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a cura di MASSIMO SALARI
Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica
martedì 25 marzo 2025
Brevi Considerazioni Nuove Uscite
BREVI CONSIDERAZIONI NUOVE USCITE
Di Massimo Salari
JETHRO
TULL – Curious Ruminant (Inside Out - 2025)
Ventiquattresimo
sigillo in studio della band di Ian Anderson. Si, non è un caso che non li
chiamo Jethro Tull, perché oramai trattasi solamente del progetto solista del
geniale folletto inglese. L’artista si è distaccato definitivamente dal
Progressive Rock restando nel limbo Folk. Interventi di chitarra elettrica
ricordano che comunque trattasi sempre di Rock. Per la veneranda età (77 anni)
Ian è un supereroe, se non fosse per i problemi alle corde vocali che ha avuto
molti anni fa. I riff di flauto sono quelli caratteristici, brevi e facili da
memorizzare. Forse per il mio gusto canta troppo, sarebbe stato meglio una
parte strumentale più presente, ma va benissimo anche così. Voto 6,5
Con
una band di tutto rispetto, ritorna l’artista Progressive Rock di Wakefield,
Dominic Sanderson con il secondo album in studio dopo il buon “Impermanence”
del 2023. Il chitarrista, cantante e tastierista cresciuto a pane, King
Crimson, Pink Floyd e Marillion, si esibisce in un contesto prettamente
Canterburyano, rilasciando un album dalle mille sfaccettature. Sicuramente
Sanderson è una delle nuove realtà e speranze del futuro Progressive Rock e
questo “Blazing Revelation” è un bellissimo album che farà la gioia di tutti i
fans del genere. Una promessa. Voto: 8,0
MOSTLY AUTUMN – Seawater
(Autoproduzione - 2025)
Strana
la carriera di questa band inglese che inizia come cover band dei Pink Floyd.
Dopo un interessesostenuto da parte di
pubblico e critica avvenuto nella fine anni ’90 e primi ’00, subentrano nel
tempo una marea di tentativi di allinearsi a un sound più distaccato dalle
radici Folk Psichedeliche dei primi tempi. Le chitarre alla Pink Floyd sono
state per lungo tempo il loro punto di forza. Quindici gli album in studio, e
“Seawater” mi sembra essere uno sguardo indietro alla loro carriera iniziale, o
per meglio dire un equilibrio fra le loro esperienze passate. Solo il brano “If
Only For A Day” da solo vale il prezzo del disco. Per amanti dei Pink Floyd
ovviamente. Voto: 7,0
OPETH
-The Last Will And Testament (Reigning
Phoenix Music – 2024)
Il
discorso Opeth è analogo a quello della carriera musicale di Steven Wilson, o
li si amano o li si detestano. Qui siamo al cospetto di quel Metal gotico e
Black dalle forti tinte Progressive che solo i grandi musicisti sanno
affrontare. Sono ancora un punto di riferimento per moltissime band, anche se
gli ultimi album hanno fatto storcere il naso ai fans di prima carriera. E cosa
fanno oggi con il quattordicesimo album? Ritornano un passo indietro rispetto
gli ultimi quattro dischi rispolverando addirittura il mitico growl che li ha
resi famosi. Non mancano le fasi Progressive, ma meno marcate. Un album per i
die hard del gruppo con grandi intuizioni. Voto 8,0
KARFAGEN – Omni (Antony Kalugin
& Caerllysi – 2025)
La
band ucraina è un fiume in piena, basta dire che in quasi due anni realizzano
sette album in studio e tutti di buona fattura. Loro sono il frutto del
musicista e compositore poliedrico Antony Kalugin. Nella musica il solito
Canterbury sound (non a caso ospite c’è Richard Sinclair) e tanto Prog di
matrice The Flower King e anni ’70. Flauti, tastiere, chitarre alla Hackett,
violino elettrico, insomma tanto ben di Dio nelle dieci tracce che compongono
l’album. Scorrevole e colorato. Voto: 7,5
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