Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
giovedì 28 luglio 2022
Umphrey's McGee
UMPHREY'S MCGEE - Asking For A Friend
domenica 17 luglio 2022
A.A.V.V. The Dark Side Of The Cult - A Tribute To Blue Oyster Cult
A.A.V.V.
– The Dark Side Of The Cult
Black
Widow Records
Genere:
Hard Rock/Rock
Supporto: 2cd – 2022
Vorrei
fare un dovuto e opportuno preambolo prima di parlare di questo doppio cd tributo
a una delle band più importanti della scena Rock mondiale, vorrei brevemente
parlare di Giancarlo Bolther. I suoi articoli e critiche le avrete lette molte
volte, sia su Flash, che su Rockerilla giusto per fare due nomi. Ho avuto la
fortuna di poterlo conoscere grazie a Gianni Della Cioppa, ci siamo frequentati
e diventati ottimi amici. Ho avuto il piacere e onore di scrivere con lui su
Rock Impressions, sito di musica Rock in significato totale. Il modo garbato di
criticare che lo contraddistingue mi ha sempre colpito e affascinato,
soprattutto il fiuto che ha per i dischi eccellenti. Non lo dico perché è un
amico, ma semplicemente per verità di cronaca. Bene ha fatto l’italiana Black
Widow Records a fargli produrre questo mega-lavoro dedicato ai Blue Oyster
Cult.
Bolther
è un grandissimo intenditore della band americana attiva sin dal lontano 1970 e
ancora in attività, questo a rilevare che quando un prodotto è valido, non
esiste il tempo. Anche l’artwork è per opera di Bolther così come alcune foto,
escluse quelle degli artisti e di Laura Medei, autrice della grafica e dei
layout. Il libretto che accompagna la doppia opera (28 pagine!) è curato e
ricco d’informazioni, un eccellente compagno di viaggio durante l’ascolto.
Ho
scritto nel titolo che i Blue Oyster Cult suonano Hard Rock e Rock, in realtà
nei decenni hanno toccato differenti stili come l’Heavy Metal, il Rock Psichedelico
e il Rock Progressivo, una band completa e tecnica con un gusto per la melodia
accentuato, come la maggior parte di quelle che provengono dall’America. Il
modo di operare dei BOC non è certo usuale, negli anni si sono saputi rinnovare
secondo i tempi, ma soprattutto hanno saputo circondarsi non soltanto di ottimi
esecutori ma anche di poeti (Michael Moorcock, Patti Smith etc.), scrittori
(Stephen King) e giornalisti. La creatività espressa non è accolta dal grande
pubblico istantaneamente, bensì necessitano nove anni per fargli raggiungere il
grande successo, considerando che si sono formati nel 1967. Gavetta e idee comunque
alla fine pagano.
Di
certo suonare un brano di questi autori non è semplice, per mille motivi,
tuttavia in questo colossale tributo ci sono numerose band che si sono
cimentate in una fedele ricostruzione, ma ci sono anche coloro che hanno
stravolto il pezzo rendendolo proprio. Davvero si contiene musica per tutti i
gusti, anche per chi non conosce la discografia dei BOC, anzi, questa è anche
una bella occasione per avvicinarsi al loro gigantesco mondo. Al progetto partecipa
anche il batterista Albert Bouchard, uno dei membri fondatori della band, un
valore aggiunto non da poco.
Nel
primo disco suonano: Transmaniacon, Salem Cross, Presence, L’Impero Delle
Ombre, Spectres Dead Dream, Humulus, Albert Bouchard, Epitaph, Belladonna,
Bretus, Bullfrog, Witchwood e Blue Dawn. Nella bonus track ci sono Simone Baldini & Cristiano Roversi della band Prog Moongarden. Speciale la versione che propongono di "Then Came The Last Days Of May". Nel secondo cd ci sono: The Forty Days, Il Segno Del
Comando, Jim Gustafson And Poobah, Lifestream, Gothic Stone, Doctors Of Space,
Freddy Delirio And The Phantoms, Ottone Pesante, Ape Shifter, The Mugshots,
Jack Meille And The Blue Machine, Smed, The Lancasters e Runaway Totem, come
ospiti speciali nella bonus track ci sono i Death SS.
