Spherical Agenda
SPHERICAL
AGENDA - Arcane Wisdom
Lunar
Signal Records
Genere: Jazz Rock – Fusion
Supporto: cd – 2021
La
mia età mi porta a ricordare periodi e periodi della storia della musica. Sono
stato capace di godere di ognuno di essi, gli anni ’60 ricchi d’inventiva, i
’70 di tecnica e idee, gli ’80 di spensieratezza e voglia di divertimento etc.
In questo caso mi soffermerei a cavallo fra i ’70 e gli ’80, quando la fusion
ha dato buoni frutti come ad esempio in Canada con i fantastici Uzeb che
consiglio di conoscere a chi ne ignora l’esistenza. Tutto questo per dire che
il Jazz Rock Fusion è ancora oggi in buone mani, i giovani americani Spherical
Agenda prendono il testimone e portano avanti questo filone. Non che siano i
primi della classe intendiamoci, ma la freschezza con cui infarciscono la loro
musica è davvero encomiabile.
Potrei
citare grandi nomi fra le influenze che si denotano durante l’ascolto di
“Arcane Wisdom” come i Mahavishnu Orchestra, o i Return To Forever, tuttavia
c’è dentro molta farina del proprio sacco.
Dopo
una serie di singoli pubblicati tra il 2018 e il 2021, il 19 novembre 2021
debuttano con questo lavoro composto di otto brani. Sono formati da Matt Wiles (basso),
Brandon Scott Coleman (chitarra), Ben Tweedt (tastiere), e Devon Leigh (batteria),
con l’ospite d’eccezione Walfredo Reyes, Jr. (percussioni).
Apre
il disco la calda “Guts” fra momenti di riflessione e lanci strumentali. Sembra
una grande jam dove la coinvolgente ritmica porta l’ascoltatore in una fase
interattiva con il movimento del corpo incontrollato durante l’ascolto. Pochi
minuti e tanta storia all’interno. Hammond ed energia in “High Stakes”, questo
brano lo definirei Hard Prog. La seconda parte del pezzo mi riporta indietro
agli anni ’70 e questo per il mio gusto è un fatto positivo, piacevole
ascoltare il colloquio fra tastiere e chitarra. Ritorna la delicatezza del Rock
Fusion in “Rad Dads”, un ritmo divertente e avvolgente fa da tappeto al solo di
chitarra ancora una volta protagonista, e qui gli Uzeb sono davvero vicini.
Il
singolo tratto dall’album s’intitola “Steak Jazz”, vera e propria vetrina per
le capacità sia compositive che tecniche della band. Qui il basso di Matt Wiles
parla, ed è goduria. La batteria chirurgica di Devon Leigh apre “Blooze”, altro
brano coinvolgente e ricco di dialoghi fra le strumentazioni. E vai di Funk con
“Spherical Funk”, oramai la band viaggia a briglia sciolta, il brano potrebbe
benissimo risiedere nel disco capolavoro “Fast Emotions” sempre della band del
Québec. Ritorna l’ospite Walfredo Reyes, Jr. in “Coleman's Question”, le
percussioni sono un evidenziatore sulle capacità balistiche della band.
Il
disco si conclude con “Arcane Wisdom” momento assolutamente più originale di
tutto il contesto, davvero una degna conclusione che fa venire la voglia di
premere nuovamente il tasto “play”.
C’è
bisogno oggi più che mai di una coccola sonora e “Arcane Wisdom” è di certo una
di queste, non facciamocela sfuggire. MS
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