APOGEE
– Through The Gate
Progressive
Promotion Records
Distribuzione italiana: G.T. Music
Genere: Crossover Prog / Neo Prog
Supporto: cd – 2023
La
band Apogee nel genere Neo Prog è considerata in Germania fra le più
interessanti e non soltanto in questa terra, tutto questo è possibile grazie
alle dodici realizzazioni in studio rilasciate dal 1995 a oggi. Il genere
trattato da Arne Schäfer, polistrumentista e mente singola del progetto, ha
navigato sempre attorno al Neo Prog post anni ’80, con annessi riferimenti al
passato. Assieme a lui partecipa alla batteria l’amico Eberhard Graef. Amante
dei cambi di tempo e delle lunghe composizioni, Schäfer presenta l’ultima
fatica in studio intitolata “Through The Gate”, contenente sei canzoni.
L’argomento trattato è uno dei più affascinanti per l’essere umano, l’infinito e
oltre, come si può apprezzare nel bell’artwork realizzato dal tecnico della
band Versus X Andreas Tofahrn.
Non
mancano dunque delle suite che possono variare dai dodici ai sedici minuti,
questa volta però non è soltanto il genere Neo Prog a essere trattato, le
influenze provengono anche da band storiche come Jethro Tull, Yes, Genesis,
Gentle Giant, ELP, UK, e Rush, oltre ad innesti di musica classica, Folk Rock e
Heavy Rock. Detto questo, è chiaro che durante l’ascolto non ci si può
annoiare, l’amore di Schäfer per questa musica è totale, il divertimento con
cui approccia al lavoro è chiaramente contagioso anche per l’ascoltatore, a
iniziare dai quattordici minuti di “No One But Ourselves”.
“No
One But Ourselves” getta la mia memoria nel mondo di “Subterranea” dei maestri
IQ e qualcosa dei Pendragon (specialmente nel canto), un inizio sfavillante in
cui il passato e il presente si battono il cinque. Sin da questa mini suite è
chiaro l’intento degli Apogee di emozionare con melodie semplici spezzate da
ottimi assolo strumentali per creare un sound corposo oltre che ben registrato.
Il potere della musica è soprattutto quello di stagliare avanti a noi immagini
grazie ai suoni filtrati dalla nostra fantasia, l’intento ben riesce in
“Emotional Feedback”, dedicato soprattutto agli estimatori del Neo Prog anni
’80. La canzone più breve dell’album s’intitola “At The Crossroads”, cinque
minuti melodici in cui le parti strumentali sono il punto cardine della
composizione, qui fanno presenza anche gli anni ’70 a coronamento di un
andamento basato sul gioco tastiere e chitarra elettrica. Un'altra suite di
quindici minuti è la title track, una passeggiata nel pentagramma fra sentieri
scoscesi e pianure rilassanti.
“Keep
The Flame” ha sentori Prog Folk come certi Jethro Tull hanno raccontato nel
tempo, ma sarebbe riduttivo convogliare il discorso in un unico senso, in
quanto il pezzo si evolve in diversi stili durante il proseguimento. Da
sottolineare un bellissimo assolo di chitarra.
La chiusura è affidata ai tredici minuti abbondanti di “The Turning Point”, e
come si dice in genere, degno suggello per un finale da ricordare. Non so
quanti di voi conoscono la band norvegese Fruitcake, tuttavia certe soluzioni,
specialmente riguardanti le tastiere, a mio giudizio la richiamano fortemente.
“Through
The Gate” è un album in cui risulta chiaro l’intento compositivo di Arne
Schäfer nel dare a noi qualcosa in più rispetto alla musica del passato, pur
rispettando il proprio stile oramai radicato nel tempo. Gli Apogee sono una
certezza che non tradisce mai. Fidatevi. MS
Versione Inglese:
Nessun commento:
Posta un commento