Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

domenica 19 marzo 2023

Live! - Racconti di vita e concerti

 LIVE! - RACCONTI DI VITA E CONCERTI

Arcana Edizioni


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Ventinove scrittori e scrittrici per ventinove storie in cui i protagonisti sono i concerti.
Ordinabile in tutte le librerie e piattaforme on line.

In questo volume anch'io, Massimo Salari racconto un episodio vissuto durante gli anni '80, l'avventura capitatami per andare a vedere il concerto dei MARILLION.
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Grazie a Scriptorama Agenzia Letteraria per il prezioso supporto, ad Arcana Edizioni per aver creduto nel progetto, a Luca Pantanetti per gli esperti consigli e a Eleonora Pizzi per l'aiuto e la presenza.

venerdรฌ 17 marzo 2023

Mobili Trignani

MOBILI TRIGNANI – PopArticolare
Music Force / Casetta Records
Genere: Cantautore – Pop - Folk
Supporto: cd – 2023




Ognuno di noi da ragazzo ha avuto un luogo di aggregazione, dove spartire il tempo libero fra giochi, musica, letture e quant’altro. Qui generalmente nascono amicizie forti e anche passioni che se supportate con il tempo possono divenire grandi hobby, se non addirittura nei piรน fortunati dei casi anche un mestiere. La musica si ascoltava assieme e si criticava su questo o quel passaggio, i generi erano e sono ancora oggi molteplici, ma poco importava, l’importante era la compagnia. Oggi siamo tutti connessi ma piรน distanti, per fortuna c’รจ sempre chi fa della musica ancora un vero e proprio divertimento. E’ il caso dei Mobili Trignani, amici che si conoscono in un luogo di aggregazione chiamato “Casetta” ad Arsita (Te). Una storia come tante questa di Nicola Modesti (voce, chitarra, basso, synth, batteria) e di Fabrizio Trignani (voce, chitarra, basso, synth), ricca di vita, passione e legami sia umani sia musicali.
In principio suonano cover dei Red Hot Chili Peppers per poi passare, come nel caso di Fabrizio nel 2012, alla carriera solista. Ed รจ nel 2017 che giunge l’esordio con l’album "Diario Di Un Menestrello" del quale segue anche un tour. Gli anni appongono esperienza al bagaglio, ed ecco vederli aprire concerti per artisti come Tricarico, Ratti Della Sabina, Duo Bucolico, Lorenzo Kruger, Pan del Diavolo, etc.  Dopo alcuni singoli oggi troviamo il Pop dei Mobili Trignani in questo nuovo album intitolato “PopArticolare”, nomen omen.
In semplice edizione cartonata gialla il disco si presenta con dieci canzoni, tutte dirette ed orecchiabili.
Facili da ricordare e canticchiare assieme a Fabrizio, hanno tutte una loro ben distinta personalitร  e le tematiche sono quelle tipiche del Pop con ad esempio l’amore trattato nel brano iniziale “Sotto Le Stelle”. Se proprio devo ricercare un punto di riferimento che possa fare da paragone per farvi addentrare in questo mondo sonoro (anche se minimamente), posso dire che alcuni momenti mi ricordano Alex Britti ma anche l’Alberto Fortis piรน pacato. Maggiormente ricercata la metrica lirica di “Salasso”, per niente scontata. La batteria รจ quella maggiormente in evidenza assieme alla voce. In “Babbo Natale” Fabrizio spoilera il fatto che non esiste, e qui anche un breve assolo di tastiere a spezzare l’ironico ascolto. In “Lei” risiedono melodie pacate, una semi-ballata che gioca sempre con le parole. Organetto e mandolino aprono l’inattesa “Uatelilive”, folk dialettale con un finale inatteso, a mio avviso il momento piรน bello dell’album. Ritorna il cantautorato in “Labora”, quello dal profumo anni ’80 ma con un ritornello moderno. Non mancano i buoni arrangiamenti, anche disco, come nel caso di “Climax”, come sapeva fare un certo Pino D’Angiรฒ nei primi anni ’80. Si canta ancora con “Giri A Vuoto”, canzone da fare assieme come dicevo all’inizio della recensione ed un “na na na na na” irresistibile. E poi chi ha detto che il Pop non puรฒ essere culturale? Ascoltare “Lazzaro De Tormes” รจ una conferma, sembra che i Mobili Trignani abbiano mixato Guccini con Vecchioni per un risultato da ascoltare attentamente, specialmente riguardo i testi, chiave importante del progetto. A suggello giunge “Il Mio Talento” altro brano in bilico fra Stefano Rosso e Fabrizio De Andrรจ, per dirvi che qui la banalitร  non รจ proprio di casa. 
Sicuramente dopo pochi ascolti anche voi vi troverete a cantare le canzoni dei Mobili Trignani, questo รจ il potere della musica, puรฒ diventare parte di noi in modo semplice ed immediato. Consigliato agli amanti del Pop simpatico ma anche del cantautorato impegnato, intelligenza musicale. MS





