VALENTINE - Most Beautiful Pain
Frontiers
Genere: AOR
Supporto: cd - 2006
Questa recensione è soprattutto rivolta a tutti coloro che fanno dei Queen una ragione di vita. Amico di Valentia (Metal Majesty), Robby ritorna all’attenzione del pubblico Europeo solo grazie alla caparbietà della Frontiers, infatti dopo un esilio discografico in Giappone si ripresenta a noi dopo ben sei anni da “Believing Is Seeing”.
Questo disco potremmo definirlo un doppio lavoro, suddiviso in una parte più sperimentale e Metal ed un altra classico Queen con tanto di coretti accattivanti. Non mancano nemmeno i richiami ai Led Zeppelin con certi riff che saccheggiano a piene mani “Kashmir” (“Everday Hero”), oppure puntate alla Elton John (“The Cold & Lonely Lie”). Moltissimi i brani, ben 17 e non stupitevi se vi dico che sono tutti gradevoli.
Gli arrangiamenti di pianoforte sono un punto forte del disco e ci sono grandi momenti come “She” e la conclusiva “Exodus Elephantes"che mettono in evidenza tutta la bravura di Valentine come compositore. Non dimentichiamoci che di questo estroso personaggio “Most Beautiful Pain” è il quinto sigillo, di conseguenza l’esperienza non manca. Senza dubbio siamo al cospetto di un artista da noi troppo sottovalutato, non ci sono solo canzoncine nel cd, ma molto di più, le chitarre alla May fanno a volte scorrere sulla pelle brividi di antica memoria. L’olandese folgorato da Mercury e soci è oltretutto un ottimo cantante, altro punto a suo favore.
Se si aggiunge che “Most Beautiful Pain” è prodotto più che bene, non resta altro che segnarci il suo nome sul nostro taccuino di acquisti discografici. Una curiosità per concludere, nel tour di “Back to the Light”, Brian May lo porta con se come musicista di supporto e scusate se è poco. MS
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