Progressive Promotion Records
Distribuzione italiana: GT Music Distribution
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2012
Con "Next Stop Vertigo" debuttano nel 2010, palesando uno spiccato amore per il Prog più sinfonico. Infatti all'ascolto non si possono non notare richiami ad artisti quali Spock's Beard , Genesis, The Flower Kings oppure i Marillion. Eppure il quintetto non si limita a scimmiottare le band nominate, bensì le ha nel proprio DNA, così per questo il suono risulta fresco e di personalità.
"Veritas" è un concept suddiviso in sette tracce, fra cui due sono suite e ci si barcamena fra illusioni, realtà e memorie di gioventù. Davvero ci sono tutti gli ingredienti che interessano ad un Progster e l'inizio di "Darkness" presenta una band coesa e dalle idee chiare.
Il piano di Sebastian Brennert (anche voce) accompagna con stile un refrain di chitarra importante e si alterna con momenti di quiete melodica. Brano strutturato in maniera strategica e diretta. Pulita la ritmica del basso di Matthias Hommel e della batteria di Carsten Dannert. Al centro del brano esce persino la voce di Papa Benedetto XIV.
Il fatto che gli otto minuti e mezzo sono volati via è di per se una conferma della freschezza della proposta. Importante anche il lavoro delle tastiere da parte di Michael Kuchenbecker.
Ancora Prog energico con "Lullaby" e le tastiere soavi di supporto, gli arrangiamenti ricoprono un ruolo importante nel sound della band. Con "Waves" c'è una sterzata stilistica a favore di band come Marillion e Pink Floyd, specie nel solo di chitarra da parte di Jacques Moch. Emozioni che a stento si riescono a trattenere.
Segue la ricca "Dr.HO", vetrina dove gli Invertigo mettono in esposizione tutti i loro gioielli strumentali. "Suspicion" è invece la prima suite ed in essa sono immersi tutti i fattori che ho citato sino ad ora, tanto da raggiungere un Neo Prog convincente e rotondo, senza spigolature di sorta. Ovviamente cambi umorali e di ritmo a profusione.
"Truth" è il movimento più breve dell'album con i suoi quattro minuti e mezzo ed è anche l'unico strumentale, a parte il breve narrato conclusivo. Tutto questo conduce alla suite finale di 22 minuti dal titolo "The Memoirs Of A Mayfly".
Ascoltarla è come stare a guardare immagini velocizzate di situazioni atmosferiche, vedere passare nubi e velocemente lasciare spazio al sole, per poi venire alla pioggia e poi ancora sole e a finire la neve. La musica è questo, come dicevano i nostrani Arti & Mestieri, "Immagini Per Un Orecchio".
"Veritas" è un disco onesto che merita il nostro rispetto e soprattutto un attento ascolto, perchè ogni volta si può godere di una nuova sfumatura.
I tedeschi la sanno lunga: "In vino veritas"? Certamente, ma anche "Invertigo Veritas"! (MS)