Il 28 Marzo uscirà il nuovo album di Geffen e Wilson, a tutti noti come i BLACKFIELD. Uscirà per la KScope e si intitolerà "Welcome To My DNA"
Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
lunedì 31 gennaio 2011
Fabio Zuffanti scrive a Repubblica
FABIO ZUFFANTI, uno dei migliori artisti in ambito Progressive Rock italiano odierno, scrive alla testata Repubblica per lamentarsi del monopolio musicale delle major e non solo. Ecco a voi la lettera integrale:
Gentili Signori di RepubblicaNews,
Mi chiamo Fabio Zuffanti, sono un musicista genovese che da più di 15 anni lavora nell''ambito del progressive rock. Sono diventato con gli anni una figura di spicco nel panorama internazionale della musica prog e sono molto conosciuto all''estero (specie in Usa, Messico, Francia, Spagna, Portogallo).
I miei dischi si muovono in un mercato di nicchia che permette loro di vendere discretamente e di farmi realizzare diversi tour nei luoghi sopra citati.
A parte i lavori nell''ambito del prog ho realizzato dischi di musica elettronica, sperimentale, pop, folk e colonne sonore di vario genere.
Questa è la mia bio su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Zuffanti
Purtroppo in Italia non mi conosce quasi nessuno.
Scrivo questa lettera perché sono indignato con un certo modo di vedere la musica in questo paese. Nulla che riguardi la famosa crisi economica bensì un atteggiamento chiuso e fascista, favorevole solo ad un certa ''casta'' di personaggi.
Ecco la mia lettera:
L''altro giorno ero al supermercato e tra zucchine, caffè e cioccolata sento in sottofondo della musica. Musica proveniente da una radio. Bene, sono stato mezz''ora in tal luogo e in mezz''ora ho fatto in tempo a sentire tre canzoni di Elisa. Cosa c''è di strano? qualcuno si chiederà. Nulla, assolutamente, se non il fatto che non si stava ascoltando un cd completo di Elisa bensì la radio. E in tal radio (o diverse radio, forse hanno fatto in tempo a cambiare stazione) Elisa merita non una, bensì tre canzoni nell''arco di trenta minuti.
Faccio poi spesso un esperimento; guidando provo ad accendere la radio. Che succede? Succede che in qualunque giorno e ora mi sintonizzi se faccio un giro tra i canali trovo INEVITABILMENTE:
Un pezzo di Ligabue
Un pezzo di Vasco
Un pezzo di Ramazzoti
Un pezzo di Jovanotti
Un pezzo di Zucchero
Un pezzo di Laura Pausini
+ a ruota pezzi dei vari concorrenti di Amici e/o X-Factor.
I supermercati invece prediligono Elisa, come detto, visto che cose analoghe a quanto sopra descritto mi sono capitate diverse volte, anche in vari centri commerciali.
I soliti benpensanti continueranno a ripetere ''E allora? Quelli citati sono gli artisti musicali più famosi in Italia e meritano uno spazio particolare all''interno della programmazione radiofonica!'' Giusto! Ma è giusto che tempo e promozione vadano SOLO a beneficio di questi? E'' giusto che se io voglio ascoltare la radio debba ritrovare SOLO canzoni sentite e strasentite di questi signori?
E infine, è giusto che i ''direttori artistici'' (lo metto tra virgolette perché di artistico in radio non c''è molto) delle più importanti stazioni in Italia IMPONGANO solo musica dei suddetti signori? Non vi sembra un ciccinino fascista?
Perché parliamoci chiaro, io sono un appassionato di musica a livello maniacale, leggo riviste, cerco su internet, mi informo. E quando mi piace qualcosa la compro e faccio di tutto per scoprire cose nuove e territori musicalmente inesplorati. Ma nella persona ''normale''? Colui che magari prende la macchina ogni giorno per andare al lavoro e accende la radio oppure è in altre faccende affaccendato e mette la musica in sottofondo. Cosa provoca il fatto di sorbirsi un panorama così ristretto musicalmente e culturalmente? Null''altro che l''appiattimento, la non curiosità, il
livellamento verso il basso della sua cultura e curiosità personale.
C''è poi un altro discorso; chi come me fa musica da anni si vede puntualmente negato uno spazio, radiofonico e televisivo, perché fa musica ''non radiofonica, non televisiva''. Anche qui: qualcuno mi spiegherebbe con parole semplici ma convincenti chi ha deciso cosa è radiofonico e cosa è televisivo? Perché TUTTI danno per scontate queste ''regole'' come se le avesse scritte il Padre Eterno su lastre di pietra e nessuno fa nulla per cambiare?
Io faccio musica da 15 anni, i miei dischi sono (per forza di cose) di nicchia ma nella loro nicchia vendono, ho fatto concerti in tutto il mondo e (soprav)vivo facendo musica. Perché a me deve essere negato il piacere di fare conoscere il mio lavoro nel paese nel quale sono nato e vivo? Perché non è radiofonica? Perché non è televisiva? Si ma in base a cosa????
Qualcuno me lo può spiegare?
No! nessuno ha la spiegazione. E'' così. Punto!
Tutto questo mi ricorda tanto il periodo politico che l''Italia vive da 17 anni a questa parte. Personaggi che sono inchiodati alle poltrone e che non se ne vanno nemmeno a cannonate. Con la musica è lo stesso. I Vasco, gli Eros, sono lo specchio musicale dei nostri politici. Vecchi, senza senso, noiosi ma sempre al top, sempre nelle orecchie di tutti grazie ai soldoni che le loro case discografiche sborsano per farli passare costantemente in radio e tv e fargli guadagnare barcate di soldi di SIAE. Però se si parla di musica nessuno si sconvolge che le cose stiano così. Anzi, sembra un sacrilegio parlar male di questi ''mostri sacri''. Ma in realtà chi sono? Cosa hanno fatto di così importante? Elisa sta cambiando la storia della musica italiana? No, è solo un''artista che fa musica piacevole. Ma anche io faccio musica piacevole. Perché allora non posso avere la possibilità di misurarmi sullo stesso piano di Elisa? Poi se vince lei perché è una bella ragazza e le sue canzoni sono più orecchiabili ok, ma almeno avremo avuto modo di lottare sullo stesso ring per difendere le nostre creazioni. Invece abbiamo lei, e quelli come lei, da soli in una reggia intoccabile e noialtri poveri scemi nel ghetto. A vita!
Questo anche perché le case discografiche con le quali incido i miei dischi non ci provano nemmeno più a fare promozione in Italia. E ti credo! Tanto si sa che le strade sono sbarrate. E lo sono, senza possibilità di appello. E quanti giovani e non giovani in Italia meriterebbero spazio; I Giardini Di Mirò, il Teatro degli orrori, Alessandro Grazian, I Mariposa e tantissimi altri. Quanta gente che si sbatte, quante etichette. Un sacco di cose culturalmente di alto livello e che all''estero ci invidiano buttate nel cesso. Perché niente deve cambiare. Nulla! Ci devono essere solo loro, la casta musicale.
Racconto un''altro aneddoto: Settimane fa guardavo in tv Anna Tatangelo alla quale, durante un''intervista con Daria Bignardi, veniva chiesto cosa pensava di Elio ad X-Factor. Lei rispondeva che era simpatico ma che lui e i suoi ragazzi in gara volevano fare troppo gli strani, specialmente Nevruz che aveva avuto l''ardire di presentare un pezzo degli Area in prima serata.
Tatangelo diceva che il pubblico serale della tv NON VUOLE certe cose e che Elio & co. si dovevano ricordare del target di pubblico che li guardava e proporre pezzi meno impegnativi.
Certo cara Anna! Facciamo fare loro sempre le solite quattro canzoni trite e ritrite così tu sei tranquilla!
Io ho una teoria: Tatangelo nel momento in cui Nevruz ha fatto gli Area era colta dal terrore. In primis perché gli Area non sa manco chi siano e poi perché si è domandata nel panico: ''Cosa succederebbe se la gente che guarda, il famoso pubblico televisivo al quale più di tanto non si può dare, perché ''non capisce'', improvvisamente capisse? Improvvisamente volesse altri pezzi degli Area? Improvvisamente dimostrasse di non essere così ignorante come me
e quelli come me credono e fanno di tutto per far credere?''
Lascio questa domanda di Anna in sospeso e dico solo due ultime cose per finalizzare il mio discorso.
1. La gente, il pubblico, la massa, non è così scema. Se pensiamo che tutti siano scemi allora sarebbe come dire che l''Italia è al 100% con Berlusconi. Ma così non è, se Dio vuole. C''è una parte di Italia che capisce, che sa cos''è la cultura, che ama il cinema, il teatro, la letteratura e capirebbe anche la musica se qualcuno avesse l''accortezza di fargliela ascoltare anche in radio e in tv. E ascoltare musica artisticamente di valore non solo fa bene alle orecchie e al cuore ma fa crescere il senso critico, fa intravedere cos''è l''arte. In poche parole ci eleva e ci fa fare delle scelte.
Scelte che gente come Tatangelo e Berlusconi preferisce non avvengano perché sennò loro sarebbero i primi ad andare alla gogna.
2. Lasciamo pure i Vaschi e Ligabue dove sono, ci mancherebbe. Ma invece di dar loro il 100% dello spazio diamogliene il 60 e per il resto proviamo a fare ascoltare dell''altro alla gente. Musicisti come me potrebbero fare
conoscere il loro lavoro, sarebbe più equo e giusto, ci sarebbe più democrazia.
Non stupiamoci per le ineguaglianze che ci sono nel mondo se poi non vogliamo altro che ascoltare la solita pappa pronta.
Grazie
Fabio Zuffanti
(Per gentile concessione di Fabio Zuffanti)
Gentili Signori di RepubblicaNews,
Mi chiamo Fabio Zuffanti, sono un musicista genovese che da più di 15 anni lavora nell''ambito del progressive rock. Sono diventato con gli anni una figura di spicco nel panorama internazionale della musica prog e sono molto conosciuto all''estero (specie in Usa, Messico, Francia, Spagna, Portogallo).
I miei dischi si muovono in un mercato di nicchia che permette loro di vendere discretamente e di farmi realizzare diversi tour nei luoghi sopra citati.
A parte i lavori nell''ambito del prog ho realizzato dischi di musica elettronica, sperimentale, pop, folk e colonne sonore di vario genere.
Questa è la mia bio su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Zuffanti
Purtroppo in Italia non mi conosce quasi nessuno.
Scrivo questa lettera perché sono indignato con un certo modo di vedere la musica in questo paese. Nulla che riguardi la famosa crisi economica bensì un atteggiamento chiuso e fascista, favorevole solo ad un certa ''casta'' di personaggi.
Ecco la mia lettera:
L''altro giorno ero al supermercato e tra zucchine, caffè e cioccolata sento in sottofondo della musica. Musica proveniente da una radio. Bene, sono stato mezz''ora in tal luogo e in mezz''ora ho fatto in tempo a sentire tre canzoni di Elisa. Cosa c''è di strano? qualcuno si chiederà. Nulla, assolutamente, se non il fatto che non si stava ascoltando un cd completo di Elisa bensì la radio. E in tal radio (o diverse radio, forse hanno fatto in tempo a cambiare stazione) Elisa merita non una, bensì tre canzoni nell''arco di trenta minuti.
Faccio poi spesso un esperimento; guidando provo ad accendere la radio. Che succede? Succede che in qualunque giorno e ora mi sintonizzi se faccio un giro tra i canali trovo INEVITABILMENTE:
Un pezzo di Ligabue
Un pezzo di Vasco
Un pezzo di Ramazzoti
Un pezzo di Jovanotti
Un pezzo di Zucchero
Un pezzo di Laura Pausini
+ a ruota pezzi dei vari concorrenti di Amici e/o X-Factor.
I supermercati invece prediligono Elisa, come detto, visto che cose analoghe a quanto sopra descritto mi sono capitate diverse volte, anche in vari centri commerciali.
I soliti benpensanti continueranno a ripetere ''E allora? Quelli citati sono gli artisti musicali più famosi in Italia e meritano uno spazio particolare all''interno della programmazione radiofonica!'' Giusto! Ma è giusto che tempo e promozione vadano SOLO a beneficio di questi? E'' giusto che se io voglio ascoltare la radio debba ritrovare SOLO canzoni sentite e strasentite di questi signori?