Come
avrete avuto modo di verificare all’interno partecipano numerosi gruppi
importanti più o meno noti anche alla scena del Rock Progressivo quello maggiormente
impegnato, e poi oscuri storici metallari quali i Death SS, nome davvero di
spicco della scena italiana e non soltanto.
La
raccolta non può che iniziare con la band Transmaniacon, nome che guarda caso
riprende il primo brano dei BOC velato da un alone di ruvidità ed ecco subito
spalancarsi al nostro cospetto il mondo degli anni ’70.
I
riff taglienti proseguono in Salem Cross e il brano “Stairway To The Stars”
senza compromessi di sorta. Gli italiani Presence di Sophya Baccini non fanno
sconti in “Before The Kiss A Redcap”, mentre ci sono band che si formano
esclusivamente per questo progetto, come ad esempio gli Spectres Dead Dream
(bellissimo il solo di chitarra). Suggestiva la versione di “She’s As Beautiful
As Foot” dei bravissimi L’Impero Delle Ombre, fra le mie preferite, e non
soltanto per le atmosfere grevi. Altra versione personalmente gradita è la
strumentale “Monsters” degli originali Ottone Pesante, singolare e bene
eseguita. I progressivi The Forty Days si cimentano nella spassosa “(Don’t
Fear) The Reaper”.
Ricky
Del Pane ha una gran bella voce e si constata nei tre gruppi con cui offre il
tributo, ossia Witchwood, Epitaph e Salem Cross. Spicca il nome Belladonna, mentre
gli Humulus ci rovesciano addosso litri di Doom bollente in “The Red & The
Black”.
C’è
un brano eseguito in due versioni e si intitola “Godzilla” per opera di Jim
Gustafson and Poobah e nella spettacolare bonus track dei Death SS. Le tastiere di Scott Heller (Oresund Space Collective, Doctors Of Space) sono sempre un
piacere da ascoltare, qui nel brano “The Vigil”. Devo ammettere che il connubio
BOC – OSC è davvero potente, l’elettronica spaziale dona alla musica degli
americani un fascino quasi alla Hawkwind, un trip intrigante che lascia alla
fine dell’ascolto del tutto stesi!
Altre
due menzioni a parte per gli ottimi Il Segno Del Comando di Diego Banchero e
per gli storici e sperimentali Runaway Totem per la soggettiva e ricercata “The
Alchemist”.
In
conclusione, senza considerare i suddetti citati legami di amicizia, posso consigliare
l’acquisto di “The Dark Side Of The Cult” senza indugio. Musica non soltanto
per chi ama il Rock, tanta storia e curiosità, però…Su il volume! Giancarlo
Bolther colpisce ancora e assieme alla Black Widow Records sono un micidiale
connubio. Attenti a quei due. MS.
sabato 9 luglio 2022
Laura Catrani
LAURA CATRANI – Vox In Bestia
Stradivarius
Genere: lirico per sola voce
Supporto: cd – 2022
La
natura ci ha dotato di uno strumento musicale che portiamo sempre con noi,
molto spesso non lo adoperiamo bene e lo maltrattiamo, altre volte lo
sfruttiamo davvero al meglio, esso si chiama voce. Chi ha saputo concentrarsi
negli anni attraverso lo studio su di essa, la voce dona emozioni forti perché
malleabile e adattabile a ogni tipologia d’interpretazione.
“Il
Teatro Della Voce” è un workshop annuale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi
di Milano, dove Laura Catrani ne è la titolare.
Diplomata
a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il conservatorio
Giuseppe Verdi, lo studio della voce porta la Catrani a esibirsi in location
importanti quali La Scala o il Teatro Regio di Torino solo per fare due nomi.
