Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 19 ottobre 2025

Tale Cue

TALE CUE - Eclipse Of The Midnight Sun
Freia / Dutch Music Works
Genere: Progressive Rock / Neo Prog
Supporto: Digital HR/CD





Ho un bellissimo ricordo della band milanese capitanata dalla cantante Laura Basla, soprattutto riguardo l’album “Voices Beyond My Curtains “ (Musea – 1991) e non nascondo il piacere che ho provato nel rivedere oggi il loro nome nello scaffale dei dischi. I Tale Cue si formano nel 1988 per il volere di due amici che hanno suonato in cover band. Nel 1989 rilasciano subito un EP intitolato “Four Tales”, ma l’opera principale della loro seppur breve carriera, è proprio “Voices Beyond My Curtains “, dopo di che nel 1992 la separazione. Anche loro fanno parte di questo misterioso genere che si chiama Progressive Rock, ossia sono un ennesimo fenomeno che rilascia nel tempo un album valido per poi sparire per lunghissimi anni, oppure addirittura non tornare più. Sono capaci di miscelare ottimamente il Prog inglese, la Psichedelia e il movimento classico italiano, il tutto con grazia ed eleganza sostenuta dalla bella voce di Laura Basla.
Oggi tornano più carichi che mai con una nuova formazione:  Silvio Masanotti (chitarra, basso), Laura Basla (voce), Giovanni Porpora (tastiere), e Alessio Cobau (batteria).
Negli anni ’90 hanno lasciato sospese delle idee che oggi vengono riprese, ma soprattutto affiancate da nuove, le quali conducono ad un viaggio attraverso il tempo, la memoria e l’emozione.
Ciò che salta subito all’occhio è la bellezza dell’artwork di Silvio Masanotti, anche all’interno del libretto che accompagna il disco; ogni dettaglio è curato nei minimi particolari e ben rappresenta lo svolgimento dei testi che narrano numerose storie audaci, ma anche di amore e morte. I colori sono i protagonisti, proprio come nella musica proposta che posso accostare ad un caleidoscopio sonoro.
Il minuto di “Voices From The Past” attraverso i suoni psichedelici introduce a “The Rage And The Innocence”, in cui si può constatare immediatamente la vigorosità e l’intesa della band. Il brano si apprezza per i ritmi spezzati oltre che per i cambi umorali, dove la dolce voce di Basla immerge l’ascoltatore nei ricordi e nelle battaglie interiori, per questo nel momento centrale, il tratto diventa vigoroso ed epico. I sogni e le illusioni sono il tema di “For Gold And Stones”, canzone aperta dal piano rassicurante di Giovanni Porpora. Il genere strizza l’occhio al Neo Prog di stile Magenta, e gli arrangiamenti sono un valore aggiunto ad un movimento interpretato in maniera sentita con un ritornello davvero accalappiante.
Il passaggio dalla solitudine all’amore viene trattato in “Suntears”, qui è la chitarra elettrica a fare maggiore presenza di se. Il Progressive Rock dei Tale Cue, senza troppi richiami al passato, è sempre gentile e comunque attento alle facili melodie e alla formula canzone.
“Gordon Sinclair” è stato un aviatore e ufficiale britannico, asso dell'aviazione durante la seconda guerra ed è il protagonista di questo pezzo assolutamente vivace in cui la band mostra per intero la propria amalgama.
La vita è fatta di cicli, questo ed altro viene affrontato in “Tides” grazie a atmosfere ricercate prossime al Folk nordico. E’ comunque il Neo Prog ancora una volta a prendersi la scena, e poi il caos di “The Cue”, tanta energia trattenuta a stento dal cantato sempre in linea con le melodie sempre orecchiabili. Aperture solari in un andamento generale greve in cui schegge impazzite di “Kashmir” (Led Zeppelin) possono incastrarsi nella memoria.
“Lady M” vede affrontare ricordi tormentati, e lo fa con ponderatezza, disegnando archi armonici toccanti. Voce, echi, e crescendo sonori confezionano il resto della magia. Buono altresì oltre che emozionante il breve assolo di chitarra elettrica. Vengono trattate anche la morte e la rinascita in “We Will Be Back Once More”, tassello sonoro ben strutturato in perfetto stile Prog Rock italico.
E vengo ora al pezzo che maggiormente mi ha colpito, ossia il conclusivo “Vertigo”, che con i suoi dieci minuti abbondanti si dimostra essere anche il più lungo dell’album. L'intreccio tra la lotta personale e l'arte è il tema espresso attraverso lo stile inconfondibile della band in cui ogni passaggio non è mai lasciato al caso.
Questo ritorno è in grande stile, perché i Tale Cue hanno realizzato un album sentito e dalle mille sfaccettature. Giusta la fenice che risorge nell’artwork del disco sul quale è scritto: “I sogni alimentano l'anima... nonostante ciò che è stato e ciò che avrebbe dovuto essere.". Noi siamo con voi. Bentornati. MS