E infine, è giusto che i ''direttori artistici'' (lo metto tra virgolette perché di artistico in radio non c''è molto) delle più importanti stazioni in Italia IMPONGANO solo musica dei suddetti signori? Non vi sembra un ciccinino fascista?
Perché parliamoci chiaro, io sono un appassionato di musica a livello maniacale, leggo riviste, cerco su internet, mi informo. E quando mi piace qualcosa la compro e faccio di tutto per scoprire cose nuove e territori musicalmente inesplorati. Ma nella persona ''normale''? Colui che magari prende la macchina ogni giorno per andare al lavoro e accende la radio oppure è in altre faccende affaccendato e mette la musica in sottofondo. Cosa provoca il fatto di sorbirsi un panorama così ristretto musicalmente e culturalmente? Null''altro che l''appiattimento, la non curiosità, il
livellamento verso il basso della sua cultura e curiosità personale.
C''è poi un altro discorso; chi come me fa musica da anni si vede puntualmente negato uno spazio, radiofonico e televisivo, perché fa musica ''non radiofonica, non televisiva''. Anche qui: qualcuno mi spiegherebbe con parole semplici ma convincenti chi ha deciso cosa è radiofonico e cosa è televisivo? Perché TUTTI danno per scontate queste ''regole'' come se le avesse scritte il Padre Eterno su lastre di pietra e nessuno fa nulla per cambiare?
Io faccio musica da 15 anni, i miei dischi sono (per forza di cose) di nicchia ma nella loro nicchia vendono, ho fatto concerti in tutto il mondo e (soprav)vivo facendo musica. Perché a me deve essere negato il piacere di fare conoscere il mio lavoro nel paese nel quale sono nato e vivo? Perché non è radiofonica? Perché non è televisiva? Si ma in base a cosa????
Qualcuno me lo può spiegare?
No! nessuno ha la spiegazione. E'' così. Punto!
Tutto questo mi ricorda tanto il periodo politico che l''Italia vive da 17 anni a questa parte. Personaggi che sono inchiodati alle poltrone e che non se ne vanno nemmeno a cannonate. Con la musica è lo stesso. I Vasco, gli Eros, sono lo specchio musicale dei nostri politici. Vecchi, senza senso, noiosi ma sempre al top, sempre nelle orecchie di tutti grazie ai soldoni che le loro case discografiche sborsano per farli passare costantemente in radio e tv e fargli guadagnare barcate di soldi di SIAE. Però se si parla di musica nessuno si sconvolge che le cose stiano così. Anzi, sembra un sacrilegio parlar male di questi ''mostri sacri''. Ma in realtà chi sono? Cosa hanno fatto di così importante? Elisa sta cambiando la storia della musica italiana? No, è solo un''artista che fa musica piacevole. Ma anche io faccio musica piacevole. Perché allora non posso avere la possibilità di misurarmi sullo stesso piano di Elisa? Poi se vince lei perché è una bella ragazza e le sue canzoni sono più orecchiabili ok, ma almeno avremo avuto modo di lottare sullo stesso ring per difendere le nostre creazioni. Invece abbiamo lei, e quelli come lei, da soli in una reggia intoccabile e noialtri poveri scemi nel ghetto. A vita!
Questo anche perché le case discografiche con le quali incido i miei dischi non ci provano nemmeno più a fare promozione in Italia. E ti credo! Tanto si sa che le strade sono sbarrate. E lo sono, senza possibilità di appello. E quanti giovani e non giovani in Italia meriterebbero spazio; I Giardini Di Mirò, il Teatro degli orrori, Alessandro Grazian, I Mariposa e tantissimi altri. Quanta gente che si sbatte, quante etichette. Un sacco di cose culturalmente di alto livello e che all''estero ci invidiano buttate nel cesso. Perché niente deve cambiare. Nulla! Ci devono essere solo loro, la casta musicale.
Racconto un''altro aneddoto: Settimane fa guardavo in tv Anna Tatangelo alla quale, durante un''intervista con Daria Bignardi, veniva chiesto cosa pensava di Elio ad X-Factor. Lei rispondeva che era simpatico ma che lui e i suoi ragazzi in gara volevano fare troppo gli strani, specialmente Nevruz che aveva avuto l''ardire di presentare un pezzo degli Area in prima serata.
Tatangelo diceva che il pubblico serale della tv NON VUOLE certe cose e che Elio & co. si dovevano ricordare del target di pubblico che li guardava e proporre pezzi meno impegnativi.
Certo cara Anna! Facciamo fare loro sempre le solite quattro canzoni trite e ritrite così tu sei tranquilla!
Io ho una teoria: Tatangelo nel momento in cui Nevruz ha fatto gli Area era colta dal terrore. In primis perché gli Area non sa manco chi siano e poi perché si è domandata nel panico: ''Cosa succederebbe se la gente che guarda, il famoso pubblico televisivo al quale più di tanto non si può dare, perché ''non capisce'', improvvisamente capisse? Improvvisamente volesse altri pezzi degli Area? Improvvisamente dimostrasse di non essere così ignorante come me
e quelli come me credono e fanno di tutto per far credere?''
Lascio questa domanda di Anna in sospeso e dico solo due ultime cose per finalizzare il mio discorso.
1. La gente, il pubblico, la massa, non è così scema. Se pensiamo che tutti siano scemi allora sarebbe come dire che l''Italia è al 100% con Berlusconi. Ma così non è, se Dio vuole. C''è una parte di Italia che capisce, che sa cos''è la cultura, che ama il cinema, il teatro, la letteratura e capirebbe anche la musica se qualcuno avesse l''accortezza di fargliela ascoltare anche in radio e in tv. E ascoltare musica artisticamente di valore non solo fa bene alle orecchie e al cuore ma fa crescere il senso critico, fa intravedere cos''è l''arte. In poche parole ci eleva e ci fa fare delle scelte.
Scelte che gente come Tatangelo e Berlusconi preferisce non avvengano perché sennò loro sarebbero i primi ad andare alla gogna.
2. Lasciamo pure i Vaschi e Ligabue dove sono, ci mancherebbe. Ma invece di dar loro il 100% dello spazio diamogliene il 60 e per il resto proviamo a fare ascoltare dell''altro alla gente. Musicisti come me potrebbero fare
conoscere il loro lavoro, sarebbe più equo e giusto, ci sarebbe più democrazia.
Non stupiamoci per le ineguaglianze che ci sono nel mondo se poi non vogliamo altro che ascoltare la solita pappa pronta.
Grazie
Fabio Zuffanti
(Per gentile concessione di Fabio Zuffanti)
GENTLE GIANT
Gli Inimitabili GENTLE GIANT
Di Massimo Salari
Dall'Inghilterra (da dove sennò?) un altro fondamentale gruppo Prog degli anni '70: i GENTLE GIANT. Meno fortunato in patria ma più considerato in Europa e soprattutto qui da noi in Italia, resta un forte punto di riferimento a molti complessi perfino di oggi (vedi Spock's Beard).
Alla fine degli anni '60 i tre fratelli Shulman (Ray, Derek e Phil) incidono un 45 giri dal titolo 'Without Reservation (Parlophone 1967) sotto il logo SIMON DUPREE & THE BIG SOUND fatto di Rock e Blues di facile ascolto, ma è nel 1970 che il "gigante " prende vita con l'arrivo di Kerry Minnear alle tastiere, Garry Green alla chitarra e Martin Smith alla batteria. Atmosfere hard, romantiche ed eclettiche fanno di questi ragazzi dei geni della composizione a volte ultratecnica ed a volte così personale da rendere difficile una ricerca sulla loro provenienza musicale. Se vogliamo cercare proprio il pelo nell'uovo allora sono i KING CRIMSON e pure gli YES a fare capolino, quest'ultimi, soprattutto, li intravediamo nei cori sempre di notevole fattura. I GG sono dunque dei mostruosi polistrumentisti (vibrafoni, violini, flauti, sassofoni, trombe e chi più ne ha più ne metta...) a servizio della fantasia, dove ogni canzone è un pianeta a se stante tutto da scoprire.
Gentle giant ( Vertigo - 1970 )
Raramente nella storia della musica in generale si è di fronte ad un esordio discografico così clamoroso e ' Giant', 'Funny Ways' e 'Nothing at all' sono i portabandiera di quel suono elettrico ed a tratti persino Folk che li porteranno sin dagli esordi ad essere un gruppo di culto. La formazione:
Gary Green - chitarra
Kerry Minnear - tastiere, basso, violoncello, voce.
Derek Shulman - basso e voce
Phil Shulman - sassofono e tromba.
Ray Shulman - basso, violino, chitarra e percussioni.
Martin Smith - batteria e percussioni
Hanno partecipato pure Paul Cosh (tenore in 'Giant') e Claire Deniz ( violoncello in 'Isn't..')
Acqiring The Taste ( Vertigo - 1971 )
Prodotto decisamente più raffinato del suo pur sempre notevole predecessore, con l'iniziale 'Pantagruel's Nativity' che chiarisce immediatamente il contesto in cui i nostri vogliono viaggiare. Ancora originalità, tecnica ed armonia a disposizione dell'ascoltatore. La successiva 'Edge Of Twilight' è una canzone che possiamo tranquillamente catalogarla "odierna" tanto è il suo stile contemporaneo , così come 'The Moon Is Down' . Lo stile Folk del combo si presenta con ' Wreck' mentre ' The House, The Street, The Room' ricorda comunque le radici Hard Rock dei ragazzi. 'Acquiring The Taste' resta una pietra miliare dei GG . La formazione:
Gary Green - Voce e chitarre
Kerry Minnear - Voce , vibrafono, moog , mellotron , hammond e piano
Derek Shulman - Voce e sassofono
Phil Shulman - Voce, sax tenore, trombe
Ray Shulman - Voce , basso , violino , violoncello
Martin Smith - Percussioni
Three Friends ( Vertigo-1972 )
Trattasi di un album concept che descrive il rapporto di tre vecchi amici di scuola lungo l'arco della loro esistenza ed il suono assume forme più omogenee, alternando comunque Hard Prog con atmosfere decisamente sinfoniche come in ' Peel The Paint'. Martin Smith da forfait e viene sostituito da Malcom Mortimer il quale purtroppo morirà alcuni mesi dopo. Del disco esistono due copertine differenti, i tre personaggi seduti sono sono la seconda versione del lavoro. Malgrado gli ottimi vocalizzi del gruppo e la bella barocca 'Three Friends' , la globalità del concept risulta meno riuscita del suo predecessore. La formazione:
Gary Green - chitarre e percussioni
Kerry Minnear - Voce, tastiere, vibrafono e percussioni
Malcolm Mortimore - Batteria
Derek Shulman -Voce
Phil Schulman - Voce e sassofono
Ray Shulman -Voce, basso, violino e chitarre
Octopus ( Vertigo - 1972 )
Nello stesso anno , il gigante gentile , con il nuovo batterista John Wethers proveniente dalla bands di Joe Cocker , produce un altro capolavoro esaltando al massimo il loro arrangiamento vocale ( 'Knots' ) e la loro nota caratura tecnica . Non raggiungeranno mai più questi livelli e l'iniziale ' The Advent Of Pangure' è di una bellezza che nessun Progfans deve assolutamente mancare! Prima canzone dedicata all'amore è ' Think Of Me With Kindness' ed il Folk ritorna con ' Reconteur Troubador'. Pure di questo disco si hanno due copertine , la prima è quella Europea che vedete qua sopra, la seconda è quella Americana rappresentante un ben più triste polipetto sott'olio! La formazione:
Gary Green - Chitarre e percussioni
Kerry Minnear - Tastiere, vibrafono e violoncello
Derek Shulman - Voce e Sax alto
Philip Shulman - Voce, sax e trombe
Raymond Shulman - Basso violino, chitarre voce e percussioni
John Weathers - Xilofono, batteria e percussioni
Il 1973 è l'anno del cambiamento, con la dipartita di Phil Shulman ( motivi familiari ) il combo cambia registro, il suono si ridimensiona di nuovo, la ritmica è più lineare ed i fiati si riducono in una forma meno polifonica. E' la volta di:
In A Glass House ( WWA-1973)
Il risultato è un disco più Rock dei precedenti ma malgrado tutto restano ancora quelle squisite variazioni sul tema come in ' An Inmates Lullaby' e nella medievale 'Way Of Life'. Anche in cinque , dunque, i GG vanno alla grande! La formazione:
Gary Green - Chitarre, mandolino e percussioni
Kerry Minnear -Tastiere e voce
Derek Shulman - Voce e sassofoni
Ray Shulman -Voce, violino, chitarra acustica, basso e percussioni
John Weathers - Batteria e percussioni
The Power And The Glory (Polygram Special Products-1974)
Buon disco anche se oramai non siamo più ai livelli degli anni passati, i GG sembrano accontentarsi di un certo standard sonoro, persino gli strumenti diminuiscono di quantità. I ritmi staccati sono comunque presenti ( 'So Sincere' ) e pure gli oramai caratteristici giochi di voce (' No Gods A Man' ), anche una certa ricerca musicale non si fa desiderare ( 'Aspiration' ), allora cosa manca? Nulla, forse è solamente il fatto che i nostri hanno trovato la formulina giusta.... Ecco la formazione:
Gary Green - chitarre
Kerry Minnear - Voce, tastiere e violoncello
Derek Shulman - Voce e sax
Ray Shulman - Voce , basso e violino
John Weathers - Voce, batteria e percussioni
Free Hand ( 1975 )
Mani libere ? Forse questa copertina ( profetica )è lo specchio di quello che si può considerare il loro canto del cigno. Voglia di cambiare, di frequentare di più territori Jazz gia in precedenza esplorati ma il tutto è strozzato, legato appunto. Questo è un disco bellissimo e si possono intuire pure influenze RENAISSANCE e MIDDLE AGES. Bellissimi i suoni della chitarra di Green che la suona come mai aveva fatto e finalmente ritornano alla grande pure gli ottimi arrangiamenti di Sax. Si riascolta di nuovo il Folk e la poliedricità dei suoni è cosmica ma questa sarà per l'ultima volta. Come non rimanere coinvolti nei suoni Funky di 'Just The Same' ? Oppure come non restare a bocca aperta durante i vocalizzi di 'On Reflection' ? Grandi.
