BAROCK PROJECT – Time Voyager
Autoproduzione
Genere: Neo Prog
Supporto: cd – 2024
Parlando
di Rock Progressivo attuale, quindi non lo storico degli anni ’70, si può
affermare che attualmente esistono in Italia numerose band di alto livello, una
di cui andare fieri, porta il nome di Barock Project. Come descrivo nel mio
libro “Neo Prog – Storia E Discografia” (Arcana Edizioni), i Barock Project
propongono un Neo Prog fra musica classica (principalmente barocca), Rock, Jazz
e il Prog anni ’70. Si formano a Modena nel 2003 per il volere del tastierista Luca
Zabbini, pianista e compositore, influenzato dalla passione per Keith Emerson
(ELP). Nel gennaio 2007 registrano a Bologna un dvd live con un quartetto
d’archi intitolato “Rock In Theater”. La band riceve consensi sin da subito,
attirando l’attenzione della casa discografica francese Musea Records con la
quale registra nel 2007 il primo album “Misteriosevoci”. “Time Voyager” è l’ottavo
album realizzato dopo l’ottimo “Seven Seas” (Immaginifica - ARS) del 2019
suonato oggi con la formazione composta da Alex Mari (voce solista e cori), Marco
Mazzuoccolo (chitarra), Luca Zabbini (tastiere, chitarre acustiche ed
elettriche, basso, voce solista e cori), Francesco Caliendo (basso), ed Eric
Ombelli (batteria, percussioni, mandolino, sample programming). Zabbini dal
2019 ha vissuto un’esperienza davvero imponente, assieme alla Premiata Forneria
Marconi intraprende il tour nel 2022 alle tastiere, chitarra e cori, oltre a
partecipare alla registrazione di “I Dreamed Of Electric Sheep” sempre della
band di Di Cioccio e Djvas.
Lo
stesso Luca Zambini così descrive quest’ultima opera:
“Time
Voyager intraprende un viaggio concettuale diverso da qualsiasi dei nostri
album precedenti, esplorando il concetto di “un viaggio per visitare le rughe
temporali”. Questo concetto è nato dal desiderio collettivo all'interno della
band di approfondire le complessità del tempo, della memoria e
dell'introspezione, rendendo allo stesso tempo omaggio alle nostre radici
musicali e alla nostra evoluzione come Barock Project.".
L’apertura
del disco è solenne, “Carry On” mette in tavola molte carte, comprese alcune
dei Jethro Tull anni ’70. Il pezzo si stampa immediatamente nella mente,
soprattutto è gradevole da cantare. La chitarra elettrica si esibisce a metà
brano in un pregevole assolo, seguono coralità a sostegno di ampie emozioni,
come hanno saputo fare in passato gli Yes. Personalmente ritengo che un brano
del genere già valga l’acquisto dell’album, anche per la cura degli
arrangiamenti.
Alcuni
potranno accostare la band ai Big Big Train, in realtà il genere proposto
accorpa differenti stili con una personalità oramai ben definita.
Una
cura particolare della batteria si evince durante l’ascolto di “Summer Set Free”,
composizione ricca di risvolti ma sempre indirizzata nel binario del gusto per
la canzone. “An Ordinary Day's Odyssey” attraverso il piano, spazia dai Genesis
ai più recenti e romantici Spock’s Beard, il titolo “Macchina Del Tempo” è
davvero perfetto. Il finale strumentale ricco di enfasi è quanto di meglio un
fans del Prog vorrebbe sempre ascoltare! La ballata dal sapore Folk antico “The
Lost Ship Tavern” racchiude tanta storia con freschezza rinnovata. Ma sono gli
otto minuti di “Voyager” a mostrare tutte le qualità della band, un brano
caleidoscopico, curato, massiccio al punto giusto ed effettato, delizia per le
orecchie. E a proposito dei Big Big Train, proprio la quasi omonima “Morning
Train” mi conferma la giusta scelta della band di badare al sodo attraverso
canzoni orecchiabili, una semi ballata aperta a scenari ariosi. L’album è ricco
di gemme, un'altra s’intitola “Propaganda”, dove il sax dell’ospite Manuel
Caliumi dona sfumature Jazz per poi passare a del Funk di scuola Toto.
L’esperienza passata in Giappone dei Barock Project, li porta a comporre “Shibuya
3 A.M”, quartiere di Tokyo della moda e della cultura giovanile, suoni che si
perdono nelle ombre della notte.
E
poi c’è “Lonely Girl”, una puntata nel Neo Prog
più puro, oppure il pianoforte di “Mediterranean”, in cui il crescendo
non lascia di certo indifferenti. “Kyanite Jewel” è un caldo abbraccio mentre
“Vojager’s Homecoming” conclude attraverso una vetrina strumentale di
differenti assolo, questo viaggio a ritroso nel tempo per rispolverare quello
che la storia ci ha impartito.
