Aquael
AQUAEL
– Anthology
Toast
Records
Genere:
Progressive Rock
Supporto:
lp – 2022
Dalla
collaborazione di due grandi intenditori di musica Rock progressiva, nasce quest’antologia
sia storica sia recente di una band torinese che nel tempo si è evoluta in
differenti realtà, sto parlando del leader tastierista e cantante Maurizio
Galia e del produttore Giulio Tedeschi (Toast Records), quindi del progetto
Aquael. Maurizio Galia oltre che musicista e disegnatore è anche autore
dell’enciclopedia “Prog 50” edita da Edizioni Applausi.
La
band vede mettere le proprie radici nel lontano 1978 e suona fino al 1994 per
poi cambiare nome l’anno successivo in Maury E I Promemoria. Con quest’appellativo
registrano “Ziqqurat Nel Canavese” (MP – 1997). Già dall’esordio risulta
evidente la passione della band per il Progressive Rock nostrano, su tutte per il
Banco Del Mutuo Soccorso e le Orme. Dopo cambi nella line up con ritorno di
componenti storici quali Nick Guerriero (chitarra) e Enrico Testera (basso),
nel 1999 cambiano ancora nome in Maury E I Pronomi. Per i collezionisti
annovero l’album compilation edito nel 2000 in 200 copie dal titolo “Tanganica,
Il Passato Ed Il Futuro” (autoproduzione). Nel 2004 la Mellow Records onora la
band con l’uscita dell’album “(Ec)citazioni Neoclassiche” (Mellow Records –
2004), un ottimo lavoro che convince pubblico e critica. I loro nomi in quest’antologia
sono Nicola Guerriero (chitarra), Maurizio Galia (tastiere, voce), Enrico
Testera (basso), Sergio Cagliero (tastiere), Marco Giacone Griva (chitarra
solista), Sylvia Delfino (voce), Carlo Bellotti (batteria), Sergio Ponti (batteria),
Bruno Giordanai (sax) e Dino Pelissero (batteria).
“Anthology” contiene canzoni che vanno dal
1997 al 2016 oltre a tre inediti. Il formato lo si può trovare sia in forma
vinilica che in cd.
Quello
che colpisce immediatamente l’appassionato di questa musica è la grafica del
vinile, apribile e ben curato da parte dell’artista brasiliano Elton Fernandes,
con grafica per opera dello stesso Maurizio Galia.
Inizio
sonoro decisamente Neo Prog in stile Marillion era Fish per la mini suite di
dieci minuti “Ziqqurat” del 1997, qui dopo una prima parte strumentale s’intrecciano
le voci maschili e femminili, quelle di Galia e di Sylvia Delfino. La musica è
in generale pacata, sorniona, basata molto sulle tastiere e in alcuni buoni
assolo di chitarra da parte di Nicola Guerriero.
“Altri
Tempi” vede alla voce Federica Gili oltre che a Galia, il pezzo è un singolo
inedito del 2016 con influenze primo Pino Daniele, non perché cantato in
dialetto, ma per struttura e sax per merito di Bruno Giordana. Altro brano
tratto da “Ziqqurat Nel Canavese” è “Part-Time”, questo chiude il lato A del
vinile. Il ritmo aumenta rispetto i brani precedenti, gli arrangiamenti sono
buoni e le tastiere si divertono a colloquiare con gli strumenti, soprattutto
con lo scatenato sax. Orecchiabile il ritornello che potrebbe far venire in
mente qualche passaggio del cantautore Zucchero. Una volta completato il rito
del giramento del disco, una ritmica riflessiva e cadenzata introduce
all’ascolto di “Murat Begins” cantata in lingua inglese da Sylvia Delfino. Il
territorio è ancora quello del Neo Prog, gli anni ’80 sembrano essere dietro l’angolo.
Notevole l’assolo di chitarra. Questo
potremmo chiamarlo ancora una volta inedito, in quanto realizzato nel 2012 solo
per I-Tunes Store. Ritorniamo all’album di debutto con “Yokohama Via Satellite”,
canzone intimistica dalla storia triste, semplice ma non scontata dove le
tastiere ricoprono nuovamente il ruolo madre, così immancabile è l’assolo di
chitarra qui dalla Gilmouriana memoria (Pink Floyd docet). Il vinile si chiude
con la suite assemblata di brani come “Apollo, Minerva E L’Eutrusco”, Fiato
Immortale” e “Le Porte Dell’Averno” tratti da “(Ec)citazioni Neoclassiche” del
2004, il tutto sotto il nome “Il Racconto Degli Dei (Central Section)”. Ritmo e
enfasi s’intercalano di pezzo in pezzo, nella strumentale “Fiato Mortale” si
possono ascoltare le influenze Orme succitate, dove la band riesce ad esprimere
un bellissimo Progressive Rock. Nel finale riferimento ai The Trip di “Caronte”.
C’era
bisogno di quest’antologia per far conoscere al meglio il mondo di Galia &
company, peccato ignorare questa realtà che quasi silenziosamente nel tempo ha
saputo seminare emozioni. La passione trasuda dai brani, e quando si realizzano
lavori sinceri è difficile non rimanere perlomeno colpiti. Non conoscevate
questa storia? Bene, quale occasione migliore per approcciarsi agli Aquael se
non “Anthology”? MS
Bella storia Max Grazie delle tue delucidazioni come sempre.
RispondiEliminaGrazie a te che mi segui, spero che trovi musica per la tua passione!
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