Interview ( Clipchoice Music - 1976 )
Così è, i GG si dedicano anima e corpo al Rock, i suoni diventano semplici ed essenziali oltre che sfociare nel Reagge!! ( 'Interview' ). Si salva solamente ' Empty City' , poco da dire...
Gary Green - Chitarre
Kerry Minnear - Tastiere
Derek Shulman -Voce e Sax
Ray Shulman - Basso e violino
John Weathers -Batteria
Playing The Fool: The Official Live ( 1977 )
Buon Live che immortala nel bene e nel male tutta una carriera di un gruppo che ha detto molto e dimostra in pieno le ottime qualità a loro disposizione.
Kerry Minnear - Voce , tastiere, violoncello , percussioni
Derek Shulman -Voce, basso, sax e percussioni
Ray Shulman -Voce , basso, violino, percussioni e trombe
John Weathers -batteria e percussioni
The Missing Piece ( 1977 )
La genialità è andata a farsi benedire, i GG non registrano più in Inghilterra ma bensì in Olanda ed il Rock confusionario e sempliciotto prende il sopravvento. L'unico brano effettivamente gradevole , rimane 'Two Weeks In Spain ' .
Giant For A Day ( Chrysalis Music ltd. - 1978 )
Nulla di nuovo, questo GFAD non è altro che la conferma del declino del Gigante e neppure la copertina ritagliabile e nemmeno i vocalizzi di ' Words From The Wise ' riescono a far decollare il lavoro...
Gary Green - Voce e chitarre
Kerry Minnear - Voce e tastiere
Derek Shulman -Voce
Ray Shulman - basso e voce
John Weathers - Voce e batteria
Civilian ( Alucard Publishing ltd - 1980 )
E tombola, oltre la pochezza dei due precedenti in questo lavoro va aggiunta la tendenza del periodo primi anni '80 con quelle sonorità scialbe e senza fantasia che chiudono qui una carriera che comunque resta storica, se volete saperne di più sulla discografia dei GG cliccate qui su [Home] .
Salari Massimo
Di Massimo Salari
Dall'Inghilterra (da dove sennò?) un altro fondamentale gruppo Prog degli anni '70: i GENTLE GIANT. Meno fortunato in patria ma più considerato in Europa e soprattutto qui da noi in Italia, resta un forte punto di riferimento a molti complessi perfino di oggi (vedi Spock's Beard).
Alla fine degli anni '60 i tre fratelli Shulman (Ray, Derek e Phil) incidono un 45 giri dal titolo 'Without Reservation (Parlophone 1967) sotto il logo SIMON DUPREE & THE BIG SOUND fatto di Rock e Blues di facile ascolto, ma è nel 1970 che il "gigante " prende vita con l'arrivo di Kerry Minnear alle tastiere, Garry Green alla chitarra e Martin Smith alla batteria. Atmosfere hard, romantiche ed eclettiche fanno di questi ragazzi dei geni della composizione a volte ultratecnica ed a volte così personale da rendere difficile una ricerca sulla loro provenienza musicale. Se vogliamo cercare proprio il pelo nell'uovo allora sono i KING CRIMSON e pure gli YES a fare capolino, quest'ultimi, soprattutto, li intravediamo nei cori sempre di notevole fattura. I GG sono dunque dei mostruosi polistrumentisti (vibrafoni, violini, flauti, sassofoni, trombe e chi più ne ha più ne metta...) a servizio della fantasia, dove ogni canzone è un pianeta a se stante tutto da scoprire.
Gentle giant ( Vertigo - 1970 )
Raramente nella storia della musica in generale si è di fronte ad un esordio discografico così clamoroso e ' Giant', 'Funny Ways' e 'Nothing at all' sono i portabandiera di quel suono elettrico ed a tratti persino Folk che li porteranno sin dagli esordi ad essere un gruppo di culto. La formazione:
Gary Green - chitarra
Kerry Minnear - tastiere, basso, violoncello, voce.
Derek Shulman - basso e voce
Phil Shulman - sassofono e tromba.
Ray Shulman - basso, violino, chitarra e percussioni.
Martin Smith - batteria e percussioni
Hanno partecipato pure Paul Cosh (tenore in 'Giant') e Claire Deniz ( violoncello in 'Isn't..')
Acqiring The Taste ( Vertigo - 1971 )
Prodotto decisamente più raffinato del suo pur sempre notevole predecessore, con l'iniziale 'Pantagruel's Nativity' che chiarisce immediatamente il contesto in cui i nostri vogliono viaggiare. Ancora originalità, tecnica ed armonia a disposizione dell'ascoltatore. La successiva 'Edge Of Twilight' è una canzone che possiamo tranquillamente catalogarla "odierna" tanto è il suo stile contemporaneo , così come 'The Moon Is Down' . Lo stile Folk del combo si presenta con ' Wreck' mentre ' The House, The Street, The Room' ricorda comunque le radici Hard Rock dei ragazzi. 'Acquiring The Taste' resta una pietra miliare dei GG . La formazione:
Gary Green - Voce e chitarre
Kerry Minnear - Voce , vibrafono, moog , mellotron , hammond e piano
Derek Shulman - Voce e sassofono
Phil Shulman - Voce, sax tenore, trombe
Ray Shulman - Voce , basso , violino , violoncello
Martin Smith - Percussioni
Three Friends ( Vertigo-1972 )
Trattasi di un album concept che descrive il rapporto di tre vecchi amici di scuola lungo l'arco della loro esistenza ed il suono assume forme più omogenee, alternando comunque Hard Prog con atmosfere decisamente sinfoniche come in ' Peel The Paint'. Martin Smith da forfait e viene sostituito da Malcom Mortimer il quale purtroppo morirà alcuni mesi dopo. Del disco esistono due copertine differenti, i tre personaggi seduti sono sono la seconda versione del lavoro. Malgrado gli ottimi vocalizzi del gruppo e la bella barocca 'Three Friends' , la globalità del concept risulta meno riuscita del suo predecessore. La formazione:
Gary Green - chitarre e percussioni
Kerry Minnear - Voce, tastiere, vibrafono e percussioni
Malcolm Mortimore - Batteria
Derek Shulman -Voce
Phil Schulman - Voce e sassofono
Ray Shulman -Voce, basso, violino e chitarre
Octopus ( Vertigo - 1972 )
Nello stesso anno , il gigante gentile , con il nuovo batterista John Wethers proveniente dalla bands di Joe Cocker , produce un altro capolavoro esaltando al massimo il loro arrangiamento vocale ( 'Knots' ) e la loro nota caratura tecnica . Non raggiungeranno mai più questi livelli e l'iniziale ' The Advent Of Pangure' è di una bellezza che nessun Progfans deve assolutamente mancare! Prima canzone dedicata all'amore è ' Think Of Me With Kindness' ed il Folk ritorna con ' Reconteur Troubador'. Pure di questo disco si hanno due copertine , la prima è quella Europea che vedete qua sopra, la seconda è quella Americana rappresentante un ben più triste polipetto sott'olio! La formazione:
Gary Green - Chitarre e percussioni
Kerry Minnear - Tastiere, vibrafono e violoncello
Derek Shulman - Voce e Sax alto
Philip Shulman - Voce, sax e trombe
Raymond Shulman - Basso violino, chitarre voce e percussioni
John Weathers - Xilofono, batteria e percussioni
Il 1973 è l'anno del cambiamento, con la dipartita di Phil Shulman ( motivi familiari ) il combo cambia registro, il suono si ridimensiona di nuovo, la ritmica è più lineare ed i fiati si riducono in una forma meno polifonica. E' la volta di:
In A Glass House ( WWA-1973)
Il risultato è un disco più Rock dei precedenti ma malgrado tutto restano ancora quelle squisite variazioni sul tema come in ' An Inmates Lullaby' e nella medievale 'Way Of Life'. Anche in cinque , dunque, i GG vanno alla grande! La formazione:
Gary Green - Chitarre, mandolino e percussioni
Kerry Minnear -Tastiere e voce
Derek Shulman - Voce e sassofoni
Ray Shulman -Voce, violino, chitarra acustica, basso e percussioni
John Weathers - Batteria e percussioni
The Power And The Glory (Polygram Special Products-1974)
Buon disco anche se oramai non siamo più ai livelli degli anni passati, i GG sembrano accontentarsi di un certo standard sonoro, persino gli strumenti diminuiscono di quantità. I ritmi staccati sono comunque presenti ( 'So Sincere' ) e pure gli oramai caratteristici giochi di voce (' No Gods A Man' ), anche una certa ricerca musicale non si fa desiderare ( 'Aspiration' ), allora cosa manca? Nulla, forse è solamente il fatto che i nostri hanno trovato la formulina giusta.... Ecco la formazione:
Gary Green - chitarre
Kerry Minnear - Voce, tastiere e violoncello
Derek Shulman - Voce e sax
Ray Shulman - Voce , basso e violino
John Weathers - Voce, batteria e percussioni
Free Hand ( 1975 )
Mani libere ? Forse questa copertina ( profetica )è lo specchio di quello che si può considerare il loro canto del cigno. Voglia di cambiare, di frequentare di più territori Jazz gia in precedenza esplorati ma il tutto è strozzato, legato appunto. Questo è un disco bellissimo e si possono intuire pure influenze RENAISSANCE e MIDDLE AGES. Bellissimi i suoni della chitarra di Green che la suona come mai aveva fatto e finalmente ritornano alla grande pure gli ottimi arrangiamenti di Sax. Si riascolta di nuovo il Folk e la poliedricità dei suoni è cosmica ma questa sarà per l'ultima volta. Come non rimanere coinvolti nei suoni Funky di 'Just The Same' ? Oppure come non restare a bocca aperta durante i vocalizzi di 'On Reflection' ? Grandi.
Interview ( Clipchoice Music - 1976 )
Così è, i GG si dedicano anima e corpo al Rock, i suoni diventano semplici ed essenziali oltre che sfociare nel Reagge!! ( 'Interview' ). Si salva solamente ' Empty City' , poco da dire...
Gary Green - Chitarre
Kerry Minnear - Tastiere
Derek Shulman -Voce e Sax
Ray Shulman - Basso e violino
John Weathers -Batteria
Playing The Fool: The Official Live ( 1977 )
Buon Live che immortala nel bene e nel male tutta una carriera di un gruppo che ha detto molto e dimostra in pieno le ottime qualità a loro disposizione.
Kerry Minnear - Voce , tastiere, violoncello , percussioni
Derek Shulman -Voce, basso, sax e percussioni
Ray Shulman -Voce , basso, violino, percussioni e trombe
John Weathers -batteria e percussioni
The Missing Piece ( 1977 )
La genialità è andata a farsi benedire, i GG non registrano più in Inghilterra ma bensì in Olanda ed il Rock confusionario e sempliciotto prende il sopravvento. L'unico brano effettivamente gradevole , rimane 'Two Weeks In Spain ' .
