock. It’s hard to stay still while listening; the piece is definitely a great live performer.
The most refined and experimental side comes from “Silente”, a song that starts with arpeggiated guitar and recited vocals, a showcase for Patty’s talent. Hardrock bursts tear through the listening experience, alternating with calm moments, one of the most interesting sections of the album. There’s hidden postpunk; I confess I was reminded of Nina Hagen, especially in the ending.
The waters calm down on “Sono Nata”, the song formula shines with a strong, biting chorus in the autobiographical lyrics.
With “Il Grido E L’Odio” the perfect balance between restraint and vigor returns, a classic, captivating groove where the band shows its cohesion. The bass also makes a strong presence in “Sarai”, where once again the ’80s feel not so distant. It’s a soft flow where Simon’s lyrics are front and centre.
Playful and fun “Masochista” thanks to a vocal style close to rap. Once again Carillon are not predictable, and the listening experience becomes truly fluid.
We pause to observe “Luna” with Patty’s sweet voice, a heartwarming frame. The duo’s gentle soul is laid bare in all its facets.
Alexander Wyrd guests on “Sabbie Mobili”, a swing between male and female voices that highlights the always effective formula. Another small pearl is titled “L’Inizio Della Fine”, where Luigi De Stefano’s guitar arpeggios draw bleak ambience. The album closes with the recited version of “Il Grido E L’Odio”, supported by Klandelion’s keyboards. Plenty of atmosphere to enjoy with eyes closed.
This rock is fresh, never banal, loving good melodies but also attentive to contamination for an absolutely kaleidoscopic result. A carefree listen isn’t enough, because sometimes it knows how to surprise. “2.0” is a record I recommend even on a nice road trip; it’s definitely great company. MS









3 commenti:

  1. Gentile Massimo, vorrei chiederti se conosci una band dal nome Accauno, che musicalmente non rientrano appieno nel prog tout court, ma hanno anche influenze new wave e di quel rock anni 90 chiamato alternativo (personalmente amavo i C.S.I.) credo abbiamo realizzato 3 lavori fino ad ora. Una mia curiosità, mi spinge a chiederti se ti sono mai piaciuti i Litfiba degli anni 80, almeno fino al 1988. Giacché è in procinto la loro reunion per celebrare il loro doppio lavoro 17 RE. Personalmente li considero molto validi, anche se Renzulli alla chitarra non è certo un fenomeno. Ma ritengo Aiazzi e soprattutto Maroccolo al basso un buon esecutore, anche e soprattutto nel suo periodo con l'ultimo album dei CCCP e poi i grandi C.S.I.
    Un salutone.

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  2. Ciao Ivano, si li conosco e li ho recensiti: https://nonsoloprogrock.blogspot.com/search?q=accauno I litfiba mi sono piaciuti molto, i primi album li ho tutti, fino a Lacio Droom. Sono una costola importante del nostro Rock ed hanno influenzato migliaia di band italiane. "17 Re" è stupendo! Buona giornata.

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    1. Forse intendevi fino all' album "Spirito" in cui era presente il brano "Lascio Drom" che comunque uscì come singolo. Personalmente preferisco i Litfiba anni 80, già da "Pirata" in poi non li ho più sopportati. Anch'io ho tutti i loro dischi degli 80, compreso il loro primo vero album che è "Eneide di Kripton" disco strumentale dark wave quasi prog. È anche vero che li ho visti nel periodo di "Terremoto tour" e a 16 anni nel live di "Spirito". Però il mio vero amore nei 90, oltre al metal, al grunge degli Alice in Chains (Layne buon'anima) e al Death metal, erano i C.S.I. che sicuramente era la migliore band italiana di quel periodo.

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