LUIGI CINQUE Hypertext O’rchestra –
Kromosoma Maris
Fondazione Mora MRF5 / Terzo
Millennio Records
Genere: Contemporanea – Jazz Rock
Supporto: CD / Digital – 2025
Parlare
di Luigi Cinque significa entrare in un mondo fatto di culture, colori, poesia,
film, viaggi, generi e intuizioni spirituali. Nella sua lunga carriera
artistica di oltre quarant’anni, riesce a mettere in pratica tutta la sua
passione per l’arte, a partire dallo studio sull’elettronica al clarinetto.
Molto attivo negli anni ’70, lo ritroviamo anche nella realizzazione dell’album
“Canto Di Primavera” del Banco Del Mutuo Soccorso. In quel periodo, Cinque si
avvicina alla musica popolare e Jazz moderna, con ascolti di gruppi come gli
Area.
Nel
1987, la sua band è l'Hypertext O'rchestra e vede fra le linee alcuni
personaggi della musica internazionale come J̌ivan Gasparyan e Raiz. Nel 2002
pubblica l'album “Tangerine Cafè”. Nel tempo diventa direttore artistico e
regista di documentari, tanto da conseguire il Premio Regia 1994 Festival di Salerno
con “L’Opera Dei Canti E Dei Cunti” prodotta da RAI International. Come poeta,
nel 2010 partecipa al Festival di Medellin; segue l’album musicale “Luna
Reverse” che vince il premio “Award 100 Jazz It 2010”. Nell'aprile 2013, il
film “Transeuropae Hotel” vince l'Award come miglior lungometraggio Italiano al
Roma Independent Film Festival, e a seguire moltissimi altri progetti.
Lo
ritroviamo oggi con il nuovo album “Kromosoma Maris”, un diario di viaggi,
ricordi e idee accompagnate sempre dal suo sax e clarinetto, oltre che da un
numerosissimo gruppo di special guest.
Così
tante argomentazioni e sensazioni messe in gioco, che solo un mare può
rappresentare metaforicamente il concetto, per questo “Kromosoma Maris”. Esso è
crocevia di culture, quelle che si palesano durante l’ascolto dei dodici brani
contenuti nell’album, a partire da “Ritual 1 Gnawa”, un inizio ritmato di
Guembri e Qraqbe, dove canti spirituali invocano gli spiriti della notte
accompagnati dal sax soprano.
La
musica vera e propria la si incontra negli otto minuti di “Kromaris / C’è Solo
Un Mare”, episodio dove le culture mediterranee, maghrebine e caucasiche
s’incrociano con la poesia italiana. Musica ricercata, apparentemente
improvvisata, ma con un filo conduttore ben definito. Qui l’autore suona anche
il piano e il basso, mentre il violoncello è di Giovanna Famulari.
La
ricerca strutturale e sonora non si ferma mai in questo album, in “Luna Reverse
Revisited” organetti s’incrociano con l’elettronica per una danza fra passato e
presente sotto la luce pallida della luna. Ammaliante e ipnotica.
La
poesia è sempre compagna di viaggio di Luigi Cinque, eccola quindi apparire in
tutta la sua veemenza in “Poetry Masaba”, dedicata all’Africa e a Masaba,
spirito ancestrale della terra. La voce è quella di Lello e Urna Chahar Tugchi,
il tutto fra percussioni tribali e brevi interventi di sax.
Sensuale
“Ritual 2 Bnet Houaryat And Sax”, Jazz su ritmo Cubano trascinato da voci
femminili.
La
mediterraneità che ci contraddistingue è fraterna alla cultura della vicina
Africa, ecco un esempio di sodalizio in “Blù Siciliano (Processione)”, dove
canti della nostra isola si lasciano accompagnare dal Jazz e dal mare.
Protagonisti il clarinetto, il violino di Alex Balanescu e il piano.
Frangente
meditativo con “Soona (Homburg)”, qui è la cultura dell’India a fare comparsa.
Altro
brano ipnotico è “Ritual 3 Gnawa”, martellante ed incisivo, per chi lo
conoscesse in stile Charlie Mingus. Segue un esempio di come certe culture
apparentemente lontane possano attraverso la fantasia incontrarsi, “Baires
Afrikan Impression” unisce Argentina con Africa attraverso un ritmato tango.
Bella l’interpretazione vocale di Nicole Ewang.
Ma
Cinque non finisce mai di stupire; la Techno si scontra con l’avanguardia in
“Phrygian Train Berlin”, dove il treno batte il ritmo, parte da Marrakesh e
arriva a Berlino.