Giant For A Day ( Chrysalis Music ltd. - 1978 )
Nulla di nuovo, questo GFAD non è altro che la conferma del declino del Gigante e neppure la copertina ritagliabile e nemmeno i vocalizzi di ' Words From The Wise ' riescono a far decollare il lavoro...
Gary Green - Voce e chitarre
Kerry Minnear - Voce e tastiere
Derek Shulman -Voce
Ray Shulman - basso e voce
John Weathers - Voce e batteria
Civilian ( Alucard Publishing ltd - 1980 )
E tombola, oltre la pochezza dei due precedenti in questo lavoro va aggiunta la tendenza del periodo primi anni '80 con quelle sonorità scialbe e senza fantasia che chiudono qui una carriera che comunque resta storica, se volete saperne di più sulla discografia dei GG cliccate qui su [Home] .
Salari Massimo
sabato 22 gennaio 2011
Migliore band italiana Pt2
Abbiamo concluso la seconda mandata di band italiane cosiddette "Minori" nel panorama Progressivo. Come ho gia spiegato il termine "Minori" non sta a significare "più scarse", bensì meno fortunate, ignorate da una cattiva distribuzione discografica.
Il secondo turno è vinto dai CAPSICUM RED
Passiamo ora alla terza fase...Buon Voto!
Il secondo turno è vinto dai CAPSICUM RED
Quindi vanno in finale per ora:
ARTI & MESTIERI
CAPSICUM RED
Passiamo ora alla terza fase...Buon Voto!
giovedì 20 gennaio 2011
Il ritorno dei PANDORA
Sempre e ovunque oltre il sogno: torna il grande prog dei Pandora!
Pandora
&
Ams/BTF
sono lieti di presentare:
SEMPRE E OVUNQUE OLTRE IL SOGNO
Ams/BTF 2011
8 brani, 61,55 minuti
Quattro folgoranti composizioni strumentali, una lunga e avventurosa suite, un'emozionante dedica agli amati Genesis, la saga di Chad-Bat e un'orgogliosa dichiarazione di appartenenza al mondo del rock progressivo: il 2011 del prog italiano si apre con l'attesissimo ritorno dei Pandora in Sempre e ovunque oltre il sogno. Ancora una volta con la BTF, la formazione piemontese mette a segno un ottimo risultato: la sua seconda fatica è un'opera di rock progressivo e sinfonico, cantato in italiano e legato all'eredità dei migliori anni '70, ma anche pronto a competere con le proposte più innovative dell'art-rock contemporaneo.
Ritornati alla formazione triangolare delle origini, dopo il lusinghiero successo di vendite e critica del debutto Dramma di un poeta ubriaco (BTF 2008), i Pandora affrontano rinnovati il secondo lavoro: Sempre e ovunque oltre il sogno ribadisce le coordinate stilistiche del predecessore confermando le caratteristiche del gruppo, il cui prog-rock è melodico ma robusto, raffinato e al tempo stesso grintoso, capace di alternare sfumature più rifinite alla grande energia. Claudio Colombo, Beppe Colombo e Corrado Grappeggia sono i protagonisti di un album incentrato sul sogno, sul volo della fantasia, su un progetto di musica evocativa e fuori dal tempo. Fedele al proprio obiettivo di un "espressionismo musicale" che possa ospitare differenti codici stilistici, il trio ha messo insieme varie anime: quella fantasy e mitologica con Ade, sensazione di paura, Discesa attraverso lo Stige e la saga di Chad-Bat in L'altare del sacrificio, L'incantesimo del druido, La formula finale di Chad-Bat, quella altisonante e poliedrica della suite in otto movimenti Sempre e ovunque, quella romantica di 03.02.1974. Quest'ultimo pezzo è un significativo omaggio ai Genesis: in particolare ad un indimenticato concerto torinese del tour di Selling England By The Pound, rievocato con originalità e nostalgia.
La band si è avvalsa della collaborazione dell'eccezionale pittrice Emoni Viruet, autrice della copertina che introduce al mondo fatato dell'album e di quadri ispirati ai brani che lo compongono. Con l'uscita del chitarrista Christian Dimasi i Pandora sono tornati all'originaria struttura a trio e si avvarranno per i live di nuovi musicisti. Sarà proprio sul palco del Fabrik Faster Rock di Moncalieri (TO) che presenteranno ufficialmente il nuovo cd: un'imperdibile serata all'insegna del rock progressivo italiano il prossimo 19 febbraio. Nel frattempo il trio è al lavoro per altre grandi novità: due tributi internazionali, uno ai Flower Kings, l'altro ai Pink Floyd, che presto vedranno la luce per affascinare gli appassionati di tutto il mondo.
I Pandora sono:
Claudio Colombo: batteria, basso, chitarra acustica, tastiere, seconda voce e flauto.
Beppe Colombo: tastiere, sintetizzatori, seconda voce.
Corrado Grappeggia: pianoforte, tastiere, synth e voce solista.
Info:
Pandora
&
Ams/BTF
sono lieti di presentare:
SEMPRE E OVUNQUE OLTRE IL SOGNO
Ams/BTF 2011
8 brani, 61,55 minuti
Quattro folgoranti composizioni strumentali, una lunga e avventurosa suite, un'emozionante dedica agli amati Genesis, la saga di Chad-Bat e un'orgogliosa dichiarazione di appartenenza al mondo del rock progressivo: il 2011 del prog italiano si apre con l'attesissimo ritorno dei Pandora in Sempre e ovunque oltre il sogno. Ancora una volta con la BTF, la formazione piemontese mette a segno un ottimo risultato: la sua seconda fatica è un'opera di rock progressivo e sinfonico, cantato in italiano e legato all'eredità dei migliori anni '70, ma anche pronto a competere con le proposte più innovative dell'art-rock contemporaneo.
Ritornati alla formazione triangolare delle origini, dopo il lusinghiero successo di vendite e critica del debutto Dramma di un poeta ubriaco (BTF 2008), i Pandora affrontano rinnovati il secondo lavoro: Sempre e ovunque oltre il sogno ribadisce le coordinate stilistiche del predecessore confermando le caratteristiche del gruppo, il cui prog-rock è melodico ma robusto, raffinato e al tempo stesso grintoso, capace di alternare sfumature più rifinite alla grande energia. Claudio Colombo, Beppe Colombo e Corrado Grappeggia sono i protagonisti di un album incentrato sul sogno, sul volo della fantasia, su un progetto di musica evocativa e fuori dal tempo. Fedele al proprio obiettivo di un "espressionismo musicale" che possa ospitare differenti codici stilistici, il trio ha messo insieme varie anime: quella fantasy e mitologica con Ade, sensazione di paura, Discesa attraverso lo Stige e la saga di Chad-Bat in L'altare del sacrificio, L'incantesimo del druido, La formula finale di Chad-Bat, quella altisonante e poliedrica della suite in otto movimenti Sempre e ovunque, quella romantica di 03.02.1974. Quest'ultimo pezzo è un significativo omaggio ai Genesis: in particolare ad un indimenticato concerto torinese del tour di Selling England By The Pound, rievocato con originalità e nostalgia.
La band si è avvalsa della collaborazione dell'eccezionale pittrice Emoni Viruet, autrice della copertina che introduce al mondo fatato dell'album e di quadri ispirati ai brani che lo compongono. Con l'uscita del chitarrista Christian Dimasi i Pandora sono tornati all'originaria struttura a trio e si avvarranno per i live di nuovi musicisti. Sarà proprio sul palco del Fabrik Faster Rock di Moncalieri (TO) che presenteranno ufficialmente il nuovo cd: un'imperdibile serata all'insegna del rock progressivo italiano il prossimo 19 febbraio. Nel frattempo il trio è al lavoro per altre grandi novità: due tributi internazionali, uno ai Flower Kings, l'altro ai Pink Floyd, che presto vedranno la luce per affascinare gli appassionati di tutto il mondo.
I Pandora sono:
Claudio Colombo: batteria, basso, chitarra acustica, tastiere, seconda voce e flauto.
Beppe Colombo: tastiere, sintetizzatori, seconda voce.
Corrado Grappeggia: pianoforte, tastiere, synth e voce solista.
Info:
Pandora:
http://www.pandoramusic.eu/
Ams/BTF:
http://www.btf.it/
Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com/
http://www.pandoramusic.eu/
Ams/BTF:
http://www.btf.it/
Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com/
lunedì 17 gennaio 2011
Rebirth, Il nuovo di Alberto Rigoni
17 gennaio 2011
ALBERTO RIGONI FIRMA CON NIGHTMARE RECORDS
IL NUOVO ALBUM "REBIRTH" IN USCITA IL 26 APRILE
Il bassista e compositore italiano Alberto Rigoni (TwinSpirits, artista solista)
ha appena firmato con l'etichetta americana Nightmare Records per la pubblicazione del suo nuovo album.
Composto da sette brani strumentali e due cantati, "Rebirth" mette in luce le capacità compositive dell’artista attraverso una varietà di atmosfere coinvolg enti e accattivanti.
Le caratteristiche principali di questo album sono da un lato l’estrema varietà dei brani, dall’altro l’unione della ricerca sperimentale con il recupero della melodia. Suggestioni progressive, rock, fusion, ambient si fondono in un originale amalgama poetico, che ha il pregio di svincolarsi dai confini di un particolare genere e di risultare immediatamente accessibile a qualsiasi tipo di ascoltatore.
L’album vanta inoltre la partecipazione di illustri musicisti quali i batteristi Gavin Harrison (Porcupine Tree, King Krimson) e John Macaluso (Ark, LaBrie, Malmstten), i bassisti Michael Manring e Yves Carbonne, il cantan- te svedese Jonas Erixon (Alicante), i chitarristi Tommy Ermolli (Twinspirits) e Simone Mularoni (DGM, Empyrios), i tastieristi Federico Solazzo (Alexia), Andrea Pavanello (Centrica), Filippo Lui ed Emanuele Casali (DGM, Astra).
Lance King, titolare di Nightmare, così commenta: "I'm excited to try something different and branch out into a little different direction with the label and this artist, Alberto has brought together many brilliant musicians on this great album."
Maggiori informazioni a breve!
sabato 15 gennaio 2011
Band Italiana di Progressive Rock: Le minori pt1
Abbiamo concluso questa prima mandata di band italiane cosiddette "Minori" nel panorama Progressivo. Come ho gia spiegato il termine "Minori" non sta a significare "più scarse", bensì meno fortunate, ignorate da una cattiva distribuzione discografica.
Il primo turno è stravinto dagli ARTI & MESTIERI, seguiti dai buoni ALPHATAURUS
Gli Arti & Mestieri andranno in finale. A voi la seconda parte del sondaggio e buon voto!
Il primo turno è stravinto dagli ARTI & MESTIERI, seguiti dai buoni ALPHATAURUS
Gli Arti & Mestieri andranno in finale. A voi la seconda parte del sondaggio e buon voto!
venerdì 14 gennaio 2011
Rincari Benzina
da Ansa.it
14 - 01 - 2011
ROMA - Proseguono gli aumenti sulla rete carburanti, con la benzina che sfonda quota 1,50 euro al litro. Questa mattina a muoversi sono state IP e Q8. E' quanto emerge dal monitoraggio di Quotidiano energia, precisando che oggi la media nazionale dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall'1,488 euro/litro degli impianti Eni all'1,5 di Tamoil (no-logo a 1,419 euro/litro).
IP, rimasta ferma negli ultimi due giri di rialzi, ha recuperato il ritardo facendo salire i prezzi raccomandati della benzina di 3 centesimi, del diesel di 2 centesimi e del Gpl di 1 centesimo. Q8 è avanzata di 1 centesimo sul solo gasolio. Gli aumenti non sono ancora stati del tutto assorbiti sul territorio, dove tuttavia si registra lo sfondamento a livello medio nazionale della soglia di 1,5 euro/litro sulla benzina per Tamoil (soglia già ampiamente superata nelle punte massime in alcune aree del Paese) e di 1,4 euro/litro per il diesel per Q8 e Tamoil ma solo in alcuni impianti del Su, Per il diesel si passa dall'1,373 euro/litro di Eni all'1,382 di Q8 (no-logo a 1,301). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,778 euro/litro di Shell e TotalErg allo 0,785 degli impianti IP (0,755 euro/l le no-logo).
