OSTA LOVE – Good
Morning Dystopia
Progressive Promotion
Records
Genere: Progressive
Psichedelico/Post Rock
Supporto: cd – 2013
Non nascondo che alla visione dell’artwork di “Good Morning
Dystopia” a prima sensazione mi sono venuti alla mente i Mars Volta, ma non
centrano quasi nulla. La musica dei berlinesi Osta Love ha a che fare più con
la Psichedelia Pinkfloydiana e la nuova tendenza Porcupine Tree che altro. Si
parla di debutto, in realtà non è del tutto così, nel 2011, solo on line e
dunque in download, con “Colours”.
Gli Osta Love sono un duo composto da amici d’infanzia,
Tobias Geberth (voce, chitarra, basso, tastiere) e Leon Ackermann (batteria).
Nel percorso dell’album composto da dieci tracce, si coadiuvano di musicisti
aggiuntivi come Florian Hauss (in “Red Sky”) al piano, Gregor Nicolai (in “Fragile
Freedom”) al basso e Sarah Gretsch (in “Alaska”) alla voce. Questo dunque non è
un album Progressive per come lo si intende generalmente fra sinfonie e
vintage, infatti mancano anche le suite, bensì gli artisti prediligono la
formula canzone relegata all’enfasi delle atmosfere, spesso eteree e trascinate.
“Prologue” apre mettendo subito in evidenza le intensioni
con tutti i mezzi a disposizione, ascoltare le chitarre è quantomeno
esplicativo. Anche il cantato impassibile resta una prerogativa prettamente
Pinkfloydiana, la si evince in “Fragile Freedom”, canzone con buone soluzioni
tastieristiche di supporto. “Alienation” si accosta più allo stile della band
di Steven Wilson, anche per la voce filtrata. In “Subway” il motivo è
intrigante, sicuramente a portata di orecchio per tutti, senza troppe
complicazioni, abbastanza lineare, in certi frangenti mi ricordano alcuni
tentativi anni ’80 di Alan Parson. Il discorso cambia di poco nella successiva
“Red Sky” e ritornano i Pink Floyd in maniera più evidente nelle melodie di
“Insomnia”.
In “Guards” sonorità eteree si alternano a chitarre più
vigorose in una sorta di schiaffo o bacio, una canzone che si lascia ricordare
anche per l’incedere del ritmo da “The Wall”. “Alaska” è fra le mie preferite,
gli arrangiamenti mi convincono di più, l’arpeggio di chitarra alla Hackett
sfocia in un andamento Psichedelico con tanto di echi annessi, da farmi tornare
con la mente agli anni ’70.
“Shine” scorre via senza pregi o difetti, mentre la
conclusiva “Epilogue” mostra i muscoli, i suoni sono più corali e l’enfasi
cresce inesorabilmente.
I Pink Floyd ed i Porcupine Tree hanno fatto una serie di
proseliti incredibile, questo non mi dispiace, perché in fondo stiamo parlando
di sensazioni e di emozioni forti, quelle della mente. Musica per la mente
quindi e per stare bene con se stessi, da ascoltare ad alto volume e pertanto
grazie anche agli Osta Love, una nuova realtà che sono certo anche in futuro ne
farà ascoltare delle belle, consiglio loro soltanto di lavorare di più sulla
personalità. (MS)
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