Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 25 ottobre 2025

Carmine Capasso & Friends

CARMINE CAPASSO & FRIENDS – The Best Is Yet To Come
Ma.Ra.Cash Records
Genere: Rock / Rock Progressivo
Supporto: Digital – 2025





Vi dico subito che generalmente non recensisco album di cover, tantomeno se escono in formato digitale, al quale non attribuisco molta importanza rispetto a quanto faccio per un CD o un vinile. La mia non vuole essere una critica nei confronti della musica liquida; sono consapevole che bisogna adeguarsi ai tempi, alla velocità e alla praticità delle cose. È solo che amo ancora stare seduto davanti al mio stereo... Tutto qui (c'è chi ha detto boomer, immagino).
Nel caso di Carmine Capasso, però, devo inevitabilmente fare un'eccezione, perché quando un lavoro è fatto con la testa e soprattutto con il cuore, non può essere ignorato.
Come nello stile del suo amico Marco Bernard, il chitarrista campano, per la realizzazione di questo album si supporta di un numero consistente di special guest.
"The Best Is Yet To Come" vede al proprio interno scorrere ben sedici canzoni che spaziano fra differenti stili sonori, dall'Hard Rock al Progressive Rock, passando per il cantautorato, il Rock e il Neo Prog. Sono canzoni che hanno fatto parte della formazione stilistica di Capasso, scelte non a caso, per questo "Il bello deve ancora venire".
Colui che siede spesso alla batteria vicino a Capasso è Ovidio Catanzano, così come alle tastiere Costantino Taglialatela.
L'apertura spetta a "Lady" di Beck, Bogert & Appice, dove un certo Jeff Beck con la sezione ritmica dei Vanilla Fudge disegna una piccola parte del Rock. Qui Antonio Colaruotolo suona il basso e il pezzo è da brividi! Carmine Capasso mette in mostra le sue doti tecniche.
"We All Need Some Light" è della super band Prog Rock Transatlantic, una ballata che solo un Neal Morse (ex Spock's Beard) ispirato può scrivere assieme a Roine Stolt (The Flower King, Kaipa), Mike Portnoy (Dream Theater) e Pete Trewavas (Marillion). Al basso Roberto De Rosa. L'assolo di Capasso è pressoché perfetto.
Con "White Room" dei Cream si fa un balzo nel tempo a quel "Wheels Of Fire" pubblicato nel 1968. Il basso qui viene suonato da Tony Alemanno. Il pezzo acquista freschezza elargita con grande rispetto dell'originale; il discorso è analogo per "Badge".
Un balzo nell'Hard Rock con "Bad Reputation" dei Thin Lizzy, un movimento dove la ritmica ricopre un ruolo primario. Tuttavia, è la chitarra eterna protagonista di questo intramontabile stile sonoro, qui con tanta materia dentro!
Uno dei maggiori punti di riferimento per Carmine è Ivan Graziani, la chitarra Rock italiana per eccellenza (non nascondo che è anche il mio). "Il Chitarrista" è nomen omen. Splendidamente eseguita, mi ha emozionato molto, perché Ivan è il poeta di provincia e Capasso ne ha assorbito bene la sua lezione stilistica.
Altro capolavoro è "Starless" dei King Crimson. Capite bene che andare a suonare certi mostri sacri può essere un'arma a doppio taglio, ma non per chi ha nelle mani la sapienza della materia. Questo è un ulteriore motivo per cui mi sono sentito di fare una recensione a questo disco di cover. Antonio Liccardi alla batteria, Dino Fiore al basso, Ivan Santovito alle tastiere mellotron e Marek Arnold al sax eseguono il brano come meglio non potrebbero. Brividi!
Si passa al tecnico con "Light Years" (Chick Corea Elektric Band), divertimento allo stato puro, per poi tornare all'Hard Rock dei Deep Purple, questa volta analizzati attraverso la ballata "Soldier Of Fortune", una coccola per il cuore.
Viene dato spazio anche al Rock più moderno ma con una base storica importante, quella dei Beatles. La band chiamata in causa è Oasis, ed il brano è "Don't Look Back In Anger", un classico senza tempo.
Un maestro della musica Heavy Metal mondiale è Ronnie James Dio; Capasso di lui va ad eseguire "Holy Driver", un pezzo che ogni metallaro degno di questo appellativo non deve disconoscere! Cantato alla perfezione e suonato come pochi sanno ripetere, il brano è uno dei migliori riusciti di tutto l'album, vuoi per intensità che per tecnica. Sep Sarno è alle tastiere, Ralf Reiche al basso e Many Stürner alla voce.
Successivamente si cambia genere, passando per il Neo Prog di "Kayleigh", tratto dal monumentale "Misplaced Childhood" dei Marillion. Impressionante l'interpretazione di Alessandro Corvaglia, pressoché perfetta, così come tutta l'esecuzione fedele al brano originale.
Ritorno all'Hard Rock mondiale attraverso uno dei brani più iconici, quell'"Hells Bells" che non solo ha dato successo agli AC/DC, ma anche a un genere intero. Many Stürner è al microfono e i brividi scorrono inevitabilmente sulla pelle! E rimanendo in tema, ci spostiamo dall'Australia all'America con i Kiss (R.I.P. Ace Frehley) e l'indimenticabile "Detroit Rock City" che tanti fan ha fatto sognare. Davide Schiavi ne è perfetto vocalist.
Ed è la volta di "Anthem" dei canadesi Rush, presente anche nel secondo disco del doppio album "Moby Dick" di Marco Bernard. Una performance qui cantata ancora una volta da Davide Schiavi, molto coerente all'originale.
Il disco si conclude con "Land Of Confusion" dei Genesis, non il solito brano Prog estrapolato dalla discografia immensa della band dei tempi che furono, piuttosto del periodo più recente. Ancora una volta Corvaglia mostra il meglio di se.
Concludendo, "The Best Is Yet To Come" documenta tutte le basi poliedriche con cui Carmine Capasso ha basato la sua passione per la musica e la chitarra. Oserei dire che sono più che solide, anche perché coincidono con le mie e spero anche con quelle di molti di voi. Dategli un ascolto perché merita! MS.









