Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

martedì 30 luglio 2024

Macroscream

MACROSCREAM - Macrophonix
AltrOck / Ma.Ra.Cash Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd / Bandcamp – 2024




Lasciatemi subito dire che il Progressive Rock in Italia sta subendo una mutazione rivolta a uno stile moderno e distaccato rispetto ai canonici anni ’70. Ovviamente questo non vale per tutti i gruppi, rimane sempre uno zoccolo duro che stagna in quel sound tanto caro ai fans di prima data, e questo comunque non è un fatto negativo, anzi, le tradizioni, come si dice in gergo, vanno sempre rispettate. Poi ci sono band che mantengono i piedi su due staffe, ossia fra passato e presente, quelle che personalmente definisco “in mutazione”. Cambiano i tempi, le mode, la tecnologia e la società, quindi il Rock essendo specchio del momento, si muove di conseguenza. Questo può piacere o meno, ma è nella naturale evoluzione delle cose, e non vale soltanto per la musica.
Nel 2001 a Roma nasce il progetto Macroscream, per volere del bassista e cantante Alessandro Patierno, questo per passione nei confronti del Progressive Rock prettamente anni ’70. Servono tuttavia molti anni prima che la band si stabilizzi e dia luce a “Sisyphus” (2012), un disco in cui trapela tutta la passione dei musicisti che si lanciano anche in brani suite, come da tradizione progressiva. Nel 2016 è la volta di “Macroscream”, album apprezzato soprattutto dalla critica e che mette la band sotto i riflettori di un pubblico più vasto. Per questo oggi aleggiano attese riguardo al nuovo “Macrophonix”. In questo lasso di tempo all’interno del gruppo avvengono avvicendamenti che contribuiscono a dare un sound più diretto e meno sinfonico rispetto ai lavori precedenti. Le lunghe suite lasciano il passo a brani più sintetici, conservando tuttavia la vena anni ’70 seppur infarcita di nuove tendenze. La nuova formazione vede sempre Alessandro Patierno coadiuvato dal tastierista Davide Cirone, a seguire i nuovi innesti Daniele Pulcini alla chitarra elettrica, Giacomo Liò alla batteria e Giovanni Saulini alla voce solista.
La Medusa (figura mitologica greca) rappresentata in copertina con dei connettori jack per capello al posto dei famosi serpenti, lascia intendere un percorso multiplo, forse inquietante visto lo sguardo di ghiaccio del volto, per scoprirlo non resta che addentrarsi nelle dieci canzoni che compongono l’album.
“Inside The Tunnel” è l’intro dalle caratteristiche psichedeliche dettate dalle abbondanti tastiere che immergono lo stato d’animo nel giusto contesto, qui sembra di trovarsi faccia a faccia con questo volto di Medusa. E’ con “First Step” che si entra a pieno titolo nell’ascolto che denota immediatamente il succitato intento di esprimere un Rock diretto pur mantenendo le influenze del passato grazie all’uso dell’Hammond. Il pezzo è orecchiabile e godibile soprattutto nella fase centrale in cui le coralità disegnano intriganti passaggi assieme ai cambi di tempo. Il basso apre “Sand Dunes”, canzone inizialmente ricercata oltre che intimista, per poi lanciarsi in un contesto altamente Progressive Rock. Uno strumentale che mette in luce le capacità sia tecniche che compositive della band. Ritmo Funk per “Follow Me Down”, questo mette in evidenza la cultura ampia nel contesto di questi strumentisti. Tutto scorre liscio come l’olio, tra frangenti divertenti e altri più complessi. In evidenza la title track, la bellissima “Standing On A Miracle” e la Rock “Road To The East”, canzone più lunga del disco attraverso nove minuti abbondanti di cambi di tempo.
“Macrophonix” evidenzia tutte le capacità e la volontà del gruppo di fuoriuscire da un modus operandi stantio, arricchendo la musica Prog con nuove idee derivanti da un mix di generi cuciti fra loro da eleganti assolo fra chitarra elettrica e tastiere. Il passato dunque è assorbito e metabolizzato, poi ci pensa la personalità a giocare con il pentagramma, apportando freschezza e buone soluzioni vocali, anche per merito di Giovanni Saulini. Un disco maturo da gustare con tranquillità. MS




 


Versione Inglese:


MACROSCREAM - Macrophonix
AltrOck / Ma.Ra.Cash Records
Genre: Progressive Rock
Support: cd / Bandcamp - 2024


Let me immediately say that Progressive Rock in Italy is undergoing a mutation aimed at a modern style detached from the canonical 70s. Obviously this does not apply to all bands, there always remains a hard core that stagnates in that sound so dear to early fans, and this however is not a negative fact, on the contrary, traditions, as they say in the jargon, should always be respected. Then there are bands that keep their feet in two stirrups, that is, between the past and the present, those that I personally call "mutating." Times, fashions, technology and society change, so Rock being a mirror of the moment, moves accordingly. You may or may not like this, but it is in the natural evolution of things, and it does not only apply to music.
In 2001 the Macroscream project was born in Rome, at the behest of bassist and vocalist Alessandro Patierno, this out of a passion towards purely 70s Progressive Rock. However, it takes many years before the band stabilizes and gives birth to "Sisyphus" (2012), an album in which all the passion of the musicians leaks out and they also launch into suite songs, as per progressive tradition.
In 2016 it was the turn of "Macroscream", an album that was mostly appreciated by critics and put the band in the spotlight of a wider audience. Therefore, today hovers expectations about the new "Macrophonix". During this time within the band, changes occur that contribute to a more direct and less symphonic sound than in previous works. The long suites give way to more synthetic tracks, yet retaining the 70s vein albeit infused with new trends. The new lineup still sees Alessandro Patierno assisted by keyboardist Davide Cirone, followed by new additions Daniele Pulcini on electric guitar, Giacomo Liò on drums and Giovanni Saulini on lead vocals.
The Medusa (a Greek mythological figure) depicted on the cover with hair jacks instead of the famous snakes, hints at a multiple path, perhaps unsettling given the icy look on her face, to find out all one has to do is delve into the ten songs that make up the album.
"Inside The Tunnel" is the intro with psychedelic characteristics dictated by the abundant keyboards that immerse the mood in the right context, here it seems to be face to face with this face of Medusa.
It is with "First Step" that one enters fully into the listening experience that immediately denotes the aforementioned intent to express straightforward Rock while retaining past influences through the use of Hammond. The piece is catchy and enjoyable especially in the middle phase where choruses draw intriguing passages along with tempo changes. The bass opens "Sand Dunes", a song that is initially searching as well as intimate, then launches into a highly Progressive Rock context. An instrumental that showcases both the technical and compositional skills of the band. Funk rhythm for "Follow Me Down", this highlights the broad culture in the context of these instrumentalists. Everything flows smoothly between fun bangs and more complex ones. Highlights include the title track, the beautiful "Standing On A Miracle", and the rock "Road To The East", the longest song on the record through nine copious minutes of tempo changes.
"Macrophonix" highlights all the band's abilities and willingness to break out of a stale modus operandi, enriching Prog music with new ideas derived from a mix of genres stitched together by elegant solos between electric guitar and keyboards. The past therefore is absorbed and metabolized, then personality takes care of playing with the staff, bringing freshness and good vocal solutions, also thanks to Giovanni Saulini. A mature record to be enjoyed quietly. MS

 

 


 



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