  

martedรฌ 14 marzo 2023

Emil Moonstone & The Anomalies

EMIL MOONSTONE & THE ANOMALIES – Naked Is Man Upon The Earth
Seahorse Recordings
Genere: Alternative – Post Rock
Supporto: cd – 2023




In questo periodo storico mondiale ci stiamo malauguratamente abituando ai scenari apocalittici, vuoi nella realtร  che in certi film di fantascienza, il nostro pianeta sta subendo le nostre malefatte. Siamo indiscutibilmente un brutto animale che popola questa terra.  Anche la musica si cimenta in colonne sonore riguardanti l’argomento sempre piรน in voga. Inizia il Metal che ha fatto della distruzione un vero e proprio credo sin dai suoi albori, ma anche altro Rock si รจ proposto sul tema, non da meno il Dark e il Post Rock, tutto questo per sensibilizzare la popolazione nel porre fine a questo scempio. L’uomo รจ sempre piรน solo con se stesso e cerca di porre rimedio a tutto ciรฒ, ma la riuscita รจ difficile oltre che lontana.
Cosa attende all’umanitร  ce lo racconta Emil Moonstone nel suo secondo album “Naked Is Man Upon The Earth”, che prosegue il cammino intrapreso con il precedente “ Disappointed”. Emil รจ un cantante oltre che compositore della scena Dark Punk bolognese, il suo cammino passa attraverso band come South Breed Out nel 1992 e i Two Moons, gruppo con cui ancora suona realizzando nel corso del tempo un EP e quattro album. Intraprende la carriera solista nel 2018 ed รจ qui che nasce “Disappointed”, facente parte della scena alternativa italiana. Buona l’attivitร  live che per essere realizzata al meglio vede il formarsi dei  The Anomalies.
Suonano nel disco Emil Moonstone (voce, chitarra, synth, batteria), Mino Adriani (chitarra) e Joshep Rips Asanda (basso in “The Meaning Of Life” e “Men Of Straw”) mentre i The Anomalies sono Mino Andriani (chitarra), Emanuele Laghi (piano) e Ludovico Ingrao (batteria).
L’edizione che accompagna il supporto ottico del CD รจ cartonata con un bellissimo artwork di Stefano Bonazzi rappresentante la sua opera “The Cemetery Of Umbrellas”, perfetta immagine di un mondo straziato e desolato.
“Naked Is Man Upon The Earth” รจ composto da nove canzoni a partire da “Safe Me” di cui viene realizzato anche un video a cartone animato. L’esperienza trentennale di Emil nell’ambito si evince subito all’ascolto, dove i particolari vengono ben curati e l’amore per artisti come Iggy Pop e The Stooges lascia alcune tracce all’interno. La voce graffiante descrive i testi in lingua inglese mentre gli anni ’80 aleggiano attorno a noi. Malinconica giunge “I Keep My Crown” grazie soprattutto all’uso del piano che si esalta ulteriormente in “Pain”, qui la voce narra, mentre alcuni richiami a David Sylvian sovvengono alla mente. Chitarre noise si presentano di tanto in tanto e il Dark si da staffetta con la Psichedelia. Tanto mestiere anche in “The Soldier”, un mix d’influenze personalizzate che fanno del pezzo un caleidoscopio sonoro. La title track รจ piรน ritmata fra Punk e Eno, scelta che lascia intendere la volontร  del musicista di comporre musica decisamente non scontata. “Men Of Straw” lascia entrare un poco di luce fra le note, ma ci pensa “All It’s All Over” a ricondurre l’ascolto in ambientazioni grevi. Un arpeggio di chitarra apre “The Meaning Of My Life” e ancora di piรน gli anni ’80 sono nel pentagramma. Il brano รจ effettato e ricco di buone melodie. Il disco si chiude con “Ash” fra suoni synth e ricerca sonora.
“Naked Is Man Upon The Earth” รจ dunque un disco fuori dai schemi, un grido rivolto a tutti noi che amiamo la musica e che intende sensibilizzare sull'argomento, fra tinte fosche e rabbia. Una bellissima diapositiva sonora inquietante. MS




 

domenica 12 marzo 2023

L'Ira Del Baccano

L’IRA DEL BACCANO – Cosmic Evoked Potentials
Subsound Records / NRV Promotion
Genere: Psichedelia strumentale / Doom
Supporto: CD - 2023




