FEARY TALES - 神风=Vento Divino
Underground Symphony Records
Genere:
Heavy Metal
Supporto:
CD / digital – 2024
Ricordo
come fosse oggi ciò che leggevo nelle riviste musicali degli anni ’80, quando
il genere Heavy Metal emetteva i primi vagiti. In molte di queste si
evidenziava il fatto che non avrebbe avuto lunga vita perché limitato in
fantasia e grezzo per sonorità, di conseguenza relegato a un pubblico
decisamente di nicchia. Personalmente, scrivendo poi negli anni in riviste come
Flash e Rock Hard, ho avuto modo di seguire attentamente lo sviluppo che ha
intrapreso, tanto da constatare la sua sorprendente crescita. Alla faccia del
“durerà poco”, l’Heavy Metal giunge ai nostri giorni vivo e vegeto, anche in
Italia.
Il
sound si è saputo aggiornare, sviluppare e arricchire, bene lo sanno anche i
torinesi Feary Tales.
Si
formano nel 2006 dalle ceneri della band Overdrive e nel tempo rilasciano un
demo nel 2008, tre album in studio e un EP. I dischi sono “Acustica- Live In
Studio” (2016), “Feary Tales” (EP – 2019), “MMXXII” (2022) e questo nuovo “神风=Vento
Divino”.
I
Feary Tales non si limitano a dare voce all’Heavy Metal, bensì gli pongono
nuova veste, arricchendolo di nuove cure; Growl alternato a parti Clear sia in
lingua inglese che italiana, cambi di ritmo e ottima incisione.
La
formazione, composta da Marco Chiariglione (voce), Paolo Tabacchetti
(chitarre), Marco Vicenza (basso) e Costantino Perin (batteria), nelle dieci
canzoni dell’album (incluse intro e outro), dimostra un passo in avanti rispetto
a “MMXXII”.
La
splendida copertina di Annette Fletcher è compresa in un elegante formato CD
digipack, un atto di rispetto graditissimo da chi ancora ama collezionare
musica.
“La
Ginestra” mette in chiaro sin da subito la volontà di non essere banali, il
riff è semplice e marcato ma spezzato da cambi di ritmo, il cantato è ricercato
e ben si sposa con le atmosfere grevi che compongono il brano. In evidenza la
sezione ritmica, valorizzata da una buonissima incisione. Un arpeggio di
chitarra elettrica inizia il singolo “LightBlind” e mi tornano in mente certi
atavici riff dei maestri Judas Priest, quelli dei frangenti più pacati. Il
resto s’immerge nel Metal degli anni ’80/’90, cadenzato e oscuro quanto basta
per porre un velo di tensione spazzata via solamente dal solo di chitarra.
Divertente l’alternarsi di Growl e Clean voice, il pezzo è cantato in lingua
inglese. Il brano non sfigurerebbe nella discografia dei Candlemass.
Un
pugno allo stomaco la title track “神风=Vento Divino”, vetrina
per le capacità balistiche di Vicenza e Perin.
“(The
FearyTale of) RoXXXanne” è la cover della famosa “Roxanne” dei Police, qui
intelligentemente la band la fa propria, senza grandi richiami all’originale.
Sale il ritmo con “In Tinta Caligine”, immaginate il medioevo con le chitarre
elettriche distorte e un ritmo accelerato. Nuovamente la chitarra elettrica
regala ottimi frangenti solisti. È sempre notte, anche in “La Luminosa Notte
Dell'Anima”, piccola chicca dell’album.
Violentissima
“Come Inside”, supportata da un growl convincente, così intrigante il
ritornello semplice e diretto, supportato da un andamento che è gioia per i
fans dei Celtic Frost.
“AdventComes”
è il degno suggello di un album a tratti sorprendente e comunque pieno di
grande energia.
Se
avete paura dell’oscurità e delle “fiabe terribili”, esorcizzatevi con questo
album fresco, scorrevole e ricolmo di buone melodie di base. L’Heavy Metal
italiano gode di buona salute grazie anche ai Feary Tales, vestiti di grande
personalità. MS
Versione Inglese:

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