Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
domenica 26 giugno 2022
The Tangent
THE TANGENT – Songs From The Hard Shoulder
venerdì 24 giugno 2022
Ghost Of The Machine
GHOST
OF THE MACHINE – Scissorgames
Autoproduzione
Genere: Neo Prog
Supporto: digital – cd – 2022
In
attesa del nuovo album della band di Clive Nolan, Arena, l’ascoltatore e amante
del Neo Prog troverà nei debuttanti Ghost Of The Machine una bella sorpresa. In
realtà così giovani i membri non sono perché molti sono provenienti dalla
scissione della band This Winter Machine che va a separarsi dal suo primo
cantante Al Winter per unirsi con Charlie Bramald, flautista della band Nova
Cascade. Questo accade nel recente gennaio del 2021 sempre in Inghilterra.
Sono
una nutrita formazione composta da Graham Garbett (chitarra), Mark Hagan
(tastiere), Stuart McAuley (basso, mellotron), Andy Milner (batteria), Scott
Owens (chitarra), e appunto Charlie Bramald.
Tanti
Marillion fra le note, specialmente quelli del periodo Fish nelle sette
composizioni, per cui trattasi di musica decisamente orecchiabile che lascia
spazio sì ai cambi umorali, ma anche ad assolo strumentali spesso monolitici.
La tecnica è ottima, ma la carta vincente di questo debutto intitolato “Scissorgames”
è proprio la melodia ruffiana.
E
meglio non potrebbe iniziare se non con una suite di diciassette minuti
intitolata “Scissors” che da sola vale l’acquisto dell’album. Le parti
strumentali sanno colpire il cuore del Neo Prog fans, alternando malinconia a
epicità.
Argomento
tipico del genere è l’amore non corrisposto, lo abbiamo ascoltato con
Pendragon, IQ, Marillion, Pallas etc, i Ghost Of The Machine non esulano da
questo modus operandi e lo raccontano nei quasi otto minuti di “Mountain”. Nel
complesso le tastiere e il basso sono coloro che maggiormente portano avanti il
sound della band che comunque resta personale nonostante le influenze citate.
In “Just For Reference” un malinconico piano e un arpeggio alla Steve Rothery
accolgono l’ascoltatore. Il pezzo è un crescendo sonoro che tratta il duro
argomento degli abusi sessuali. Un'altra canzone che colpisce per enfasi e
creatività è “January's Child”, un Rock graffiante rispetto a quanto ascoltato
sino ad ora, mentre nella cronologia dell’esistenza della band va a collocarsi
fra le prime composizioni. Dice il cantante Charlie Bramald di questo brano: “January's Child affronta un viaggio di
autoriflessione per superare il trauma di un'adolescenza difficile e diventare
la persona che davvero si vuole essere”.
Il
mio brano preferito dell’album s’intitola “Mercury Rising (Parts I and II) ”,
con una buona batteria di fondo. In esso si alternano tutte le caratteristiche
del genere e il suono corposo appaga l’ascolto. Non manca neppure la ballatona
di turno, molto triste e priva di ritornello dal titolo “Dead To Me” e mi
sovvengono gli Arena di “Cry For Me” per chi li dovesse conoscere. Ottima l’interpretazione
vocale. Il lavoro si conclude con la ripresa di “Scissors”, altri dieci minuti
di grande Neo Prog.
In
conclusione posso dire che Ghost Of The Machine è un buon debutto, anche se in
realtà abbiamo visto che proprio così non è. Un disco senza picchi e senza
cali, costantemente ben suonato e pieno di scelte compositive gradevoli, da
cantare anche con loro durante l’ascolto. Passano gli anni ma la buona musica
resiste malgrado tutto e i tempi, bene così. MS
sabato 18 giugno 2022
CONFERENZA MASSIMO SALARI
ProgressivaMente - Storia Del Progressive Rock E Dintorni
Evento organizzato da Read and Play
Martedì 5 luglio alle ore 19.00 apericena con i piedi sulla sabbia! A Fosso Sejore Fano (PU) conferenza ascolto sulla storia del genere Progressive Rock e presentazione dei libri di Massimo Salari.
Sessantanni di musica riassunti attraverso i passaggi più importanti che hanno cambiato la storia del Rock.
Un percorso storico e narrativo sul Rock Progressivo.
A partire dai suoi libri:
- Rock Progressivo Italiano 1980 - 2013
- Metal Progressive Italiano
- Neo Prog
pubblicati da Arcana Edizioni, Massimo Salari svelerà aneddoti e curiosità su questo genere musicale e sui suoi protagonisti, e guiderà all'ascolto di alcuni brani simbolo.
Un percorso storico e narrativo sul Rock Progressivo.
