MARCO
MAURIZI – A Book Of Prog Prayers
Pisces
Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: Digitale – 2025
Incontrare
un disco di Rock Progressivo Italiano privo di restrizioni stilistiche è sempre
una bella sorpresa. Quando un artista si propone mettendo sul piatto dell’ascolto
le proprie idee di musica con passione e piacere, il risultato è spesso
coinvolgente. E’ il caso del giovane filosofo, chitarrista romano Marco Maurizi
(1974), studioso del pensiero dialettico (Cusano, Hegel, Marx, Adorno) e
critico della società. Si laurea presso l’Università di Roma “Tor Vergata”,
svolge
attività di ricerca come assegnista presso l’Università degli Studi di Bergamo,
ed è cofondatore
delle riviste Liberazioni e Animal Studies dedicate ai temi dell’antispecismo e
della liberazione animale. Oltre ciò, ha un passato musicale alquanto
interessante, che spazia in differenti generi musicali. A venti anni milita
in un gruppo Prog demenziale chiamato Dune. Rilascia a partire dal 2003 alcune
registrazioni come “PO Box 52.4” (Wallace Records – 2003) “Night Dawn Day –
MusicFor George Moreno” (Wallace Records - 2006), “Quartet” (Setola Di Maiale –
2008), “Live” (Setola Di Maiale – 2008), il Power Punk Rock di “The Stryd”
(Sharawaji Records – 2015) con Roberto Cavedon e Massimo Chionne, e altre varie
raccolte di Punk a testimonianza di un’ampia visione nei confronti della
musica. La sua passione per la musica nasce da giovane, grazie ad ascolti
progressivi e dintorni, fra King Crimson, Genesis e Beatles, questo lo conduce
a comporre musica articolata pur sempre relegata ad un ascolto gradevolmente
melodioso.
Oggi
“A Book Of Prog Prayers” possiamo considerarlo a tutti gli effetti l’esordio
nel mondo del Prog Rock, un album comunque concepito alla giovane età di sedici
anni. All’interno oltre alle canzoni vere e proprie, si può ascoltare la suite “All
In The Golden Afternoon” ispirata ad Alice In Wonderland e Through The Looking
Glass.
Il
disco composto di quattordici tracce inizia con “Out You”, dove la formula
canzone ha una rilevanza notevole, giocando fra Rock anni ’80 e un ritornello
accalappiante in stile Beatles. Ma l’immersione nel mondo del Progressive Rock
giunge con la successiva “Freep”, e guarda caso il titolo richiama il nome del
leader dei King Crimson, qui nel brano presenti in maniera altamente riconoscibile.
La chitarra parla chiaro, così le atmosfere. Una volta esposte le influenze, ci
si può immergere nel mondo del bianconiglio con la già citata “All In The
Golden Afternoon”, qui l’autore viaggia a ruota libera ad iniziare dall’arpeggio
di chitarra di chiara matrice Genesis periodo “Wind & Wuthering” e,
sorpresa, anche Jethro Tull. Un mondo colorato, proprio come quello di Alice
Nel Paese Della Meraviglie, lo scopo infatti è quello di condurre l’ascoltatore
in differenti situazioni umorali. Ancora Beatles in “The Little Crocodile”,
sorprendente per freschezza e qualità compositiva, per poi tornare nel Prog con
“White Rabbit Holes”, inseguendo nella corsa strumentale il simpatico coniglio
sino alla sua tana. Fra le composizioni più interessanti c’è “Father William”,
in bilico fra passato e presente. Bellissimo il contesto Folk a più voci
femminili di “Live And Let Branduardi” (nomen omen). Non voglio appositamente
descrivere tutto il disco proprio per lasciare a voi il piacere di scoprirlo,
dico solamente che vi attenderanno altre mini suite come “Numberg 9” (molto
Rock), e“Go Away”, oltre alla top “Saturn And The Valley Of Good” grazie ai ventitré
minuti di stop & go progressivi.
Non
mi resta che ringraziare Maurizi per questa chicca sonora altrimenti celata a
tutti noi, ora speriamo solamente che questa esperienza progressiva non ponga
qui la parola fine, ma che sia per tutti un nuovo punto di partenza, perché le
doti e le qualità per fare bene ci sono davvero tutte. Ascoltatelo nelle
principali piattaforme digitali. MS
Versione Inglese:


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