Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

domenica 14 aprile 2024

The Progressive Souls Collective

THE PROGRESSIVE SOULS COLLECTIVE – Sonic Rebirth
Metalville Records
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – Bandcamp / 2024




Si è potuto costatare con il passare degli anni, il mutamento che ha subito il Metal Progressive dai tempi dei maestri Dream Theater. Il genere si è diramato in più stili, come hanno saputo sviluppare gli Opeth, oppure i Soen, i Porcupine Tree di media/fine carriera, e molti altri ancora. Al pubblico del Progressive Rock non piacciono le chitarre elettriche portate alla distorsione, tuttavia il suono oggi ha saputo evolversi facendo avvicinare al Metal Progressive anche qualche scettico. Oltre a ciò, va aggiunto un insieme di soluzioni che hanno incuriosito molti ascoltatori.  Ma non esistono soltanto band che hanno intrapreso questo percorso, porto l’esempio dell’olandese Arjen Anthony Lucassen che con il progetto Ayreon o Star One (Per fare due nomi), ha insegnato un nuovo modo di concepire il Metal, ossia vestendolo di Opera Rock con tanto di concept e un numero impressionante di ospiti ai quali viene allegato un personaggio o una mansione. Colgo l'occasione per consigliarvi l’ascolto degli Ayreon se non li conosceste già. Un supergruppo che muta di personaggi secondo l’occorrenza.
Chi si cimenta oggi in questo modo di fare è il chitarrista Florian Zepf, che nel 2019 da forma a quello che oggi si chiama The Progressive Souls Collective.
Nel 2020 esordisce grazie a “Sonic Birth”, un concept fantascientifico ben rappresentato nella copertina bianca con un feto robotico a testimonianza di un futuro che dovremmo attenderci. Oggi con “Sonic Rebirth” ritorna alla carica sull’argomento, questa volta con il feto bianco su sfondo nero per dare continuità a quanto sviluppato nell’esordio. Con lui suonano principalmente Vladimir Lalic (voce), Jamie Powell (basso), Zsolt Kaltenecker (tastiere), Gerald Peter (tastiere, piano), e Tim Korycki (batteria). Segue una lista di ospiti occasionali come Megan Burtt (voce), Simen Børven (basso), Adam Marko (batteria), Damiano Della Torre (fisarmonica), Luis Conte (percussioni), Isaac Alderson (flauto), Aneesh Kashalikar (duduk), e Maria Grigoryeva (viola, violino, violoncello).
Ci si attende dunque molti cambi di tempo, di stili, e assolo imponenti, com’è accaduto con l’album “Sonic Birth” e così, in effetti, è. Tanto Progressive Rock, non solo per i tempi dispari, ma per la ricerca compositiva di base mai banale, anche se i riff Metal sono inseriti nel binario con il quale il genere si è sostenuto per decenni.
Il fattore sorpresa è sempre dietro l’angolo, questo può rilevarsi un’arma a doppio taglio, in quanto non si procede con uno stile ben definito ma mutevole, questo potrebbe destabilizzare molti ascoltatori non aperti di mente a certe soluzioni.
Con le parole “I Am Here” si apre e si chiude l’album “Sonic Birth” e così inizia anche “Sonic Rebirth” a testimonianza della continuità del concept. Tecnologia, sviluppo umano sono i temi a partire da “About To Leave”, immancabile intro che porta al viaggio vero e proprio formato da otto brani di media e lunga durata. Non spicca in particolar modo un pezzo rispetto ad altri, il disco è omogeneo, malgrado i cambi umorali di cui è principalmente composto. Tanti gli assolo, così le belle melodie di cui è composto.
Sono questi i dischi che possono far riflettere sul genere Metal Progressive, spesso accantonato e considerato come un esperimento mal riuscito di generi apparentemente incongruenti fra di loro. Per dettagli sul caso consiglio la lettura del mio libro “METAL PROGRESSIVE ITALIANO (e straniero) edito da Arcana edizioni, intanto godetevi “Sonic Rebirth”. MS

 



Versione Inglese:


THE PROGRESSIVE SOULS COLLECTIVE - Sonic Rebirth
Metalville Records
Genre: Progressive Metal
Support: cd - Bandcamp / 2024


One could see over the years, the change that Progressive Metal has undergone since the days of the masters Dream Theater. The genre has branched out into more styles, as Opeth was able to develop, or Soen, mid/late-career Porcupine Tree, and many others. Progressive Rock audiences do not like electric guitars taken to distortion, yet the sound today has been able to evolve making even some skeptics approach Progressive Metal. In addition to this, a set of solutions must be added that have intrigued many listeners.  But there are not only bands that have taken this path, I bring the example of the Dutch Arjen Anthony Lucassen who with the project Ayreon or Star One (To name two), taught a new way of conceiving Metal, that is, dressing it in Opera Rock complete with a concept and an impressive number of guests to whom a character or a task is attached. I take this opportunity to recommend listening to Ayreon if you are not already familiar with them. A supergroup that changes characters as needed.
The one who tries his hand at this today is guitarist Florian Zepf, who in 2019 shapes what is now called The Progressive Souls Collective.
In 2020 he made his debut thanks to "Sonic Birth", a sci-fi concept well represented in the white cover with a robotic fetus testifying to a future we should expect. Today with "Sonic Rebirth" he returns to the topic, this time with the white fetus on a black background to give continuity to what was developed in the debut. Playing with him are mainly Vladimir Lalic (vocals), Jamie Powell (bass), Zsolt Kaltenecker (keyboards), Gerald Peter (keyboards, piano), and Tim Korycki (drums). This is followed by a list of occasional guests such as Megan Burtt (vocals), Simen Børven (bass), Adam Marko (drums), Damiano Della Torre (accordion), Luis Conte (percussion), Isaac Alderson (flute), Aneesh Kashalikar (duduk), and Maria Grigoryeva (viola, violin, cello).
So one expects many tempo changes, styles, and impressive solos, as happened with the "Sonic Birth" album, and so, indeed, it is. Lots of Progressive Rock, not only because of the odd tempos, but because of the basic compositional research that is never mundane, even if the Metal riffs are placed in the binary with which the genre has sustained itself for decades.
The surprise factor is always around the corner, this can prove to be a double-edged sword, as they do not proceed with a well-defined but changing style, this could destabilize many listeners not open-minded to certain solutions.
With the words "I Am Here" the album "Sonic Birth" opens and closes, and so too does "Sonic Rebirth" begin, testifying to the continuity of the concept. Technology, human development are the themes starting with "About To Leave," the unfailing intro that leads to the actual journey consisting of eight tracks of medium to long duration. No one piece particularly stands out from others; the record is homogeneous, despite the mood changes of which it is mainly composed. Lots of solos, so are the beautiful melodies of which it is composed.
These are the kind of records that can make one reflect on the Progressive Metal genre, which is often set aside and regarded as a botched experiment of seemingly incongruent genres with each other. For details on the case I recommend reading my book "METAL PROGRESSIVE ITALIANO (e straniero)" published by Arcana editions, in the meantime enjoy "Sonic Rebirth”. MS

 

 




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