Sulla musica ne abbiamo lette e dette di tutte, che fa stare bene, che emoziona, l’importanza della tecnica, delle melodie, e anche che c’รจ musica e musica. Ovviamente l’addentrarsi nell’ascolto dipende da molteplici fattori come lo stato d’animo che abbiamo in quel momento, il luogo o la situazione in cui stiamo ascoltando, tutti elementi che hanno la giusta valenza per il raggiungimento del risultato emotivo. Molte canzoni si possono ascoltare distrattamente, magari ci fanno compagnia durante il lavoro oppure in un viaggio in auto, non richiedono un approccio importante e questo va anche bene perchรฉ nella vita serve di tutto, mai banalizzare. Ma c’รจ musica che non lascia scampo a distrazioni, quella che ti ci devi buttare dentro anima e corpo, il classico viaggio mentale che solo un genere come la Psichedelia puรฒ donarti, vuoi piรน o meno lisergico. Maestri del movimento sappiamo bene essere i Pink Floyd, almeno per il lato maggiormente commerciale di esso e poi Grateful Dead, Hawkwind, insomma di nomi da citare ce ne sono molteplici, chi piรน chi meno famosi.
Anche in Italia abbiamo interessanti artisti che si cimentano al riguardo, un esempio sono i L’Ira Del Baccano. Quando la Psichedelia si fonde assieme al genere Doom allora il risultato รจ ancor piรน interessante, e quando da noi si dice Doom, il nome che viene immediatamente alla mente รจ quello del maestro Paul Chain (ex Death SS, Paolo Catena, Paul Cat, etc.). E’ proprio lui che produce il primo mini cd del gruppo che in origine, a metร  degli anni 2.000, si chiama ancora Loosin’o’Frequencies. Il nome L’Ira Del Baccano esce nel 2006 e suonano un genere strumentale che vede mixare sonoritร  Black Sabbath, Pink Floyd, Rush a quanto detto in precedenza. Ovviamente i brani per poterci condurre in un trip sono necessariamente lunghi e questo si evince anche all’ascolto dei dischi rilasciati negli anni a partire da “Terra 42” del 2014.
“Cosmic Evoked Potentials” รจ il quarto disco in studio e mi viene subito da sottolineare l’ottimo lavoro fatto in fase di registrazione con una buona pulizia sonora. Il disco si compone di cinque brani e viene aperto dai dieci minuti abbondanti di “The Strange Dream Of My Old Sun”. Un riff semplice da memorizzare fa il buono e il cattivo tempo fra sbalzi umorali e voli pindarici che hanno della Jam improvvisata, come, in effetti, solo questo genere sa regalare. Proprio a proposito d’improvvisazione cade a pennello il secondo brano intitolato “Genziana (Improvisation 42)” il piรน lungo grazie ai tredici minuti abbondanti che lo compongono. Inizia sottovoce, quasi coccolando l’ascoltatore abbindolandolo a tratti con effetti synth per poi aprirsi nel proseguimento. Questo puรฒ interessare molto anche al fans della band Ozric Tentacles.
Tanti effetti in “The Electric Resolution” da far sentire l’ascoltatore come dentro una bolla isolata. Si รจ al cospetto di musica interamente strumentale e quindi si deve parlare anche di tecnica che in questo caso รจ buona e mai invasiva o logorroica. Gli assolo scivolano via con piacere mentre la ritmica senza strafare segue il tutto con precisione e pulizia. Inizio maggiormente riflessivo per “Cosmic Evoked Potentials”, qui mi ritrovo veramente ad ascoltare a occhi chiusi per immaginarmi in altri mondi, la melodia ne รจ ottima colonna sonora. Chiude la breve e quasi acustica “Cosmic Evoked Potentials”, e si ritorna sulla terra.
Questa รจ musica che esterna, non da sottofondo e L’Ira Del Baccano รจ un macchinario al riguardo da guerra, oltretutto non fa neppure ostaggi. Siete avvisati. MS





sabato 11 marzo 2023

Malombra

MALOMBRA – T.R.E.S.
Black Widow Records
Genere: Progressive Heavy - Gothic Metal
Supporto: cd – 2023




