IL BACIO DELLA MEDUSA – Imilla
AMS Records
Genere: Rock Progressive
Supporto: cd – lp – Bandcamp
La
band di Perugia Il Bacio Della Medusa è uno dei nomi più importanti del
Progressive Rock Italiano attuale. Ogni disco prodotto a iniziare dal 2004 con l’omonimo
distribuito dalla Black Widow Records, ha un suo carattere. Il gruppo del
cantante Simone Cecchini inanella sino a oggi cinque album in studio, un live e
una raccolta acustica. Di grande qualità il fedele staff che lo segue, Diego
Petrini (batteria e percussioni, tastiere), Federico Caprai (basso), Andrea
Morelli (chitarra) ed Eva Morelli (flauto, sassofoni). Sono una macchina sonora
perfettamente oliata in tutti gli ingranaggi.
Si
formano nel 2002 per seguire questo filone sonoro con riferimenti alla Premiata
Forneria Marconi e del sano Hard Prog, come eseguito nei tempi da Il Biglietto
Per L’inferno, Osanna e De De Lind. Con l’album “Seme*” (AMS Records) del 2018
gli umbri cercano una strada differente, le contaminazioni elettroniche
spostano il baricentro dal Prog classico per tentare nuovi sentieri, ma oggi
con “Imilla” ritornano nei propri passi.
Imilla,
è il soprannome di Monika Ertl, rivoluzionaria boliviana di origini tedesche dell’"Esercito
di Liberazione Nazionale", morta per la causa nel 1973. Questo nuovo disco
quindi è un concept album incentrato sulle gesta della "vendicatrice di
Che Guevara".
La
gestione del progetto nasce dalle composizioni acustiche di Simone Cecchini,
successivamente proposte alla band, la quale sposa a pieno la causa
impreziosendola con le qualità che la contraddistingue.
Il
rosso della copertina non credo sia una scelta casuale, l’interno del disco
invece ha una colorazione vintage, un giallo anticato molto curato nei
particolari, con testi, e foto.
Non
nascondo che ho atteso con impazienza un loro nuovo lavoro, perché ho sempre
apprezzato l’Hard Prog come genere in senso generale, e in Italia gli esponenti
di buon livello non sono mai stati molti, oserei dire che nel calderone del
Progressive Rock questo è uno stile ancora più di nicchia.
“Imilla”
è composto di nove tracce, arrangiate da Diego Petrini.
“Un
Visto Per La Bolivia” è necessario, a questo punto l’intro giocoso basato su
coro, fiati e un ritmo cadenzato, ci immerge nel concept. “Amburgo 1 Aprile
1971” è a tutti gli effetti un bagno nel Rock vintage anni ’70 che descrive spaccati
di vita popolare boliviana. La prova vocale di Cecchini è come il solito
ottima, sia come intensità, sia nell'espressività tonale. I fiati di Eva
Morelli fanno parte dell’identità de Il Bacio Della Medusa, oramai
imprescindibili. “La Dlorida” mostra il
lato maggiormente recitativo, l’Hard Rock si affaccia prepotentemente in una
struttura di base acustica prossima alla ballata. Per chi dovesse conoscere i siciliani
Fiaba posso dire che esistono punti di congiunzione stilistici. Quando la band
si lancia in assolo strumentali, mostra tutte le loro caratteristiche tecniche
di certo non ordinarie. “In Zio Klaus” la cadenza iniziale è greve, qui le
tastiere costruiscono strutture che immergono l’ascoltatore nell'enfasi del
contesto. Un flauto dolce inizia “Dentro Monika Qualcosa Non Va” per poi
lanciarsi in un accenno di Reggae. Il ritornello è il punto forte del brano,
decisamente orecchiabile e da cantare assieme alla band. “Ho Visto Gli Occhi Di
Inti Virare A Nero” ha un ritmo accelerato e coinvolgente con delle influenze
Jazz. “Senior Service” è altamente Progressive Rock grazie alla scelta di
alternare le strumentazioni in assolo trascinanti. “Lo Specchio Di Hans Ertl” è
una breve ballata che s’impenna durante il cammino e mette nuovamente in
evidenza le capacità vocali di Cecchini.
La
fine sopraggiunge con colpi di pistola, il fattaccio è avvenuto. “Colt Cobra 38
Special” è molto Jethro Tull style, ma la nostra mediterraneità è intrinseca e
prima o poi esce nuda allo scoperto, assieme ai cori finali in stile anni ’70.
