ECHOLYN
– Time Silent Radio VII / Time Silent Radio II
Autoproduzione
Genere:
Symphonic Prog
Supporto: Bandcamp – 2025
Ci
furono due anni, il 1994 e il 1995 in cui il mondo del Progressive Rock tornò
ai massimi livelli proprio come negli anni ’70. Potrei fare una lista molto
lunga al riguardo, Anekdoten, The Flower King, Landberk, Anglagard, Spock’s
Beard , Dream Theater, Porcupine Tree, Arena, Iluvatar, Radiohead, Shadow
Gallery, Queensryche, Pink Floyd, Savatage, Discipline, tutte band autrici di
un relativo capolavoro personale. Tuttavia ce ne fu una che mi colpì
particolarmente con l’album “As The World”, e fu l’americana Echolyn. Non a
caso anche la Sony puntò su di loro facendogli intraprendere un nutrito tour
live cavalcando l’onda del momentaneo successo Prog. Ebbene, questa band ha una
caratteristica ben distinguibile, la tecnica strumentale sopraffina dei singoli
musicisti e le coralità che molti accostarono nel tempo agli Yes.
La
carriera è decennale, iniziata nell’autunno del 1989, e li porta a registrare
nove album in studio.
Fra
stop & go, li ritroviamo oggi dopo dieci anni dal buon “I Heard You
Listening” con la formazione composta da Brett Kull (chitarra, voce solista,
cori), Ray Weston (voce solista, basso, cori), Chris Buzby (tastiere, cori), e
Jordan Perlson (batteria e percussioni, cori).
Mi
chiedo come una band come gli Echolyn, dopo un album epocale come il nominato
“As The World” non sia considerata nell’olimpo delle grandi. In realtà ogni
album che realizzano è incensato dalla critica e dai fans della band, ma poi
tutto torna nel dimenticatoio, proprio come il Prog che vive di alti e bassi.
La chiave di lettura potrebbe essere che si adoperano in un limbo cosiddetto
“terra di nessuno”, perché le composizioni si alternano fra lunghe suite
(addirittura l’album “Mei” del 2002 è un pezzo unico di cinquanta minuti) e
breve canzoni. Questo modo di operare può trovare fans e detrattori in entrambe
i casi.
Ultimamente
gli Echolyn palesano anche affinità con i Beatles per certe armonie, per meglio
dire una ricerca di armonie più massiccia.
Oggi
siamo avanti ad un doppio lavoro autoprodotto che tende proprio a bypassare il
problema descritto, un doppio album in cui gli stessi titoli fanno la spia, “Time
Silent Radio VII” è formato da sette brevi canzoni, mentre “Time Silent Radio
II” da due lunghe suite.
E
inizio proprio da “Time Silent Radio VII” e dal brano “Radio Waves” in cui lo
stile Echolyn è presente in forma melodica, diretta e ricca delle consuete
coralità che li contraddistinguono. Molto orecchiabile e cantabile.
“Silent
Years” ha un inizio crescente e tanta storia anni ’70 alle spalle. Qualcosa di
maggiormente intimistico e ricercato giunge invece da “Cul-De-Sacs And Tunnels”,
canzone per molti aspetti toccante, attenta ai cori e a quei movimenti cari a
Moody Blues e Beatles su tutti. Nel proseguire il ritmo sale e lascia spazio a
un godibilissimo duetto chitarra e piano.
Più
Hard Prog grazie anche all’Hammond “Boulders On Hills”, qui come nel pezzo
precedente, si narra degli alti e bassi della vita. Il discorso è analogo anche
per “Our Brilliant Next” ricca di stili musicali differenti che mettono in
evidenza la cultura musicale dei singoli componenti. Più ritmata e divertente “On
We Blur”, facile da memorizzare con tastiere alla Supertramp. La chiusura è
affidata alla positività di “Tiny Star”, canzone migliore di questo “Time
Silent Radio VII” che probabilmente farà storcere il naso agli amanti della
band primo periodo.
Per
quello che concerne “Time Silent Radio II” il discorso è presto che fatto, “Time
Has No Place” nei sedici minuti mette in evidenza tutte le caratteristiche
storiche della band fra cambi umorali, tecnica e tanta ricercatezza in tutti i
frangenti. Gli Echolyn salgono in cattedra e sanno come colpire quando vogliono
e come vogliono. Ma la chicca finale è “Water In Our Hands”, con quasi trenta
minuti di elevatissimo Crossover Prog, un esempio di come il genere sia
sopravvissuto sino ai nostri giorni in buona salute.
Questo
doppio lavoro strizza quindi l’occhio a entrambi i fans della band, ora sta a
voi capire quale dei due è il migliore in base ai vostri gusti, resta il fatto
che gli Echolyn sono un patrimonio mondiale per il genere, e spero che un
giorno siano collocati nel posto in cui meritano, fra i grandi di tutti i
tempi. MS
Versione Inglese:
Gentile Massimo,
RispondiEliminaIn molti mi dicono come nel forum di Arlequins che il nuovo doppio lavoro degli Echolyn non sia ancora uscito in Europa, e che dovrebbe essere pubblicato ad Aprile. È vero ne sai qualcosa? Ovviamente tu lo hai ricevuto essendo una testata specializzata, ma anch'io ho avuto la fortuna di riceverlo da una giovane amica che ha la fortuna di essere amica di famiglia del cantante. Così pochi giorni fa' ho ricevuto dagli USA per di più anche gratis, dato che il CD le è stato regalato. Incredibile che dopo tanto anni di amicizia, e conoscendo il mio amore per una band che metto un gradino sotto si mostri sacri degli anni 70, non mi abbia mai rivelato la sua amicizia con un membro della band, anche da parte della sua famiglia.
Tralasciando tutto questo, ti volevo segnare un micidiale lavoro uscito anch'esso da poche settimane di:
DOMINIC SANDERSON " Blazing Revelation" non so se hai già recensito questo meraviglioso disco, composto da 4 lunghi brani, che rispecchiano le sonorità complesse e melodiche che sfiorano il R.I.O di cui il sottoscritto è un amante totale. Nella e suggestiva anche la copertina. Ripeto se hai già trattato questo album, la colpa è mia che non me ne sono accorto. Ma personalmente ritengo questo album il capolavoro di questa prima parte di questo 2025.
Ti ringrazio e saluto cordialmente.
Ciao Ivano, per chi volesse l'ascolto dell'ultimo doppio Echolyn è al momento su Bandcamp. Per quello che riguarda Dominic Sanderson il discorso è analogo. Li ho ordinato il vinile. Una recensione? Vedremo, perchè no! Grazie per i consigli.
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