PAATOS
– Ligament
Timeloss
Records
Genere:
Crossover Prog
Supporto: cd / digital – 2025
Sappiamo
bene che nel tempo il Progressive Rock ha vissuto di alti e bassi, tuttavia
malgrado le mode passino in continuazione, il genere ha saputo sempre rialzare
il capo a conferma della validità della proposta. È successo diverse volte,
agli inizi degli anni ’80 e anche nei ’90, quando la scena svedese ha giocato
un ruolo fondamentale per la ripresa indicando una nuova strada da percorrere,
quella che ha come punto di riferimento i King Crimson. Gruppi come Anekdoten,
Anglagard e Landberk sono stati faro per molte band a seguire, portando nuova
linfa al movimento. E proprio dalla fusione di Stefan Dimle e Reine Fiske dei
separati Landberk, con Johan Wallén della band Agg, che nasce nel 1999 il
progetto Paatos.
Ça
va sans dire che la musica proposta vive di atmosfere malinconiche e curate, il
tutto esaltato dalla scelta di mettere al timone una voce femminile, quella di Petronella
Nettermalm. Passano gli anni e la band registra cinque album da studio,
attirando a un certo momento anche l’attenzione della grande casa discografica
Inside Out, questo per sottolineare il momento in cui il genere riprende quota.
La formazione oggi è composta da Petronella Nettermalm (voce), Ulf Ivarsson
(basso), Peter Nylander (chitarra), e Huxflux Nettermalm (batteria).
“Ligament”
è dunque il sesto album della carriera, e contiene dieci canzoni in classico
stile Paatos, oramai una personalità ben definita.
La
delicatezza vocale di Petronella ben si lega con la frenesia ritmica di “Chemical
Escape”, brano apripista in cui la band evidenzia la causa del nuovo Prog che
si distanzia oramai anni luce da quello classico degli anni ’70. Non a caso nel
2004 un certo Steven Wilson (Porcupine Tree) è al mixaggio del loro album
“Kallocain”, a testimonianza della volontà di concentrare l’attenzione verso
nuove sonorità. Un'altra prerogativa dei Paatos è la forte propensione verso le
dolci melodie, qui arrangiate efficientemente. Effetti eco, gioco voce maschile
e femminile fanno di “Beyond The Forest” un brano cinematografico che fotografa
alla perfezione scene boschive. Ospite alla voce Mikael Åkerfeldt della band
Opeth. Non manca neppure il classico cambio umorale crescente all’interno, in
cui le band nordiche sono delle vere e proprie maestre.
Tastiere
ponderate aprono “I Deny” con estrema delicatezza. Il movimento paradossalmente
riporta alle colonne sonore di quei film italiani anni ’70 grazie all’uso del
mandolino. La band non nasconde neppure di nominare la propria musica come
“cinematografica”, lo si può leggere anche nel loro sito ufficiale.
“Ligament” è anche il titolo del breve singolo
che anticipa l’album, l’andamento è nuovamente ritmato, come quello di
“Chemical Escape”, dove il disagio è palesemente rappresentato attraverso un
approccio arabeggiante che conduce a “Post War Limina”. Il brano a sua volta ha
breve durata ed è strumentale, due minuti e mezzo effettati e tristi lanciati
in un loop senza soluzione di ritorno.
Introspettiva
e oscura come la copertina è “I'm Letting Go”, canzone fra le meglio riuscite
dell’intero album, vetrina per le capacità vocali di Petronella. Vere atmosfere
Landberk si possono apprezzare in “Who Am I”, mentre “Novembre” addentra in
luoghi freddi e uggiosi grazie agli effetti di fondo e al suono minimale
sfruttato per dare maggiore rilevanza ai testi.
Fra
le composizioni più lunghe dell’album c’è “Last Ones Of Our Kind” introdotto da
un bel coro di voci femminili. Il pezzo si articola in fughe e stop, dove la
ritmica bene eseguita ricopre il ruolo protagonista. A concludere “Svart”,
altra perla malinconicamente spettrale.