“Imilla”
è un album equilibrato nella scelta dei brani che alternano momenti
maggiormente vigorosi ad altri più pacati. La storia scorre bene, il passato si
amalgama al presente con naturalezza. Una prova che riporta Il Bacio Della
Medusa all'attenzione internazionale del genere Progressive Rock, il posto che
merita. MS
Versione Inglese:
IL BACIO DELLA MEDUSA - Imilla
AMS Records
Genre: Progressive Rock
Support: cd - lp - Bandcamp
Perugia-based band Il Bacio Della Medusa is one of the
most important names in current Italian Progressive Rock. Each record produced
starting in 2004 with the self-titled distributed by Black Widow Records, has
its own character. Vocalist Simone Cecchini's group rings up to date with five
studio albums, a live album and an acoustic collection. Of great quality is the
loyal staff behind him, Diego Petrini (drums and percussion, keyboards),
Federico Caprai (bass), Andrea Morelli (guitar) and Eva Morelli (flute,
saxophones). They are a sound machine perfectly oiled in all gears.
They formed in 2002 to follow this sonic thread with
references to Premiata Forneria Marconi and some healthy Hard Prog, as
performed in the times by Il Biglietto Per L'inferno, Osanna and De De Lind.
With the 2018 album "Seme*" (AMS Records) the Umbrians seek a
different path, electronic contaminations shift the center of gravity from
classic Prog to try new paths, but today with "Imilla" they return to
their own steps.
Imilla, is the nickname of Monika Ertl, a German-born
Bolivian revolutionary from the "National Liberation Army," who died
for the cause in 1973. This new record therefore is a concept album focusing on
the exploits of "Che Guevara's avenger."
The management of the project stems from Simone
Cecchini's acoustic compositions, later proposed to the band, which fully
espouses the cause by embellishing it with the qualities that distinguish it.
The red of the cover I do not think is a random
choice, the inside of the disc, on the other hand, has a vintage coloring, an
antiqued yellow very carefully detailed with lyrics, and photos.
I will not hide that I have been looking forward to a
new work of theirs, because I have always appreciated Hard Prog as a genre in a
general sense, and in Italy good exponents have never been many, I dare say
that in the Progressive Rock cauldron this is an even more niche style.
"Imilla" consists of nine tracks, arranged
by Diego Petrini.
"A Visa For Bolivia" is necessary, at which
point the playful intro based on chorus, horns and a cadenced rhythm immerses
us in the concept. "Hamburg April 1, 1971" is for all intents and
purposes a bath in vintage 1970s rock describing slices of Bolivian folk life.
Cecchini's vocal evidence is as usual excellent, both in intensity and tonal
expressiveness. Eva Morelli's horns are part of the identity of Il Bacio Della
Medusa, now indispensable. "La Dlorida" shows the more recitative
side, Hard Rock overbearingly appears in a basic acoustic structure close to
ballad. For those who might be familiar with the Sicilian Fiaba, I can say that
there are stylistic connecting points. When the band launches into instrumental
solos, they show all their technical characteristics that are certainly not
ordinary. "In Uncle Klaus" the opening cadence is heavy, here the
keyboards build structures that immerse the listener in the emphasis of the
context. A soft flute begins "Inside Monika Something Doesn't Go" and
then launches into a hint of Reggae. The chorus is the highlight of the song,
definitely catchy and worth singing along with the band. "Ho Visto Gli
Occhi Di Inti Virare A Nero" has an accelerated and engaging rhythm with
some Jazz influences. "Senior Service" is highly Progressive Rock
thanks to the choice of alternating instrumentation in dragging solos. "Lo
Specchio Di Hans Ertl" is a short ballad that soars along the way and
again highlights Cecchini's vocal abilities.
The end comes over with gunshots; the deed has been
done. "Colt Cobra 38 Special" is very Jethro Tull style, but our
Mediterranean-ness is inherent and sooner or later comes nakedly out into the
open, along with the 70s-style final choruses.
"Imilla" is a balanced album in the choice
of songs that alternate between more vigorous moments and quieter ones. The story
flows well, the past blending naturally with the present. A proof that brings
Il Bacio Della Medusa back to the international attention of the Progressive
Rock genre, the place it deserves. MS