CRAYON
PHASE – Synthetic Mind
Progressive
Promotion Records
Genere: Neo Prog
Supporto: CD / Digital – 2025
La
Germania è sempre protagonista in Europa per quanto concerne la musica in
generale; non è da meno quella "colta" e la Progressive Promotion
Records ne è testimone con le sue uscite sempre curate nel packaging e nel
contenuto sonoro. Nella scuderia numerose band, tra le quali spiccano i Crayon
Phase. Provenienti dalla Vestfalia (regione della Germania), sono oggi formati
da Raphael Gazal (voce), Wolfgang Bähr (chitarra), Arne Gröschel (batteria),
Frank Wendel (tastiere) e Peter Damm (basso).
Amanti
dei suoni Hard Rock e Neo Prog, i Crayon Phase rilasciano nel tempo due album,
"Within My Recollection" nel 2012 e "Two Hundred Pages" nel
2019, quest'ultimo riceve numerosi consensi. Tuttavia, bisogna attendere ben
sei anni per poterli ritrovare con il nuovo album "Synthetic Mind".
Anche qui, musica generalmente energica, strutture complesse e arrangiamenti
cinematografici che fanno della band un punto di riferimento per chi vuole
tentare di modificare le basi del Neo Prog.
Neanche
i testi sono banali, e qui vorrei fare anche io una riflessione insieme a voi:
perché noi umani parliamo sempre male della tecnologia che provoca dipendenza,
dei social e dell'IA, per poi farne uso quotidiano? Non siamo capaci di
smettere, ma lo diciamo; questo è davvero un fenomeno particolare e anche
argomento dei testi di "Synthetic Mind", assieme a crisi attuali, la
polarizzazione sociale e le tensioni politiche, il tutto ambientato in un
futuro distopico.
Sei
i brani proposti, tutti di media e lunga durata, che varia dai sei minuti e
mezzo agli undici.
Il
mondo è nel caos; anche questo, quante volte lo abbiamo detto e siamo rimasti
inerti spettatori? È così che i Crayon Phase aprono l'album, proprio con
"World Of Chaos", un brano in cui potenza e freschezza si fondono
assieme, supportati dalla bella voce di Raphael Gazal e da un ritornello
quantomeno indovinato. Non possono mancare stop e go, supportati da una ritmica
oliata e pulita.
"Mission"
prosegue l'intento con passo spedito e parti vocali da cantare assieme alla
band, tanto sono orecchiabili. Il meglio, tuttavia, risiede negli assolo di
chitarra elettrica, i quali palesano al proprio interno tanta materia Neo Prog.
Si
viaggia nel cosmo con "To The Stars", il livello sale, le arie
diventano inizialmente sospese... introspettive. Le tastiere sono maggiormente
presenti, così i synth, trasportano il sound verso sonorità care a band come
Arena e IQ più energici.
"Deep
Divide" è un pezzo letteralmente cinematografico, dinamico e lucente. La
band richiama stilemi del passato Hard Rock, ma lo fa con l'esperienza di chi
vive i giorni moderni. Chitarre e tastiere iniziano "The Synthetic
Mind", canzone dal profumo anni '80/'90 per stesura, dove anche
l'interpretazione vocale si fa più teatrale.
Il
brano che ho maggiormente apprezzato si trova proprio in conclusione, quel
"Insurrection" che mi sbatte in faccia tutta l'energia di questa
musica articolata ma curata nei particolari.
In
conclusione, "Synthetic Mind" è un bel ritorno che mostra una band
rodata in tutti i reparti, oltre che ispirata. Chi ama l'Hard Rock e il Neo
Prog è pregato vivamente di porre orecchio a questo lavoro, che come minimo non
vi lascerà indifferenti. MS
Versione Inglese:


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