DANIELE LIVERANI –
Fantasia
SG Records
Genere: Neo Classic
Metal
Supporto: CD – 2013
Per la gioia degli estimatori del Metal Prog e del
virtuosismo, vi annuncio il ritorno del talentuoso chitarrista degli Empty
Tremor, Khymera, Twinspirit, Cosmics e Prime Suspect, Daniele Liverani.
Molto attivo nell’ambito, Liverani riesce sempre a stupire
per creatività, basti ricordare l’ambizioso progetto “Genius Rock Opera” per
relegarlo fra i più interessanti artisti italici. Sono anche passati quasi due
anni dal precedente “Eleven Mysteries”, altro disco ben recensito dalla critica
del momento.
Molto spesso capita a noi recensori di scrivere che la
tecnica asfissiante per un disco è una pecca, in alcuni casi corrisponde a
realtà, affossare buone melodie in vorticose scale può risultare piacevole su
un brano, su due, poi scatta il nervosismo ed il fastidio. Ma è vero altresì
che chi non adopera la tecnica al 90% delle volte è perché non la possiede. Le
idee fanno la differenza.
“Fantasia” è un disco Liverani, oramai vero e proprio
marchio di fabbrica e punto di riferimento per un genere come il Metal Prog
neoclassico non solo italiano. Da sottolineare immediatamente il fatto che pur
essendo la chitarra protagonista, c’è vetrina per tutte le strumentazioni, tanto
da farmi dire che il lavoro risulta corale. Anche la qualità sonora è un altro
punto a favore, così l’artwork fantasy di Nello Dell’Omo. Con Liverani ci sono
Marco Zago alle tastiere, Nicolò Vese al basso ed alla batteria Simon Ciccotti.
Undici sono i brani contenuti, ad iniziare da “Unbreakable”, un attacco che
trasuda epicità, fra rullate, melodie e scale. “E’ uno scherzo!” ci svela la
voce narrante all’inizio di “Joke”, in effetti la giocosità la si intravede
nella spensieratezza del motivo, più solare ed orecchiabile anche nel refrain.
Un Liverani più riflessivo in ”Peacefully”, mostra la tecnica ma anche la sua
cultura musicale che in questo caso va a pescare anche negli anni passati e nel
Prog. In “Apocalypse” sembra che l’artista abbia quasi timore di lanciarsi in
vertiginose scale, l’intelaiatura del brano lo richiederebbe anche, ma
evidentemente Liverani è consapevole di
non voler saturare l’ascolto e il tutto viene centellinato soltanto al momento
opportuno. Questo a mio avviso è il vero senso di maturità di un artista. Solo
per pochi. Su “Daylight” ritorna il discorso fatto per “Peacefully”, mentre
“Gigantic” alza i toni, granitica proprio come il titolo suggerisce. Tutta
questa musica riesce a far mettere in moto la fantasia di chi ascolta, ed è così
che ci si rende conto del messaggio profetico del titolo. Semplicemente
deliziosa “Black Horse”, toccante e profonda, sembra quasi che ci guardi negli
occhi con intensità. Altro momento toccante è “Heaven”, mentre “Rage” chiude il disco scorrazzando a dovere
sulle scale del pentagramma, come a dire: “Alla fine, lasciatemi sfogare!
Questa è per me!”. In realtà è per tutti, un disco che accomuna molti
ascoltatori, sono certo anche di quelli che non digeriscono Metal, perché qui
le dosi sono giuste e come ho detto in precedenza, l’artista maturo lo si
evince da questi particolari. Io non posso che complimentarmi e …caspita, è
passata quasi un ora e non me ne sono neppure accorto! (MS)
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