Nella penombra si aggirano losche immagini che la nostra fantasia riesce a inventare. Non sempre รจ ciรฒ che pensiamo di vedere e questo ci intimorisce, lascia adito a circostanze ambigue, dove atavici spaventi sono irrefrenabili. Ma diciamo la veritร , la paura รจ un’emozione che in qualche caso non ci dispiace provare, fa sentire vivi, specie se รจ frutto appunto dell’immaginazione. La musica รจ portatrice sana di emozioni e come tale non disdegna nemmeno passaggi nell’oscuritร , cosa sarebbe stato un film come “Profondo Rosso” senza la colonna sonora dei Goblin? Un altro esempio รจ il genere Doom, in tal caso consiglio l’ascolto di maestri come ad esempio gli svedesi Candlemass, e se poi ci aggiungiamo del Gothic Metal il risultato di certo ne trae beneficio.
Da noi in Italia abbiamo avuto un grande numero di artisti che hanno approfondito l’argomento, come ad esempio i Death SS e lo stesso Paul Chain per fare solo due nomi, ma gli anni ’80 ci deliziano di queste sonoritร  in lungo e in largo, e la casa discografica genovese Black Widow Records ne sa qualcosa al riguardo, in quanto maestra nello scoprire e diffondere talenti. Fra i numerosi nomi della scuderia spiccano gli storici Malombra che esordiscono discograficamente nel 1994 con l’album omonimo. Fra le file della band ha militato il bassista Diego Banchero, parte considerevole del circuito, anche fondatore del gruppo Il Segno Del Comando, ma la figura portante dei Malombra รจ quella del cantante estroso e carismatico Mercy (Renato Carpaneto).
Sono passati ben ventidue anni dall’uscita del loro terzo album “The Dissolution Age” (Black Widow – 2001), potete capire la sorpresa che mi coglie alla vista del logo Malombra sopra una nuova copertina qui per opera di Alessandro Sardino e di Mercy stesso, sapendo poi che in passato la band ha avuto all’interno screzi e quindi un vero e proprio stop. Il disco “T.R.E.S.” esce anche in formato doppio lp contenente sette brani, tutti di media e lunga durata. Oggi suonano nel disco Matteo Ricci (basso, Mellotron, vocoder, chitarra), Fabio Cuomo (batteria, tastiere), Giulio Gaietto (batteria, synth) e Mercy (voce). “T.R.E.S.” รจ un progetto che ha aspettato anni per vedere la luce, inizialmente intrapreso nel 2002 circa e poi sospeso, ma oggi lo possiamo godere in tutto il suo splendore.
Come in una colonna Sonora suoni inquietanti introducono all’ascolto di “Astarte Syriaca” ma sono registrati molto bassi, e se si alza il volume si resta travolti dall’inizio delle chitarre elettriche che giungono improvvisamente come un pugno allo stomaco.
Il cantato di Mercy in qualche caso al limite dello stonato, fa volare con la memoria agli anni ’80 quando il Rock italiano comincia ad avere una propria personalitร  anche grazie a band come Litfiba o C.C.C.P solo per fare due nomi.
“Baccanalia” ha una durata superiore ai nove minuti e la nebbia ci avvolge fra le note sempre inquietanti e un organo dona all’ambiente un inquietante scenario ecclesiastico. Mercy recita piรน che canta, il crescendo ha una cadenza ritmica travolgente da rituale. “Malombra” ha la durata di dodici minuti, scuri come la pece, questa volta l’apertura รจ affidata al piano e al synth, ma il risultato non cambia, l’angoscia รจ sempre dietro l’angolo pronta a invaderci. Il Metal รจ lasciato da parte per dare spazio a un ambiente che potremmo definire maggiormente progressivo, salvo fuoriuscire con tutto il vigore a sua disposizione nella parte finale del brano che ritengo essere il piรน bello dell’intero album. Parlare delle singole canzoni del disco non รจ che abbia poi molto senso in quanto tutto va ascoltato come opera unica e quindi nella sua interezza dove morte, oscuritร , riti, e tutto quello che si potrebbe aggirare attorno ad una “Malombra” sono protagoniste.
Certamente รจ un disco indirizzato ad un pubblico di nicchia, ma chi volesse addentrarsi anche per la prima volta nel mondo Malombra “T.R.E.S.” รจ una buona occasione, l’importante รจ non avere paura del buio ma soprattutto…Open Mind! MS






sabato 4 marzo 2023

Tritop

TRITOP - Rise Of Kassandra
Tritop Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: Bandcamp – 2023




Spesso abbiamo letto oppure siamo entrati sull’argomento “che fine sta facendo la nostra musica” e chi in maniera piรน pessimistica e chi con uno sguardo piรน benevolo ne abbiamo dette di tutte. E’ vero che il mercato รจ in crisi, anche se il vinile sta prendendo sempre piรน piede, ma quando si costata la presenza di nuove band di giovani ragazzi intenti a suonare un genere antico quale il Progressive Rock, allora sta significando che un filo di speranza ancora c’รจ. Chiaramente non si parla piรน di mestiere, oggi le band suonano piรน per la passione, poche sono coloro che gliel’hanno fatta e questo soprattutto grazie alle numerose date live, dove si puรฒ veramente racimolare qualcosa. L’Italia รจ stata sempre sotto il mirino mondiale per il Prog, dobbiamo essere orgogliosi di tutte le band che si sono prodigate dagli anni ’70 a oggi. Purtroppo noi siamo un pubblico esterofila, dove vige la regola dell’erba del vicino รจ sempre piรน verde, invece abbiamo in casa band che nulla hanno da invidiare ad altre magari piรน blasonate straniere. Un bell’esempio giunge dai Tritop, formazione nata nel 2016 da un’idea del batterista Ivo Di Traglia che con i suoi amici Pierfrancesco Di Pofi (tastiere), Francesco Caponera (chitarra), Jacopo Tuzi (basso), Mattia Fagiolo (voce) e Iacopo Di Traglia (testi), riporta alla luce sia le sonoritร  anni ’70 (King Crimson, Yes, Genesis ed Emerson, Lake & Palmer) che il Prog piรน recente ad esempio caro a band come The Flower Kings o Spock’s Beard.
L’amore per il genere da parte dei Tritop รจ totale e lo si evince anche dalla volontร  di accontentare i collezionisti del vinile, il disco “Rise Of Kassandra” รจ edito si in file (Spotify, Bandcamp etc.) ma anche in CD e LP, a testimonianza di quanto detto in precedenza. Con loro un esteso parterre di chitarristi ospiti, Pietro Cornacchia, Simone Cozzetto, Andrea Ricci, Vincenzo Mancini, Emanuele Andolfi, e Pasquale Ripa. Con l’artwork curato da Graziano Roccatani e una buona registrazione effettuata nei MStudio Center, il debutto รจ composto di quattro brani e questo fa giร  intendere la lunga durata dei stessi. Infatti, apre la mini suite “Rise Of Kassandra” con i suoi bei tredici minuti. Subito chitarra e mellotron in cattedra fra classicismi e Kaipa fanno alzare il pelo agli appassionati del Prog, annessi richiami Gentle Giant e Genesis, un immediato pugno allo stomaco. Da solo il pezzo vale l’album nel senso che qui si puรฒ ascoltare davvero di tutto, sia virtuosismi che melodie orecchiabili oltre agli immancabili cambi di ritmo. Una parola per la bellissima voce di Mattia Fagiolo, che da ancora il meglio nell’adiacente “Delighted Insanity”, vera e propria chicca Prog di rara bellezza. Qui Spock’s Beard e tanta energia grazie anche all’ottimo lavoro alla batteria di Ivo Di Traglia. La canzone piรน breve s’intitola “Island Of Servitude” con poco piรน di quattro minuti che mi fanno scaturire una riflessione, i Tritop sono giovani, ma hanno alle spalle un bagaglio culturale musicale ampio. Hanno ascoltato molto, ma soprattutto hanno assimilato, qui ci sento anche frammenti di Echolyn, magari mi sbaglio, tuttavia la materia storicamente la conoscono davvero bene. E veniamo al brano piรน bello del disco, la suite di ventiquattro minuti “The Sacred Law Of Retribution”, vera manna dal cielo per il classico Prog fans. Si apre con i giochi vocali in stile Gentle Giant e direi anche piuttosto Savatage style visto le chitarre elettriche. E poi via alla ricerca di nuovi intrecci sonori fra staffette di assolo e molto classicismo come piace a Lucassen degli olandesi Ayreon. Sottolineo anche la cura per gli arrangiamenti che fanno dell’ascolto un piacere assoluto.
Ritengo “Rise Of Kassandra” pur essendo oggi solo a marzo, una delle migliori uscite dell’anno, ma non soltanto per il Prog italiano, bensรฌ mondiale. I ragazzi hanno idee, passione, tecnica e classe da vendere, ne sentiremo parlare di piรน, ne sono sicuro, anche se fare Prog non รจ fare Trap e quindi consapevolmente si resta in un limbo per appassionati… Purtroppo! MS 