Si
passa per la Mongolia con “Saturnia Silent Song Rivisited” e la splendida voce
shamanica di Urna Chahar Tugchi, per giungere alla fine a “El Quinto”, motivo
tradizionale spagnolo rivisitato in chiave Jazz e Rock d’avanguardia. Il brano
è registrato live al Museum Of Contemporary Art nell’Acquario Romano.
Luigi
Cinque ha quindi una cultura e un’esperienza in campo sterminata, qui tutta
convogliata in “Kromosoma Maris”, un sunto sonoro senza precedenti per
intensità e forme. MS
Versione Inglese:
LUIGI
CINQUE Hypertext O’rchestra – Kromosoma Maris
Fondazione
Mora MRF5 / Terzo Millennio Records
Genre: Contemporary – Jazz Rock
Format: CD / Digital – 2025
Talking about Luigi Cinque means entering a world made
of cultures, colors, poetry, films, travels, genres, and spiritual intuitions.
In his long artistic career spanning over forty years, he manages to put into
practice all his passion for art, starting from his studies on electronics to
the clarinet. Very active in the 1970s, we also find him involved in the
production of the album “Canto Di Primavera” by Banco Del Mutuo Soccorso.
During that period, Cinque approaches popular music and modern Jazz, with
influences from groups like Area.
In 1987, his band is the Hypertext O'rchestra,
featuring international music personalities like J̌ivan Gasparyan and Raiz
among its lineup. In 2002, he releases the album “Tangerine Cafè”. Over time,
he becomes an artistic director and documentary filmmaker, earning the Premio
Regia 1994 at the Salerno Festival with “L’Opera Dei Canti E Dei Cunti”
produced by RAI International. As a poet, in 2010, he participates in the
Medellin Festival; followed by the musical album “Luna Reverse” which wins the
“Award 100 Jazz It 2010”. In April 2013, the film “Transeuropae Hotel” wins the
Award for Best Italian Feature Film at the Roma Independent Film Festival, and
many other projects follow.
We find him today with the new album “Kromosoma
Maris”, a diary of travels, memories, and ideas always accompanied by his sax
and clarinet, as well as a numerous group of special guests.
So many arguments and sensations are at play, that
only a sea can metaphorically represent the concept, hence “Kromosoma Maris”.
It is a crossroads of cultures, those that emerge during the listening of the
twelve tracks contained in the album, starting with “Ritual 1 Gnawa”, a
rhythmic beginning of Guembri and Qraqbe, where spiritual chants invoke the
spirits of the night accompanied by soprano sax.
The actual music is encountered in the eight minutes
of “Kromaris / C’è Solo Un Mare”, an episode where Mediterranean, Maghrebi, and
Caucasian cultures intersect with Italian poetry. Research-oriented music,
apparently improvised but with a well-defined thread. Here the author plays
piano and bass, while the cello is by Giovanna Famulari.
The structural and sonic research never stops in this
album; in “Luna Reverse Revisited”, accordion intersects with electronics for a
dance between past and present under the pale light of the moon. Enchanting and
hypnotic.
Poetry is always a travel companion of Luigi Cinque;
here it appears in all its vehemence in “Poetry Masaba”, dedicated to Africa
and Masaba, ancestral spirit of the land. The voices are those of Lello and
Urna Chahar Tugchi, amidst tribal percussion and brief saxophone interventions.
Sensual “Ritual 2 Bnet Houaryat And Sax”, Jazz on
Cuban rhythm driven by female voices.
The Mediterranean culture that distinguishes us is
fraternal to the culture of nearby Africa; here is an example of solidarity in
“Blù Siciliano (Processione)”, where songs from our island are accompanied by
Jazz and the sea. Protagonists include the clarinet, Alex Balanescu's violin,
and piano.
A meditative moment with “Soona (Homburg)”, where Indian
culture makes an appearance.
Another hypnotic track is “Ritual 3 Gnawa”, pounding
and incisive, à la Charlie Mingus for those who know the style. Followed by an
example of how seemingly distant cultures can meet through fantasy; “Baires
Afrikan Impression” unites Argentina with Africa through a rhythmic tango.
Beautiful vocal interpretation by Nicole Ewang.
But Cinque never stops surprising; Techno clashes with
avant-garde in “Phrygian Train Berlin”, where the train sets the rhythm,
starting from Marrakesh and arriving in Berlin.
We travel to Mongolia with “Saturnia Silent Song
Revisited” and the splendid shamanic voice of Urna Chahar Tugchi, to finally
reach “El Quinto”, a traditional Spanish motif revisited in an avant-garde Jazz
and Rock key. The track is recorded live at the Museum Of Contemporary Art in
the Roman Aquarium.
Luigi Cinque therefore has a vast culture and
experience in the field, all conveyed here in “Kromosoma Maris”, a sonic
summary without precedent in terms of intensity and forms. MS

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