AUFKLÄRUNG - Nell’Idea Di Un Tempo
Che
Ma.Ra.Cash / BTF
Genere: Neo Prog
Supporto: Digital / CD – 2025
Se
seguite il mio blog, avrete avuto occasione di leggere anche più di una volta
la frase "Il mondo del Progressive Rock italiano è davvero strano". È
formato da alti e bassi, e soprattutto assiste alla partecipazione di band che
registrano un disco e basta. Questo dipende principalmente da due fattori: i
costi per l'autoproduzione e distribuzione, e se esci in un momento storico
poco attivo.
Sulla
perseveranza, tuttavia, noi italiani siamo abbastanza ferrati. Con mio stupore
e gioia, dopo trent'anni rileggo il nome dei brindisini Aufklärung. Dico gioia
perché l’unico album rilasciato nel 1995, intitolato “Dé Lá Tempesta...
L'Oscuro Piacere” (Pick Up Records), è diventato un classico del Neo Prog
italiano, quando il genere ha cominciato la ripresa grazie all’interesse della
scena nordica (Anglagard, Anekdoten, Landberk, The Flower Kings, ecc.) e di
altri grandi nomi (Spock’s Beard, Porcupine Tree, ecc.). Anche l’avvento di
internet ha contribuito a richiamare l’attenzione sul Prog, permettendo di
ascoltare di tutto (spesso gratis), altrimenti proibitivo visti i prezzi dei
dischi allora stampati in poche copie. Non a caso, nella metà degli anni ’90 si
assiste a réunion storiche come per esempio quella della PFM o i Delirium e
moltissimi altri ancora.
Una
volta focalizzato il contesto, andiamo a vedere chi sono gli Aufklärung.
Sorgono nel 1990 dalla fusione di due band locali, fra cui una nominata The
Eclipse, e dopo alcuni cambi nella line-up, si stabilizzano con Fabio Guadalupi
(chitarre acustiche, classiche ed elettriche), Michele Martello (chitarre
acustiche, classiche ed elettriche), Marco Mancarella (tastiere), Luciano
Rubini (basso), e Massimo Mignini (batteria). Registrano subito un demo
intitolato "Jetho Van Hall" nel 1992, chicca per solo pochi adepti.
Aufklärung
significa “illuminazione”, un movimento filosofico, sociale e politico che ha
attraversato l'Europa nel XVIII secolo. “Dé Lá Tempesta... L'Oscuro Piacere” è
considerato ad oggi uno dei dischi più belli del Neo Prog italiano.
Come
è accaduto a moltissime band del periodo della restrizione pandemica, la réunion
è dietro l’angolo, quella voglia di sentirsi vivi e di non darla vinta a questa
vita che ci tarpa le ali. Così, nel 2020 Michele Martello e Marco Mancarella
rifondano il gruppo lavorando su vecchie idee di base scaturite dopo il 1995.
Chiaramente, come il 90% delle band di quel periodo, registrano un album
concept sullo stato d’animo dell’essere umano. Della formazione originale sono
rimasti Marco Mancarella (tastiere), Dante Di Giorgio (basso e chitarra) e
Michele Martello (chitarra), a cui si sono aggiunti Michele De Luca (voce e
testi), Doriana De Luca (flauto) e Riccardo D’Errico (batteria).
“Nell’Idea
Di Un Tempo Che” quindi segue le impronte rilasciate dal suo nobile
predecessore, e lo fa attraverso quattro lunghi brani cantati in italiano, a
partire da “Respiro Numero Uno”. Difficilmente resisto all’ascolto di un
flauto; le atmosfere si fanno immediatamente color seppia, anticate. Tanta
melodia nelle tastiere e negli arpeggi di chitarra, manna per il Prog Fans. Qui
Orme e molto altro in una staffetta fra passato e Neo Prog anni ’80. Invece,
pieni anni ’70 con “Urlo”, mellotron e tutto quello che rende il genere una
corazzata viene riversato sull’ascoltatore con energia. ”Apnea” è foneticamente
ricercata, interpretata in maniera quasi recitativa, proprio come vuole il Neo
Prog. In questo brano scorgo i brindisini più moderni.
Il
brano che ho maggiormente apprezzato è il conclusivo “Ansia”, tredici minuti di
storia e emozioni; qui la band mostra l’intesa e la tecnica sviluppata negli
anni. Una lunghissima ballata che sfocia in un crescendo affidato alla chitarra
elettrica.
