APOGEE
- The Two-Edged Sword
Progressive
Promotion Records
Genere: Crossover Prog
Supporto: CD / Digital – 2025
Il
maestro polistrumentista della band Versus X, Arne Schäfer, con "The
Two-Edged Sword" fa tredici. Una discografia nutrita per qualità sonora
genericamente elevata. Il sound proposto è sempre derivativo dalla storia
passata, con riferimenti che vanno dai Jethro Tull, passando per Yes, Genesis,
Gentle Giant, ELP, UK, Rush e molti altri ancora, a testimonianza di un amore
viscerale per questo genere musicale.
Come
sempre, Arne suona tutti gli strumenti, solo Ebi Graef suona la batteria, con
una attenzione particolare alla produzione e al mixaggio, i quali donano al
suono finale enfasi, dinamicità naturale e trasparenza, tanto da rendere i
singoli strumenti ben definiti fra di loro.
I
testi, per lo più astratti, esplorano l'attualità della società moderna, la
politica e i social media, nonché concetti estetici e filosofici.
I
tredici minuti di "In Silence" mettono subito in evidenza gli
intenti, proponendo un Progressive Rock articolato, pregno di cambi umorali e
ritornelli piacevoli. Questa è la musica che generalmente un Prog fan vorrebbe
sempre ascoltare, fra richiami ai tempi che furono e modernità, un collage
perfetto sotto ogni aspetto. Curate le parti tastieristiche e orchestrali di
sottofondo, mentre la chitarra elettrica accompagna il cantato sino a giungere
oltre la metà della mini-suite per lanciarsi in un ottimo assolo al fulmicotone.
Altra
lunga cavalcata nel pentagramma giunge da "The Two-Edged Sword";
Schäfer tende a stamparti nella memoria un andamento generale per poi variarlo
di tanto in tanto con brevi fughe strumentali. Questo brano, con Mellotron a
sostegno, ricorda passaggi nel Neo Prog in stile IQ.
Non
ci si discosta dai consueti tredici minuti neppure con "Abstraction",
una finestra aperta in una stanza dall'aria consumata. Qui risiede un andamento
davvero orecchiabile che potrebbe piacere moltissimo agli appassionati della musica
di Clive Nolan (Pendragon, Arena, Shadowland, Imaginaerium e altro ancora) in
senso generale.
Il
piano inizia "Temporary Turbulence", e sembra di trovarci in pieno
autunno, quando la notte scende prima e le nuvole rendono tutto più malinconico
dopo giornate di sole. In questo sono stati bravi i Genesis, che ne hanno fatto
storia. Apogee è molto attento nel ricercare arie giuste per esprimere i propri
concetti; lo si evince anche all'ascolto di "The Plain Wave", dove
risiedono tutti gli ingredienti giusti per un brano Progressive Rock DOC,
Mellotron compreso. Greve e monolitico nell'incedere, il movimento si fa
ascoltare con piacere.
In
chiusura, un'altra suite, "Forsaken Paradise". Orchestrale, ampia,
variegata, una vera immersione nella musica totale, dove si uniscono più generi
fra di loro per realizzare un bel puzzle.
Passione,
amore per il Prog, preparazione strumentale, idee: queste, in definitiva, sono
le carte in mano ad Apogee. Nulla da aggiungere, se non un consiglio: dategli
un ascolto attento e ripetuto, perché merita. MS
Versione Inglese:


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