FAVERAVOLA
– Castrum Zummellarum
Open
Mind - Lizard Records
Genere: Progressive Folk
Supporto: cd – 2024
Anche
se siamo nel periodo della musica liquida, ritengo che un degno artwork debba
sempre necessariamente accompagnare un supporto sonoro, specialmente se
trattasi di vinile o di CD.
Se
poi un album ha come argomento un discorso unico, ossia un concept, allora il
libretto di accompagnamento alla musica assume una valenza certamente maggiore,
a coronamento di un connubio perfetto musica-immagine.
Questo
preambolo serve per portare come esempio l’ultimo lavoro della band veneta
Faveravola, al ritorno discografico dopo il debutto datato 2006 “Contea Dei
Cento Castagni”, qui i disegni e l’ideazione grafica di Marta De Martin sono curati,
con tanto di testi e fotografie all’interno. Il concept tratta della saga del
Castello di Zumelle e dell’amore tra il cavalier Muricimiro e Atleta, con
musiche Prog Folk relegate agli anni ’70, aventi influenze di artisti quali Le
Orme e Angelo Branduardi. Non a caso il flauto e il violino si fondono
perfettamente in questo contesto.
Oggi
la band è composta da Giancarlo Nicorelli (tastiere, voce narrante), Adriano
Durighetto (basso), Paolo Coltro (batteria), Alessandro Secchi (voce), Consuelo
Marcon (violino), Gianluca Tassi (chitarra elettrica), Renato Bettello (flauto,
sax soprano), e Flavio Miotto (chitarra acustica). Con loro c’è la
partecipazione straordinaria di Bianca Luna (voce) e del Coro Sant’Anselmo nel
brano di apertura “Anno Domini DXXXV”.
Un
maestoso organo inizia la storia, dove la voce narrante di Nicorelli immerge
l’ascoltatore nel prologo. Le coralità catapultano la fantasia immediatamente
nel medioevo dove il castello di Zumelle, cavalieri e pulzelle si stagliano
avanti a noi. Ma è con “Anno Del Signore 2024” che i Faveravola mettono in
pratica la propria arte immersa in suoni pastorali in cui la cultura del
passato è trattata con i guanti. Il violino e il flauto ci invitano in una
danza trecentesca con licenza poetica, nella ballata abbiamo, come nel
madrigale trecentesco, un legame diretto tra la struttura poetica e la
struttura musicale.
Un
pianoforte apre “Murcimiro” ed è la voce struggente di Secchi a tracciare la
storia nella torre del castello. Il brano si evolve in stile Prog Folk nella durata
dei suoi otto minuti abbondanti, qui il crescendo sonoro verso il Rock dona
all’insieme un vigoroso ampio respiro. Notevole il solo di chitarra elettrica
da parte di Tassi, così l’album decolla fra passato, presente e cambi di tempo.
“Atleta”
è una mini suite di dieci minuti, dove suoni sinestetici presentano colori a
pastello. La voce di Bianca Luna è incantevole, il duetto maschile e femminile
ha sempre un fascino immemore, così l’andamento solare prossimo allo stile Orme
degli anni ’70, il tutto grazie all’uso delle tastiere. L’amore è l’argomento
centrale del dolce brano. Con “L’Attesa” il ritmo sale assieme all’enfasi
sonora a ricordare che comunque trattasi sempre di Rock. La traccia più lunga è
di undici minuti e s’intitola “Il Rapimento”, per l’insieme ritengo che sia
anche la mia preferita dell’intero concept, un ottimo esempio di Progressive
Folk. Il concept prosegue con il violino di Marcon sul piano di Nicorelli in
“L’Amore Conquistato Con La Spada”, un suono che carezza l’anima e rende
struggente il contesto. Ancora organo in “L’Assedio (L’amore Ucciso
Dall’Odio)”, una cavalcata sonora conducente verso la battaglia narrata. La
chiusura spetta a “Canto D’Amore Di Un Menestrello” e fu l’amore!
I
Faveravola ritornano con un opera Prog Folk dopo ben quattordici anni più in
forma che mai, e mi rammentano il perché sono sempre incantato da questa musica
immaginifica. MS
Versione Inglese:
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