CAIRO
– Nemesis
Spirit
Of Unicorn Music
Genere: Crossover Prog
Supporto: Digital – CD – 2023
Chiarisco
subito che questa band chiamata Cairo non è quella storica americana, bensì proviene
dall’Inghilettra e si fonda a Milton Keynes nel 2016. L’idea è di Rob Cottingham
che dopo aver lasciato nel 2005 i Touchstone, decide di aprire questo nuovo
progetto di Rock Progressive assieme a Lisa Driscoll alla voce, James Hards alle chitarre, Paul Stocker al basso e Graham
Brown alla batteria. La cantante Lisa Driscoll per motivi di salute lascia il
microfono nel 2016 a Rachel Hill. L’esordio discografico proprio datato 2016
intitolato “Say” consegue subito un discreto successo e buone critiche anche dagli
addetti ai lavori, per esempio apprezza molto l’ex chitarrista dei Genesis,
Steve Hackett.
Il
Crossover Prog suonato dalla band, va a pescare soprattutto nel presente
piuttosto che dal passato, specialmente nel più scippato calderone sonoro di
questi ultimi decenni, quello di Steven Wilson e dei suoi progetti, Porcupine
Tree annessi, ma anche in altre fonti come quelle dei Anathema, e dei Pendragon.
Con
la copertina di Paul Tippett nel 2023 è la volta di “Nemesis” e andiamo a
vedere, anzi ad ascoltare, se è stato compiuto un passo in avanti rispetto a
“Say”.
Apre
un riff robusto che sembra provenire dall’album “In Absentia” dei Porcupine
Tree e in specifico dal brano “Blackest Eyes”, un bel modo di iniziare con
energia e pulizia sonora, il pezzo è “Asleep At The Wheel”. Tutto bello, cambi
di tempo annessi e tutto quello che sappiamo essere Prog oggi, tuttavia una
piccola riserva la lascio per il cantato di Rachel Hill che qui mi sembra effettuato
con il freno a mano, anche se la cantante dimostra di avere giustamente del
talento e questo poi verrà fuori nei brani successivi.
Ancora
riff robusti e ruffiani in “Trip Wire”, canzone Hard Prog legata a belle
melodie dove in questo caso la voce pacata di Rachel fa bene contrasto con il
graffiare delle chitarre elettriche, questa diventa ancor più bella ed
espressiva quando si getta su tonalità più alte. Apprezzabile la sezione ritmica
che da il meglio di se nella parte centrale del brano. Il coro sicuramente si
stamperà nelle menti degli ascoltatori, essendo inflazionato ma decisamente
funzionale.
Un
poco di quiete giunge dalle prime note di “Glow” attraverso voce e tastiere,
una vera coccola sonora. Quando parte la chitarra elettrica (come da copione in
una ballata Rock), il pelo delle braccia si alza autonomamente e non manca
neppure un piccolo tuffo tastieristico nel Neo Prog. Questo è uno dei brani che
più ho apprezzato.
“Rogue”
rispetto quanto ascoltato sino ad ora non aggiunge nulla e resta in un limbo
che definirei maggiormente neutrale. Ci pensa ancora una volta il piano ad
aprire un altro movimento emotivo importante, qui intitolato “The Love”. Altra
bellissima prova di Rachel in un pacato senso d’amore in stile Pendragon,
discorso perfettamente speculare a quello di “Glow”.
In
“New Beauty” questa volta è un arpeggio di chitarra ad iniziare il percorso
sonoro ammaliante nei tratti vocali e apprezzabile nel proseguo con l’avvento della
ritmica. I Cairo amano ricercare nei meandri dei sentimenti. Gli arrangiamenti
sono apprezzabili e fanno da ciliegina sulla torta. Per l’ennesima volta il
crescendo con la chitarra elettrica fa centro nel bersaglio.