ISTAT, A DICEMBRE BENZINA +9,9%, GASOLIO +14,5% - A dicembre i prezzi della benzina sono saliti del 9,9% (6,1% novembre) su base annua e del 2,5% su base mensile. Lo comunica l'Istat diffondendo i dati sull'inflazione e rivedendo leggermente al rialzo il dato tendenziale per la verde (al 9,9% dal +9,8%). I prezzi del gasolio per auto sono cresciuti del 14,5% (+10% a novembre) in termini tendenziali e del 3% sul piano congiunturale. Per quanto riguarda il gpl l'indice ha registrato un rialzo del 21,3% (+20,2% novembre) su base annua e del 6,5% su base mensile. Quanto al gasolio da riscaldamento a dicembre ha segnato un aumento del 14,3% e del 3,2% sul piano congiunturale.
Mentre ci confondono con le donnine del premier, e stupidaggini varie (armi di distrazione di massa), la realtà è un altra.... che come sempre paghiamo! Ma ZITTI! Non lo dite a nessuno, parlate piano....gli italiani dormono...shhhhh (MS)
14 - 01 - 2011
Benzina: ancora rialzi, sfonda 1,5 euro al litro
Lo rileva Quotidiano energia. Questa mattina a muoversi sono state IP e Q8
ROMA - Proseguono gli aumenti sulla rete carburanti, con la benzina che sfonda quota 1,50 euro al litro. Questa mattina a muoversi sono state IP e Q8. E' quanto emerge dal monitoraggio di Quotidiano energia, precisando che oggi la media nazionale dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall'1,488 euro/litro degli impianti Eni all'1,5 di Tamoil (no-logo a 1,419 euro/litro).
IP, rimasta ferma negli ultimi due giri di rialzi, ha recuperato il ritardo facendo salire i prezzi raccomandati della benzina di 3 centesimi, del diesel di 2 centesimi e del Gpl di 1 centesimo. Q8 è avanzata di 1 centesimo sul solo gasolio. Gli aumenti non sono ancora stati del tutto assorbiti sul territorio, dove tuttavia si registra lo sfondamento a livello medio nazionale della soglia di 1,5 euro/litro sulla benzina per Tamoil (soglia già ampiamente superata nelle punte massime in alcune aree del Paese) e di 1,4 euro/litro per il diesel per Q8 e Tamoil ma solo in alcuni impianti del Su, Per il diesel si passa dall'1,373 euro/litro di Eni all'1,382 di Q8 (no-logo a 1,301). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,778 euro/litro di Shell e TotalErg allo 0,785 degli impianti IP (0,755 euro/l le no-logo).
ISTAT, A DICEMBRE BENZINA +9,9%, GASOLIO +14,5% - A dicembre i prezzi della benzina sono saliti del 9,9% (6,1% novembre) su base annua e del 2,5% su base mensile. Lo comunica l'Istat diffondendo i dati sull'inflazione e rivedendo leggermente al rialzo il dato tendenziale per la verde (al 9,9% dal +9,8%). I prezzi del gasolio per auto sono cresciuti del 14,5% (+10% a novembre) in termini tendenziali e del 3% sul piano congiunturale. Per quanto riguarda il gpl l'indice ha registrato un rialzo del 21,3% (+20,2% novembre) su base annua e del 6,5% su base mensile. Quanto al gasolio da riscaldamento a dicembre ha segnato un aumento del 14,3% e del 3,2% sul piano congiunturale.
Mentre ci confondono con le donnine del premier, e stupidaggini varie (armi di distrazione di massa), la realtà è un altra.... che come sempre paghiamo! Ma ZITTI! Non lo dite a nessuno, parlate piano....gli italiani dormono...shhhhh (MS)
martedì 11 gennaio 2011
lunedì 10 gennaio 2011
BLOG INTERATTIVO
Volete dire la vostra su dei dischi che vi sono piaciuti o che vi hanno deluso? Volete scrivere la vostra recensione o il vostro speciale? Niente di più semplice, mandate il materiale a
salari@interfree.it
Ovviamente tutto è gratuito, ma NONSOLO PROGROCK è di tutti, una piccola finestra nel mondo del PROG!!!
A voi le chiavi di casa ;-)
salari@interfree.it
Ovviamente tutto è gratuito, ma NONSOLO PROGROCK è di tutti, una piccola finestra nel mondo del PROG!!!
A voi le chiavi di casa ;-)
domenica 9 gennaio 2011
Intervista THE VOW
INTERVISTA con i The VOW, risponde Goetz Holger
di Massimo Salari
Chi sono i The Vow?
In origine i The Vow nascono come un progetto da studio composto da me, Holger Gotz e da Ralf Link verso la fine del 1998. Recentemente invece ci stiamo evolvendo nella classica formazione a cinque elementi.
Perchè avete deciso di suonare musica Progressive?
Semplicemente perché questo è il genere musicale che più ha influenzato il mio stile.
Ancora una volta ho l‘impressione che nelle suite vi esprimiate al meglio, voi cosa ne pensate?
Bene, amiamo le suite, ci piace prendere l’ascoltatore e portarlo con noi in un lungo viaggio musicale. Inoltre è dato anche dal fatto che noi per primi siamo fans delle suite, una su tutte la meravigliosa “Supper’s Ready” dei Genesis.
Oggi siete autoprodotti, cosa è successo con la Musea?
Fino ad oggi tutti i nostri dischi sono autoprodotti, la Musea non è altro che la casa distributrice.
Quanto è difficile autoprodurre un album?
È sempre una grande fatica produrre un album poiché l'apparecchiatura sonora cambia continuamente e di conseguenza il suono. Proviamo sempre a migliorare, ogni giorno un passo in avanti.
Finora siete felici di questa situazione?
Sì, perché il vantaggio sta nello sperimentare continuamente con i vari suoni. Ci sentiamo più liberi.
Pensate che Internet stia aiutando gli artisti a prodursi oppure è un danno?
Grazie alle numerose visite provenienti da tutto il mondo, ai download nella nostra Hompage, ci sentiamo considerati e motivati, si, è sicuramente un grande aiuto.
Che cosa state facendo per promuovere il vostro nuovo album?
Ci mettiamo in contatto con le riviste di settore, concediamo interviste con…te, siamo in internet ed abbiamo intenzione di suonare dal vivo molto presto. Credo che sia abbastanza.
Presentateci “Devil In Disguise” brano per brano ?
Per questa domanda rimando la risposta consigliando la visita al sito www.thevow.de/devil.htm Perchè mettete alla fine dell’album una canzone collegata a quello precedente “Trojan”?
Perché noi stessi siamo grandi fans delle storie fantasy ed assolutamente siamo convinti che il nostro “Trojan” sia un gran disco. Purtroppo alcuni critici non sono molto d’accordo….
Qual sono le differenze sostanziali fra i vostri tre album?
Hm? Domanda difficile. Sinceramente non ci sono differenze sostanziali fra i nostri tre album, siamo comunque consapevoli che il nostro sound è in costante sviluppo.
Quali sono in generale gli argomenti favoriti per i testi?
Escluso per “Trojan”, generalmente ci basiamo su avvenimenti giornalieri ed esperienze vissute.
Rispetto al passato sembra che abbiate ascoltato più Clive Nolan, Flower Kings e Pink Floyd, la mia è una sensazione sbagliata?
No, è giusta, il nostro stile è all’incirca così, ma tutto ciò accade inconsapevolmente. All'inizio persino i Marillion sono stati molto paragonati ai Genesis, ma le nuove band di oggi sono paragonati ai Marillion. Tutto questo è volutamente casuale.
Qual è la canzone che meglio vi rappresenta e perchè?
Tutto “Trojan”. The Vow è difficile da rappresentare in un brano di tre minuti!
Rock Progressive anni ’70, New Progressive anni ’80, cosa interessa ancora di questo genere e cosa no?
Poiché siamo cresciuti con musica Rock Progressive, crediamo semplicemente che questa sia musica senza tempo e basta.
In Germania c’è sempre stato un fervido movimento del genere, Amon Duul, Ramses, Nektar, Kraan Neuschwanstein, Chandelier, Rousseau, Tibet, Abacus, Eloy solo per citare alcuni che mi vengono in mente, chi apprezzate di più oggi?
RPWL.
Quanto importante è per voi la sede live?
Molto importante! Lo dimostreremo prestissimo.
Con chi amereste suonare?
Marillion, perché siamo loro fans, perché il loro stile si abbina bene al nostro, ma probabilmente questo resterà solo un sogno?!
Quale è stata la cosa più bizzarra che vi è accaduta?
Nella nostra band precedente il nostro bassista, completamente vestito di nero, stava alzandosi in piedi durante un pezzo dal vivo con la pattella aperta in modo che ognuno avesse una buona vista delle sue mutande bianche. Tutti noi abbiamo incominciato a ridere tanto quasi da perdere il controllo dei nostri strumenti. Ma abbiamo proprio dovuto smettere di suonare quando si è accesa la luce al neon nera… anche il pubblico ha gradito molto l’avvenimento! (ride).
E la peggiore?
Sempre con la stessa persona, alcuni brani dopo, nel corso di un lungo assolo di basso, mi sono addormentato! (c’è da dire che questo era anche un brano di grande successo..!).
Perché nel Progressive le donne non sono partecipi attivamente (a parte Lana Lane e pochi altri singoli casi)?
E’ vero, non conosciamo nessuna donna nella scena Prog. Lana è una buona cantante, tuttavia non è dedita proprio totalmente a questo genere, no?
Attualmente stiamo in difficoltà a realizzare l'unione europea, perchè secondo voi è così difficile realizzare questo progetto?
E’ naturale, un progetto così grande ed importante, in cui sono coinvolti numerosi paesi con opinioni e tradizioni differenti non può essere realizzato in una sola notte.
Se dovete scegliere un colore per The Vow….
Nero, perché è il migliore da mettersi durante i concerti (a condizione che la vostra pattuella non sia aperta!)
Quale sono i vostri progetti futuri?
La stesura del nostro nuovo quarto CD è in corso, ma non vediamo l’ora di presentarci in concerto.
Per concludere questa intervista, un saluto e un invito a comprare " Devil In Disguise "... Visitate il nostro sito www.thevow.de. Là troverete " Devil In Disguise " ed I testi da scaricare. Vi accompagneranno nel vostro viaggio musicale.
Un saluto affettuoso a tutti!
MS
di Massimo Salari
Chi sono i The Vow?
In origine i The Vow nascono come un progetto da studio composto da me, Holger Gotz e da Ralf Link verso la fine del 1998. Recentemente invece ci stiamo evolvendo nella classica formazione a cinque elementi.
Perchè avete deciso di suonare musica Progressive?
Semplicemente perché questo è il genere musicale che più ha influenzato il mio stile.
Ancora una volta ho l‘impressione che nelle suite vi esprimiate al meglio, voi cosa ne pensate?
Bene, amiamo le suite, ci piace prendere l’ascoltatore e portarlo con noi in un lungo viaggio musicale. Inoltre è dato anche dal fatto che noi per primi siamo fans delle suite, una su tutte la meravigliosa “Supper’s Ready” dei Genesis.
Oggi siete autoprodotti, cosa è successo con la Musea?
Fino ad oggi tutti i nostri dischi sono autoprodotti, la Musea non è altro che la casa distributrice.
Quanto è difficile autoprodurre un album?
È sempre una grande fatica produrre un album poiché l'apparecchiatura sonora cambia continuamente e di conseguenza il suono. Proviamo sempre a migliorare, ogni giorno un passo in avanti.
Finora siete felici di questa situazione?
Sì, perché il vantaggio sta nello sperimentare continuamente con i vari suoni. Ci sentiamo più liberi.
Pensate che Internet stia aiutando gli artisti a prodursi oppure è un danno?
Grazie alle numerose visite provenienti da tutto il mondo, ai download nella nostra Hompage, ci sentiamo considerati e motivati, si, è sicuramente un grande aiuto.
Che cosa state facendo per promuovere il vostro nuovo album?
Ci mettiamo in contatto con le riviste di settore, concediamo interviste con…te, siamo in internet ed abbiamo intenzione di suonare dal vivo molto presto. Credo che sia abbastanza.
Presentateci “Devil In Disguise” brano per brano ?
