MANO-VEGA - Nel Mezzo
Domus Vega
Distribuzione italiana: -
Genere: Psychedelic Prog
Support: CD - 2010
La musica è l’espressione dello stato umano, essa è la tonalità della vita, per cui si manifesta sotto forma di differenti sonorità, a seconda dello stato d’animo. Il Rock in particolare modo è un viatico quantomeno variegato, a mio modo di pensare è l’unico genere ad avere così tante sfumature e pronto continuamente all’evoluzione. Il lato più introspettivo e se vogliamo anche misterioso della musica è quello Psichedelico, in esso si vanno a rovistare stati d’animo alquanto profondi. Questo tipo di ricerca sonora non è certamente il mezzo più efficace per vendere dischi, in quanto in una società come quella di oggi, dove apparire è più importante di essere, la sperimentazione viene vista in malomodo. La gente non vuole essere destabilizzata, esige una globalizzazione mentale , pensare sembra spaventare. Ma se nella Psichedelia ti chiami Pink Floyd allora il discorso cambia. Ma quelli erano altri tempi ed altra mentalità. Oggi anche in Italia ci sono differenti band che si avvicinano a questa tendenza, anche se anni luce distante da quella di Gilmour e soci, una ve la voglio far conoscere e si chiama Mano-Vega.
Provengono dal Lazio e mettono le proprie radici nel 1998, anche se in realtà la formazione ufficiale inizia a suonare nel 2000. Realizzano numerosissime date live e queste formano una buona spina dorsale, un carattere ben definito ed un insieme di influenze sonore che li rendono molto personali. Non solo Psichedelia, bensì fugaci apparizioni nel Progressive Rock, interventi elettronici e anche del Dark Rock. La formazione è composta da Valerio D’Anna alla voce e tastiere, Giovanni Ma cioce alla chitarra, Lorenzo Mantova al basso e da Andrea Scala alla batteria. Innanzi tutto tengo a dare il benvenuto a questa nuova etichetta dal nome Domus Vega e fare i complimenti per la presentazione grafica , davvero di buon gusto ed esaustiva. Il libretto all’interno descrive i testi ed il cartonato apribile in due lati, mostra una rappresentazione degna della psichedelia più introversa. I Mano-Vega con questo “Nel Mezzo” sono all’esordio discografico e per realizzarlo hanno impiegato ben sei anni. Quello che balza all’orecchio è l’ottima produzione sonora, cardine fondamentale per un tipo di musica del genere. I testi trattano del sociale, una forma di contestazione “celebrale”, basata su spunti a tratti tastieristici stile Porcupine Tree, alternati ad elettronica. Voci filtrate, sussurrate, sono viatici per la concentrazione dell’ascoltatore. “Ondanomala” concentra tutto ciò, ma quello che mi fa più piacere è il riassaporare la voglia di ricerca, quella che si manifesta spesso negli anni ’70.
I Mano-Vega sono in parole povere, lo spirito degli Area, se avessero cominciato la propria carriera negli anni 2010. Non sperimentazione vocale, tantomeno del Jazz, ma radicata ricerca della condizione mentale. Per chi segue il Metal invece accosto la band ai Tool, perfetto paragone per tendenza. C’è odore di Hawkwind in “Sfere”, per me un capolavoro sul genere. Una bordata di adrenalina e di destabilizzazione vi colpirà in pieno stomaco. Ma non posso aggiungere altro a quanto detto. Si sa, chi non segue questa musica troverà questa mia recensione una farneticazione, gli altri, sono certo che hanno gia annotato il nome di questa band nel proprio taccuino delle spese. Un disco da ascoltare e non da sentire, magari più volte, per coglierne a pieno l’essenza. L’approccio mentale o lo si ha o non lo si ha, non si inventa. MS
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