domenica 26 febbraio 2023

Haken

HAKEN – Fauna
Inside Out
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd – 2023




Ho sempre seguito con curiositร  l’evolversi musicale della band londinese Haken, perchรฉ sono quelle che piacciono a me, ossia coloro che cambiano disco dopo disco, anche a discapito dei fans stessi. “Fauna” รจ il settimo album in studio e vede il ritorno del tastierista Pete Jones per una formazione che oggi si presenta cosรฌ: Ross Jennings (voce), Richard Henshall (chitarra, tastiere), Charlie Griffiths (chitarra), Pete Jones (tastiere), Conner Green (basso) e Ray Hearne (batteria).
A chi non conosce la band, dico che iniziano con un Metal Progressive dalle forti tinte Progressive per poi mutare il suono anche attraverso ritmiche spezzate e incastri sonori come piaceva fare ad esempio a Fripp con i suoi King Crimson. Non credo poi sia un caso stampare due copertine monocromatiche come “Vector” (Rossa come “Discipline”) e “Virus” (Gialla come “Three Of A Perfect Pair”). I tratti ripetitivi, duri e su scale in crescendo in effetti sono comuni alle due band, ma come ho avuto modo di dire, gli Haken cambiano nel tempo piรน velocemente dei maestri King Crimson stessi. Oggi il ritorno a una copertina tutta colorata. Non nascondo che all’ascolto dell’EP “Taurus” ho avuto molti dubbi sulla bontร  di questo nuovo prodotto che ora andiamo ad analizzare.
Il primo brano “Taurus” รจ uscito settimane fa come singolo per cui conosco bene il suo andamento, quello che poi mi ha preoccupato maggiormente. La voce di Jennings รจ sempre ottima, cosรฌ รจ buona la scelta del ritornello, ma tutto รจ giร  sentito sembra un brano aggiuntato con spezzoni di altri fra Tool, Pain Of Salvation e del Nu Metal (Tรฒ, chi si rivede). Poca materia rispetto la personalitร  di questi inglesi. Gli Haken amano ritmiche sbilenche, come ad esempio suonano nella giร  nota “Nightingale”, alcune coralitร  e andamenti sono come quelli che ci hanno insegnato gli americani Echolyn, ma qui risiede oscuritร , non a caso sento anche sprazzi di Opeth. Non รจ colpa mia imporvi tutti questi nomi, le mie orecchie sentono questo. Terzo brano noto, tratto anche lui dall’EP “Lovebit” intitolato “The Alphabet Of Me” qui c’รจ elettronica, un cambio stilistico notevole rispetto quanto ascoltato.  Ruffiano e ricolmo di dejร  vu ha comunque un interessante finale con tromba e atmosfere anni ’80. Vengo ora ai brani non noti a iniziare da “Sempiternal Beings”, premetto che sono un pochino stanco di ascoltare smanate sulle corde della chitarra a battere su ritmiche sempre spezzate e con un cantato che sembra incongruente a quanto suonato (praticamente del Math Rock), lo dico sinceramente, รจ una formula che alla fine mi ha stancato, magari a un ascoltatore che giunge ora piace e lo definisce una genialata. Tuttavia la band si diverte, questo si percepisce benissimo ed รจ quindi uno dei pezzi meglio riusciti dell’album. Il copia incolla degli incastri fra ritmi spezzati procede con “Beneath The White Rainbow” dall’incedere greve e …Nulla di nuovo all’orizzonte. Basso, batteria e voce aprono “Island In The Clouds”, brano fra i piรน Crimsoniani dell’intero album. Nel proseguimento la band dimostra ancora una volta un intesa invidiabile. “Lovebite” รจ breve ma รจ una mitragliata di suoni che potremmo definire alla Haken e non manca il solito placamento dove la voce tesse belle melodie, questa volta in stile anni ’70. Il brano che piรน ho apprezzato รจ anche il piรน lungo “Elephants Never Forget” con i suoi undici minuti abbondanti. Qui c’รจ tanta materia soprattutto il riferimento clamoroso ai Gentle Giant che poi lascia spazio al suono moderno e ai ritornelli gradevoli, tecnica strumentale, intesa, insomma qui c’รจ del carattere forte che mi ha convinto come nei primi album della loro carriera. Il Math Rock forse รจ troppo presente fra le note come ad esempio nella malinconica “Eyes Of Ebony”, canzone dedicata alla dipartita del padre di Richard Henshall proprio avvenuta durante le sessioni dell’album. In conclusione il colorato “Fauna” รจ un mix fra “Vector” e “Virus” con sprazzi di “The Mountain” e “Affinity”, il tutto rivisitato in chiave sonora moderna ma a mio giudizio con troppe ripetizioni che alla lunga tendono a stancare l’ascoltatore. I King Crimson sono punto di riferimento per molte band, ma solo loro sono i King Crimson, quindi…Attenzione. Mi spiace, pensavo fosse un disco migliore, direi piรน un mezzo passo falso, anche se all’interno per fortuna ci sono alcune chicche da non sottovalutare come quelle descritte. Gli Haken mutano sempre, metto “Fauna” nel limbo dell’ibrido e attendo nuove uscite. MS 






