Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 23 gennaio 2021

Eyesberg

 

EYESBERG – Claustrophobia
Progressive Promotion Records
Distribuzione: G.T.Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2021



Ne è passato di tempo dall’ottimo “Masquerade” del 2016, i tedeschi Eyesberg si sono fatti desiderare, ma questo è il loro modus operandi, se poi consideriamo che si fondano a Frankfurt nel 1980 ed hanno pubblicato solamente tre album compreso “Claustrophobia”. E’ vero che hanno avuto un lungo stop e sono ritornati nel 2014, tuttavia l’attesa c’è, anche perché si ha voglia di riascoltare ottima musica, come la band ci ha abituati.
Puntigliosi sia nei suoni che negli arrangiamenti, ritornano con Georg Alfter (chitarra, basso), Norbert Podien (tastiere), Malcom Shuttleworth (voce), Jimmy Keegan (batteria) e Emma Edingloh (voce). I più ferrati di voi avranno notato un nome familiare, quel Keegan che siede anche dietro le pelli della band americana Spock’s Beard, come nel precedente lavoro.
In “Claustrophobia” si narra della vita del pittore Van Gogh e della sua difficile adolescenza e vita, l’argomento è tanto caro a chi tratta Progressive, basti pensare ad esempio ai Marillion che ci hanno costruito sopra quasi una carriera sulla gioventù “fuori luogo”. Otto canzoni per una durata di cinquanta minuti di musica.
Essa ben si presta alla rappresentazione immaginaria del mondo colorato di Van Gogh, motivi forti visibili anche nell’artwork interno che accompagna il libretto ad opera di Georg Alfter.
L’inizio Pinkfloydiano di “Claustrophobia” mette in guardia riguardo le emozioni, chitarre slide su tappeti di tastiere sono il pane quotidiano di Gilmour e soci, ed è anche il brano più lungo dell’album grazie agli undici minuti. Musica diretta, impegnata a far degna figura di se attraverso melodie semplici. Semplici ma non scontate, ovviamente cambi di ritmo e di umore sono la base del Progressive Rock e gli Eyesberg dimostrano di saperlo. Anche i più mastodontici Genesis fanno capolino fra le note, questo ovviamente non dispiace. Il pittore si dimostra sin da giovane un ragazzo strano, “Strange Boy” ne narra le vicissitudini in maniera anche allegra sonoramente parlando per poi eclissarsi nei meandri della drammaticità degli eventi avversi.
“Walking In Storms” ha reminiscenze Spock’s Beard ma soprattutto Genesis, dieci minuti di Prog spumeggiante interpretato sentitamente, questo fa sicuramente la gioia degli amanti del genere. “Salamander Tree” è una semi ballata di tre minuti impreziosita dal flauto, essa è congiunta con “Sacrifice”, altra cavalcata sonora ricca di sorprese. Malcom Shuttleworth nell’interpretare il brano molto spesso fa il verso al Peter Gabriel degli anni ’70, soprattutto nei momenti più concitati del percorso sonoro. Più Hard “We Want You Out!”, mentre in “Into The Astylum” si possono apprezzare le chitarre alla Steve Hackett. Musica e colori si intersecano ancora una volta proprio come in una tela del maestro in questione. L’album si conclude con “Final Ride”, un momento Rock che descrive con veemenza la fine anticipata del pittore avvenuta il 29 luglio 1890, nella sua stanza all'Auberge Ravoux a Auvers-sur-Oise, nel nord della Francia. Van Gogh viene colpito da un proiettile allo stomaco. Il mistero aleggia sulla sua morte, il proiettile è sparato da sé stesso o da altri? Tuttavia morì due giorni dopo.
“Claustrophobia” è un punto di congiunzione fra passato e presente, un disco fresco e scorrevole, decisamente un degno ritorno, gli Eyesberg non scherzano. MS





giovedì 14 gennaio 2021

Melanie Mau & Martin Schnella

 

MELANIE MAU & MARTIN SCHNELLA – Crowdless Sessions
Autoproduzione
Genere: Acustic Folk – Prog
Supporto: 2020 – cd/dvd