“Deja
Vu” si coadiuva di elettronica ed effetti, un bel tuffo nel Neo Prog di classe,
mentre “Jumping On The Moon” alza il ritmo in un contesto popolare dal ritmo
ballabile. La strumentale “Save The Earth” disegna paesaggi bucolici in un
contesto psichedelico e la chiusura è affidata alla title track “Nemesis”,
carta vincente dell’album per gusto ed esecuzione.
I
Cairo ci donano questo secondo lavoro fatto di classe e ottime melodie, un
leggero passo in avanti rispetto l’esordio, perché fra le note trapelano
maturazione e personalità migliore. Dategli un ascolto e sicuramente non ve ne
pentirete. MS
Versione Inglese:
CAIRO - Nemesis
Spirit Of Unicorn Music
Genre: Crossover Prog
Support: Digital - CD - 2023
Let me make it clear right away that this band called
Cairo is not the historical American one, but comes from England and was
founded in Milton Keynes in 2016. The idea is by Rob Cottingham who, after
leaving Touchstone in 2005, decided to open this new Progressive Rock project
together with Lisa Driscoll on vocals, James Hards on guitars, Paul Stocker on
bass and Graham Brown on drums. Singer Lisa Driscoll for health reasons leaves
the microphone in 2016 to Rachel Hill. Their own record debut dated 2016 titled
"Say" immediately achieves moderate success and good reviews also
from insiders, for example highly appreciates former Genesis guitarist Steve
Hackett.
The Crossover Prog played by the band, goes fishing
mostly in the present rather than the past, especially in the most muggy sonic
cauldron of these last decades, that of Steven Wilson and his projects,
Porcupine Tree attached, but also in other sources such as those of Anathema,
and Pendragon.
With Paul Tippett's cover in 2023, it is the turn of
"Nemesis," and let's go to see, or rather listen to, whether a step
forward from "Say" has been taken.
Opening with a robust riff that seems to come from
Porcupine Tree's "In Absentia" album and specifically the track
"Blackest Eyes," a nice way to start with energy and sonic
cleanliness, the track is "Asleep At The Wheel." All nice, tempo
changes attached and all that we know Prog to be today, however a small
reservation I leave for Rachel Hill's singing which here seems to me carried
out with the handbrake on, although the singer shows that she is rightly
talented and this will then come out in the later tracks.
Again rugged and pandering riffs in "Trip
Wire," a Hard Prog song tied to beautiful melodies where in this case
Rachel's quiet voice contrasts well with the scratching of the electric
guitars, this one becoming even more beautiful and expressive when it throws
itself on higher tones. Appreciable is the rhythm section, which is at its best
in the middle part of the song. The chorus will surely print itself in
listeners' minds, being overused but definitely functional.
A little quiet comes from the first notes of
"Glow" through vocals and keyboards, a real sonic cuddle. When the
electric guitar starts (as is scripted in a Rock ballad), the hair on the arms rises
independently, and there is also a little keyboard-driven dip into Neo Prog.
This is one of the tracks I enjoyed the most.
"Rogue" compared to what we have heard so
far adds nothing and remains in a limbo that I would call more neutral. It is
again taken care of by the piano to open another important emotional movement,
here entitled "The Love." Another beautiful effort by Rachel in a
quiet Pendragon-esque sense of love, a discourse perfectly mirroring that of
"Glow."
In "New Beauty," this time it is a guitar
arpeggio that begins the sonic journey bewitching in the vocal stretches and
appreciable in the continuation with the advent of the rhythmic. Cairo loves to
search in the meanders of feelings. The arrangements are appreciable and act as
icing on the cake. For the umpteenth time the crescendo with electric guitar
hits the mark.
"Deja Vu" coaxes in electronics and effects,
a nice dip into classy Neo Prog, while "Jumping On The Moon" picks up
the pace in a danceable folk context. The instrumental "Save The
Earth" sketches bucolic landscapes in a psychedelic context, and the
closing is given to the title track "Nemesis," the album's trump card
in taste and execution.
Cairo give us this second work made of class and
excellent melodies, a slight step forward compared to the debut, because among
the notes leaks maturation and better personality. Give it a listen and you
will surely not regret it. MS
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