GIANNI CARLIN – In Nessun Luogo
Autoproduzione
Genere: Rock sperimentale
Supporto: Bandcamp / CD – 2025
Generalmente
spetta a noi decidere cosa volere dalla musica, tranne nelle volte in cui si è
costretti a subirla. Lo stato d’animo è un fattore temporaneo che muta di
istante in istante; ha la sua valenza, ovviamente, ma la scelta dell’ascolto è
soltanto una questione sia mentale sia di gusto. Quest’ultimo si forgia con gli
anni e con la cultura dell’individuo, per questo non siamo tutti uguali. In
definitiva, ognuno di noi ha un rapporto soggettivo con la musica. Gli amanti
di questa musa variano molto, io per farvi un esempio, faccio parte della
categoria degli onnivori sonori, ossia di coloro che non disdegnano nulla,
neppure la ricerca che spesso travalica in lidi non certo orecchiabili. Se poi
si entra nel campo del Progressive Rock o dell’Art Rock, allora il discorso
diventa ancora più ricco di innesti.
Gianni
Carlin è uno di questi, non soltanto un artista musicista amante del flauto e
dei Jethro Tull su tutti, ma anche performer e poeta, ecco quindi gli innesti
che rendono la musica proposta una appetitosa preda per quelli come me.
Ho
avuto modo di conoscerlo attraverso i gruppi John Silver Band e Campo
Magnetico. Nella sua carriera artistica ha realizzato sei album, tre dei quali
da solista nel genere Electro‑Ambient:
“Cloud(icante)” (2020), “Mysticalisms” (2021), “Praxsax” (2022), tutti in
formato digitale e autoprodotti. Nel 2025 realizza “A Caccia Di Vento” e, a
pochi mesi di distanza, è la volta di questo nuovo album intitolato “In Nessun
Luogo”. Con la copertina di Claudio Rossi, il disco si presenta con cinque
canzoni impreziosite dalla presenza di Alfonso Capasso (Aliante) al basso.
Una
delle armi più affilate del bellunese è la poesia, ma anche la sagacità con cui
approccia al testo, sempre ficcante e, allo stesso tempo, scandagliato da più
lati attraverso visioni non convenzionali. Molti di voi avranno già capito che
non si tratta di un lavoro semplice, ma che necessita di più ascolti e di certo
non superficiali; ciò accade sin dalla suite di apertura di ventuno minuti e
mezzo, dal titolo “Contemplazione Del Tempo Svenduto”.
L’inizio
ha un andamento monolitico e cadenzato, dove anche i brevi interventi di flauto
si ripetono graffianti ma non protagonisti, il tutto per voler lasciare la
scena al testo, vero protagonista. Il cantato non è quindi prettamente
melodico, ma tracciante di un percorso perfettamente incastonato nel suono,
atto allo scopo di interagire con l’ascoltatore quasi nell’intento di
scolpirlo. Tuttavia siamo sempre nel territorio della musica Progressive e
quindi sperimentale, non mancano per questo cambi umorali e di tempo. Momenti
narrati su suoni psichedelici spezzano l’andamento. In seguito il flauto è più
presente su un movimento crimsoniano altamente nervoso.
Molto
più breve “Dubbidomandeperpessità”, canzone di poco più di due minuti in cui
Carlin tenta un approccio vocale più armonioso, sorretto sempre dal suo
immancabile refrain flautistico.
“Una
Storia Avanzata” è sorniona e intrigante, tratta di vicissitudini fra una donna
e un uomo, il tutto nel classico stile Carlin. Sale il ritmo con “I Giorni Del
Diniego”, in questo caso più prosa che poesia, per poi giungere alla conclusiva
“Prometeo”, della quale vi lascio il testo completo per farvi capire come
l’artista approccia la lirica:
“Non
è tanto il morire quello che più mi deprime, ma il sapere di non essere
immortale.
‘Nessun
pezzo di ricambio, nessun pezzo di ricambio!’
Vorrei
essere clonato o non essere mai nato; almeno eviterei di essere un mortale.
‘Nessun
uomo di ricambio, nessun uomo di ricambio!’
La
mia divinità è fatta di bulloni, viti e circuiti: tutta roba che durerà in
eterno.
Tutto
ciò che posso fare è tentare di portare avanti i limiti insulsi del mio essere
pezzo difettoso.”
Il
criterio vocale è simile in tutti i brani e questo potrebbe appiattire l’ascolto,
tuttavia, come ho avuto modo di esporre in precedenza, la voce è solo un mezzo
per esprimere i concetti.
Gianni
Carlin ha dunque una fortissima personalità, è un artista completo che non
scende a compromessi, il classico “prendere o lasciare”; per quelli come me è
alimento per la mente. Coraggioso. MS
Versione Inglese:



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