La musica è passione, condivisione, emozione, quante volte abbiamo allegato questi aggettivi a ciò che ascoltiamo, sicuramente tantissime. Ma non è prerogativa di chi ascolta, lo è soprattutto di chi crea e quando l’artista si diverte il risultato è contagioso, proprio come una fragorosa risata in pubblico.
La musica viaggia su differenti binari che noi per comodità e necessità abbiamo denominato generi, questi sono numerosi e ovviamente non tutti sono di personale gradimento, dipende dalla cultura di chi li ascolta. Questo vale anche per chi compone, la propria esperienza e conoscenza si riversa in tutto ciò che crea e più si conosce e più si ha la possibilità di riversare nel suono una moltitudine di soluzioni, quindi di emozioni. Tuttavia spesso nella semplicità risiede la carta vincente, se essa è accompagnata dalla passione e dalla sincerità.
Melanie Mau e Martin Schnella, coppia nella vita, ci hanno già deliziato e dimostrato con album semplici e anche di cover (tanto per far capire da dove deriva la loro passione per la musica), che la carta vincente è la semplicità. Folk acustico impregnato nel Prog fa parte del loro dna. Il lavoro svolto con la band tedesca Flaming Row poi è stato palestra per l’esperienza.
In questo anno nefasto le restrizioni hanno fatto si che i concerti fossero impediti, almeno in presenza di pubblico e molto utile per gli artisti penalizzati dalla situazione è risultato l’uso di internet, con la possibilità di organizzare comunque un qualcosa. Il duo alemanno con “Crowdless Sessions” in questo anno è alla seconda uscita discografica, ma questa volta realizzano molto di più, un cd e dvd. Con una formazione a cinque elementi completata da Mathias Ruck (voce), Lars Lehmann (basso) e Simon Schroder (percussioni), vanno a proporre materiale proprio e della band Flaming Row.
Il prodotto si presenta bene con la versione cartonata e l’artwork ad opera di Martin Huch. Il cd contiene dieci tracce acustiche immerse nel Folk e nel Prog con arrangiamenti essenziali e la bella voce di Melanie naturale e senza forzature ne è ciliegina sulla torta. Buono l’uso delle coralità, tutti i brani sono gradevoli e variegati. Spicca la suite “The Pure Shine”, un medley dei Flaming Row della durata di 26 minuti.
Il carattere di Schnella è solare come il suono della sua chitarra, un tutt’uno con l’anima. Nelle influenze che scaturiscono all’ascolto si possono estrapolare Mike Oldfield, cori alla Gentle Giant, Steve Hackett e molto altro che lascio a voi scoprire, il tutto per sottolineare ancora una volta la cultura musicale dei musicisti in questione. Ci sono anche brani cantati in lingua madre come “Die Zwerge Vom Iberg” e “In Dieser Zeit”, il resto è in lingua inglese. Numerosi i cambi di tempo, seppure l’andamento acustico prediliga la melodia standard della ballata. Le corde della chitarra vengono spesso pizzicate per creare un atmosfera rilassata, perfette compagne di viaggio per la voce di Melanie.
Il dvd è davvero ricco di materiale, la prima parte si intitola “Abbey Session” ed è del 2020. Cinque sono i brani eseguiti nei Overlodge Recording Studio, ad iniziare dalla bellissima “Aim L45”, qui si può assaporare visivamente la vera alchimia fra i musicisti. Buono il suono, pulito sia nelle frequenze alte che medie. La seconda parte del dvd contenente cinque brani si intitola “TV Session” ed è registrata nel 2019. Da sottolineare anche qui il buon suono e la qualità eccellente delle riprese ad opera di Marc Philip Ginolas.
Ricca la parte dei “Bonus” contenenti i video ufficiali di sei brani, “The Horseshoe”, “Erinnerungen”, “My Dear Children”, Die Zwerge Vom Iberg”, Close To The Heart” e “In Diser Zeit”. A seguire una lunga intervista di trentacinque minuti a tutta la band.
Questo è il prodotto ideale per addentrarsi totalmente nel mondo Folk di Melanie Mau & Martin Schnella, qualità, quantità e tanta bella musica per respirare aria pura a pieni polmoni. Approfittatene. MS



Per ordinare: www.gray-matters.de
                        https://melaniemaumartinschnella.bandcamp.com/