LIVING STILTS – A Child
Autoproduzione
Genere: Rock Progressive
Supporto: Bandcamp / CD – 2025
Negli
ultimi tempi, ho riscontrato che nel Rock Progressivo italiano, in senso
generale, il concept album va molto di moda. Un ritorno che va ad avvalorare la
volontà di raccontare storie, siano esse fantastiche o storiche, non a caso la
musica articolata del Progressive Rock si sposa molto bene con questo
andamento.
Lo
fanno anche i catanesi Living Stilts, band di Luca Mavilia dedita a un
Progressive Rock delicato, molto ispirato dai Camel, Pink Floyd, Doors e dalla
musica classica. Mavilia ha studiato pianoforte classico per alcuni anni, ma è
anche polistrumentista, avendo imparato a suonare la chitarra, il basso e un
po' di batteria da autodidatta. Esordiscono discograficamente nel 2014 con
l'album "Shipwreck", bene accolto dalla critica. Oggi la formazione è
composta da Alberto Abate (voce, chitarra), Francesco Girone (basso), Luca
Mavilia (tastiere) e Alfredo Cassotta (batteria, percussioni).
In
"A Child", con la copertina di Frank Capra, il tema affrontato è una
città immaginaria di Pinesville, negli anni '70, dove un ragazzino assiste al
rapporto sessuale del sindaco nel bosco con una ragazza con un disturbo
dell'apprendimento, considerata "diversa" dagli abitanti del paese.
Così descrivono le note che accompagnano il disco: "Molti adulti abusano
sessualmente di lei, approfittando della sua disabilità, fino al giorno in cui
la ragazza rimane incinta per mano del sindaco.
Un
prete bigotto, che vede il peccato ovunque, è segretamente attratto dalla
ragazza, considerandola un dono del Signore e idealizzandola ossessivamente. Il
prete inizia ad accusare diverse persone, una dopo l'altra, fomentando
disordini al limite del razzismo. La ragazza racconta la sua storia, portando
alla luce un grande segreto della sua vita. Quando il prete scopre la verità
sulla ragazza che aveva idealizzato, si convince che in lei ci sia del male, e
che sia stato il male dentro di lei ad attrarre e corrompere gli altri.
Decide
di compiere un massacro durante la festa cittadina, avvelenando i partecipanti
con il vino, pensando che tutti siano in qualche modo coinvolti nella storia
della ragazza." Di certo non un argomento banale e comunque impegnato.
Narrativa e poesia a disposizione della musica.
La
storia è narrata in dieci canzoni a partire da "Trampled Flowers",
dove il suono dell'organo avvicina il sound agli anni '70 e più precisamente a
quello dei Doors, anche se durante il cammino questo riferimento agli anni
d'oro è meno evidente.
Per
certi temi serve vigore, infatti in "Reverend Warren" il Rock è
maggiormente marcato con coralità di fondo in stile Pink Floyd, per poi passare
a "Dig In The Ground", composizione maggiormente ricercata fra
arpeggi e tastiere in pieno stile Rock Progressivo. Le atmosfere sono grevi.
Con "Black Fire" fa comparsa il Blues, qui si affrontano gli abusi contro
gli afroamericani nei villaggi, un brano in cui il pianoforte finale lascia
bella traccia di sé.
"Strangers"
ha un andamento decisamente anni '60, e se devo cercare un appunto da fare,
probabilmente lo riscontro nel canto, non sempre all'altezza della
composizione, ma questo è solo questione di gusto personale. Ritornano alcuni
richiami ai Pink Floyd in "Punishment Of A Noteworthy Citizen", anche
se il pezzo gode di una buona personalità espressa soprattutto nei momenti
strumentali. Hard Rock sostenuto da una buona chitarra elettrica per "The
Girl Of The Stolen Sun", mentre la strumentale "Forget What You
Saw" fa salire in cattedra le tastiere. "A Drink Of Faith" è
ricercata e profonda, con un'intensità degna di nota, questa volta il cantato è
all'altezza della situazione per enfasi interpretativa. Il disco si chiude con
"The Puppet Massacre", canzone più lunga dell'album e per chi vi
scrive anche la più bella, grazie a un buon lavoro del pianoforte e una
struttura tipicamente "progressiva" in cui la band mette sul tavolo
tutte le proprie capacità.
In
conclusione, "A Child" è un disco interessante dove il passato è
trattato con cura e rispetto, a disposizione di un concept toccante dove la
band sa sottolineare al meglio i momenti salienti. Sicuramente un buon lavoro
che presenta una band rodata e appassionata. MS.
Versione Inglese:


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