SPECTRVUM - Teschio Del Mondo
Terzo Millennio Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – digital – 2023
Gli
anni ’70 nel Rock Progressivo Italiano molto spesso hanno nascosto gemme
sonore, con tirature limitate che sono divenute territorio di caccia per i più
affezionati al genere. La vita di molte di queste band è stata breve, un album
come suggello della propria esistenza o poco più, anche per questo il valore di
certi vinili ha superato cifre di certo non abbordabili per tutti i portafogli.
Sono esistite anche band che non hanno avuto quest’opportunità, a causa di una
mancanza d’interesse da parte dei discografici (ricordate poi che non c’era
internet), specialmente dalla metà degli anni ’70, quando il genere cominciava
a sopirsi, quindi la loro valvola di sfogo è risultata essere l’attività live.
Questo
è ciò che è accaduto anche alla band comasca Stratus, formatasi nell’ormai
lontano 1974. Con gli anni diventano gruppo di punta nei dancing del nord
Italia fra cover di Beatles e altro ancora, sino allo scioglimento avvenuto
dopo diversi cambi di line up nel 1982. In cantiere hanno sempre avuto un
concept album intitolato “Teschio Del Mondo”, con tematiche spirituali ed
ecologiche, ma mai realizzato. Nel 2020, dopo ben quarant’anni di pausa, il
progetto viene rispolverato, grazie anche all’interesse di cui gode oggi il
genere, il nome muta in Spectrvm e sono composti da Frank Lazzari (organo,
tastiere, voce), i fratelli Jordan Bozzolan (batteria, percussioni, voce) e
Daniele Bozzolan (basso, chitarre, pianoforte, voce), Renato Olivo (chitarre,
voce) e Alberto Zanella (tastiere, pianoforte, voce).
Ovviamente
le sonorità sono la gioia di chi ha vissuto con consapevolezza e gioia quegli
anni del massimo splendore, il classico Prog italiano con riferimenti al mondo
inglese, tuttavia rimanipolato con la nostra verve mediterranea. Ecco perciò
richiami ad Alphataurus, Campo Di Marte, Orme, Pooh, fra grandi nomi e quelli
meno conosciuti.
L’album
si presenta in confezione Jewel Box ed è formato da otto canzoni a iniziare da
“Anima”, dove tutte le descrizioni fatte sino ad ora si congiungono sopra le
tastiere di Frank Lazzari. Uno sbalzo temporale che lascia pochi dubbi
sull’intento musicale. Cambi di tempo, più voci e melodie orecchiabili sempre
gradevoli sono le carte vincenti dei Spectrvm, non mancano neppure buoni assolo
strumentali, di cui ho particolarmente gradito quelli di chitarra che
richiamano il miglior periodo Pink Floyd. Un organo apre “Bestia”, brano Rock,
spesso elettrico dove la formula schiaffo o bacio è presa come esempio, gli
Spectrvm sanno coccolare l’ascoltatore ma anche colpirlo al momento giusto.
“Nessuno
Piange Nessuno Canta” è la canzone più lunga del disco, con i suoi otto minuti
abbondanti, ed anche la mia preferita grazie ad un buon equilibro fra passato e
presente, qui più marcato, poi quell’Hammond…
“Sogni
Di Pietra” ha un inizio introspettivo, dove il basso di Bozzolan mette in
evidenza le proprie caratteristiche, per poi svilupparsi in classiche aperture
solari e strumentali come noi italiani sappiamo fare bene. La title track è uno
dei momenti più ampi del disco, la voce Rock lo rende molto appetibile. In “Crisalide”
si denota una maggiore attenzione per le partiture vocali e melodiche, mentre
“Prigione” è un pezzo tipicamente italiano, “Templum” invece è in stile Procol
Harum. Questo dunque è un disco rivolto in principale modo ai suddetti
estimatori del genere, tutti gli altri probabilmente troveranno queste sonorità
obsolete, anche se le melodie sono consigliate a tutti gli amanti della musica
in senso generale. Bene hanno fatto i comaschi a rispolverare questo lavoro interessante
altrimenti perso nel dimenticatoio, sarebbe stato un vero peccato. MS
Versione Inglese:
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