sabato 25 febbraio 2023

Lorenzo Venza

LORENZO VENZA – Mind Atlas
Autoproduzione
Genere: Virtuoso – Fusion
Formato: cd / Shining Thoughts Land / Spotify – 2022




Parlare di un disco strumentale scritto da un musicista e compositore virtuoso non รจ mai semplice, perchรฉ se ti addentri nella tecnica, potresti spaventare il lettore il quale si ritroverebbe avanti ad una selva di termini che non conosce, se invece ne parli in maniera superficiale, potresti rendere addirittura banale un lavoro che magari cosรฌ non รจ. Come comportarsi in maniera corretta รจ una via di mezzo, ma l’importante รจ che passi il messaggio di cosa c’รจ all’interno di un’opera, poi sarร  la vostra curiositร , magari navigando in internet, a colmare il resto.
Questo piccolo preambolo per introdurci nel mondo di Lorenzo Venza, cosรฌ spiega la sua biografia: “Suona dall’etร  di quattordici anni: studia privatamente chitarra a Siena. Nel 1999 consegue il Diploma di Maturitร  Classica presso il Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini “ di Siena. Nel 1999 frequenta i seminari teorici di “Siena jazz” al secondo livello. Nel settembre del 1999 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’UM (Universitร  della Musica) alla facoltร  di Chitarra; nel 2000 prosegue gli studi presso “Percentomusica”, dove si diploma nel 2004, sotto la guida di Massimiliano Rosati, Stefano Micarelli, Franco Ventura, Umberto Fiorentino, Maurizio Lazzaro, Fabio Zeppetella. Al momento รจ impegnato con gli Utรฒpia nella promozione del fortunato disco “Ice And Knives”(Anteo Records) e con la band elettro-funk-acustica “Acoustic Axe Hit”, mentre continua collaborazioni didattiche in varie scuole e centri specializzati, proponendo una didattica personale e personalizzata, inerente alla chitarra moderna.
Vede anche l’uscita del disco “Yonaguni” (Terre Sommerse) della band progressive strumentale “Portal Way”, band alla quale ha prestato il proprio lavoro chitarristico.”.
La sua carriera da solista incomincia nel 2017 grazie all’album autoprodotto e digitale “Liquid Sky” e oggi ritroviamo il chitarrista con questo nuovo album intitolato “Mind Atlas” composto di dieci brani. Assieme a Venza suonano Gabriele Sorrentino (chitarra in brano 10), Alessandro Patti (basso), Iacopo Volpini (batteria), Oz Noy (chitarra elettrica in brano 8), Rocco Zifarelli (chitarra elettrica in brano 3), Lorenzo Antonelli (tastiere), e Riccardo Fernaroli (voce in brani 2, 10).
Il suono della chitarra รจ nitido, la musica mette immediatamente in cattedra il compositore il quale alterna buone melodie a passaggi tecnici di buona fattura, a partire da “Are We Real?”. Molti di voi tireranno fuori immediatamente nomi quali Steve Vai, oppure Joe Satriani, quello che sicuramente hanno in comune i tre sono l’amplificazione MZero, testata prodotta dalla Mezzabarba Custom Amplification. Il brano “Shining Thoughts Land” intonato da Riccardo Fernaroli spazia dal Progressive Rock a una Fusion dai caratteri forti dove ovviamente non possono mancare scale inebrianti. Un buon esempio di Jazz Rock orecchiabile e allo stesso tempo moderno arriva da “Cosmic Wave” con Rocco Zifarelli alla chitarra. Fra i frangenti migliori c’รจ la title track “Mind Atlas” dove arpeggi delicati si affacciano anche nel mondo sonoro del passato. Piรน vigorosa “The Wonder” dove un Venza roccioso sciolina assolo accattivanti mentre la tecnica fa staffetta con una buona melodia di base. “Hey Boo” รจ una ballata di classe, qui l’anima del chitarrista s’intreccia con le note arpeggiate in un movimento mai troppo melenso e allo stesso tempo toccante. “Maybe Tomorrow” invece mi riporta agli anni ’80, quando i canadesi Uzeb facevano centro con brani si strumentali, ma anche da canticchiare. Altra vetrina per le scale sonore รจ “It Was A Joke” un gioco praticato assieme al chitarrista Oz Noy. E a proposito di Uzeb ecco a noi “Young Man's Journey”, mentre il disco si chiude in maniera solare con “Agni's Breath” dove Agni รจ il nome di un'antica divinitร  del fuoco.
In Italia abbiamo tanti artisti e altrettanti musicisti che non soltanto hanno studiato musica, ma che mettono l’anima mediterranea innata in noi nella propria musica, ascoltiamoli perchรฉ in giro nel mondo c’รจ molto di peggio e spesso valutiamo questo peggio piรน del dovuto, mentre qui abbiamo l’oro. Non รจ polemica, ma la semplice veritร . MS 





