Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

venerdì 28 marzo 2025

Wilson Project

WILSON PROJECT – Atto Primo
Ma.Ra.Cash Records
Genere: Rock Progressivo
Supporto: digital / cd – 2025





Personalmente mi fa un estremo piacere vedere giovani approcciarsi oggi al mondo del Rock Progressivo, generalmente addossato a una generazione proveniente dagli anni ’60. I Wilson Project (Acqui Terme) infatti iniziano il cammino del progetto poco più che ventenni ma già con le idee molto chiare, oltre che possessori di una buona tecnica strumentale individuale. Lo stile proposto attinge dalla storia italiana tracciata da gruppi come Premiata Forneria Marconi e Banco Del Mutuo Soccorso in primis. Nel 2022 esordiscono con “Il Viaggio Da Farsi” (Ma.Ra.Cash Records), un disco che li porterà a esibirsi live con artisti del calibro di Giorgio “Fico” Piazza (PFM), New Trolls, Le Orme e Osanna, oltre che ricevere premi come quello della critica al PEM Festival.
Sono una delle poche band di Rock Progressivo Italiano con voce femminile, in questo caso risponde al nome di Annalisa Ghiazza (aerofono, voce), mentre il gruppo è completato da Stefano Rapetti (basso, voce), Andrea Protopapa (tastiere, voce), e Mattia Pastorino (batteria, voce).
“Atto Primo” non vuole che essere un omaggio all’opera lirica, da come scherzosamente si può evincere anche dalla copertina forzatamente retrò. In effetti il genere Prog Rock ben si combina con la teatralità della lirica, e sono cose in comune pur essendo generi decisamente distinti sia storicamente che qualitativamente.
Ogni brano dei sei che formano l’album è rivolto a un compositore o a un’opera storica, ma tutto ciò è semplicemente preso da spunto per comporre musica propria, quindi nuovo stile e nuova veste.
Un disco così non può che in iniziare con una strumentale “Overture”, essa in due minuti e poco più accompagna l’ascoltatore in questo mondo fatto di suoni vintage e melodie teatrali. Ma è con “Taiji” che la formazione mette in campo le proprie caratteristiche che passano attraverso l’esaltazione delle tastiere, spesso protagoniste nella musica, e la soave voce di Annalisa Ghiazza.
Gli anni ’70 sono al nostro cospetto, evidenziati da una qualità discreta dell’incisione. Tanta storia fra le note, quella che piace sicuramente ai fans del genere.
“Bolshoi” è il singolo estratto, esso esalta la storia del noto teatro russo disegnandogli un abito differente da quello istituzionale e monolitico che l’ha reso famoso nel mondo, attraverso buone melodie e un andamento Rock supportato dall’Hammond molto presente. I synth fanno da orchestra e donano sentori barocchi che nel contesto si sposano alla perfezione. Inutile sottolineare che nel corso dell’ascolto si possono apprezzare cambi di ritmo e di atmosfere, in questo caso anche un buon assolo di batteria finale, cosa che in questi ultimi tempi è andata quasi in disuso.
“Atto Primo” contiene anche due suite, la prima è “Ragnarok”, della durata di quasi tredici minuti. Essa si apre con un buon giro di pianoforte per poi lasciare spazio alle intuizioni strumentali della band, sempre ricercate e mai banali. La seconda è la conclusiva “Duat” di altrettanti tredici minuti, in mezzo “Nihonga”, variegata composizione molto affascinante sempre grazie alla qualità vocale di Ghiazza e alle buone coralità di sostegno.
Lo scettro della storia Progressive Rock Italiana è ancora una volta in buone mani grazie anche ai giovani Wilson Project, autori solamente di due dischi ma entrambi di pregevole fattura, ascoltare per credere. MS 







Versione Inglese:



WILSON PROJECT – Atto Primo
Ma.Ra.Cash Records
Genre: Progressive Rock
Support: digital / cd - 2025