Per questa domanda rimando la risposta consigliando la visita al sito www.thevow.de/devil.htm Perchè mettete alla fine dell’album una canzone collegata a quello precedente “Trojan”?
Perché noi stessi siamo grandi fans delle storie fantasy ed assolutamente siamo convinti che il nostro “Trojan” sia un gran disco. Purtroppo alcuni critici non sono molto d’accordo….
Qual sono le differenze sostanziali fra i vostri tre album?
Hm? Domanda difficile. Sinceramente non ci sono differenze sostanziali fra i nostri tre album, siamo comunque consapevoli che il nostro sound è in costante sviluppo.
Quali sono in generale gli argomenti favoriti per i testi?
Escluso per “Trojan”, generalmente ci basiamo su avvenimenti giornalieri ed esperienze vissute.
Rispetto al passato sembra che abbiate ascoltato più Clive Nolan, Flower Kings e Pink Floyd, la mia è una sensazione sbagliata?
No, è giusta, il nostro stile è all’incirca così, ma tutto ciò accade inconsapevolmente. All'inizio persino i Marillion sono stati molto paragonati ai Genesis, ma le nuove band di oggi sono paragonati ai Marillion. Tutto questo è volutamente casuale.
Qual è la canzone che meglio vi rappresenta e perchè?
Tutto “Trojan”. The Vow è difficile da rappresentare in un brano di tre minuti!
Rock Progressive anni ’70, New Progressive anni ’80, cosa interessa ancora di questo genere e cosa no?
Poiché siamo cresciuti con musica Rock Progressive, crediamo semplicemente che questa sia musica senza tempo e basta.
In Germania c’è sempre stato un fervido movimento del genere, Amon Duul, Ramses, Nektar, Kraan Neuschwanstein, Chandelier, Rousseau, Tibet, Abacus, Eloy solo per citare alcuni che mi vengono in mente, chi apprezzate di più oggi?
RPWL.
Quanto importante è per voi la sede live?
Molto importante! Lo dimostreremo prestissimo.
Con chi amereste suonare?
Marillion, perché siamo loro fans, perché il loro stile si abbina bene al nostro, ma probabilmente questo resterà solo un sogno?!
Quale è stata la cosa più bizzarra che vi è accaduta?
Nella nostra band precedente il nostro bassista, completamente vestito di nero, stava alzandosi in piedi durante un pezzo dal vivo con la pattella aperta in modo che ognuno avesse una buona vista delle sue mutande bianche. Tutti noi abbiamo incominciato a ridere tanto quasi da perdere il controllo dei nostri strumenti. Ma abbiamo proprio dovuto smettere di suonare quando si è accesa la luce al neon nera… anche il pubblico ha gradito molto l’avvenimento! (ride).
E la peggiore?
Sempre con la stessa persona, alcuni brani dopo, nel corso di un lungo assolo di basso, mi sono addormentato! (c’è da dire che questo era anche un brano di grande successo..!).
Perché nel Progressive le donne non sono partecipi attivamente (a parte Lana Lane e pochi altri singoli casi)?
E’ vero, non conosciamo nessuna donna nella scena Prog. Lana è una buona cantante, tuttavia non è dedita proprio totalmente a questo genere, no?
Attualmente stiamo in difficoltà a realizzare l'unione europea, perchè secondo voi è così difficile realizzare questo progetto?
E’ naturale, un progetto così grande ed importante, in cui sono coinvolti numerosi paesi con opinioni e tradizioni differenti non può essere realizzato in una sola notte.
Se dovete scegliere un colore per The Vow….
Nero, perché è il migliore da mettersi durante i concerti (a condizione che la vostra pattuella non sia aperta!)
Quale sono i vostri progetti futuri?
La stesura del nostro nuovo quarto CD è in corso, ma non vediamo l’ora di presentarci in concerto.
Per concludere questa intervista, un saluto e un invito a comprare " Devil In Disguise "... Visitate il nostro sito www.thevow.de. Là troverete " Devil In Disguise " ed I testi da scaricare. Vi accompagneranno nel vostro viaggio musicale.
Un saluto affettuoso a tutti!
MS
sabato 8 gennaio 2011
Nuovo sondaggio
Iniziamo questa settimana un campionato di cosiddette BAND MINORI ITALIANE. Vengono nominate così non per scarso rendimento, piuttosto per una scellerata distribuzione o perchè autori di un disco e via. Ma nella loro discografia regnano capolavori degni di nota, pochi ma esistenti. Ovviamente questo sondaggio è più rivolto a persone che sono molto appassionate di Prog Italiano anni '70, ma può diventare anche per chi non segue il genere, un trampolino per la curiosità. Mi auguro che vi divertiate e che seguirete il sondaggio. Per praticità ho cominciato con la lettera "A" e non posso nominare tutte le band d'italia, altrimenti il sondaggio andrebbe a finire nel 2050, ma se avete da proporre la vostra band preferita anni '70, non dovete fare altro che segnalarla nel commento sottostante di questo post, oppure mandare una mail all'indirizzo: salari@interfree.it
Buon divertimento!
(Si vota alla destra del blog)
Miglior album dei GENTLE GIANT
Chiuso il sondaggio di questa settimana.
Per i lettori di NONSOLO PROGROCK, il migliore album dei GENTLE GIANT è:
Per i lettori di NONSOLO PROGROCK, il migliore album dei GENTLE GIANT è:
Gentle Giant
giovedì 6 gennaio 2011
Tremonti ci illumina
ANSA.it > Economia > News
Tremonti, la crisi non è finita
Monito sulla situazione economica mondiale Speculazione? Tornati al punto di partenza
06 gennaio, 16:46
PARIGI - "La crisi non è finita". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti alla Conferenza 'Nuovo mondo, nuovo capitalismo' riferendosi complessivamente alla situazione internazionale. "E' come vivere in un videogame - ha detto il ministro Tremonti -. Vedi un mostro, lo combatti, lo vinci, sei rilassato. E invece ne compare un altro, più forte del primo". Tremonti ha poi aggiunto: "Adesso diciamo che tutto va bene. Ma siamo sicuri?".
Che "Tutto va bene" lo avete sempre e SOLO detto voi!!!! Dai Ministro, domani ti accorgerai anche che è morto Garibaldi, ma non allertarti...oggi hai nuovi eroi vicino a te. La differenza è solo una, il primo deceduto ha unito l'Italia, "quell'altro" la vuole dividere... Ma che vuoi che sia, in un videogioco sono particolari.
GAME OVER
Che "Tutto va bene" lo avete sempre e SOLO detto voi!!!! Dai Ministro, domani ti accorgerai anche che è morto Garibaldi, ma non allertarti...oggi hai nuovi eroi vicino a te. La differenza è solo una, il primo deceduto ha unito l'Italia, "quell'altro" la vuole dividere... Ma che vuoi che sia, in un videogioco sono particolari.
GAME OVER
martedì 4 gennaio 2011
Intervista FARTHERPAINT
INTERVISTA AI FARTHERPAINT
di Massimo Salari
Rispondono: Francesco Federici (chitarra)
Thomas Bianchi (basso)
Gabriele Manocchi (tastiere)
Ciao Ragazzi, grazie per questo incontro, intanto presentatevi ai nostri lettori...
Ciao a tutti, noi siamo i Fartherpaint, una band Marchigiana di Progressive Metal. Ci siamo formati nel 1995 grazie ad una felice intuizione di Francesco e Thomas. Dopo svariati demo e alcune defezioni di line up, con l’ingresso definitivo di Gabriele Manocchi alle tastiere nel 2006, di Luca Prima alla batteria e di Monia Rossi alla voce, abbiamo avuto la fortuna di debuttare per la casa Lion Music. Come avete potuto vedere siamo una band di Metal Prog con una donna al microfono e la cosa ci inorgoglisce, perché dona al nostro sound quel qualcosa in più.Accidenti, per Lion Music? Ottimo risultato per una band al debutto, come li avete contattati?Semplicemente attraverso il nostro My Space. Hanno ascoltato il brano in rete, ossia “Hold Me” e ci hanno contattato. Siamo davvero orgogliosi di questo pezzo.Invece dei vostri demo a quale siete più affezionati?Guarda, in tutta sincerità i vecchi demo per noi non sono importanti più di tanto. Noi oggi con questa line-up credo che abbiamo cose più importanti da dire… Ho in mano l’artwork del disco, una foto oscura con una tela di ragno in primo piano, cosa ci racconta questa immagine?L’idea è mia (Gabriele) e di Francesco. Abbiamo scelto il ragno come simbolo del gruppo perché costruisce e ha molta pazienza. Più o meno quello che è capitato a noi nel concepire questo disco, difficoltà affrontate con pazienza e testardaggine. Ma alla fine siamo davvero orgogliosi dell’operato. Per quello che invece riguarda lo sfondo è un vecchio stabile abbandonato vicino le nostre parti.Di cosa si parla in “Lose Control”?Gli argomenti trattati riguardano in linea di massima i sentimenti, meglio descritti in “Hold Me”. I testi sono stati scritti da Monia e narrano di sensazioni, di pregiudizi che hanno le persone e della volontà di emergere nella vita specialmente dove nessuno ti considera.Com’ è nato “Lose Control”?E’ stato un lavoro lungo e faticoso. Il disco è stato costruito a gradini. Prima è nato su un foglio di carta, in seguito le idee vengono sviluppate al pc circa nel 2006. Lo scheletro composto da otto tracce è stata una nostra priorità, ricordo poi che i pezzi non avevano i titoli veri, ma ad esempio si chiamavano “Rock”, Funky” etc, questo per dare loro un indirizzo. Abbiamo tribolato tanto per raggiungere la perfezione delle nostre idee e per raggiungerle abbiamo dato tutto. “Hold Me” per esempio è stata rifatta almeno sei volte! La produzione e tutto il resto lo abbiamo seguito tutto noi ed ora siamo orgogliosi del risultato finale. Abbiamo dato tutto a “Lose Control” ed ora da lui ci attendiamo molto.Toglietemi una curiosità, nella band c’è un leader?No, ci sono solo delle regole interne di rispetto reciproco e comportamentale. Il tutto si basa sopra la nostra amicizia.Qual è la canzone che più vi rappresenta come stile?Sicuramente “Hold Me”! Ci rispecchia anche per come siamo. Questa canzone parla di noi e di tutto il disco in generale.Visto il contratto con la Lion Music, pensate di vendere più in Italia o all’estero?(rispondono in coro) All’estero! Semplicemente perché gli italiani sono fondamentalmente esterofili. Noi Italiani ce l’abbiamo con gli italiani! Pensiamo sempre che gli altri facciano le cose in maniera migliore, quando nella realtà poi così sempre non è.Ritenete che il Prog Metal sia un genere che sta subendo un appiattimento stilistico?Magari qualcosa del genere c’è, ossia la maggior parte dei gruppi del genere sono quasi tutti uguali e qui la gente ci infamia. Bisogna assolutamente crescere culturalmente, ossia ascoltare di più e di tutto. La gioventù di oggi percepisce nel Metal Prog tanta tecnica, relegando il tutto nella meccanica dello stile. Bisogna dare una svolta e per farlo bisogna accrescere la personalità attraverso la cultura. Tentare sempre nuove soluzioni.Quindi, cuore o tecnica?La verità è nel mezzo ovviamente, serve il cuore che va a tempo con la tecnica, altrimenti ti vengono le embolie…eheheheh ! A parte gli scherzi, se proprio dovessimo scegliere diremmo…più che altro il cuore. Poi con il cuore comandi la tecnica dove vuoi!Nella vita è meglio essere attori o registi?Gabriele: Attore
Thomas: Attore
Francesco: RegistaCosa mi dite invece riguardo questa crisi mondiale?Diciamo subito che la speranza passa anche attraverso la musica, si, la musica è speranza, bisogna aggrapparsi ad essa almeno per una bell’oretta di felicità e spensieratezza. Distaccarsi dalla realtà. Distrarsi ci ha salvato la vita anche personalmente, magari oggi chissà dove saremmo, magari anche per strada a bucarci! Credere nella musica credere in qualcosa di pulito. Poi la crisi mondiale… boh!E’ previsto un tour di supporto al vostro nuovo album?…heeee. Purtroppo dalla casa discografica no. Unica pecca di una Lion Music che ci supporta alla grande. Ovviamente provvederemo da soli e vi faremo sapere. Comunque forse una soluzione positiva potrebbe essere quella di allegarci con altre band, vedremo.
Sareste disposti nel vostro sound ad inglobare nuove strumentazioni?