L' Estate Di San Martino

L’ESTATE DI SAN MARTINO – Kim
AMS Records / BTF
Genere: Rock progressivo
Supporto: cd – 2022




Il mondo musicale underground italiano รจ davvero vasto e ricco di storie da raccontare, se poi andiamo a sezionare a sua volta questo sottosuolo e ci imbattiamo in band di Rock Progressivo, le storie diventano ancora piรน particolari. Molti i complessi (come si chiamavano allora) che negli anni ’70 hanno registrato musica senza renderla pubblica per svariati motivi, altri sono stati da un disco e via, molti quindi i lavori non conosciuti e fra questi chissร  quanti piccoli gioielli si sono persi nel tempo. Un esempio di vita combattuta lo portano gli umbri L’Estate Di San Martino, del polistrumentista Marco Pentiricci (flauto, sax, arpa).
Formatisi nel 1975 a Perugia, non registrano al momento nulla in studio ma hanno un’intensa attivitร  live, tanto che nel 1978 partecipano al concorso Centocittร  dove vincono la possibilitร  di registrare un 45 giri per la prestigiosa RCA.  Il risultato porta il titolo di “Il Bimbo E L’Eroe” ma purtroppo non avendo avuto una buona distribuzione finisce presto nel dimenticatoio. Comunque la band non si perde d’animo e fra cambi di formazione proseguono l’attivitร  concertistica sino ai primi anni ’90 con lunghi brani concept e tante tastiere, fino al primo stop che avviene nel 1993. Alcuni componenti restano nell’ambito musicale, mentre Adolfo Broegg facente parte nel gruppo di musica medievale Ensemble Micrologus purtroppo muore nel 2006. Nel 1983 registrano uno spettacolo musicale a Perugia, il quale viene edito in CD solamente nel 2006 con il titolo “Elder”. Nel 2007 รจ la volta di “Febo” (AMS/BTF), altro concept-album ideato nei primi anni '90 e registrato per l'occasione. Esiste anche un DVD con un concerto in cui partecipano anche Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese del Banco Del Mutuo Soccorso, questo accade nel 2008 grazie a “Io Ti Canto, Io Ti Racconto”. Ma รจ nel 2012 che la band sfoggia il meglio di se grazie all’album “Talsete Di Marsantino” (AMS/BTF) con il contributo di ospiti importanti come Steve Hackett, Francesco Di Giacomo e Bernardo Lanzetti.
Oggi รจ la volta di “Kim”, un concept album che narra la triste e reale storia di una giovane ragazza malata di cancro che tenta l’ibernazione per giungere in un ipotetico futuro dove la malattia potrebbe essere debellata. Un disco drammatico suddiviso in dieci tracce suonate da Massimo Baracchi (basso), Luca Castellani (chitarra), Marco Pentiricci (flauto, sax, arpa), Andrea Pieroni (voce), Riccardo Regi (chitarre), Sergio Servadio (batteria), Stefano Tofi (tastiere) e Mauro Formica (basso).
La musica dei L’Estate Di San Martino รจ colta, ricca di riferimenti e anche di passaggi contenenti buona tecnica individuale, tuttavia denotano un piccolo distacco con il passato arricchendo il proprio sound con movimenti maggiormente moderni fatti di elettronica. Molta sostanza sin da “Cretto”, uno strumentale che rimanda addirittura al Battisti piรน sperimentale. Le tastiere e il flauto si fanno immediatamente valere creando atmosfere sia lisergiche che toccanti. Ma come dicevo il passato รจ comunque dietro l’angolo, la bellissima voce di Pieroni conduce l’ascolto presso il mondo dei Genesis e della PFM in “Sul Prato”. Arpeggi di chitarra coccolano l’anima e il flauto rende tutto ancora piรน leggero. Ci sono passaggi nella World Music (Inanna), nel cantautorato (Gocce) e nel Canterbury style (Libera). Vetrina per le doti chitarristiche รจ la breve e toccante “Ciclope” mentre il Rock si presenta nel pieno del suo splendore attraverso “Il Monaco Pierre”, qui mi ricordano i siculi Fiaba. E come nei fuochi d’artificio il meglio arriva nel finale, “Immaginami”, “Caleidoscopio” e la conclusiva contenente anche una ghost track “Tewar”, valgono da sole il prezzo del disco. 
Parola d’ordine, molteplicitร  di suoni e stili.
Per chi ama il Prog sono sicuro che questa musica รจ addirittura terapeutica tanto fa stare bene con la mente. Ovviamente “Kim” รจ un disco per tutti, non solo rivolto a un singolo pubblico. Il tempo passa, certa musica resta e i L’Estate Di San Martino sono un altro gruppo che rende noi italiani orgogliosi. MS





