Carmine Capasso
CARMINE CAPASSO – Assenza Di
Gravità
Ma.Ra.Cash Records
Genere: Progressive Rock / Pop Rock
Supporto: cd – 2022
Il
polistrumentista e chitarrista campano di origine sarde Carmine Capasso a
dispetto della sua giovane età di trentaquattro anni, ha alle spalle una grande
gavetta. Richiesto session man e turnista per The Samurai Of Prog, The Trip,
Sasha Torrisi (Timoria), Delta Moon, Sherrita Duran (corista
di Gianni Morandi), Antonio Onorato (collaboratore di Pino Daniele), e Arturo Stalteri
(Pierrot Lunaire e tastierista di Rino Gaetano), esordisce con un ep nel 2017 e
ritorna oggi con il debutto ufficiale intitolato “Assenza Di Gravità”.
Chiedeva
ai suoi ospiti Gigi Marzullo, “La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere
meglio?”, un argomento davvero profondo e alquanto trattato dalle mille
sfaccettature, eppure sempre in voga. Capasso fa del sogno un concept album, il
sentirsi leggero senza peso lo spinge in una sensazione di assenza di gravità,
ma lo scenario cambia quando subentra l’argomento guerra, dove è sempre il
popolo innocente a pagarne le spese. Considerazioni queste che vengono espresse
su musiche sia Pop Rock che psichedeliche oltre che ricercate, il tutto in forma
di cantautorato non convenzionale. Oltre ai fidi Ovidio Catanzano, Antonio
Liccardi (batteria), e Francesco Di Pietro (piano, synth), nel realizzare
questo album Capasso si coadiuva di una nutrita squadra di amici turnisti che
di seguito vado ad elencare: Sasha Torrisi (ex Timoria), Marco Bernard &
Kimmo Porsti (Samurai Of Prog), Marcus Eaton (David Crosby), Luca Sparagna (Le
Orme), Adrian Shaw (Hawkwind), Elisa Montaldo (Il Tempio Delle Clessidre), Marco Grieco,
Danilo Sesti, Barbara Rubin, Andrea
Taddeo, Emilio Verrillo, Jenny
Puertas (Agusa), Roberto De Rosa,
Salvatore Santella, Alessandro Di Benedetti
(Inner Prospekt), Andrea Ranfa
(The Trip), Tony Alemanno (The Trip), Costantino Taglialatela, Ivan Santovito
(IsProject), Oscar Fuentes (Days Between Stations), e Alessandro
Saltarelli.
Otto
i brani contenuti, registrati e mixati da Vincenzo Mario Boi in un artwork
realizzato per mano dello stesso Carmine Capasso.
Lo
strumentale “Sogno Pt.1” è un intro decisamente dall’aria progressiva e questo
non soltanto grazie alle tastiere di Francesco Di Pietro oltre che al piano di
Danilo Sesti, ma proprio per l’attitudine, dove all’interno si possono scorgere
frammenti anni ’70. Ed è proprio la title track che presenta al meglio lo stile
di Capasso, in bilico fra Pop e Rock mentre la voce per cadenza ricorda quella
di Francesco Renga. ”In Un Posto Che Non C’è” è una semi ballata armoniosa
arrangiata splendidamente dal sax di Salvatore Santella e dagli archi di
Barbara Rubin. Toccante l’assolo di chitarra semplice e diretto, messo al
momento giusto per far crescere l’enfasi del brano a dimostrazione che l’autore
conosce molto bene il mondo della composizione. Lo scenario non cambia
nell’orchestrata “Immobile”, canzone perfettamente incastonata nel contesto
italico. Si parla di guerra in “Neve Nera” e le atmosfere si fanno riflessive
dove il racconto sposa la musica cadenzata impreziosita anche dal mellotron di
Alessandro Di Benedetti. Ancora una volta l’assolo di chitarra finale colpisce
il bersaglio. La musica italiana si presenta spesso amabile, solare e in
qualche caso anche ruffiana, come accade in “Una Valigia Di Perché”,
impossibile dimenticare il refrain alla fine dell’ascolto. “Milano Già Lo Sa’”
presenta ulteriormente la maturità dell’autore che si congeda con “Sogno Pt.2”
con al piano il bravo e giovane Ivan Santovito.
Carmine
Capasso ha sognato, ma io di certo non mi sono addormentato, perché di carne al
fuoco in “Assenza Di Gravità” ce n’è tanta, e l’attenzione rimane sempre alta
grazie alle belle melodie facili da ricordare e cantare assieme a lui. MS
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