Si, noi siamo Progressive, per cui non mettiamo mai paletti delimitatori. Poi ti viene anche ascoltando tanti generi di musica differenti, ad esempio non dispiacerebbe il Sax, oppure il loop. A proposito di elettronica, gia nel disco ne abbiamo usata, comunque certamente non ci sono progetti a breve termine, tutto se accadrà dovrà esserlo in totale e completa spontaneità. Ogni tempo è maturo per una sua cosa. Di base siamo aperti ad ogni soluzione. E’ l’evoluzione stessa della musica che lo richiede e poi a noi piace sperimentare.La Lion Music è nordica, voi conoscete la scena svedese?Qualche cosa si, ovviamente, ora i nomi non ce li ricordiamo tutti, comunque diremmo in primis Seven Wonder, Circus Maximus.E della scena Italiana?Elio E Le Storie Tese (dice Thomas), PFM (Gabriele).
Io invece (Francesco) non lo so, sono indeciso, ce ne sono troppi…ehehehehCosa rende un disco epocale, ossia un classico?Un disco diciamo subito che per essere epocale deve passare l’esame del tempo, almeno per come lo intendiamo noi. Ossia con gli anni e gli ascolti deve sempre risultare fresco ed attuale, non deve suonare datato. Poi deve avere una altra caratteristica, ad ogni nuovo ascolto ti deve colpire per un particolare diverso. Non so a te, ma a noi è capitato di ascoltare un disco e trovarci suoni nuovi solo dopo molti ascolti, e dire: “accidenti questo mi era sfuggito!”.
Ma la ricetta non la sappiamo in realtà…magari saperla! (risate)Immaginiamo una tavola imbandita dalla vostra musica, quale vino e quale piatto rappresenta?(piccolo concilio fra i ragazzi)… Brunello di Montalcino per il vino, perché è corposo ed elegante, ma allo stesso tempo aggressivo. Mentre per un primo piatto qui non abbiamo dubbi, Pappardelle al Cinghiale. Pensa che tutta la lavorazione del disco è andata avanti con questa pietanza!Siete dei ragazzi robusti dai gusti chiari e forti, cosa pensa la vostra cantante Monia di voi?(risate) La facciamo piangere….di felicità si intende, ma si dai che ci vuole bene e noi ne vogliamo a lei. E’una artista stupenda.Quali sono le vostre strumentazioni preferite?Chitarra : Ibanez- Universe
Basso: io ho strumentazioni artigianali e arrangiate da me, comunque Chapman Stick
Tastiere: Korg Triton Extreme, mi danno davvero tutto!State pensando a nuovo materiale?No, non adesso. Le nostre energie sono concentrate oggi alla ricerca di date live. Non vediamo l’ora di poter suonare ed avere contatto con il pubblico.A proposito di pubblico, cosa vorreste che un fans vi dicesse?Che abbiamo fatto qualcosa di nuovo, che abbiamo un sound originale. Che siamo una band con un bel suono differente da tutti, questo per noi sarebbe il complimento più grande. Ci piacerebbe anche che dicesse: “Mi sono emozionato ad ascoltare una vostra canzone”.Fartherpaint, cosa significa per voi questo nome, di chi è stata l’idea?(risponde Thomas) Io ho antichi avi anglosassoni e da qui arriva la mia predisposizione per l’inglese… (risate). A parte gli scherzi, ovviamente ha a che fare con la pittura. Quando avevo dieci anni, dentro casa di mio nonno c’era un quadro dove c’era un passaggio con diverse strade che finivano nella cornice. Io era affascinato dalla cosa e cercavo di capire dove andassero a finire quelle strade. Dunque il significato di Fartherpaint è Oltre l’apparenza.E a proposito di strade, dove sta andando oggi il Metal?Il Metal oggi è ancora vivo perché ha sempre obbedito a se stesso. Ovviamente si è evoluto seguendo le correnti del momento, ma ad esempio un domani l’elettronica potrebbe essere la sua salvezza. Il Metal con l’elettronica spesso ha fatto a cazzotti, ma non c’è una logica da seguire. E’ l’evoluzione della musica, se ciò non succedesse la vita musicale si fermerebbe. Poi nella musica in generale, oggi come oggi il Metal si è mischiato con la normalità.Concludiamo la chiacchierata con una domanda che mi sono posto moltissime volte, ma secondo voi, perché le donne nel Prog sono davvero poche?Te lo dico io il perché, (Thomas), perché ci sono i tronisti su Canale 5, aboliamo trasmissioni come Amici etc.etc. allora forse le cose andrebbero meglio! Poi c’è da fare una considerazione, essendo una musica destabilizzante, ricca di cambi di tempo, lunghe suite, tecnica… insomma impegnativa, non si addice alla natura femminile, la quale preferisce cose più tranquille. Noi una donna l’abbiamo… e che donna..(risate). Vorremmo spendere un'altra parola a riguardo di Monia: E’ importante per noi sottolineare il fatto che lei non è del mondo Metal Prog. Se avessimo preso una cantante con influenze Dream Theater o simili, avremmo avuto un risultato assolutamente differente e scontato.
E per concludere voglio dire che ho avuto il piacere di trovare nella band come una famiglia, che mi ha dato serenità e il disco ne è una conferma.
Ciao a tutti e grazie, speriamo di vederci presto ai nostri concerti. Seguiteci sul nostro MySpace.
di Massimo Salari
Rispondono: Francesco Federici (chitarra)
Thomas Bianchi (basso)
Gabriele Manocchi (tastiere)
Ciao Ragazzi, grazie per questo incontro, intanto presentatevi ai nostri lettori...
Ciao a tutti, noi siamo i Fartherpaint, una band Marchigiana di Progressive Metal. Ci siamo formati nel 1995 grazie ad una felice intuizione di Francesco e Thomas. Dopo svariati demo e alcune defezioni di line up, con l’ingresso definitivo di Gabriele Manocchi alle tastiere nel 2006, di Luca Prima alla batteria e di Monia Rossi alla voce, abbiamo avuto la fortuna di debuttare per la casa Lion Music. Come avete potuto vedere siamo una band di Metal Prog con una donna al microfono e la cosa ci inorgoglisce, perché dona al nostro sound quel qualcosa in più.Accidenti, per Lion Music? Ottimo risultato per una band al debutto, come li avete contattati?Semplicemente attraverso il nostro My Space. Hanno ascoltato il brano in rete, ossia “Hold Me” e ci hanno contattato. Siamo davvero orgogliosi di questo pezzo.Invece dei vostri demo a quale siete più affezionati?Guarda, in tutta sincerità i vecchi demo per noi non sono importanti più di tanto. Noi oggi con questa line-up credo che abbiamo cose più importanti da dire… Ho in mano l’artwork del disco, una foto oscura con una tela di ragno in primo piano, cosa ci racconta questa immagine?L’idea è mia (Gabriele) e di Francesco. Abbiamo scelto il ragno come simbolo del gruppo perché costruisce e ha molta pazienza. Più o meno quello che è capitato a noi nel concepire questo disco, difficoltà affrontate con pazienza e testardaggine. Ma alla fine siamo davvero orgogliosi dell’operato. Per quello che invece riguarda lo sfondo è un vecchio stabile abbandonato vicino le nostre parti.Di cosa si parla in “Lose Control”?Gli argomenti trattati riguardano in linea di massima i sentimenti, meglio descritti in “Hold Me”. I testi sono stati scritti da Monia e narrano di sensazioni, di pregiudizi che hanno le persone e della volontà di emergere nella vita specialmente dove nessuno ti considera.Com’ è nato “Lose Control”?E’ stato un lavoro lungo e faticoso. Il disco è stato costruito a gradini. Prima è nato su un foglio di carta, in seguito le idee vengono sviluppate al pc circa nel 2006. Lo scheletro composto da otto tracce è stata una nostra priorità, ricordo poi che i pezzi non avevano i titoli veri, ma ad esempio si chiamavano “Rock”, Funky” etc, questo per dare loro un indirizzo. Abbiamo tribolato tanto per raggiungere la perfezione delle nostre idee e per raggiungerle abbiamo dato tutto. “Hold Me” per esempio è stata rifatta almeno sei volte! La produzione e tutto il resto lo abbiamo seguito tutto noi ed ora siamo orgogliosi del risultato finale. Abbiamo dato tutto a “Lose Control” ed ora da lui ci attendiamo molto.Toglietemi una curiosità, nella band c’è un leader?No, ci sono solo delle regole interne di rispetto reciproco e comportamentale. Il tutto si basa sopra la nostra amicizia.Qual è la canzone che più vi rappresenta come stile?Sicuramente “Hold Me”! Ci rispecchia anche per come siamo. Questa canzone parla di noi e di tutto il disco in generale.Visto il contratto con la Lion Music, pensate di vendere più in Italia o all’estero?(rispondono in coro) All’estero! Semplicemente perché gli italiani sono fondamentalmente esterofili. Noi Italiani ce l’abbiamo con gli italiani! Pensiamo sempre che gli altri facciano le cose in maniera migliore, quando nella realtà poi così sempre non è.Ritenete che il Prog Metal sia un genere che sta subendo un appiattimento stilistico?Magari qualcosa del genere c’è, ossia la maggior parte dei gruppi del genere sono quasi tutti uguali e qui la gente ci infamia. Bisogna assolutamente crescere culturalmente, ossia ascoltare di più e di tutto. La gioventù di oggi percepisce nel Metal Prog tanta tecnica, relegando il tutto nella meccanica dello stile. Bisogna dare una svolta e per farlo bisogna accrescere la personalità attraverso la cultura. Tentare sempre nuove soluzioni.Quindi, cuore o tecnica?La verità è nel mezzo ovviamente, serve il cuore che va a tempo con la tecnica, altrimenti ti vengono le embolie…eheheheh ! A parte gli scherzi, se proprio dovessimo scegliere diremmo…più che altro il cuore. Poi con il cuore comandi la tecnica dove vuoi!Nella vita è meglio essere attori o registi?Gabriele: Attore
Thomas: Attore
Francesco: RegistaCosa mi dite invece riguardo questa crisi mondiale?Diciamo subito che la speranza passa anche attraverso la musica, si, la musica è speranza, bisogna aggrapparsi ad essa almeno per una bell’oretta di felicità e spensieratezza. Distaccarsi dalla realtà. Distrarsi ci ha salvato la vita anche personalmente, magari oggi chissà dove saremmo, magari anche per strada a bucarci! Credere nella musica credere in qualcosa di pulito. Poi la crisi mondiale… boh!E’ previsto un tour di supporto al vostro nuovo album?…heeee. Purtroppo dalla casa discografica no. Unica pecca di una Lion Music che ci supporta alla grande. Ovviamente provvederemo da soli e vi faremo sapere. Comunque forse una soluzione positiva potrebbe essere quella di allegarci con altre band, vedremo.
Sareste disposti nel vostro sound ad inglobare nuove strumentazioni?
Si, noi siamo Progressive, per cui non mettiamo mai paletti delimitatori. Poi ti viene anche ascoltando tanti generi di musica differenti, ad esempio non dispiacerebbe il Sax, oppure il loop. A proposito di elettronica, gia nel disco ne abbiamo usata, comunque certamente non ci sono progetti a breve termine, tutto se accadrà dovrà esserlo in totale e completa spontaneità. Ogni tempo è maturo per una sua cosa. Di base siamo aperti ad ogni soluzione. E’ l’evoluzione stessa della musica che lo richiede e poi a noi piace sperimentare.La Lion Music è nordica, voi conoscete la scena svedese?Qualche cosa si, ovviamente, ora i nomi non ce li ricordiamo tutti, comunque diremmo in primis Seven Wonder, Circus Maximus.E della scena Italiana?Elio E Le Storie Tese (dice Thomas), PFM (Gabriele).
Io invece (Francesco) non lo so, sono indeciso, ce ne sono troppi…ehehehehCosa rende un disco epocale, ossia un classico?Un disco diciamo subito che per essere epocale deve passare l’esame del tempo, almeno per come lo intendiamo noi. Ossia con gli anni e gli ascolti deve sempre risultare fresco ed attuale, non deve suonare datato. Poi deve avere una altra caratteristica, ad ogni nuovo ascolto ti deve colpire per un particolare diverso. Non so a te, ma a noi è capitato di ascoltare un disco e trovarci suoni nuovi solo dopo molti ascolti, e dire: “accidenti questo mi era sfuggito!”.