A partire dai suoi libri:
- Rock Progressivo Italiano 1980 - 2013
- Metal Progressive Italiano
- Neo Prog
pubblicati da Arcana Edizioni, Massimo Salari svelerà aneddoti e curiosità su questo genere musicale e sui suoi protagonisti, e guiderà all'ascolto di alcuni brani simbolo.
Con i primi due libri Massimo Salari vince il premio “Macchia Da Scrivere” nella categoria “Migliore Enciclopedia Dell’Anno”.
L’evoluzione passa attraverso l’infrazione della regola: Prog!
𝗟'𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲
Massimo Salari ha scritto su riviste musicali come Andromeda di Gianni Della Cioppa, Rock Hard e Flash.
Scrive su Rock Impressions.
Ha condotto programmi radiofonici sul Rock a Radio Gold.
Conferenziere sulla storia del Rock con il progetto ROCK & WORDS con Fabio Bianchi e socio fondatore di FABRIANO PRO MUSICA.
Assieme alla band storica SKYLINE gira per i teatri a narrare la storia del Rock a partire dal Blues degli anni ’30 ad oggi. Ha scritto i libri per la casa editrice ARCANA “Il Rock progressivo Italiano 1980 – 2013”, vincitore al premio "Macchina Da Scrivere 2018" per la categoria "Migliore enciclopedia dell'anno" e "Metal Progressive Italiano" a sua volta vincitore nel 2019 dello stesso premio. Nel 2020 è uscito il suo terzo libro NEO PROG, sempre per Arcana Edizioni.
Massimo Salari ha scritto su riviste musicali come Andromeda di Gianni Della Cioppa, Rock Hard e Flash.
Scrive su Rock Impressions.
Ha condotto programmi radiofonici sul Rock a Radio Gold.
Conferenziere sulla storia del Rock con il progetto ROCK & WORDS con Fabio Bianchi e socio fondatore di FABRIANO PRO MUSICA.
Assieme alla band storica SKYLINE gira per i teatri a narrare la storia del Rock a partire dal Blues degli anni ’30 ad oggi. Ha scritto i libri per la casa editrice ARCANA “Il Rock progressivo Italiano 1980 – 2013”, vincitore al premio "Macchina Da Scrivere 2018" per la categoria "Migliore enciclopedia dell'anno" e "Metal Progressive Italiano" a sua volta vincitore nel 2019 dello stesso premio. Nel 2020 è uscito il suo terzo libro NEO PROG, sempre per Arcana Edizioni.
sabato 11 giugno 2022
Alice & Peter
ALICE & PETER – L’Amore E’ Una
Grazia
PMS Studio - BMRG edizioni
Genere: Poesia / Pop / Jazz
Supporto: Libro, cd – 2022
Non
basta mai parlare d’amore! Sembrerà banale, lo so, ma oggi più che mai abbiamo
bisogno di parlarne, cercare di capire l’altro, smetterla di ringhiarci contro
tutte le difficoltà aberranti che la vita quotidiana ci rovescia addosso.
L’amore è tanto ed è tutto nella vita, l’esistenza gira attorno ad esso e può
essere di molteplici tipi: c’è l’amore nei confronti di una persona, di un
caro, di un parente, di un animale, un oggetto, un lavoro e così via.
C’è
bisogno e non vogliamo ammetterlo, quasi oggi ci facesse paura. L’amore spesso
è inconsciamente associato alla fragilità, si ha paura di mettere a nudo la
propria anima e il sentimento, oltre che l’angoscia di un eventuale rifiuto da
parte della persona coinvolta. Il mondo dell’arte ne è stracolmo di odi,
canzoni, quadri, fotografie, film e quindi si potrebbe pensare a un tema
inflazionato. No, mi ripeto ma è necessario, l’amore fa girare il mondo.
Ora
vi parlo qui di uno sforzo creativo rilevante, realizzato da un artista che il
mondo della musica e della poesia oramai conosce da decenni, il cantante Gianni
Venturi (Banda Venturi, Altare Thotemico, Moloch e altri progetti solisti). Per
chi invece non lo conoscesse, dico che il bolognese ama sperimentare con la
voce, cimentandosi in canto armonico, diplofonie oltre che in canti sciamanici.
Arguto e attento osservatore della società moderna, trascrive i propri pensieri
e rabbie in molteplici testi, poi interpretati nei relativi progetti. Questa
volta si getta anima e corpo nella poesia d’amore, “L’Amore E’ Una Grazia” è il
risultato raccolto in un libro che accompagna il cd ispirato a esso. La band
occasionalmente organizzata per l’evento, porta il nome di Alice & Peter.
