Simple & Lies
SIMPLE
LIES – Millennial Zombies
Sneakout
Records/Burning Minds Music Group
Distribuzione:
Plastic Head
Genere:
Hard Rock
Supporto:
cd – 2022
L’Hard
Rock in Italia sta vivendo una seconda giovinezza e lo abbiamo visto anche nei
grandi contest. Sappiamo che ogni moda sonora è ciclica, anno dopo anno sorgono
i revival relativi a un periodo o a un genere, tuttavia la durata è limitata.
Ma nel caso dell’Hard Rock o dell’Heavy Metal non è così, semplicemente perché a
iniziare da chi suona, lo vive come un vero e proprio stile di vita, non come
una moda passeggera. Non è soltanto musica quindi, l’Hard Rock è una cultura a
se stante contrariamente a come può pensare la maggioranza della critica o
delle masse. Vivere Hard Rock è affrontare la vita con caparbietà, duramente, non
tirarsi indietro mai avanti ad una difficoltà e il tutto si fa con tanta
personalità. Ovvio che certi atteggiamenti, e alcuni look oltre che il suono
distorto, porta molto pubblico a distanziarsi da esso, questo però è messo in
conto perché come il Blues, e il Rock, l’Hard Rock è un viatico di protesta e
quindi deve necessariamente dare fastidio.
Che
sia uno stile di vita lo sanno benissimo anche i bolognesi Simple Lies, perché
ne hanno respirata di polvere, quella delle strade, infatti, nella loro
carriera hanno girato molto l’Europa e i dintorni, sono andati a suonare in Ucraina
(auguro tutto il meglio alla popolazione straziata da quest’orrenda invasione
da parte di Putin), Russia, Spagna, Francia, Lituania, Lettonia e ovviamente
l’Italia.
Si
formano nel 2006 e registrano due album, “No Time To Waste” nel 2012 e “Let It
Kill" nel 2015. Dopo alcuni avvicendamenti nella line up a oggi per questo
terzo lavoro in studio intitolato “Millennial Zombies” sono formati da Alessandro
Rubino (voce), Alberto Molinari (chitarra), Jam Bognanni (chitarra), Ash
Saboori (basso) e Zak Zucchini (batteria).
L’inquietante
copertina fa capire che in questo millennio siamo tutti zombie
comandati dai telefonini i quali ci tolgono la personalità rendendoci tutti dei
morti viventi. In effetti, dovremmo svegliarci e i Simple Lies ci provano a
farlo grazie alle undici canzoni contenute nell’album. Quello che salta subito
all’orecchio sin dall’ascolto del primo brano “The End”, è la buona qualità
sonora della registrazione. Un’onda elettrica impatta l’ascoltatore ma trattasi
di musica comunque orecchiabile e resa intrigante dall’interpretazione di
Alessandro Rubino, bella voce e capacità interpretative davvero elevate.
Granitico l’attacco di “567 Hate!”, tanta materia all’interno delle note,
fotogrammi del passato si susseguono nella mente durante l’ascolto. I coretti evocano
di molto gli anni ’80 e qui siamo al confine dell’Heavy Metal.
Borbotta
il basso di Ash Saboori nell’attacco di “Mr. Leg Day”, canzone dal ritornello
coinvolgente e dall’andamento allegro. Vetrina per le chitarre è “Weird Uncle”
che inizia proprio stranamente con un assolo di chitarra ficcante mentre
immagino di trovarmi in un album dei Saxon. “Prince Of Darkness” si apre con un
bell’ Ozzy Osbourne che si chiede “Chi ca@@o è Justin Bieber?” Qui tutta l’essenza
del principe delle tenebre, brano prettamente Hard senza deragliare dai binari.
La title track non da respiro, cadenzata in un mid tempo massiccio e un cantato
ficcante. Non manca neppure la ballata di turno qui intitolata “On A Stage
Together”. Molto bella, delicata sì ma con sapienza, fra arpeggi, piano e una
interpretazione vocale sopra le righe in attesa dell’immancabile assolo di
chitarra. “The Cage” ci rimette tutti in riga, fra ferro e fuoco. In “Flat
Brain Society” le chitarre segano in due l’ascoltatore, mentre i suoni si
aggirano attorno al mondo dei Judas Priest.
Altre
accettate giungono da “Ravencock”, anzi per meglio dire “Acceptate” visti certi
richiami alla storica band teutonica. Chiusura in eleganza con “Here Lies Her
Ghost”, canzone fra le mie preferite dell’intero album grazie ai cambi umorali
che lo rendono variegato e scorrevole.
In
definitiva “Millennial Zombies” è un pieno di energia, una passeggiata nel
mondo dell’Hard Rock e i Simple Lies qui non ci fanno mancare nulla, ma proprio
nulla! MS
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