Il Vinile E' Tornato
C’era
da aspettarselo, me lo auspicavo, ma soprattutto lo avevo previsto in tempi non
sospetti, ossia già circa cinque anni fa, chi mi legge lo sa. Non poteva essere altrimenti, l’amato
vinile è ritornato, anche sotto la spinta delle case discografiche oramai a
secco di vendite ottiche. Manca il rapporto fisico con la musica.
La
musica ha perso molto in sostanza negli anni, il povero CD fa la figura di
colui che ha un suono perfettino e freddo, ma soprattutto lascia poca sostanza
in mano. Vogliamo poi parlare dell’invisibile
MP3?
Il
vinile, o per gli attempati come me il 33 giri, ha la possibilità di lasciarti
in mano il rapporto visivo e fisico con la musica.
L’LP
o long Playing è tornato per la gioia dei collezionisti e non soltanto.
Tornano
i Picture Disc, ossia i dischi con la copertina stampata sul vinile stesso
ANALOGY “Analogy”
(Produzioni Ventotto PRVLP 2204 – 1972) 8.000 Euro
LASER
“Vita Sul Pianeta” (Car Juke Box CRJLP 00032 – 1973) 8.000 Euro
FLASHMEN
“Pensando” (Kansas LDM 17003 – 1972) 5.000 Euro
LA
SECONDA GENESI “Tutto Deve Finire” (Picci GLA 00024 – 1972) 6.000 Euro
Se
andiamo all’estero i futuri Beatles ossia i THE QUARRYMEN con “That’ll Be The
Day/In Spite Of All The Danger’ sono valutati 100.000 Sterline! Non se la
cavano male neppure i SEX PISTOLS con il 45 giri ‘God Save The Queen/No
Feelings’ dei Sex Pistols del 1977, del valore di 8.000 Sterline.
Ma
questo non deve essere un mondo che spaventa per cifre o giochi al riguardo,
anche un neofita si può avvicinare tranquillamente e a prezzi modici al vinile,
soprattutto nei store prima citati.
Avete
trovato dei vecchi vinili in soffitta? Sono sporchi? Potete tranquillamente
prendere una bacinella d’acqua tiepida , ci aggiungete alcool (o acqua
distillata) e sapone per i piatti, poi con una spugna morbida o un pennello,
lavate il disco girando per il verso antiorario. Sciacquare sotto la cannella e
asciugare tamponando con dei panni. Il gioco è fatto.
Da
Wikipedia:” Il disco in vinile, noto anche come microsolco o semplicemente
disco o vinile, è un supporto per la memorizzazione analogica di segnali
sonori. È stato ufficialmente introdotto nel 1948 dalla Columbia records negli
Stati Uniti come evoluzione del precedente disco a 78 giri, dalle simili
caratteristiche, realizzato in gommalacca. Attualmente il termine vinile viene
spesso usato per indicare in particolar modo gli LP (dischi da 30 cm rotanti a
33⅓ giri al minuto), anche se tale utilizzo è improprio, visto che anche dischi
di altri formati sfruttano lo stesso materiale come supporto. Come il suo
antenato, il vinile è una piastra circolare recante su entrambe le facce un
solco a spirale (inciso a partire dal bordo esterno) in cui è codificata in
modo analogico la registrazione dei suoni. Le migliori qualità del vinile (PVC)
rispetto alla gommalacca permisero di ridurre lo spessore dei solchi, diminuire
il passo della spirale e abbassare la velocità di rotazione da 78 a 33⅓ giri
per minuto, ottenendo così una maggiore durata di ascolto, che raggiunse circa
30 minuti per facciata nei Long-Playing (LP), con punte massime di 38-40 minuti
per lato, specie per le opere liriche.”.
E’
quindi ovvio e viene da se che anche il mercato del giradischi comincia a
ripartire, ma questa volta con una aggiunta tecnologica in più, cioè con la
possibilità di ascoltare il disco ma anche in contemporanea di passarlo su una
chiavetta USB. Si trovano in commercio prodotti al riguardo di tutti i prezzi a
partire da 100 Euro fino a giungere al top del top, un giradischi nipponico
fatto con una testina laser (luce) al posto della testina in diamante così da
non rovinare mai il vinile e avere il massimo della qualità sonora, ma siamo sull’ordine
dei 13.000 euro, questo si che è lusso.
Il
vinile è ufficialmente tornato, ora spero soltanto che non sia una moda di
passaggio, perché in questo caso si parla di qualità e di rapporto fisico con
la musica. Un vero piacere anche nel 2016.
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