Versione Inglese:



CARMINE CAPASSO & FRIENDS – The Best Is Yet To Come
Ma.Ra.Cash Records
Genre: Rock / Progressive Rock
Format: Digital – 2025




I'll be honest, I don't usually review cover albums, especially not digital ones, which I don't attribute much importance to compared to CDs or vinyls. My stance isn't a criticism of digital music; I'm just aware that times are changing, and convenience is key. I still enjoy sitting in front of my stereo, that's all (I guess some might call me a boomer).
However, with Carmine Capasso, I have to make an exception. When work is done with passion and dedication, it can't be ignored. Like his friend Marco Bernard, the Campano-born guitarist has assembled a talented group of special guests for this album.
"The Best Is Yet To Come" features 16 tracks that span different styles, from Hard Rock to Progressive Rock, Cantautorato, Rock, and Neo Prog. These songs have shaped Capasso's musical style, and their selection is deliberate. Capasso's long-time drummer Ovidio Catanzano and keyboardist Costantino Taglialatela are part of the lineup.
The album opens with "Lady" by Beck, Bogert & Appice, where Jeff Beck's guitar work shines alongside the Vanilla Fudge rhythm section. Antonio Colaruotolo's bassline is thrilling, and Carmine Capasso's technical skills are on full display.
The Transatlantic superband's "We All Need Some Light" is a beautiful ballad that showcases Neal Morse's songwriting skills. Roberto De Rosa handles the bass, and Capasso's solo is nearly perfect.
The album takes a trip back to 1968 with Cream's "White Room" from "Wheels Of Fire". Tony Alemanno's bass adds freshness to the track, while still respecting the original. The same can be said for "Badge".
Thin Lizzy's "Bad Reputation" is a hard rock standout, with a strong emphasis on rhythm and Capasso's guitar work. Ivan Graziani, a pioneer of Italian rock guitar, is a significant influence on Capasso, and "Il Chitarrista" is a beautiful tribute.
King Crimson's "Starless" is a masterpiece that requires skill and respect to cover. The lineup for this track includes Antonio Liccardi on drums, Dino Fiore on bass, Ivan Santovito on keyboards and mellotron, and Marek Arnold on sax. The result is breathtaking.
The album continues with Chick Corea's "Light Years", a fun and upbeat track, followed by Deep Purple's "Soldier Of Fortune", a heartfelt ballad. Oasis's "Don't Look Back In Anger" is another highlight, showcasing the band's ability to interpret modern rock with a classic twist.
Ronnie James Dio's "Holy Driver" is a heavy metal standout, with Sep Sarno on keyboards, Ralf Reiche on bass, and Many Stürner on vocals. The track is intense and technically impressive.
The album's Neo Prog segment features Marillion's "Kayleigh", with Alessandro Corvaglia's impressive vocals and a faithful rendition of the original. AC/DC's "Hells Bells" and Kiss's "Detroit Rock City" are both high-energy tracks that showcase the band's versatility.
The album concludes with Rush's "Anthem" and Genesis's "Land Of Confusion", both of which demonstrate Capasso's ability to interpret complex music. Overall, "The Best Is Yet To Come" showcases Carmine Capasso's passion for music and guitar, and it's definitely worth a listen. MS.
 
 
 



 
 


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