Personally, it gives me an extreme pleasure to see young people today approaching the world of Progressive Rock, generally pinned on a generation coming from the 1960s. The Wilson Project (Acqui Terme) in fact begin the path of the project in their early twenties but already with very clear ideas, as well as possessing a good individual instrumental technique. The proposed style draws from the Italian history traced by groups such as Premiata Forneria Marconi and Banco Del Mutuo Soccorso in primis. In 2022 they made their debut with “Il Viaggio Da Farsi” (Ma.Ra.Cash Records), a record that would lead them to perform live with the likes of Giorgio “Fico” Piazza (PFM), New Trolls, Le Orme and Osanna, as well as receiving awards such as the critics' award at the PEM Festival.
They are one of the few Italian Progressive Rock bands with female vocals, in this case answering to the name of Annalisa Ghiazza (aerophone, vocals), while the group is completed by Stefano Rapetti (bass, vocals), Andrea Protopapa (keyboards, vocals), and Mattia Pastorino (drums, vocals).
“Atto Primo” is meant to be nothing but a tribute to opera, from as can also be jokingly inferred from the forcibly retro cover. Indeed, the Prog Rock genre combines well with the theatricality of opera, and they are things in common despite being decidedly distinct genres both historically and qualitatively.
Each track of the six that make up the album is addressed to a composer or historical work, but all of this is simply taken as a cue to compose music of one's own, thus new style and new look.
Such an album can only in begins with an instrumental “Overture”, it in two minutes and a little more takes the listener into this world of vintage sounds and theatrical melodies. But it is with “Taiji” that the lineup brings out its own characteristics, which come through the exaltation of keyboards, often the protagonists in the music, and the suave voice of Annalisa Ghiazza.
The 1970s are before us, highlighted by a decent quality of the recording. Lots of history among the notes, the kind that fans of the genre are sure to enjoy.
“Bolshoi” is the extracted single, it enhances the history of the well-known Russian theater by drawing it a different dress from the institutional and monolithic one that made it world famous, through good melodies and a Rock trend supported by the very present Hammond. The synths act as an orchestra and give baroque hints that in the context match perfectly. Needless to emphasize that in the course of listening one can appreciate changes of rhythm and atmosphere, in this case even a good final drum solo, something that has almost gone out of fashion in recent times.
“Act One” also contains two suites, the first being “Ragnarok”, lasting almost thirteen minutes. It opens with a good piano turn and then leaves room for the band's instrumental insights, which are always researched and never banal. The second is the concluding “Duat” of as many thirteen minutes, in between “Nihonga”, a varied composition that is very fascinating always thanks to Ghiazza's vocal quality and good backing choruses.
The scepter of Italian Progressive Rock history is once again in good hands thanks to the young Wilson Project, authors of only two records but both of fine workmanship, listen to believe. MS

 

 





5 commenti:

  1. e bravo Massimo sei sempre in prima linea.
    Li conosco solo come nome ma guarda caso questa sera li vedro dal vivo con gli Arcansiel , penso GRANDOSSIMA serata
    Grazie per quello che fai
    Giuseppe Rainoldi

    RispondiElimina
  2. Ciao Giuseppe! Beato te , deve essere stato davvero un bel concerto, gli Arcansiel possiamo definirli oggi una band storica per il nostro amato genere. Grazie e viva il nostro Prog!

    RispondiElimina
  3. Salve Massimo, giorni fa, mi ero chiesto perché essendo il loro secondo lavoro, lo avessero chiamato "Atto primo" forse pensavo ad una trilogia. Poi ho scritto direttamente alla band, che mi hanno spiegato che ispirandosi alla musica classica lirica avevano dato questo titolo per creare un' opera (come hai scritto tra l'altro anche tu) ad una specie di opera che ricalchi tale genere. Ascolteremo attentamente.

    RispondiElimina
  4. Mi dispiace aver dimenticato il mio nome sul messaggio appena scritto su "Atto primo" dei Wilson Project. Mi chiedevo gentilmente Massimo, quando hai un po' di tempo a disposizione, mi piacerebbe che tu scrivessi una lista di qualche band italiana che nel 2024 si sono cimentati con il mio amato R.I.O o avant prog. Non so se già l' hai stilata e di conseguenza sono io quello distratto. Lo so, che ormai siamo quasi a metà anno, ma indubbiamente non c'è stato nessuno che si è cimentato tra le molteplici, e anche inutili classifiche. D'altronde le uscite non sono state tante, e anche per quando riguarda il prog diciamo standard la qualità non è stata altissima. Basterebbero anche pochi nomi, solo per confrontarci se i nostri gusti e pareri sono simili. Per me, uno dei migliori è stato: Lo Zio Crocifisso del grande SKE personaggio poliedrico e di talento che meriterebbe maggiore attenzione. Perdonami se ti incasino l'esistenza e aspetto fiducioso, sempre se vorrai aderire.
    Cordiali saluti da Ivano.

    RispondiElimina
  5. Ciao Ivano!
    Quelli da te nominati li ho apprezzati anche io!
    Dico (come hai detto anche tu) che nel 2024 non ci sono state poi così tante uscite riguardo il Rio/Avant Prog italiano, almeno a me sono capitate poche (non arrivo in ogni dove), tuttavia ci sono band che hanno sperimentato più verso l’elettronica, come il progetto di Alessandro Seravalle denominato Klang! Con l’album “Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”. Un altra band che ci cade di striscio è Self Portrait con l’album “Fishes Were Everywhere”, non proprio RIO ma di sicuro è intrisa di numerose contaminazioni come il Metal, l’Elettronica, la Psichedelia e il Funk.
    Non male neppure i The Winstons con “Third”, qui invece protendono più verso il Canterbury sound, anche se in maniera evolutiva.
    In ambito alternativo (sempre prossimo all’avant prog e dintorni) ci vedo bene ance gli Aquarius con “L’Era Dell’Acquario E la Nota Fondamentale”. Sempre nell’avanguardia, notevole il ritorno di Jenny Sorrenti con il progetto Neos Saint Just con l’album “Jenny Sorrenti & Tullio Angelini”, anche se molto Folk. Di tutti questi artisti puoi leggere le mie recensioni qui nel blog. Un saluto.

    RispondiElimina