Nel 2010 il primo concerto per sola voce si chiama “Vox In Femmina” mentre con
“Vox In Bestia” la cantante debutta su Radio 3 diventando finalista al Prix
Europa come migliore programma musicale radiofonico europeo. L’artista
si adopera in una multipla esibizione durante le performance, alternando
vocalità d’effetto a mimica da attrice.
Quest’opera
musicale del 2021 propone come tema centrale “Gli Animali Della Divina
Commedia” su musica di Fabrizio De Rossi Re, Matteo Franceschini e Alessandro
Solbiati. De Rossi scrive l’Inferno, Franceschini il Purgatorio e Solbiati il
Paradiso. Per ogni canto una fiera. Molto ricca l’edizione cartonata del disco
con un libretto davvero colmo di spiegazioni, dettagli, foto, dipinti, un vero
e proprio compagno di viaggio durante l’ascolto. Tutto questo sia scritto in
italiano che in lingua inglese.
Inferno,
Purgatorio e Paradiso, questo è l’ordine degli ascolti. “Vox In Bestia –
Inferno” è suddivisa in cinque canti, “Tre Fiere”, “Vermi Vespe, Mosche”,
“Storni, Gru E Colombe”, “Cerbero” e “Cagne Nere”.
Ed
è il soprano a essere dunque protagonista, ma anche la libera interpretazione
che accomuna la bellezza dell’innesto musica/poesia. Le attitudini teatrali di
Laura sono evidenti sin dall’iniziale “Tre Fiere”, nulla è al caso, si evince
all’ascolto il vero e proprio studio alle spalle. L’Inferno è un viaggio
grottesco fra le figure animali in cui si ha la sensazione di vederli muoversi,
vivere e agire. Grida, sussurri, vocalizzi, tutto risulta operare in un veloce
spostamento. Alcuni animali non sono neppure degni dell’inferno, piccole
metafore di vita che fanno pensare. Uccelli palesano la propria lussuriosa
attrazione fisica e il piacersi, qui il sommo poeta dispensa parole graffianti
mentre la voce dell’artista trova terreno fertile per sfoderare le proprie potenzialità.
Il
Purgatorio inizia con una scena di guerriglia, la classica fra il bene e il
male, dove angeli combattono contro serpenti, “Astor Celestiali”, cioè falchi
del paradiso. Lo scendere in campo contro animali porta gli angeli a scendere
allo stesso livello delle bestie. Qui “Canto Ottavo – Astor” introduce al viaggio
nella terra di mezzo. Letture e acuti si alternano alla ricerca fonetica che
lascia l’ascoltatore sempre con l’attenzione alta.
Il
Paradiso invece inizia con “L’Aquila”, animale dalle magiche capacità di
guardare il sole e di volare in alto. Il sole è preso come fonte di vita e
l’aquila non si brucia gli occhi. La
voce in questo caso è idilliaca, perfetta narratrice degli eventi.
Fare
un disco esclusivamente canoro non è da tutti, sfruttare al massimo le
potenzialità del nostro naturale strumento non è decisamente consuetudine.
Serve impegno, ricerca e studio, quelli che a Laura Catrani non mancano.
Personalmente ho provato molto spesso la sensazione di stupore ed è lei che fa
girare il mondo dell’arte, quando questa fiaccola si spegnerà, sarà la fine
della mente e del genere umano che la ospita, Laura fortunatamente è un’artista
che soffia sulla brace per non fare spegnere questo fuoco e ci dona speranza. MS
giovedì 7 luglio 2022
mercoledì 6 luglio 2022
Stand Alone Fest
La SAC RECORDINGS PROPONE:
Stand Alone Complex è il collettivo formato dai Violent Scenes, band multiforme di derivazione post-rock, e dal regista di videoclip musicali e film sperimentali e d'animazione Antonio Stea.