Ritengo
“Time Voyager” un album eccellente, di sicuro si andrà a classificare fra i
migliori di questo 2024 Progressivo che al momento sembra davvero procedere a
gonfie vele. Nella mia classifica personale è ora al primo posto, senza se e
senza ma. Orgoglio italiano. MS
Versione Inglese:
BAROCK PROJECT - Time Voyager
Self-production
Genre:
Neo Prog
Support:
cd - 2024
Speaking of current Progressive Rock, so not the
historical one of the 1970s, it can be said that there are currently a number
of top bands in Italy, one of which to be proud, bears the name Barock Project.
As I describe in my book “Neo Prog – Storia E Discografia” (Arcana Editions),
Barock Project proposes a Neo Prog between classical music (mainly Baroque),
Rock, Jazz and the 70s Prog. They formed in Modena in 2003 at the behest of
keyboardist Luca Zabbini, a pianist and composer influenced by a passion for
Keith Emerson (ELP). In January 2007 they recorded a live dvd with a string
quartet entitled “Rock In Theater” in Bologna. The band received acclaim right
away, attracting the attention of the French record company Musea Records with
which they recorded their first album “Misteriosevoci” in 2007. “Time Voyager”
is the eighth album released after the excellent 2019 “Seven Seas” (Imaginifica
- ARS) played today with the lineup consisting of Alex Mari (lead vocals and
backing vocals), Marco Mazzuoccolo (guitar), Luca Zabbini (keyboards, acoustic
and electric guitars, bass, lead vocals and backing vocals), Francesco Caliendo
(bass), and Eric Ombelli (drums, percussion, mandolin, sample programming).
Zabbini since 2019 has had a truly impressive
experience, together with Premiata Forneria Marconi undertakes the 2022 tour on
keyboards, guitar and backing vocals, as well as participating in the recording
of “I Dreamed Of Electric Sheep” also by Di Cioccio and Djvas' band.
Luca Zambini himself describes this latest work as
follows:
"Time Voyager embarks on a conceptual journey
unlike any of our previous albums, exploring the concept of ‘a journey to visit
time wrinkles.’ This concept was born out of a collective desire within the
band to delve into the complexities of time, memory and introspection, while
paying homage to our musical roots and our evolution as Barock Project.".
The album's opening is solemn, “Carry On” brings many
cards to the table, including some from 1970s Jethro Tull. The song immediately
prints itself in the mind, especially it is pleasant to sing along to. The
electric guitar performs a fine solo halfway through the song, choruses follow
to support broad emotions, as Yes has been able to do in the past. Personally,
I think such a track is already worth buying the album, not least because of
the care of the arrangements.
Some may liken the band to Big Big Train, in reality
the genre on offer amalgamates different styles with a now well-defined
personality.
A special care for the drums is evident while
listening to “Summer Set Free”, a composition rich in twists and turns but
always directed in the binary of song taste. “An Ordinary Day's Odyssey”
through the piano, ranges from Genesis to the more recent and romantic Spock's
Beard, the title “Time Machine” is truly perfect. The emphasis-packed
instrumental finale is as good as a Prog fan would ever want to hear! The old
Folk-flavored ballad “The Lost Ship Tavern” encapsulates so much history with
renewed freshness. But it is the eight-minute “Voyager” that shows all the
qualities of the band, a kaleidoscopic, polished, massive to the point and
effected track, a delight to the ears. And speaking of Big Big Trains, the very
near namesake “Morning Train” confirms to me the band's right choice of minding
its business through catchy songs, a semi-ballad open to airy scenarios. The
album is full of gems, another one is titled “Propaganda,” where guest Manuel
Caliumi's sax gives Jazz overtones and then switches to some Toto-school Funk.
Barock Project's past experience in Japan leads them to compose “Shibuya 3
A.M”, Tokyo's district of fashion and youth culture, sounds that are lost in
the shadows of the night.
And then there is “Lonely Girl”, an installment in the
purest Neo Prog, or the piano of “Mediterranean”, in which the crescendo
certainly does not leave one indifferent. “Kyanite Jewel” is a warm embrace
while “Vojager's Homecoming” concludes through an instrumental showcase of
different solos, this journey back in time to brush up on what history has
imparted to us.
I consider “Time Voyager” an excellent album,
certainly it will rank among the best of this Progressive 2024 that at the
moment really seems to be going strong. In my personal ranking it is now in
first place, without ifs and buts. Italian Pride. MS
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