PAOLO SANNA – Novem Reges
Autoproduzione
Genere: Virtuoso chitarra
Supporto: EP Bandcamp – 2023
E’
un buon periodo questo per i nostrani talenti di chitarra, Matteo Mancuso,
Edoardo Castellano, Frank Pilato, e molti altri ancora rendono il panorama del genere
sia variegato che interessante. La chitarra è uno strumento davvero
affascinante, quante volte ci siamo ritrovati anche noi ad ascoltare un brano e
far finta di suonarne in aria un’invisibile, inutile nasconderlo. E’ colei che
ha reso molti pezzi memorabili, grazie a riff ruffiani, oppure a leggendari
assolo, non ci stancheremo mai di amarla. Poi se chi la suona oltre che avere talento,
ha anche studiato al riguardo, allora il piacere si eleva al quadrato.
Vengo
a conoscenza di Paolo Sanna, nato a Bassano del Grappa nel 1991. Si appassiona
allo strumento dall’età di quindici anni, dopo di che si diploma con laurea
triennale in “Musica Elettronica-Tecnico di Sala di Registrazione” presso il
Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova. A seguire diploma di 1°, 2°, 3°
livello presso l’Accademia Doopy e abilitazione al 1°, 2° e 3° livello d’insegnamento
Doopy.
“Novem
Reges” è il suo ultimo ep dopo “Aritmia/Wasteland” dell’anno 2016.
I
brani contenuti sono sei, il primo è un breve pezzo di quasi due minuti
intitolato “Intro”, cadenzato e massiccio svolge il proprio canovaccio in
ambito Metal Prog, preludio a “Silent Bells”. Un arpeggio quasi in stile
Metallica di “One” accompagna allo svolgimento vero e proprio, dove Sanna
sembra voler prendere la rincorsa per gettarsi a capofitto in assolo tecnici ma
mai prolissi. All’interno ci sono cambi di tempo e momenti psichedelici a
spezzare il tutto, questa è sicuramente un’arma vincente per uscire dalle
banalità.
In
“Hurry Up” attraverso un ritmo trascinante parlano le mani di Sanna e
raccontano una storia che sa sia di Metal che di Hard Rock. Scale si susseguono
con eleganza senza cadere nel logorroico, e ancora una volta i cambi di tempo
sono la scelta giusta. L’attenzione per la melodia è fervida, altra mossa intelligente
in quanto alla fine di un ascolto qualcosa deve pur restare in mente, non soltanto
una cascata lavica di suoni che alla fine non lasciano traccia di se e del
fumo.
“Surfing
A Dream” è un volo introspettivo messo a metà dell’EP, terza mossa risolutiva
per rendere l’ascolto ancor più scorrevole. Interessante l’accompagnamento con
un caldo suono del basso e il finale in crescendo emotivo, questo risulta
essere il mio pezzo preferito. Buono anche “Uppsala Hills”, sporcato di
frammenti al limite del Jazz pur rimanendo sempre nell’ambito del Metal Prog.
L’EP si chiude con i due minuti di “Outro”, qui Sanna mostra i muscoli fra riff
maligni e dialoghi vigorosi.
In
conclusione dico che “Novem Reges” è un lavoro professionale curato anche nei
particolari, un bel biglietto da visita per un bravo axe man. MS
Versione Inglese:
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