AURORA LUNARE - Terzo Luogo
Lizard Records/ Locanda Del Vento
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2023
Nell’immaginario
dell’essere umano, il terzo luogo è una sorta di limbo che staziona fra la vita
e la morte, probabilmente quello che psicologicamente ci affascina di più, e
come può una band di Rock Progressivo lasciarsi sfuggire tali sensazioni da
illustrare? Ci pensano i livornesi Aurora Lunare, che ritornano dopo l’omonimo
debutto di dieci anni fa, a fare un tracciato sull’argomento attraverso colti
riferimenti letterari. Tuttavia il terzo luogo può essere inteso anche come una
comparazione fra perdono e la dannazione, l’inferno e il paradiso, l’umano e il
divino, in definitiva come un “terzo occhio” capace di leggere nel subconscio,
oppure paradossalmente anche quel luogo che non è casa e neppure il lavoro ma
semplicemente una via di mezzo, magari in pizzeria con degli amici. Tante le
interpretazioni che si possono ipotizzare.
“Terzo
Luogo” è dunque il titolo di questo nuovo album dalla lunga gestazione, ma come
spesso accade in questi casi, quando si mette la calma, la pazienza e diversa
cura nei particolari, il risultato è solitamente superiore alla media.
Mauro
Pini (voce), Stefano Onorati (piano, synth, chitarra elettrica), Luciano
Tonetti (basso elettrico, ukulele), e Marco Santinelli (batteria), danno vita a
questa opera Rock suddivisa in sette tracce, coadiuvandosi di special guest
come Alessandro Corvaglia (voce), Raffaella Izzo (voce), Gianluca Milanese (flauto
traverso), e Giuseppe Tonetti (bouzouki).
Quello
che si denota immediatamente all’ascolto è l’innegabile esperienza dei singoli
componenti oltre la passione per il classico Prog italiano, quello portato
soprattutto al successo dalla Premiata Forneria Marconi. Da sottolineare anche
che gli Aurora Lunare hanno avuto una lunga vita travagliata che inizia nel
lontano 1977 quando il genere spara le ultime cartucce per poi sopirsi sotto i
colpi del Punk, la Disco e la New Wave.
Queste
influenze sono tangibili sin da “Oltre La Fredda Aurora”, un suono ampio e
curato nei particolari sostenuto da buone tastiere, una chitarra presente e un
interpretazione vocale di Corvaglia (proprio ex Aurora Lunare) in stile Neo
Prog, sono le caratteristiche basilari della band.
Un
ritmo spezzato si manifesta in “La Vita Sfiorata”, brano contenente un
bell’assolo di chitarra e una interpretazione vocale al limite del recitato
davvero coinvolgente. Ancora marcatamente ricercato risulta essere “L’Eterno
Varco”, dove un organo rilascia all’ascoltatore atmosfere grevi su cui
riflettere durante l’ascolto dei testi, specialmente nel finale dove Mauro Pini
narra “Stanco sfinito offeso straziato, la tua sorte si nasconde ancora sotto
il peso della verità sognata”.
La
title track non fa ostaggi, l’enfasi sale in cattedra grazie anche all’apporto
vocale di Raffaella Izzo, al flauto di Gianluca Milanese e all’interpretazione
di Corvaglia prossima a quella di Bernardo Lanzetti. Siamo decisamente in pieno
territorio Prog DOC.
Non
può mancare uno strumentale, qui intitolato “Parafollia”, dove all’interno
sopraggiungono improvvisazioni e molto Banco Del Mutuo Soccorso, gioia per lo
storico e radicato Prog fans. Le atmosfere diventano rarefatte in “Alla Fine Del Niente”, tante
tastiere ma ancora una volta è la chitarra a colpire il mio stato d’animo.
Un
pianoforte malinconico accompagna alla chiusura dell’album con “Vana Profezia”,
canzone dove i testi ricoprono un ruolo importante. Durante lo svolgimento non
mancano di certo i cambi di tempo e le fughe strumentali, come il genere
necessita. Gli Aurora Lunare sono una band ritrovata, e aggiungerei per
fortuna, visto che siamo maestri nel mondo di questo genere che non finirà mai
di emozionare, perché fatto con la testa ma soprattutto con il cuore, senza pianificare
altro. MS
Versione Inglese:
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