CARAVAGGIO
– We All We Are
Ma.Ra.Cash
Records
Genere: Rock Progressivo
Supporto: CD / Digital – 2025
Ritornano
i milanesi Caravaggio dopo alcuni assestamenti nella lineup con il secondo
album “We All We Are”. Formatisi nel 2015 con ex membri degli Adramelch, band
di Metal Prog, Vittorio Ballerio (voce) e Fabio Troiani (chitarra) prendono in
mano le redini del progetto e, una volta completata la formazione con Marco
Melloni al basso (Pino Scotto) e Alessio Del Ben alla batteria (Quel Che Disse
Il Tuono), danno vita al primo album dal titolo omonimo (I Cuochi Music Company
– 2022). L’interesse attorno alla band da parte di critica e pubblico è buono,
grazie alla qualità della musica proposta, ma sentono di dover arricchire il
proprio sound con l’ingresso di un nuovo strumento, la fisarmonica; per questo,
a fine dicembre 2024, dopo anni di ricerca, finalmente trovano in Stefano
Spitale un ottimo elemento.
Oggi
la band è formata da Vittorio Ballerio (voce), Fabio Troiani (chitarra,
programmazioni, arrangiamenti), Serhan Kazaz (chitarra, bouzouki, voce),
Stefano Spitale (fisarmonica), Piero Chiefa (basso) e Alessio Del Ben
(batteria).
Per
la riuscita finale di “We All We Are” si avvalgono di alcuni special guest che
rispondono ai nomi di Guido Block (cori), Tiziano Chiapelli (fisarmonica),
Margherita Fossati (cori), Giulia Bertassi (fisarmonica) e Lorenzo D'Erasmo
(percussioni e flauto).
Nove
sono le canzoni che compongono l’album, per una durata di quarantotto minuti di
musica, con la copertina di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
La
combinazione di fisarmonica, bouzouki, mandolino, percussioni, scacciapensieri,
nacchere, ecc. conduce il sound verso un connubio molto personale, fatto anche
di Rock, Hard Rock, World Music e Progressive Rock.
Le
tematiche affrontate sono incidenti, così descrivono le note biografiche: “We
All We Are è stato ispirato principalmente dalla crisi della partecipazione
democratica che stiamo vivendo oggi in tutto il mondo.
Dai
tempi di Machiavelli, l’esercizio del potere è diventato una vera e propria
scienza, in continua evoluzione. Oggi, in molte parti del mondo, le persone
comuni eleggono volontariamente coloro che poi andranno a limitare le loro
libertà e i loro diritti.
Per
raggiungere questo obiettivo, il potere non ha più bisogno di imporsi con la
dittatura, poiché ha sviluppato strumenti di comunicazione capaci di ottenere
il consenso delle stesse masse che intende opprimere.
Si
tratta di un processo irreversibile? Cosa accadrebbe se le persone si
considerassero non come una moltitudine di identità specifiche e tendenze
divergenti, ma come una forza potente, unita e inarrestabile?”
Con
queste interessanti premesse, il disco inizia attraverso i cinque minuti
abbondanti di “Isolation”, un biglietto da visita davvero eccellente, dove la
buona voce di Ballerio conduce un movimento che ha illuminazioni King Crimson.
Buono anche l’uso delle coralità.
“Rejoice”
sprigiona mediterraneità da ogni nota e presenta buone intuizioni compositive
che esulano dal classico Progressive Rock per un risultato quantomeno
intrigante. Ed è con “In The Place Where I Was Born” che i Caravaggio aprono a
scenari introspettivi, dove il ritornello si stampa immediatamente nella mente,
e quando sopraggiunge l’assolo di chitarra elettrica, tutto diventa ampio e solare.
Un
giro di basso su una ritmica sostenuta apre “We All We Are”, qui ci sono i
Caravaggio di oggi, in bilico fra passato e presente.
Più
ricercata “Controversial”, un passaggio nel Neo Prog con intuizioni Jazz ad
arricchire un movimento che trova ancora una volta nella melodia orecchiabile
la sua carta vincente.
“White
Lies On Our Black Tongues” si rispecchia nuovamente nel lago King Crimson e
mostra anche le qualità tecniche della band.
Ed
è la volta di “Behind The Mask, Part 1 e Part 2”, dove la prima parte si
apprezza per un bellissimo connubio di chitarra classica e voce, mentre la
seconda parte alza il tono grazie alle chitarre elettriche. Per chi vi scrive,
questo è uno dei momenti migliori dell’album, che si conclude con “Divine
Comedy Tarantella”, fra World, Heavy e Prog! MS
Versione Inglese:

Nessun commento:
Posta un commento