Andrea Vercesi
ANDREA
VERCESI – The Little Match Girl
Autoproduzione
Genere: Progressive Folk
Supporto: cd – 2022
Non
vi nascondo che per me incontrare la musica di Andrea Vercesi è stata una
sorpresa. Non perché non abbia ascoltato i suoi lavori tributo a Ian Anderson e
ai Jethro Tull, ma perché ascoltare materiale di suo pugno, mi ha colpito. La
somiglianza vocale con quella del folletto inglese è impressionante e su questo
non ci sono dubbi, ma non si tratta di flauto (assente), ma di attitudine.
Vercesi è un polistrumentista con una tendenza al cantautorato progressivo di
spiccata eleganza. Dopo “Songs From The Forum ...With You There To Help Me (The
2nd Little Tribute To Jethro Tull) ” del 2006 e “Mad Fallen Leaf” del 2009
dedicati ai Jethro Tull, l’autore si spinge in un territorio prettamente
personale con “The Little Match Girl”, un lavoro tendente all’acustico con la
partecipazione di Susanna Lecce alla voce e Sergio Ponti alla batteria.
Il
disco è composto di undici tracce ed esce sia in piattaforme digitali come ad
esempio Spotify o You Tube, ma anche in versione cd reperibile. Quindi dopo
lungo tempo passato a elargire tributi, Vercesi scommette su quest’album
concept ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen "La piccola Fiammiferaia”.
Si
comincia con “Intro (The Story Begins) ”, uno strumentale Folk Prog intenso
bene arrangiato attraverso una melodia accattivante accompagnata da uno sfondo
di velata malinconia, una buona chitarra elettrica e un ruggente Hammond, un aperitivo
goloso che prepara all’ascolto di “The Little Match Girl”. Ed ecco il cantato
in lingua inglese che spinge verso il Folk, una ballata ammaliante a due voci,
maschile e femminile, testimone di una cultura al riguardo di certo non
superficiale, oserei dire coinvolgente riguardo patos. Ancora di più è
“Slippers”, breve interludio a “Acradle With A Slipper”, qui l’ascolto diventa
corale grazie alle strumentazioni, mentre la voce di Vercesi si accosta ancor
più a quella di Anderson, brano che potrebbe benissimo uscire dalla discografia
Tull di fine anni ’70. Musica che scalda l’animo, da ascoltare magari con un
bel bicchiere in mano in completo relax, e a questo punto spuntano anche paesaggi
bucolici o la contemplazione dinanzi ad un bel camino acceso, la fantasia non
smette di trasmettere immagini al riguardo. Il merito è anche dello strumentale
“Walking Alone” dove la chitarra acustica è indiscussa protagonista.
Il
racconto prosegue con “Boxes Of Matches” assieme a Susanna Lecce, una canzone
apparentemente semplice ma efficace, non soltanto Jethro Tull, io ci associo
anche passaggi alla Clive Nolan (Pendragon, Arena, Shadowland, etc.).
“Picture
Of Misery” è Folk al 100%, tanta storia dentro, ovviamente i Déjà vu aleggiano
nelle note, ma non importa, il risultato è trascinante e questo basta anche per
battere il piedino al ritmo. L’energia accresce con “In A Corner”, avete
apprezzato “Stormwatch” dei Jethro Tull? Bene, allora avrete di che godere,
così in “Another Match”, temporale annesso. In “Bundle Of Matches” l’andamento
diventa sornione e comunque rispettoso del filone intrapreso per poi giungere
al finale strumentale “Outro”, piano e chitarra, una coccola sonora senza
sbavature oltre che ipnotica.
Andrea
Vercesi con questo “The Little Match Girl” fa il grande passo, ora è a tutti
gli effetti un autore, la sua esperienza annale è bene sfruttata e messa a
disposizione di noi ascoltatori. Questo disco non è consigliato solo ai
sostenitori degli artisti nominati, ma davvero a tutti, perché è musica per un
bel momento di evasione. Complimenti sinceri. MS
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