Insieme ci occupiamo di produrre e promuovere i progetti vicini alla nostra visione della musica, intesa come un territorio volto a stimolare la psiche e in cui, attraverso la ricerca emozionale, tecnica e sperimentale che l’artista fa, guardarsi da dentro verso l’esterno e viceversa: andare al di là, trascendere.
Al momento stiamo lavorando con musicisti e artisti non solo pugliesi ma di provenienza nazionale e internazionale, alcuni dei quali saranno ospiti della prima edizione del Festival Stand Alone, pensato per la Corte del Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari e il Cortile del Castello Stella Caracciolo di Palagianello (TA), due dei castelli più belli e nascosti della Puglia.
Organizzato con la collaborazione del Museo del Territorio di Palagianello, Indiesposizioni, Klap
Hub, RKO e il Patrocinio dei Comuni di Sannicandro di Bari e Palagianello.
Programma
Mercoledì 6 Luglio
Genius Loci, Sannicandro di Bari
Ore 21.00
Presentazione, aperta al pubblico, delle due giornate del Festival. Saranno presenti associazioni del territorio, addetti ai lavori, giornalisti e istituzioni. Piccolo rinfresco e musica.
Martedì 19 Luglio
Castello Stella Caracciolo di Palagianello (TA)
Ore 21.00
Presentazione nazionale di Colebrook, racconto esperienziale suddiviso in tre parti, scritto e narrato da Massimiliano Pietroforte, musicato dal vivo da Gianfranco Maselli, Francesco Caragnano e Francesca Di Pierro con chitarra elettrica, elettronica e tastiere.
Ore 22.30
Simona Armenise, chitarrista, compositrice e insegnante barese, diplomata presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli (BA), attiva da molti anni nell’ambiente rock e sperimentale nazionale, in scena con Lotus Sedimentations – Hasu No Chikuseki, scritto insieme ad Ares Tavolazzi e dedicato alla filosofia orientale del Fiore di Loto.
Web: https://spoti.fi/3Huk0VJ
Cocktails e cucina a cura di Simbiosi, il bistrot mediterraneo di Palagianello.
Venerdì 29 Luglio
Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari
Ore 20.00
Narova è lo pseudonimo di Nicola Proscia, cantautore e musicista sannicandrese di base a Berlino, pronto all’esordio su SAC Recordings in autunno! Un’anima rara, i cui testi sono da ricercare nel cantautorato italiano più autorevole.
Web: https://bit.ly/39qAQs5
Ore 21.00
Rastroni, cantautore, produttore e musicista barese. Il suo esordio Anime da frutto è un concept album sul rapporto dell’uomo con due pianeti chiamati Anima e Terra. Uscito nel 2021 per Angapp Music, è ancora sulle riviste musicali di tutta Italia.
Web: https://linkfy.li/rastroni
Ore 22,30
23 and Beyond the Infinite, band psych-rock di Benevento quasi “cult” nella scena psichedelica nazionale. Il nuovo album Lumen del Mundo, coprodotto dalla SAC Recordings, è stato mixato nel suo studio londinese da James Aparicio, ingegnere del suono già al lavoro con Spiritualized, Mogwai, Nick Cave e Depeche Mode.
Web: https://push.fm/fl/polroyun
Ore 24.00
Atto Seguente è Andrea Vernillo, musicista elettronico e compositore campano, diplomato presso il Conservatorio Statale “Nicola Sala” di Benevento, in uscita a Settembre per SAC Recordings e Dirty Beach con il suo album d’esordio Following Figures.
Web: https://spoti.fi/3Oo061b
Ore 01.00
Il dj set di Japanorama: suoni orientali e tribali uniti all’elettronica occidentale.
Vini e cucina a cura del Canto dei Bischeri, osteria toscana a Bari.
Sarà presente un’area mercatini con vinili, dischi, poesia, libri, albi illustrati, abbigliamento vintage, artigianato, merchandising di etichette discografiche indipendenti e un’area relax.
Ingresso gratuito