Nathan
NATHAN – Uomini Di Sabbia
AMS Records
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: cd – 2022
Ancora
nel 2022 il Rock Progressivo Italiano ha ottima salute. Band sorgono giorno
dopo giorno portando nuova linfa vitale al genere che ha goduto di buona salute
negli anni ’70, ma anche oggi sembra non essere domo. I punti di riferimento
sono sempre gli stessi, non si finisce mai di dire grazie a gruppi storici come
Banco Del Mutuo Soccorso, Le Orme, e Premiata Forneria Marconi su tutte,
quest’ultima anche riferimento per la band savonese Nathan. Attivi nell’ambito
musicale dal 1977 Flavio Esposito (tastiere), Bruno Lugaro (voce e basso) e
Fabio Sanfilippo (batteria) formano la band soltanto nel 1997 e suonano brani
altrui come ad esempio quelli dei Genesis o dei Pink Floyd. Oggi sono formati
da Bruno Lugaro (voce), Piergiorgio Abba (tastiere), Giulio Smeragliuolo (chitarre),
Fabio Zunino, Nino Cerruti, Mauro Brunzu (basso), e Luca Grosso, Fabio
Sanfilippo (batteria).
Realizzano
il primo disco in studio nel 2016 e si fanno conoscere al pubblico con
“Nebulosa”. L’interesse attorno alla band si mobilita immediatamente, tanto da
portare i Nathan a comporre il secondo album nel 2018 con la famosa casa AMS
Records, l’album s’intitola “Era”. La vena compositiva sembra essere a questo
punto ispirata poiché già nel 2022 siamo al cospetto di questo nuovo disco dal
titolo “Uomini Di Sabbia”. Considerando che si sono composti nel 1997 direi che
di cose nel tempo ne sono cambiate. Il disco in analisi sfiora anche in certi
frangenti l’Hard Prog, questo per sottolineare l’importanza che hanno le
chitarre all’interno della musica dei Nathan. Non siamo al cospetto di un
concept, bensì di un lavoro legato brano per brano da testi che trattano
argomenti psicologici come la non capacità di ribellione da parte dell’uomo ai
soprusi, oppure della volontà di ribellione dinanzi alle ingiustizie, ogni
brano ha un punto focale su cui concentrarsi. Otto le canzoni, a iniziare da
“Fatti Non Foste” ispirato dalla Divina Commedia di Dante riguardante la
collocazione di Ulisse nell’Inferno. La musica parte vigorosa e con tempi
dispari a dire “siamo Prog al 100% !”. Un perfetto equilibrio fra PFM e Orme
mentre risultano gradevoli gli interventi delle tastiere che riescono ad
apportare un alito di gentilezza. Con un inizio alla Porcupine Tree anni ’90
giunge “Monoliti”, molti i punti di congiunzione con “Impressioni Di Settembre”
e qualche passaggio alla New Trolls, a testimonianza di una totale passione per
il genere nostrano. “Delirio Onirico” getta l’ascoltatore nel mondo dei Genesis
e qui si denotano anche momenti di virtuosismo strumentale. “Il Pianto Del
Cielo” è la canzone più corta dell’album con quattro minuti di melodie prossime
al Neo Prog, mentre la voce di Lugaro mi ricorda in alcuni passaggi quella di
Ivano Fossati.
Nei
quasi dieci minuti di “Madre Dei Sortilegi” lo spettro si amplia, qui la musica
diventa a 360 gradi, vetrina anche per le capacità balistiche dei singoli
componenti. Ancora Porcupine Tree in “Nel Giardino Di Maria”, questa volta li
nomino per il riff di tastiere che bombarda l’ascoltatore in maniera
ripetitiva, qui siamo maggiormente nel campo Rock piuttosto che Prog e comunque
il pezzo non mi dispiace per niente anche perché spezza l’ascolto e rende tutto
più scorrevole. La pacata parte melodica centrale del brano riporta il suono
agli anni ’70 e nuovamente alla PFM ma è un breve momento, i Nathan riprendono
immediatamente il via e vigore. Un pianoforte inizia “L’Acrobata” tracciando
sensazioni malinconiche dalla facile resa, credo che questo possa essere il
singolo dell’album, o almeno un potenziale singolo. Il disco si finisce con la
suite di quindici minuti “Egos”, mio brano preferito, dove i Nathan mettono sul
piatto tutta la preparazione e capacità compositiva.
“Uomini
Di Sabbia” è un disco molto piacevole e dalla lunga storia, un riassunto ben
congeniato di quello che è stato negli anni il Prog in senso generale, tanto
che sento di consigliare questo lavoro a tutti quelli che vogliono
semplicemente ascoltare buona musica, oppure avvicinarsi per la prima volta al
Rock Progressivo Italiano che non smette mai di emozionare, neppure nel 2022.
MS
Gentile Massimo,
RispondiEliminaAlla AMS records va dato tutto il mio plauso e ammirazione, come le altre etichette come Black Widow, Lizard e maracash. Un grande onore va fatto anche alla gloriosa Mellow records che dagli anni 90 ha pubblicato quasi tutte le band di neo prog italiano e non solo. Personalmente sto aspettando da anni che una di queste etichette si decida ad ristampare almeno i migliori prodotti prog italiani dei 90. Oggi si possono trovare solo usati su discogs ed è un vero peccato. Spero con attesa spasmodica di trovare in commercio ristampe di Sithonia, Germinale, Aton's ecc.
Hai ragione, non bastano mai i ringraziamenti a tutti coloro che si prodigano (diciamolo pure) controcorrente nel produrre musica per la mente. Di questi tempi sono davvero da ammirare. Fatto bene a nominarli.
RispondiElimina