Gli
Aufklärung si sono fatti attendere, anche se confesso non speravo in una
reunion, ma l’attesa ne è valsa la candela. Ora che “Nell’Idea Di Un Tempo Che”
diventi un altro classico come “Dé Lá Tempesta... L'Oscuro Piacere”, dubito
fortemente, non perché sia di fattura minore, anzi, sotto alcuni aspetti è
superiore; semplicemente perché è cambiato il contesto sociale a cui mi
riferivo all’inizio. Resta un album piacevolissimo, sicuramente fra i migliori
di questo 2025. Bentornati.
MS.
Versione Inglese:

Caro Massimo,
RispondiEliminaPersonalmente ho amato tanto la rinascita del Prog rock di fine anni 80 fino ai 2000. Anche se amante di queste sonorità, nei 90 da ragazzino ero un fervente metallaro estremo, con Band quali Sepultura, e soprattutto il death svedese europeo come Entombed Dismember, Grave, Unleashed e Tiamat. Ovviamente senza tralasciare i mostri sacri statunitensi, e prima ancora il thrash della bay area. Ma allo stesso tempo verso i 12 anni scoprii i miei amati Pink Floyd e fu amore al primo ascolto. Così parallelamente al metal, le mie orecchie si allenavano anche alle sonorità dei mostri sacri del Prog, scoperti a mano a mano. Poi da lì in poi scoprii che anche band di metal estremo, riuscivano a creare sonorità molto colte per il genere, come i Pestilence, Nocturnus, Cynic e i nostrani Sadist che con i primi due CD crearono dei veri capolavori. Poi il prog divenne sempre più il mio amore, ma purtroppo essendo nato troppo tardi, le nuove leve italiane ed estere, le scoprii troppo tardi, quando avvenne l'avvento di internet a metà 2000. D'altronde senza riviste e vivendo nella costa Teramana, era praticamente impossibile scoprire la rinascita prog che fai primi anni 90 in Italia e nel mondo stava avvenendo. Certo conoscevo i vari Marillion, che spesso venivano menzionati sulle riviste metal (non ho mai capito il perché) ma fondamentalmente il cosiddetto new prog non mi ha mai appassionato, tranne rare eccezioni. E ancora adesso che è diventato una delle tante correnti del Prog. Per non dilungarmi ulteriormente, posso dire che almeno in quei primi anni 2000, riuscii ad acquistare tutta la discografia dei Finisterre che soprattutto i primi due CD sono di una straordinaria bellezza. Poi i primi due dei Germinale, gli strepitosi e quasi metal prog Garden Wall ecc. Soprattutto nel 2003 un lavoro che amo particolarmente, l' unico dei Floating State. Ma purtroppo molti altri di grande valore degli anni 90, non sono mai riusciti a trovarli, e oggi solo grazie a Discogs posso averli. Gli stessi Aufklarung sono riusciti a farli miei grazie alla ristampa avventura anni fa dalla BTF. Altrimenti avrei perduto un ennesimo grande album italiano. Non ho citato i lavori stranieri dei grandi svedesi o gli Haikara del 2001 perché li trovai facilmente in quegli anni, anche senza soffrire un bel po'. Poi paradossalmente la inside out ristampava quei noiosi dei Flower Kings, mentre il sottoscritto comprava i Discipline e Spock' s Beard. Detto questo, purtroppo la maggiore etichetta italiana che ha stampato il meglio del meglio di quel periodo, cioè la Mellow ha chiuso. Le altre tipo Lizard o Marracash e AMS records non hanno assolutamente l'intenzione di ristampare almeno i CD più belli del Prog italiano anni 90. Uno su tutti Il Trono dei Ricordi. Se potessi li metterei io i soldi per fare ristampare i migliori dischi del Prog italiano anni 90, non tutti, perché francamente molti sono veramente di bassissimo livello. Ma ad avercene oggi di così tanta quantità.
Mi scuso per la lunghezza caro Massimo. Ma è stato più che altro uno sfogo.
Cordiali saluti Ivano da Alba Adriatica.
Ciao Ivano, sono molto contento di questo tuo "sfogo" che condivido pienamente. Hai ragione, ci sono state molte realizzazioni valide ed è un peccato che alcune di queste non vedano più luce. I Finisterre sono anche fra le mie band preferite! Io credo che You Tube ed altri canali possano venire incontro a queste mancanze, anche se io, come te, preferisco il supporto fisico. La musica solida vive un periodo particolarmente difficile, la gente non compera più il disco e credo sia difficile tornare indietro. Il vinile se la cava abbastanza bene, ma credo che riguardi più che altro la nostra generazione. Si vedrà, intanto noi godiamo... ;-) Un saluto.
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