NOXIA - Doron
Selfproduced
Distribuzione italiana: band
Genere: Prog
Support: CD - 2006
Accompagnato da un ricco booklet, il progetto Noxia lascia un segno musicale nell’animo del sottoscritto, il cosiddetto disco che non ti aspetti. Mi informo e vedo che la mente autrice è quella di Alberto Ferraris (tastiere e basso), ex Scisma, il quale si circonda di numerosi collaboratori, fra i quali segnaliamo i cantanti Maria Loscerbo e Paolo Mattea.
In “Doron” c’è una varietà di influenze che sconfinano dal Rock all’elettronica, passando per il Pop, Il Prog e l’Etno-Folk, ma non spaventatevi per questo insieme di terminologie di facciata, la musica ha il pregio di essere semplice e diretta. L’iniziale “Doron” è proprio la fotografia di quello che può essere questo mix di sonorità e la chitarra di Enrico Ferraris dona al tutto una timbrica Hard Rock. Ogni singolo brano è un affresco, come dicevano negli anni ’70 i nostrani Arti E Mestieri, sono tutte immagini per un orecchio. Alberto si cimenta al basso in “Dreamers”, pezzo molto incentrato su questo strumento, oltre che sulla bella voce di Maria. Suoni sontuosi, Etnici, elettrici per un atmosfera di quiete e calore. Molto bella anche “Stay Away From Me”, mentre il nostro orecchio all’inizio fuorviato, comincia ora a fare l’abitudine a queste strumentazioni. Dolce e carezzevole “Don’t Wake Up”, ben arrangiata dal pianoforte stile Blackfield, più Rock “A Place Inside Of Me”, dove possiamo ascoltare anche la voce di Mattea, roca e degna interprete. In questo frangente vengono alla mente gli Ayreon di “Actual Fantasy”. “Bambino Ridente” è un breve episodio narrato da Pietro Bertolini sopra una base elettronica e degli interventi tastieristici d’effetto. Ci sono brani più che commerciali in “Doron”, non tutto è così sperimentale come potrebbe sembrare, “It’s Not Too Late” ne è testimonianza, il ritornello è gradevole, così come il refrain. C’è anche spazio per brani di lunga durata, come i nove minuti abbondanti della bella “Corvus Ego Niger”, dove l’etnico e la World Music tornano in cattedra. “My Freedom” tocca dentro, grazie alla tromba di Alberto Bardelloni, uno dei frangenti più importanti del disco. La famiglia Ferraris si allarga con Giovanni, voce di bambino in “No Goodbyes”, mentre ci pensa la breve ma stupenda “Live Your Life Today”, voce e piano, a chiudere un lavoro davvero maturo.
In Italia abbiamo artisti che non sappiamo valorizzare a dovere, se questo “Doron” fosse stato scritto da una band inglese allora staremo qui a tessere le lodi di un capolavoro.
Ovviamente dovete essere aperti a queste soluzioni, sgomberare la mente da ogni paletto di confine, ma mi sento di consigliarlo proprio a tutti grazie alla malleabilità della sua struttura.
Appetibile. MS
Nessun commento:
Posta un commento