ZOLDER ELLIPSIS – Il Libro Dei
Tropi
Lizard
Records – Open Mind
Genere:
Jazz, Rock, Avantgarde, Prog Rock
Supporto: cd – 2024
Ogni
musicista ha il proprio modo di esprimere la sua arte attraverso un approccio
del tutto personale, questo consente di distinguerlo dalla massa. Generalmente
chi esula dalle regole non è di facile collocazione, ma questo non è un
problema per chi ascolta o produce, la musica in definitiva è musica e basta.
Quando un prodotto è fuori target, si tende a inserirlo nel mondo del
Progressive in senso generico e il gioco è fatto. Non male neppure il termine
Avantagarde, questo permette a chi si approccia a quel determinato disco di
comprendere di non trovarsi avanti a un suono convenzionale. Di certo non siamo
al cospetto di un prodotto di massa, sappiamo bene che l’ascoltatore medio oggi
non ha intenzione di soffermarsi troppo su suoni astrusi, per questo chi
compone tutto ciò, ha un pubblico definito di nicchia.
Per
concepire questa musica viene in soccorso l’improvvisazione, sulla quale
successivamente ci si lavora sopra per smussare e aggiungere nuove soluzioni.
Questo è il modus operandi del progetto Zolder Ellipsis del tastierista
americano Tom Aldrich.
“Il
Libro Dei Tropi” è il secondo album in studio, dove il termine troping è “l’uso
di una parola o di un’espressione modificata dal significato originale a un
altro”, a testimonianza di quanto detto.
Con
Aldrich, partecipano Sean Moran (chitarra), Chad Langford (basso, voce), Ivo
Bol (synths e samplers), Pierre Aeternus (batteria), e la scrittrice Esther
Mugambi (voce), autrice dei testi che ispirano quest’opera.
Cosa
ci si deve attendere da “Il Libro Dei Tropi” si può intuire, ma non indovinare
al primo colpo, in quanto le soluzioni sono così diversificate fra loro che
solo l’ascolto può rivelare. Rispetto l’album precedente si appone un approccio
più moderno, la musica degli Zolder Ellipsis acquisisce dunque un nuovo
elemento.
Sin
da “Sketch A” si possono captare queste situazioni al limite della dissonanza,
come se fossero due motivi differenti uno sopra l’altro. La batteria di Pierre
Aeternus disegna un percorso in cui la chitarra sembra sfuggire, ma la cosa più
interessante è che tutto ciò non disturba, bensì accalappia l’attenzione in
attesa di nuove sorprese, le quali giungono immediatamente da “Night Crossing”,
e sfido chiunque nel non pensare di trovarsi di fronte a una diversa band.
Tastiere e chitarra dialogano come due comari rendendo il brano vivo fra mondi
di Frank Zappa e Gentle Giant. Una tregua giunge dagli arpeggi iniziali di
“Passed The Storm”, qui le melodie sono presenti privandosi di quella veste
nervosa che ha aleggiato sino ad ora. La chitarra elettrica diventa Rock in
“Feel Like A Man” e qui si è in pieno contesto Prog Rock, e scusate se mi
ripeto, ma per intenderci sto parlando nuovamente di Zappa, Gentle Giant e
questa volta anche King Crimson.
Tortuosi
movimenti di chitarra confermano l’amore per Fripp e soci anche in “BIP” per
poi passare nuovamente a qualcosa di completamente diverso (come dicevano i Monty
Python negli anni ’70), e allora le belle armonie di “Brunette” aprono il campo
a istanti riflessivi e curati. Qui la chitarra elettrica si esprime al meglio
in assolo toccanti e tecnici Personalmente lo ritengo fra i brani più belli
dell’intero album assieme all’eterea “Lydian Riff”, altro contesto per la
chitarra, questa volta acustica. Ritorna il Prog Rock con “Undertow” assieme al
sentore di anni ’70, una bellissima sensazione che di certo non stona nel
contesto. Il basso apre “The Purge”, canzone di matrice Jazz impreziosita dalla
bella e calda voce di Esther Mugambi. Se vogliamo dare il premio “pezzo più
Prog Rock dell’album”, questo spetta a pieno titolo a “Grind And Meridian” che
fino all’ultimo se la batte con la suite conclusiva di quindici minuti intitolata
“Sketch C (Quell)” dove la sperimentazione si sposa con la rumoristica.
Ritengo
“Il Libro Dei Tropi” un ulteriore passo in avanti nella crescita della band, un
disco in cui soffermarsi ad ascoltare con attenzione, senza aver paura delle
destabilizzazioni, perchè anche queste fanno parte del Progressive Rock. MS
Versione Inglese:
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