“Ligament”
è il classico album che non fa gridare al miracolo, a sua volta non ha pretese
di mutare uno stile oramai radicato, però si lascia ascoltare maledettamente
bene! Se amate la scena nordica anni ’90 /’00, qui avrete di che godere. MS
Versione Inglese:
PAATOS
– Ligament
Timeloss
Records
Genre:
Crossover Prog
Format:
CD / Digital – 2025
We know that Progressive Rock has experienced its ups
and downs over time, yet despite fleeting trends, the genre has always managed
to rise again, confirming the validity of its proposal. This happened several
times, in the early 80s and 90s, when the Swedish scene played a fundamental
role in the revival, pointing to a new path to follow, with King Crimson as a
reference point. Bands like Anekdoten, Anglagard, and Landberk became beacons
for many bands to follow, bringing new life to the movement. And it's precisely
from the fusion of Stefan Dimle and Reine Fiske from Landberk, with Johan
Wallén from Agg, that the Paatos project was born in 1999.
It's no surprise that the music proposed lives on
melancholic and refined atmospheres, enhanced by the choice of a female voice
at the helm, that of Petronella Nettermalm. As the years pass, the band records
five studio albums, eventually attracting the attention of the major record
label Inside Out, highlighting the genre's resurgence. The current lineup
consists of Petronella Nettermalm (vocals), Ulf Ivarsson (bass), Peter Nylander
(guitar), and Huxflux Nettermalm (drums).
"Ligament" is thus the sixth album in their
career, featuring ten songs in classic Paatos style, now a well-defined
personality. Petronella's vocal delicacy blends perfectly with the rhythmic
frenzy of "Chemical Escape," the opening track that showcases the
band's new Prog style, far removed from the classic 70s sound. Not
surprisingly, in 2004, Steven Wilson (Porcupine Tree) mixed their album "Kallocain,"
testifying to their focus on new sonorities. Another Paatos prerogative is
their strong inclination towards sweet melodies, efficiently arranged here.
Echo effects, male and female vocal interplay make "Beyond The
Forest" a cinematic piece that perfectly captures forest scenes. Guest vocalist Mikael Åkerfeldt of the band Opeth. The
classic mood shift is also present, a hallmark of Nordic bands.
Weighted keyboards open "I Deny" with
extreme delicacy, paradoxically evoking the soundtracks of 70s Italian films
through the use of the mandolin. The band doesn't hide their
"cinematic" approach to music, as stated on their official website.
"Ligament" is also the title of the brief
single that anticipates the album, with a rhythmic pace similar to
"Chemical Escape," where discomfort is palpably represented through
an Arabic-inspired approach leading to "Post War Limina." The track
is short and instrumental, a 2.5-minute effects-laden and sad loop with no
resolution.
Introspective and dark, like the cover art, is
"I'm Letting Go," one of the album's standout tracks, showcasing
Petronella's vocal abilities. True Landberk atmospheres can be appreciated in
"Who Am I," while "Novembre" explores cold and gloomy
places through background effects and minimal sound, highlighting the lyrics.
Among the album's longer compositions is "Last
Ones Of Our Kind," introduced by a beautiful female choir. The piece
unfolds with escapes and stops, where the well-executed rhythm takes center
stage. The
album concludes with "Svart," another melancholically spectral pearl.
"Ligament" is the classic album that doesn't
claim to be a miracle, nor does it aim to change a style that's now deeply
rooted. However, it's damn good to listen to! If you love the Nordic scene of
the 90s/00s, you'll enjoy this. MS

Anche se il primissimo album lo trovai un poco "raffazzonato" e allungato con le (ancora) poche idee a disposizione, già dal secondo ho iniziato ad "amarli" e supportarli.Questo nuovo album li riporta a grandi livelli di ispirazione "nordica" come piace a Noi,tristi melomani progressivi!
RispondiElimina...ne approfitto per segnalarti due nuove release Ita/Uk da i Caravaggio (ita) e The Prognosis (uk); se Ti capitano a tiro meritano ascolti e recensioni.
P.S.: per entrambe le band è il secondo full album.
Un Abbraccio
Ciao Mario. E si, hai detto bene, proprio come piace a noi. Quel velo malinconico supportato da eleganza è galeotto, come solo poche band nordiche sanno fare. Dei Caravaggio ho fatto già due recensioni, per l'album del 2022 e quest'ultimo che è davvero fatto bene! Bravo, tu segnala sempre, la buona musica va supoportata. https://nonsoloprogrock.blogspot.com/2025/09/caravaggio.html
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