ELLESMERE
- Stranger Skies
AMS
/ BTF
Genere:
Progressive Rock/Symphonic Prog
Supporto: cd / Vinile – 2024
Ho
sempre seguito il progetto Ellesmere di Roberto Vitelli sin dal debutto “Les
Châteaux De La Loire” datato 2015. Personalmente sono amante di quelle sonorità
sinfoniche che spesso riconducono al sound Genesis in questo caso periodo “A
Trick Of The Tail” (1976), ma ho trovato nella band italiana una freschezza
stilistica aggiuntiva, anche per l’inesorabile evoluzione della musica stessa.
Il
genere si è sviluppato negli anni, la tecnologia muta e così certe soluzioni,
ma di base il cuore è sempre là, dove i maestri ci hanno indirizzato.
Con
“Stranger Skies” Ellesmere giunge al quarto album in studio senza considerare
“LIVEsmere” del 2022, tutti album con tematiche fantastiche come spesso il
genere ha saputo narrare. Anche band storiche hanno usufruito di tali
argomentazioni, impossibile non citare gli inglesi Yes oppure le nostrane Orme
di “Felona E Sorona”, spazio, pianeti, bene e male e altre comparazioni al
riguardo. Abbiamo lasciato Vitelli nel
2020 con “Wyrd” e la fantastica copertina dell’illustratore Rodney Matthews
perfettamente incentrata nel campo, e lo ritroviamo oggi a trattare la storia
di due pianeti contrapposti, uno caldo e uno freddo. La scoperta di nuovi mondi
inesplorati ha sempre colpito la fantasia dell’animo umano, sempre disposto a
ricercare ciò che non conosce.
Nell’album
suddiviso in sei brani, il parterre di ospiti questa volta si completa con nomi
rilevanti del circuito Rock Progressivo, Tomas Bodin dei The Flower King
(tastiere), Clive Nolan, tastierista poliedrico di molte band Neo Prog di
successo come Pendragon, Arena, Shadowland e molte altre ancora, e poi John
Hackett (flauto), David Jackson dei Van Der Graaf Generator ai fiati, Graeme
Taylor chitarrista della storica band anni ’70 Gryphon, Bob Hodges (tastiere),
Stefano Vicarelli (mellotron, minimoog), e Riccardo Romano (Rovescio Della
Medaglia) ai cori aggiuntivi.
A
oggi gli Ellesmere sono formati da Roberto Vitelli (basso, tastiere), Giacomo
Anselmi (chitarre), Mattias Olsson (batteria, percussioni), e John Wilkinson (co-autore,
voce).
Il
disco, di cui esiste anche una stampa vinilica trasparente gatefuld e limitata,
si apre con i sei minuti e mezzo di “Northwards”, un epica epopea spaziale dal
suono sinfonico e ricolmo riguardante un pianeta freddo. La voce di Wilkinson
ricorda in maniera considerevole quella di Phil Collins, sia come cadenza sia
di tonalità. Il pezzo è incentrato su un ritornello gradevole oltre che in
buoni assolo strumentali di chitarra e tastiere, qui per mano di Clive Nolan.
Ed
è la fredda “Tundra” a proseguire l’esplorazione, per chi li conoscesse, dico
che durante l’ascolto denoto affinità stilistiche con i Citizen Cain di George
Scott "Cyrus", anche se i romani hanno una specifica personalità ben
distinguibile dagli altri contesti. Piacevole il gioco corale di voci a centro
brano.
Un
arpeggio di chitarra inizia la strumentale “Crystallized”, brano impreziosito
dal sax di David Jackson. Qui molta carne al fuoco, tanto
Progressive Rock classico, ritmi spezzati, cambi umorali, e pirotecniche
evoluzioni strumentali. Conclude il viaggio nel pianeta freddo “Artica”,
robusta canzone ricolma di tastiere e molta enfasi, dove fanno capolino anche i
Magellan e i Rush. La title track conduce al pianeta caldo, voce e bells
introducono al contesto decisamente variegato di suoni e soluzioni. Il disco si
conclude con un altra mini suite di undici minuti “Another World”, dove gli Ellesmere
mettono sul piatto tutti i loro ingredienti fatti di sapienza ed esperienza.
Il
2024 del Rock progressivo Italiano inizia nei migliori dei modi grazie a
“Stranger Skies”, un album dalla lunga gestazione, ma i risultati sono elevati
proprio per questo, la cura nei particolari fanno la differenza e gli Ellesmere
lo sanno. Per gli amanti del genere è un cimelio imperdibile. MS
Versione Inglese:
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