Ma la ricetta non la sappiamo in realtà…magari saperla! (risate)Immaginiamo una tavola imbandita dalla vostra musica, quale vino e quale piatto rappresenta?(piccolo concilio fra i ragazzi)… Brunello di Montalcino per il vino, perché è corposo ed elegante, ma allo stesso tempo aggressivo. Mentre per un primo piatto qui non abbiamo dubbi, Pappardelle al Cinghiale. Pensa che tutta la lavorazione del disco è andata avanti con questa pietanza!Siete dei ragazzi robusti dai gusti chiari e forti, cosa pensa la vostra cantante Monia di voi?(risate) La facciamo piangere….di felicità si intende, ma si dai che ci vuole bene e noi ne vogliamo a lei. E’una artista stupenda.Quali sono le vostre strumentazioni preferite?Chitarra : Ibanez- Universe
Basso: io ho strumentazioni artigianali e arrangiate da me, comunque Chapman Stick
Tastiere: Korg Triton Extreme, mi danno davvero tutto!State pensando a nuovo materiale?No, non adesso. Le nostre energie sono concentrate oggi alla ricerca di date live. Non vediamo l’ora di poter suonare ed avere contatto con il pubblico.A proposito di pubblico, cosa vorreste che un fans vi dicesse?Che abbiamo fatto qualcosa di nuovo, che abbiamo un sound originale. Che siamo una band con un bel suono differente da tutti, questo per noi sarebbe il complimento più grande. Ci piacerebbe anche che dicesse: “Mi sono emozionato ad ascoltare una vostra canzone”.Fartherpaint, cosa significa per voi questo nome, di chi è stata l’idea?(risponde Thomas) Io ho antichi avi anglosassoni e da qui arriva la mia predisposizione per l’inglese… (risate). A parte gli scherzi, ovviamente ha a che fare con la pittura. Quando avevo dieci anni, dentro casa di mio nonno c’era un quadro dove c’era un passaggio con diverse strade che finivano nella cornice. Io era affascinato dalla cosa e cercavo di capire dove andassero a finire quelle strade. Dunque il significato di Fartherpaint è Oltre l’apparenza.E a proposito di strade, dove sta andando oggi il Metal?Il Metal oggi è ancora vivo perché ha sempre obbedito a se stesso. Ovviamente si è evoluto seguendo le correnti del momento, ma ad esempio un domani l’elettronica potrebbe essere la sua salvezza. Il Metal con l’elettronica spesso ha fatto a cazzotti, ma non c’è una logica da seguire. E’ l’evoluzione della musica, se ciò non succedesse la vita musicale si fermerebbe. Poi nella musica in generale, oggi come oggi il Metal si è mischiato con la normalità.Concludiamo la chiacchierata con una domanda che mi sono posto moltissime volte, ma secondo voi, perché le donne nel Prog sono davvero poche?Te lo dico io il perché, (Thomas), perché ci sono i tronisti su Canale 5, aboliamo trasmissioni come Amici etc.etc. allora forse le cose andrebbero meglio! Poi c’è da fare una considerazione, essendo una musica destabilizzante, ricca di cambi di tempo, lunghe suite, tecnica… insomma impegnativa, non si addice alla natura femminile, la quale preferisce cose più tranquille. Noi una donna l’abbiamo… e che donna..(risate). Vorremmo spendere un'altra parola a riguardo di Monia: E’ importante per noi sottolineare il fatto che lei non è del mondo Metal Prog. Se avessimo preso una cantante con influenze Dream Theater o simili, avremmo avuto un risultato assolutamente differente e scontato.
E per concludere voglio dire che ho avuto il piacere di trovare nella band come una famiglia, che mi ha dato serenità e il disco ne è una conferma.
Ciao a tutti e grazie, speriamo di vederci presto ai nostri concerti. Seguiteci sul nostro MySpace.
lunedì 3 gennaio 2011
Fartherpaint
FARTHERPAINT - Lose Control
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2008
I marchigiani Fartherpaint sono al debutto ufficiale per una importante label , la Lion Music la quale non se li sono lasciati sfuggire. Si formano nel 1995 e sono autori di quattro demo, faticando fra defezioni interne fino a giungere oggi all’attuale line-up. Il quintetto ha le idee chiare, Metal Prog non canonico, contaminato da differenti stili e sonorità, con la voce di Monia Rossi come ciliegina sulla torta. Voce femminile per il Metal Prog , avete letto bene, il mondo dei Farther Paint è vasto, variegato e da come si può ascoltare dalle otto tracce, nulla è dato al caso. Influenze ce ne sono ovviamente, ma non voglio fare nomi per non relegare “Lose Control” in quel calderone che è il Metal Prog attuale, ossia un mondo attualmente molto debitore al Dream Theater style. Ma andiamo con ordine, tanto per cominciare “Lose Control” è un concept album. I testi scritti da Monia parlano prevalentemente di sentimenti e sensazioni, un grido contro tutta quella gente che cerca di ignorare l’individuo. Le tastiere dell’ottimo Gabriele Manocchi ricoprono un compito importante e di assoluta classe. Atmosfere sognanti, malinconiche egregiamente supportate dalle chitarre di Francesco Federici. Attenzione, voglio sottolineare le capacità tecniche di questi artisti, perché mettono cuore e tecnica allo stesso piano. Chissà oggi cosa andiamo a cercare nel Prog straniero, quando in casa abbiamo assi di questo calibro. Il lavoro ritmico supportato da Thomas Bianchi al basso e da Luca Prima alla batteria è un perfetto motore pulsante. Dischi del genere ne ho ascoltati davvero molti, ma se devo essere sincero i Farther Paint mi hanno colpito per l’intelligenza tattica. Un disco fluido che scorre via come una unica suite di 42 minuti, senza un minimo calo di tensione. Loro sanno quando è il momento di staccare, variare, aggredire o accarezzare, il tutto sempre al momento giusto, per questo si fa davvero fatica a recepire “Lose Control” come un debutto discografico.
L’esperienza della band e l’affiatamento fra gli elementi scaturisce un suono ponderato e tutto questo lo si recepisce subito, sin dal primo ascolto.
“Hold Me” è un brano commerciale e di classe, perfetta fotografia dello stile Fartherpaint. In esso si susseguono elettronica,sperimentazione vocale e sprazzi di Prog Metal , quello sorretto da tastiere in fuga e chitarre frizzanti.
Ottimo il lavoro ritmic. Il finale del pezzo abbraccia una dolce melodia sostenuta principalmente dalla chitarra. “No One Is Around Me” sciolina oscure atmosfere nostalgiche, con tastiere stile Clive Nolan, un approccio apparentemente innocuo che si sviluppa in un attacco sonoro devastante. Torna la quiete sul piano di “Chains”, anticamera per “Illusion In My Hands”, classico brano Prog Metal vetrina di stile ed eleganza. Chi ama le fughe strumentali, sicuramente resterà appagato. Ciò che hanno dimostrato i Fartherpaint è il saper gestire le idee, giocando sia sui cambi di tempo che sulle emozioni. “Anger” è un pezzo strumentale con influenze neoclassiche, una specie di passerella per gli artisti in esame, dove ognuno mette in evidenza le proprie caratteristiche, qui siamo vicini al mondo dei Liquid Tension Experiment. Mi ero prefissato di non fare nomi, ma questo è stato più forte di me. Seguono i quasi sette minuti di “Inside The Cage”, si aprono con una rasoiata di riff, per poi smatassarsi nell’oramai classico Fartherpaint style. Il ragno dell’artwork ben rappresenta assieme alla sua tela lo stile della band, l’incauto ascoltatore viene invischiato e avvolto dal sound ora classico, ora moderno. Chiude “My Noise”, un pezzo al limite del commerciale dal ritornello godibilissimo.
Per tutto ciò che ho detto si potrebbe intuire che “Lose Control” sia un capolavoro del genere, forse no, ma la band, pure se all’esordio, mi ha davvero colpito. Coraggiosi , lo avete capito, proprio per questo mi sento di dargli un voto in più. Pecche? Forse il suono della batteria, che non definirei molto “caldo”. Poco importa, lasciatemi gettare la penna, perché il cd è finito e devo ripremere “Play”. MS
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2008
I marchigiani Fartherpaint sono al debutto ufficiale per una importante label , la Lion Music la quale non se li sono lasciati sfuggire. Si formano nel 1995 e sono autori di quattro demo, faticando fra defezioni interne fino a giungere oggi all’attuale line-up. Il quintetto ha le idee chiare, Metal Prog non canonico, contaminato da differenti stili e sonorità, con la voce di Monia Rossi come ciliegina sulla torta. Voce femminile per il Metal Prog , avete letto bene, il mondo dei Farther Paint è vasto, variegato e da come si può ascoltare dalle otto tracce, nulla è dato al caso. Influenze ce ne sono ovviamente, ma non voglio fare nomi per non relegare “Lose Control” in quel calderone che è il Metal Prog attuale, ossia un mondo attualmente molto debitore al Dream Theater style. Ma andiamo con ordine, tanto per cominciare “Lose Control” è un concept album. I testi scritti da Monia parlano prevalentemente di sentimenti e sensazioni, un grido contro tutta quella gente che cerca di ignorare l’individuo. Le tastiere dell’ottimo Gabriele Manocchi ricoprono un compito importante e di assoluta classe. Atmosfere sognanti, malinconiche egregiamente supportate dalle chitarre di Francesco Federici. Attenzione, voglio sottolineare le capacità tecniche di questi artisti, perché mettono cuore e tecnica allo stesso piano. Chissà oggi cosa andiamo a cercare nel Prog straniero, quando in casa abbiamo assi di questo calibro. Il lavoro ritmico supportato da Thomas Bianchi al basso e da Luca Prima alla batteria è un perfetto motore pulsante. Dischi del genere ne ho ascoltati davvero molti, ma se devo essere sincero i Farther Paint mi hanno colpito per l’intelligenza tattica. Un disco fluido che scorre via come una unica suite di 42 minuti, senza un minimo calo di tensione. Loro sanno quando è il momento di staccare, variare, aggredire o accarezzare, il tutto sempre al momento giusto, per questo si fa davvero fatica a recepire “Lose Control” come un debutto discografico.
L’esperienza della band e l’affiatamento fra gli elementi scaturisce un suono ponderato e tutto questo lo si recepisce subito, sin dal primo ascolto.
“Hold Me” è un brano commerciale e di classe, perfetta fotografia dello stile Fartherpaint. In esso si susseguono elettronica,sperimentazione vocale e sprazzi di Prog Metal , quello sorretto da tastiere in fuga e chitarre frizzanti.
Ottimo il lavoro ritmic. Il finale del pezzo abbraccia una dolce melodia sostenuta principalmente dalla chitarra. “No One Is Around Me” sciolina oscure atmosfere nostalgiche, con tastiere stile Clive Nolan, un approccio apparentemente innocuo che si sviluppa in un attacco sonoro devastante. Torna la quiete sul piano di “Chains”, anticamera per “Illusion In My Hands”, classico brano Prog Metal vetrina di stile ed eleganza. Chi ama le fughe strumentali, sicuramente resterà appagato. Ciò che hanno dimostrato i Fartherpaint è il saper gestire le idee, giocando sia sui cambi di tempo che sulle emozioni. “Anger” è un pezzo strumentale con influenze neoclassiche, una specie di passerella per gli artisti in esame, dove ognuno mette in evidenza le proprie caratteristiche, qui siamo vicini al mondo dei Liquid Tension Experiment. Mi ero prefissato di non fare nomi, ma questo è stato più forte di me. Seguono i quasi sette minuti di “Inside The Cage”, si aprono con una rasoiata di riff, per poi smatassarsi nell’oramai classico Fartherpaint style. Il ragno dell’artwork ben rappresenta assieme alla sua tela lo stile della band, l’incauto ascoltatore viene invischiato e avvolto dal sound ora classico, ora moderno. Chiude “My Noise”, un pezzo al limite del commerciale dal ritornello godibilissimo.
Per tutto ciò che ho detto si potrebbe intuire che “Lose Control” sia un capolavoro del genere, forse no, ma la band, pure se all’esordio, mi ha davvero colpito. Coraggiosi , lo avete capito, proprio per questo mi sento di dargli un voto in più. Pecche? Forse il suono della batteria, che non definirei molto “caldo”. Poco importa, lasciatemi gettare la penna, perché il cd è finito e devo ripremere “Play”. MS
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