MARTIAN
NOISE - Frequency Of Humanity
Velut
Luna
Genere: Crossover Prog
Supporto: cd / Digital – 2024
Ora
vi pongo subito una domanda: esistono secondo voi nel 2024 in Italia dei
giovanissimi che hanno talento, tecnica, che amano il Rock Progressivo dei
tempi gloriosi, compongono musica solo strumentale, e registrano in analogico
senza l’apporto d’interventi al computer? Se la risposta è si, è perché avete
avuto modo di ascoltare i Martian Noise. Di sicuro sono come mosche bianche,
posso dire che imbattermi in progetti simili mi è accaduto davvero raramente.
I
Martian Noise sono due fratelli, Gabriele di diciannove anni (tastiere) e
Niccolò Lucchin di diciassette (batteria). Con loro fa presenza in alcuni brani
anche lo zio Daniele Lucchin alla chitarra e basso.
Quando
si hanno punti di riferimento riguardanti mostri sacri come Emerson Lake &
Palmer, Yes, Genesis, Rick Wakeman, Pink Floyd, Alan Parsons Project e altri
del genere, non si può che essere in possesso della suddetta buona tecnica
strumentale, ma la carta vincente che andiamo a scoprire in questo esordio
discografico intitolato “Frequency Of Humanity”, è l’intelligenza compositiva
nel bilanciare a dovere il passato con il presente, attraverso una personalità
già evidente. Il tutto in barba alla giovane età.
Sia
il titolo dell’album che la copertina per opera di L’Image, mettono in chiaro
la non volontà di associare la propria musica a diavolerie moderne, la
frequenza è solo in mano all’umanità e questo lo iniziamo a capire sin
dall’immancabile, seppur breve, “Prelude”.
Si
entra in gioco con “Infra”, pezzo che si aggira su un movimento di tastiere a
tratti ipnotico altresì variegato.
Il
disco prosegue in crescendo emotivo, “Boring Aftermoon” ha una struttura maggiormente
jazzistica, grazie ad un inizio fusion per poi aprirsi su atmosfere delicate di
pianoforte. La ricerca di melodie adatte a un ascolto rilassante è un’arma a
mio modo di vedere vincente, questo accade anche in “Omniarch”, arrangiata
anche con interventi elettronici. La musica dei Martian Noise non fa mai la
voce grossa, anche nei frangenti più ritmati, a tratti si appoggia anche su passaggi
classici come nel caso di “Hanging Garden”, qui si possono assaporare bene
anche gli anni ‘60/’70. Il lato Progressive fuoriesce in “Apnea”, dove giri di
tastiere richiamano alcuni spaccati passati di EL&P. L’Hammond dona al
tutto un fascino innegabile. Un inizio alla Gentle Giant presenta “Weird
Flavour”, un brano comunque semplice dove, ancora una volta, i giusti suoni
catturano l’interesse dell’ascoltatore. Fra le mie preferite metto le
conclusive “Walk On” e “Broken Flower”, quest’ultima è anche la più lunga dell’album
con i suoi quasi sette minuti di durata.
“Frequency
Of Humanity” è un debutto quasi in punta di piedi, la musica proposta sembra
non voler mai aggredire l’ascoltatore, piuttosto coccolarlo con le sue note a
pastello che disegnano quadri delicati. Sicuramente segno la band nel mio
taccuino come un progetto da seguire nel tempo, sono certo che gli sviluppi saranno
interessanti vista anche l’età dei componenti. Qui abbiamo ascoltato le loro
basi, ora non ci resta che attendere le costruzioni su di esse. MS
Versione inglese:
MARTIAN NOISE - Frequency Of Humanity
Velut Luna
Genre: Crossover Prog
Support: cd / Digital - 2024
Now I ask you a question right away: do you think that
in 2024 in Italy there are very young people who have talent, technique, who
love Progressive Rock of the glorious times, compose only instrumental music,
and record in analog without the contribution of computer interventions? If the
answer is yes, it is because you have had a chance to listen to Martian Noise.
They certainly are like white flies; I can say that coming across similar
projects has happened to me very rarely.
Martian Noise are two brothers, nineteen-year-old
Gabriele (keyboards) and seventeen-year-old Niccolò Lucchin (drums). Also
making a presence with them on some tracks is Uncle Daniele Lucchin on guitar
and bass.
When you have reference points concerning sacred
monsters such as Emerson Lake & Palmer, Yes, Genesis, Rick Wakeman, Pink
Floyd, Alan Parsons Project and others of the genre, you can only be in
possession of the aforementioned good instrumental technique, but the trump
card that we are going to discover in this debut record entitled
"Frequency Of Humanity", is the compositional intelligence in
properly balancing the past with the present, through a personality already
evident. All in spite of their young age.
Both the title of the album and the cover artwork by
L'Image make it clear that they do not wish to associate their music with
modern deviltry; the frequency is only in the hands of humanity, and we begin
to understand this right from the unfailingly short "Prelude."
It comes into play with "Infra", a piece
that wanders over a keyboard movement that is at times hypnotic as well as
varied.
The album continues in emotional crescendo,
"Boring Aftermoon" has a more jazzy structure, thanks to a fusion
beginning and then opening up to delicate piano atmospheres. The search for melodies
suitable for relaxing listening is a winning weapon in my opinion, this also
happens in "Omniarch", also arranged with electronic interventions.
Martian Noise's music never sounds loud, even in the more rhythmic bangs, at
times it also leans on classical passages as in the case of "Hanging
Garden," here one can also savor the '60s/'70s well. The Progressive side
comes out in "Apnea," where turns of keyboards recall some past
EL&P cutaways. The Hammond gives the whole thing an
undeniable charm.
A Gentle Giant-like beginning introduces "Weird
Flavour", an otherwise simple track where, once again, the right sounds
capture the listener's interest. Among my favorites I place the concluding
"Walk On" and "Broken Flower", the latter of which is also
the longest on the album at nearly seven minutes long.
"Frequency Of Humanity" is an almost
tiptoeing debut, the music on offer never seems to want to assault the
listener, rather cuddling him or her with its pastel notes that draw delicate
pictures. I definitely mark the band in my notebook as a project to follow over
time, I am sure that developments will be interesting given also the age of the
members. Here we have listened to their basics, now we just have to wait for
the constructions on them. MS
Nessun commento:
Posta un commento