 

domenica 19 febbraio 2023

Hermetique Garage

HERMETIQUE GARAGE - Hermetique Garage
Autoproduzione
Genere: Rock/Psichedelia/ Progressive Rock
Supporto: Bandcamp – 2022




Per un tipo attempato come me leggere certi nomi รจ un ripercorrere dentro bellissime sensazioni e ricordi. Hermetique Garage era il titolo di una storia a fumetti di fantascienza di Moebius. Fu pubblicato in Francia in episodi da due-quattro pagine sulla rivista Mรฉtal Hurlant tra il 1976 e il 1980. Un disegnatore che se non conoscete giร  vi consiglio la visione e la lettura. Con quest’appellativo si ritrovano Alessandro Niero (pianoforte e tastiere, synth e voce), Nicola Boer (chitarre), Giacomo Bertoldi (basso) e Giulio Maria Genovesi (batteria), esordienti veneziani che approcciano al mondo musicale con inattesa personalitร  e aggiungo anche veemenza. Sรฌ, perchรฉ la musica proposta ha al proprio interno diversi mondi sonori che partono dal Rock degli anni ’70 alla Psichedelia passando per il Progressive Rock.
Il disco s’intitola proprio “Hermetique Garage” ed รจ un’opera Rock con tematiche sociali introspettive, poi l’amore e quelle sensazioni di sofferenza che spesso portano dietro con sรฉ. Il lavoro potrebbe uscire benissimo come doppio lp in quanto la durata totale รจ di settanta minuti, il che impegna molto l’ascoltatore. Per fortuna questo impegno รจ ripagato da una musica che lascia spazio a diverse interpretazioni, un disco che sicuramente fa riflettere e quindi impiegare bene il tempo dedicato.
Mi resta difficile trovare un brano su tutti che mi colpisca di piรน, il livello รจ mediamente buono. Il cantato รจ in inglese sin dall’iniziale “Short Story Of A Failed Assasination”, qui giร  c’รจ il sunto del carattere “Hermetique Garage” e gli anni ’70 aleggiano nella stanza compresi certi Van Der Graaf Generator. Le parti strumentali sono ottime in senso generale, la band s’intende a memoria, si sente che sono passati anni di prove, infatti si formano nel 2009.
Ci sono brani strumentali, ballate come ad esempio l’arpeggiata ”Fall Down” o la pianistica “The Choice” il tutto a spezzare il lungo percorso rendendolo meno impegnativo.
Ritmo irresistibile per “We Wan’t”, piรน sorniona e ruffiana “Light” con coralitร  Echolyn, mentre “Deadalus” sperimenta. Grunge Stoner e del Post Rock degli anni '90 aleggiano di tanto in tanto nelle canzoni a testimonianza di un insieme di generi proposti davvero importante.
In questo periodo storico il Progressive Rock Italiano vede nascere molteplici band e tante di loro esordiscono con un disco importante che tutto fa pensare tranne a una band al suo primo lavoro. Carattere, questa sembra la parola d’ordine d’oggi e aggiungo io per fortuna, perchรฉ i media ci mostrano un’Italia musicale decisamente differente, fatta di copia incolla imbarazzanti. Se vi piace impegnarvi seriamente all’ascolto della musica i veneziani Hermetique Garage vi offrono davvero molti spunti. La copertina dell’album di Benedetto Mineo bene rappresenta con i colori il contenuto sonoro. Buon ascolto. MS