BENTHOS
– From Nothing
Inside
Out /Sony Music Entertainment
Genere: Hardcore / Metal
Progressive
Supporto: cd / Bandcamp – 2025
Si
sa che il Metal è musica d’impatto, con gli intenti di destabilizzare la massa.
Nasce nel 1978 proprio per porsi come nuova ondata di protesta nei confronti
della società, e lo fa attraverso tematiche e suoni robusti. Allora l’Heavy
Metal venne etichettato da molta stampa come un genere dalla breve vita, ma il
tempo non solo ce lo consegna in uno stato di salute ottimale, ma addirittura
evoluto. Con il passare del tempo acquisisce nuove strumentazioni agli albori
scartati a prescindere, come le tastiere, i synth, e addirittura l’elettronica.
Su questo si apre il capitolo Metal Progressive, e da qui gli innesti non
finiscono mai.
Per
alcuni ascoltatori unire distorsione con la tecnica e certe influenze “colte” è
un’incongruenza non ammissibile, per altri è semplicemente una genialata che
crea una nuova appartenenza. Di conseguenza anche il Progressive Rock va a
contaminare il Metal, e ne scaturisce un ulteriore sound. Ma non si è mai
finito di aggiungere sonorità a sonorità, c’è sempre chi nel tempo ricerca e
ama stupire (e stupirsi), generalmente questo accade in Inghilterra e in
America, ma anche noi italiani sappiamo farci valere.
La
grande casa discografica Inside Out infatti si accorge delle qualità tecniche e
compositive della band milanese Benthos che dopo l’ottimo esordio intitolato
“II” dell’anno 2021 si è saputa mettere in luce grazie ad uno stile che unisce
l’Hardcore al Jazz e al Metal Prog. Qui rientriamo nel caso citato, quello
della musica destabilizzante, non adatta a chi predilige la classica formula
canzone. Si sa altresì che il Rock e i suoi derivati sono viatico di protesta e
i Benthos non fanno eccezione andando nei testi, comunque poetici, ad
analizzare la nostra esistenza.
I
dodici brani che compongono “From Nothing” spaziano , graffiano, accarezzano,
distruggono, illudono… Colpiscono!
E
non si può che iniziare con un classico breve intro sonoro qui dal titolo “It
Stars”, e poi via subito nell’universo Benthos attraverso la title track. Qui
le carte in gioco sono già sul tavolo, il modus operandi della band è chiaro e
non accetta compromessi.
La
robustezza del sound è ancor più palese in “Let Me Plunge”, così vengono a
galla le ottime qualità vocali di Landillo, capaci di adeguarsi a ogni tipo di
situazione. La sezione ritmica funziona perfettamente dimostrando un intesa di
base davvero rodata. La rabbia si fa spazio anche in “As A Cordyceps”, così gli
ampi sprazzi di sereno, tutto ciò può lasciare l’ascoltatore alquanto
interdetto. Il brano più lungo dell’album s’intitola “Fossil”, sei minuti e
mezzo di follia sonora e di ricerca per la melodia, un mare emotivo.
“Recompose”,
come suggerisce il titolo, resetta l’ascolto attraverso un minuto e poco più di
suoni pacati e psichedelici, per poi lasciare il campo a uno dei pezzi che ho
apprezzato di più per coraggio compositivo, “The Giant Child”.
Tutto
il resto scorre attraverso sorprese che preferisco lasciare a voi più curiosi
di scoprire.
Gabriele
Landillo (voce), Gabriele Papagni (chitarra), Enrico Tripodi (chitarra),
Alberto Fiorani (basso), e Alessandro Tagliani (batteria), sono artefici di un
disco che di certo farà discutere molto chi non ama cambi umorali repentini,
tutti gli altri sicuramente lo eleveranno a capolavoro. La verità, come
solitamente accade, è nel mezzo, “From Nothing” è un bell’album in cui la
ragione spesso si alterna alla fantasia, il tutto con eleganza e
professionalità. Merita un attento ascolto. MS
Versione Inglese:

Nessun commento:
Posta un commento