KLANG! – Catastrofe Del Vuoto
Elettrodebole
Setola Di Maiale
Genere: Avanguardia – Elettronica –
Sperimentale
Supporto: Digital / cd – 2024
L’arte
ha un confine? Ci sono persone che sostengono di si e altre il contrario, qui
il discorso diventa prettamente soggettivo. Dove si sconfina quando la norma
non è più rispettata? E’ un limbo sonoro che addetti ai lavori generalmente
etichettano con il logo “Avanguardia”, o “Sperimentale”. Quando il fastidio fa
capolino o siamo al cospetto di un qualcosa che non capiamo, allora si tende a
non definire quel suono “arte”, magari lo si evita dopo alcuni istanti d’ascolto.
Male, molto male, perché il suono qualunque esso sia, è comunicazione, la
creazione dello stesso da parte di uno o più individui, si fonde in simbiosi
con il concetto che si vorrebbe far passare, in definitiva uno stato d’animo o
un messaggio da condividere. Porto un esempio molto semplificato, la parola
“casa” la possiamo esporre in diverse lingue, quindi in fonetiche differenti,
ma sempre casa rimane. Il linguaggio cambia, ma non il significato.
La
musica dunque è linguaggio, e bene lo sa il duo che compone il progetto Klang!
ossia il chitarrista Andrea Massaria (qui con il soprannome Anton Klang in
onore di Anton Webern con Klang che è “suono” in lingua tedesca) e il
compositore elettronico Alessandro Seravalle (qui con il soprannome Karlheinz
Lärm in onore di Karlheinz Stockhausen con Lärm che è “rumore” in lingua
tedesca). Conosco molto bene i numerosi progetti di Seravalle dai tempi dei
geniali Garden Wall, che a tal proposito consiglio di rispolverare, e mai ho
accostato il suo nome al termine “scontato”, perché dove c’è lui c’è ricerca.
Garantito.
In
questo nuovo album ciò che mi colpisce immediatamente è la copertina che
richiama vistosamente i prodotti della Deutsche
Grammophone, musica impegnata, quindi per me il messaggio è recepito. Jazz
d’avanguardia e ricerca timbrica sono due degli ingredienti che vanno a
comporre “Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole”, formato da sette brani di lunga
durata, aggirandosi attorno alla media dei sette minuti l’uno.
Tornando
al concetto di arte, il duo così si esprime al riguardo: “L’arte non può essere
mero elemento decorativo, ma deve condurre ad aperture verso il possibile. L’opera
d’arte deve quindi porsi come agente di cambiamento dal momento che essa è «vera esperienza», come
suggerito da Hans-Georg Gadamer, in caso
contrario essa è costretta ad arrendersi a una dimensione di
irrilevanza.”.
“Fluttuazioni
Quantistiche” è il pezzo più lungo dell’album con i suoi nove minuti
abbondanti. Arpeggi brevi si perdono nello spazio attraverso echi dove il
numero delle pause gioca un ruolo fondamentale. Frequenze grevi si
contrappongono a quelle alte della chitarra, formando un connubio inquietante e
profondo. Durante l’ascolto si ha la sensazione di cadere lentamente nel vuoto
sino al sopraggiungere di sibili perforanti che in stile Area anni ’70, tendono
a destabilizzare l’ambiente creato.
Molto
spesso la chitarra elettrica espone sonorità prossime alla rumoristica, come
accade in “Inflazione Cosmica”, qui lo strumento sembra voler parlare, non
suonare. Come ho avuto modo di dire, è un linguaggio. Klang! Realizza un disco
che non serve documentare passo dopo passo, perché in realtà qui si sconfina
nel personale, ognuno lo può vivere in maniera differente secondo la propria
coscienza.
Può
questa chiamarsi musica? Le armonie non fanno breccia nelle composizioni, qui
il messaggio è elargito esclusivamente dal suono e questo lascia libero
arbitrio alla fantasia di chi ascolta.
«L’arte
è un fare che mentre fa inventa il modo di fare». (Luigi Pareyson) MS
Video anteprima: https://www.facebook.com/alessandro.seravalle/videos/3035703380070040
Versione Inglese:
KLANG!
- Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole
Setola Di Maiale
Genre: Avant-Garde - Electronic - Experimental
Support: Digital / cd - 2024
Does art have a boundary? There are people who claim
it does and others the opposite, here the discourse becomes purely subjective.
Where does one trespass when the norm is no longer respected? It is a sonic
limbo that insiders generally label with the logo "Avant-Garde", or
"Experimental". When discomfort peeps out or we are in the presence
of something we do not understand, then we tend not to call that sound
"art," perhaps avoid it after a few moments of listening. Bad, very bad,
because sound whatever it is, is communication, the creation of it by one or
more individuals, blends symbiotically with the concept one would like to get
across, ultimately a state of mind or a message to be shared. I bring a very
simplified example, the word "home" we can expound it in different
languages, thus in different phonetics, but always home remains. The language
changes, but not the meaning.
Music therefore is language, and well the duo that
composes the project Klang! guitarist Andrea Massaria (here with the nickname
Anton Klang in honor of Anton Webern with Klang being "sound" in
German) and electronic composer Alessandro Seravalle (here with the nickname
Karlheinz Lärm in honor of Karlheinz Stockhausen with Lärm being "noise"
in German) knows this.
I am very familiar with Seravalle's many projects from
the days of the ingenious Garden Walls, which I recommend brushing up on in
this regard, and never have I juxtaposed his name with the term "obvious",
because where he is, there is research. Guaranteed.
In this new album what strikes me immediately is the
cover artwork that is conspicuously reminiscent of Deutsche Grammophone's
products, committed music, so for me the message is getting through.
Avant-garde jazz and timbral research are two of the ingredients that go into
making up "Catastrophe Del Vuoto Elettrodebole", consisting of seven
tracks of long duration, hovering around the average of seven minutes each.
Returning to the concept of art, the duo expresses
themselves in this regard, "Art cannot be mere decorative element, but
must lead to openings to the possible. The work of art must therefore pose as
an agent of change since it is 'true experience', as suggested by Hans-Georg
Gadamer, otherwise it is forced to surrender to a dimension of irrelevance".
" Fluttuazioni
Quantistiche " is the longest piece on the album at a whopping nine
minutes. Short arpeggios are lost in space through echoes where the number of
pauses plays a key role. Rough frequencies contrast with high guitar frequencies,
forming an eerie and profound combination. While listening, one has the feeling
of slowly falling into the void until the onset of piercing hisses that, in the
style of Area 70s, tend to destabilize the created environment.
Very often the electric guitar exposes sounds close to
noise, as happens in " Inflazione
Cosmica”, here the instrument seems to
want to talk, not play. As I have had occasion to say, it is a language. Klang.
Makes a record that doesn't need to be documented step by step, because in
reality here it trespasses into the personal, everyone can experience it
differently according to their own consciousness.
Can this be called music? Harmonies do not break
through the compositions, here the message is bestowed solely by sound, and
this leaves free will to the listener's imagination.
"Art is a doing that while doing invents the way
of doing". (Luigi Pareyson) MS
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