Con lui suonano tre musicisti di sesso femminile, migliore sensibilità non
poteva palesarsi, poiché la donna è il fulcro della vita e dell’amore. Direi
che è una perfetta armonia. Margherita Parenti è una batterista laureata con
110 e lode presso il Conservatorio di Mantova e che partecipa a numerosi
contesti Jazz. Chiara Brighenti anche lei proviene dal Jazz e suona il basso e
il contrabbasso, mentre Marika Pontegavelli è una pianista e cantante Jazz che
ha collaborato anche al disco degli Altare Thotemico “Selfie Ergo Sum” (2020 -
Ma.Ra. Cash Records).
Galeotto
fu il brano “Luci Spente Sul Palco", nato in una serata malinconica di
prove in studio, dove Venturi decanta la poesia e Marika Pontegavelli comincia
a seguire con il piano. A loro si aggiungono Margherita e Chiara e tutto prende
magicamente forma. Il brano malinconico racconta della fine di un tango e delle
braccia di una donna in cerca d'amore e attenzione, che danza e si abbraccia da
sola. La fine del tango come la fine dell’amore. Del singolo viene estratto il
video per opera del regista Eugenio Squarcia.
Dieci
lodi delicate fra pop e Jazz, a iniziare dalla breve “Per Te Che Sei Grazia”,
brano aperto da una tromba, “Fiori di grazia per te che sei grazia”. Si possono
cantare poesie? Non è una domanda poi così scontata in quanto sono due potenti
mezzi di comunicazione, Venturi si adopera nello scopo con vigore, come solo
lui ci ha dimostrato negli anni, ascoltate “Cuore Cemento” per entrare nel
concetto. Il suono del contrabbasso sciolina calde atmosfere per un’ode
intitolata “Amiamoci Di Più” ed entriamo a pieno titolo nel Jazz.
Amore
è anche sofferenza e l’interpretazione spesso raggiunge connotati dolorosi.
Tuttavia non mancano frangenti maggiormente ritmati come nel caso di “Sinfonia
Del Colore”. Venturi ha cantato nel passato versi del maestro Roberto Roversi
(anche Lucio Dalla) e l’impronta sembra rimasta scalfita nel cuore del
vocalist. Momenti più riflessivi colgono l’ascolto in “Saudade”, composto di
ricordi e nostalgie. Le dita volano leggere sui tasti d’avorio e una fievole
luce illumina la musica di Alice & Peter. “Il Tango Di Buenos Aires” è il
sunto di ogni concetto espresso sino ad ora. C’è ricerca nella musica, spesso le note si
sostituiscono alle parole, di per se impresa difficile eppure riescono, l’intro
di “Prima Tu O Io?” è esplicativo. Circolare l’armonia di “Ti Amo Ne Sono
Certo”, mentre “Luci Spente Sul Palco” potrebbe risiedere nella discografia del
maestro Paolo Conte. A chiudere “Ritratto Di Vecchio Allo Specchio”, ritmata,
ruffiana con un testo a tratti anche ironico.
In
questo lavoro Alice & Peter mettono in pasto al pubblico la loro fragilità
amorosa, i sentimenti in cui anche moltissimi di noi possono rispecchiarsi,
quindi hanno avuto il coraggio di essere umani e questo è un atto semplicemente
splendido. Attenzione però, non vorrei che passasse il concetto di musica
melensa tantomeno mielosa, qui non siamo al cospetto della classica formula
canzone e quindi distanti da certi inflazionati stilemi.
Credetemi,
per un mondo malato d’interessi e gelido nei rapporti, l’amore è l’unica cura e
questo libro/disco è un inno all'esistenza oltre che alla caparbietà. MS
giovedì 2 giugno 2022
Crystal Palace
CRYSTAL
PALACE – Still There
Progressive
Promotion Records
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Neo Prog
Supporto: cd – 2022
Non
so se è mai capitato anche a voi che al termine dell’ascolto di un disco si ha
la voglia di riascoltarlo immediatamente. In alcuni casi capita perché non è
ben capito, oppure altre volte perché è semplicemente di compagnia, sincero e
gradevole. Nel caso dell’ultimo lavoro degli storici tedeschi Crystal Palace
“Still There” è voglia di compagnia, un ascolto non impegnato ma allo stesso
tempo ricco di storia e di passaggi tecnici. Il Neo Prog di scuola Marillion
& company è galeotto, i Crystal Palace che si sono formati nel 1994 e che
hanno rilasciato undici album da studio, conoscono molto bene la materia e
sanno dove andare a pescare.
Negli
anni subiscono diversi cambi all’interno della formazione, così oggi sono
composti da Jens Uwe Strutz (basso, voce), Tom Ronney (batteria), Nils Conrad
(chitarra), Frank Köhler (tastiere) e Roxy Furcht (voce).