Versione Inglese: 



TALE CUE - Eclipse Of The Midnight Sun
Freia / Dutch Music Works
Genre: Progressive Rock / Neo Prog
Format: Digital HR/CD


I have a beautiful memory of the Milanese band led by singer Laura Basla, especially regarding the album "Voices Beyond My Curtains" (Musea – 1991), and I don't hide the pleasure I felt in seeing their name on the record shelf again today. Tale Cue was formed in 1988 by two friends who played in cover bands. In 1989, they released an EP titled "Four Tales", but the main work of their brief career is precisely "Voices Beyond My Curtains", after which they disbanded in 1992. They are part of that mysterious genre called Progressive Rock, a phenomenon that releases a valid album and then disappears for many years or doesn't come back at all. They are capable of perfectly blending English Prog, Psychedelia, and Italian classical music, all with the elegance and beauty of Laura Basla's voice.
Today, they return with a new lineup: Silvio Masanotti (guitar, bass), Laura Basla (vocals), Giovanni Porpora (keyboards), and Alessio Cobau (drums). In the 90s, they left some ideas on hold, which are now being revisited and combined with new ones, leading to a journey through time, memory, and emotion.
The artwork by Silvio Masanotti is stunning, with every detail carefully crafted to represent the themes of the songs, which tell stories of daring adventures, love, and death. The colors are the protagonists, just like in the music, which I can compare to a kaleidoscope of sounds.
The minute-long "Voices From The Past" introduces "The Rage And The Innocence", a vigorous and well-structured song that showcases the band's chemistry. The song features broken rhythms and mood changes, with Laura Basla's sweet voice immersing the listener in memories and inner battles. "For Gold And Stones" is a song that features a reassuring piano intro by Giovanni Porpora, with a Neo Prog style reminiscent of Magenta. The arrangements are a valuable addition to the movement, with a catchy chorus.
The transition from loneliness to love is treated in "Suntears", where the electric guitar takes center stage. The Progressive Rock of Tale Cue is always gentle and attentive to melodies and song formulas, without excessive references to the past.
"Gordon Sinclair" is a lively piece that showcases the band's cohesion, telling the story of a British aviator and officer who was an ace during World War II. "Tides" explores the cycles of life with atmospheres close to Nordic Folk. The Neo Prog style takes center stage again, followed by the chaotic energy of "The Cue", with catchy melodies and solar openings that evoke memories of "Kashmir" by Led Zeppelin.
"Lady M" deals with tormented memories, crafting touching harmonic arcs with voice, echoes, and sound crescendos. The brief electric guitar solo is also noteworthy. "We Will Be Back Once More" is a well-structured song that explores themes of death and rebirth in perfect Italian Prog Rock style.
The piece that struck me the most is the concluding "Vertigo", which lasts over ten minutes and is the longest track on the album. The intertwining of personal struggle and art is the theme expressed through the band's unmistakable style, where every passage is carefully crafted.
This return is in great style, and Tale Cue has created an album that is both heartfelt and multifaceted. Fittingly, the artwork features a phoenix rising from the ashes, with the inscription: "Dreams feed the soul... despite what has been and what should have been.". We're with you. Welcome back. MS







3 commenti:

  1. È proprio vero, il mondo del Prog soprattutto italiano è davvero strano e imprevedibile. Chi se lo sarebbe aspettato dopo 35 anni il ritorno dei TALE CUE. Il loro unico album pubblicato, è sicuramente sul podio dei migliori prodotti usciti nei 90. Purtroppo proprio quando la (mini) rinascita prog italiana e internazionale era in atto, avvenne lo sciagurato (per noi) scioglimento. Ed è stato un peccato mortale che una band dal talento eccelso finisse subito la loro avventura.
    Un caro saluto.

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  2. Questo grande ritorno fa il paio con quello degli Aufklarung(entrambi i dischi "novantiani" li ho amati,e ancora li amo, alla follia!
    Se proprio devo fare un distinguo a favore di questo, rispetto a quello degli Aufklarung, è legato al ritrovare piacevolmente dopo tanti anni,intatta, l'ammaliante voce della bravissima Laura, cosa che purtroppo,dall'altra parte, non è avvenuta con quella di "Chicco" Grosso!

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