Il
disco è un concept che narra la storia di una giovane ragazza che nel 2014 ha
scritto misteriose parole su un muro di una torre di osservazione di Berlino.
Il significato sarà compreso dalla gente soltanto qualche giorno dopo leggendo
i giornali di cronaca locale. Lei, stanca della vita ristretta di campagna in
Inghilterra, convince il suo ragazzo a trasferirsi a Berlino in Germania. Piena
di buoni intenti per iniziarne un nuova, dopo alcuni giorni scrive alla madre
che le cose non sono andate poi così bene come ci si attendeva. Lasciata dal
ragazzo entra in depressione e la città caotica non le è certo di supporto. La
società nevrotica e la difficoltà di relazionarsi con le persone non sono altro
che un macigno che le fa capire che non è più un mondo per lei. Un giorno
all’apice della depressione, sale sulla torre di osservazione situata alla
periferia di Berlino per farla finita, ma alzando lo sguardo al cielo vede uno
spettacolare tramonto che scatena in lei ricordi bellissimi, compreso un buon
gelato mangiato in compagnia. La spensieratezza torna in lei, tanto da scendere
e fargli scrivere sul muro delle scale della torretta le seguenti parole: “8
marzo 16... Sono ancora qui". Ma presto il suo umore si oscura di nuovo...
Il giornale riporterà il tragico evento.
Il
Neo Prog non è nuovo nel trattare amori andati a male o difficoltà giovanili,
basti pensare ad esempio ai già citati Marillion e al loro “Misplaced
Childood”, oppure “Brave”.
L’artwork
che accompagna il disco è come da tradizione Progressive Promotion Records,
cartonato e contenente l’immancabile esaustivo libretto con tanto di foto,
testi e spiegazione della storia. L’oscurità che inghiotte le parole
nell’inchiostro nero delle pagine trasmettono questo senso di dolore, così le
foto.
Dodici
le canzoni, iniziando dalla più breve “126 Steps” con i suoi tre minuti quasi
completamente strumentali. Le atmosfere sono subito malinconiche, le tastiere
sembrano avere le parole, la scena è già pronta. “Leaving This Land” subentra
adiacente con un ritmo cadenzato che lascia spazio al classico Neo Prog. Ai
cultori del genere tedesco posso paragonarvi alcuni passaggi alla musica dei
Chandelier. Nella parte centrale del brano l’elettronica viene a supporto,
donando all’insieme un’impronta di freschezza, io invece da bravo nostalgico e
romantico mi sciolgo avanti ad un breve e semplice assolo di chitarra.
“A
Plan You Can't Resist” dura quasi dieci minuti, ma sembrano la metà tanto è ricca
di movimenti interessanti, impreziositi da giochi stereo intriganti. Il ritmo è
sempre pesante, così le arie ma già ci si è fatta l’abitudine e ascoltare qui i
Crystal Palace è come entrare in una favola. Una parola in più per l’ottima
qualità sonora. “Winters End On Water” è una ballata che racconta la partenza
della ragazza per la Germania, un bagaglio pieno di buone aspettative e
l’amore. L’elettrica “Dear Mother” alza il volume e il ritmo, pur restando
sempre nei binari del genere. Cambi di tempo? Ovviamente non possono mancare.
“Planned
Obsolescence” mostra ancor più i muscoli, ma la teatralità è sempre dietro
l’angolo, buona vetrina per l’interpretazione vocale di Roxy Furcht. Il Neo
Prog ha nel proprio DNA melodie che sposano immediatamente l’anima
dell’ascoltatore, semplici, dirette come nel caso di “Orange Popsicle Sky”. Ritorna
l’elettronica in “Shadows”, dove è la voce a creare la melodia per poi
scansarsi all’ingresso delle chitarre Heavy Metal. “ A Scream From A Wall” si avvicina al mondo dei Porcupine
Tree, mentre “These Stairs” a quello degli Arena.
Il brano più lungo dell’album grazie ai dieci
minuti s’intitola “The Uniquite Window”, non per la lunghezza, ma è quello che
ho più apprezzato nell’interezza, amo i crescendo che si spezzano a metà
dell’ascolto e in più qui ritornano anche le atmosfere della band di Steven
Wilson. Il tragico concept finisce con un'altra mini suite, la title track “Still
There”. In questo movimento sonoro suddiviso in due fasi i Crystal Palace
giocano tutte le loro carte a disposizione.
A
questo punto chi si vuole approcciare al genere ha una bella occasione e un
disco che si lascia ascoltare con piacere. Dategli almeno un ascolto, visto
mai? MS
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