LEPROUS - Melodies Of Atonement
Inside
Out Music
Genere:
Post Prog Moderno / Metal Prog
Supporto: cd /vinile – 2024
Nell’universo
dell’Heavy Metal, si è potuto assistere negli anni a una ramificazione di stili
davvero sorprendente. Strano per coloro che negli anni ’70 davano il genere
nato e già morto a causa della sua rudezza e non apertura alle contaminazioni.
Il tempo ci ha dimostrato esattamente il contrario, il Prog fans che in teoria
dovrebbe essere aperto a contaminazioni e nuove soluzioni, resta radicato alle
origini degli anni ’70 storcendo il naso alla nuova generazione, mentre il
Metal fans si diverte ad ascoltare nuove sonorità. Una su tutte il Metal Prog,
tanto amato e odiato dagli irriducibili del Metal (mai ci siano le tastiere!),
se poi si va in ambito Black, Death etc. la scena ci propone casi ancor più
clamorosi passando dal groowl al clear per quello che concerne la voce, alcuni
esempi gli Opeth o Anathema. Il discorso sarebbe davvero sterminato, per questo
sintetizzo dicendo che molte band Metal si approcciano alle sonorità moderne
ammorbidendo il proprio stile musicale, questo grazie anche alla bomba
Porcupine Tree che dagli anni ’90 in poi hanno aperto una vera e propria
autostrada. Personalmente ho voluto chiamare questo genere Post Prog Moderno,
proprio per far intendere i nuovi pionieri impegnati a evolvere con le sonorità
odierne il proprio stile, distaccandosi dal passato.
Una
band che sicuramente è nel cuore di molti Metal Prog fans si chiama Leprous e
si forma a Notodden in Norvegia nel 2001, autrice di otto album in studio,
tutti con una personalità sempre sotto la forgia. Fra le caratteristiche della
band ci sono i suoni cupi, evocativi, sinfonici, la bella voce di Einar Solberg
e la ricerca di suoni melodici.
In
quest’ultimo lavoro i Leprous tentano un ennesimo mutamento, o per meglio dire
un distacco ulteriore, con l’intento di andare diretti all’obiettivo emotivo,
rimuovendo tutti gli elementi orchestrali per concentrare tutto maggiormente sui
membri effettivi della band che sono Einar Solberg (voce solista,
sintetizzatore), Tor Oddmund Suhrke (chitarra), Robin Ognedal (chitarra),
Simen
Daniel Børven (basso), e Baard Kolstad (batteria).
“Melodies
Of Atonement” è il nono sigillo formato da dieci canzoni più una bonus track
intitolata “Claustrophobic”.
L’elettronica
aumenta, ma anche la rudezza di certi passaggi, così vengono meno anche i tempi
dispari, denotando quindi la volontà di fare un passo laterale rispetto al
Metal Prog del passato.
Se
vado a considerare, sono questi gli artisti che stimo di più, perché intenti
nella loro carriera a fare quello che sentono di essere al momento,
fregandosene dei fans stessi che nel tempo li ha sostenuti. Si sa altresì che
per uno perso uno nuovo se ne aggiunge. Il rischio però è di invischiarsi in un
contesto di deja vu, nel senso che certi momenti scuri (prettamente nel DNA dei
gruppi nordici) cominciano a essere seriamente inflazionati e ripetitivi, tutto
ciò comunque non resta invasivo nei confronti dell’intento, facendo rilasciare
in un disco almeno tre o quattro frangenti notevoli, come nel caso di “Limbo”, il
triste falsetto di “My Specter” in inevitabile crescendo sonoro, oppure la
durezza di “Like A Sunken Ship” e l’ottima “Starlight” con un assolo di
chitarra finale davvero incisivo.
“Silently
Walking Alone” si avvicina come stile al mondo degli ultimi Pain Of Salvation,
in altri passaggi (“I Hear The Sirens”) anche schegge di Radiohead.
Per
il resto siamo nella normalità. I Leprous sono in evoluzione, forse alla
ricerca di una identità definitiva… Chissà, non sta a me definirlo, resta il
fatto che “Melodies Of Atonement” è un disco a tratti geniale e in altri
monotono, nel complesso un lavoro sicuramente dignitoso. MS
Versione Inglese:
LEPROUS - Melodies Of Atonement
Inside Out Music
Genre: Modern Post Prog / Metal Prog
Support: cd /vinyl - 2024
In the universe of Heavy Metal, one could witness over
the years a truly amazing branching of styles. Strange for those who in the
1970s gave the genre born and already dead because of its roughness and
non-openness to contamination. Time has shown us exactly the opposite, Prog
fans who in theory should be open to contaminations and new solutions, remain
rooted to the origins of the 1970s turning their noses up at the new
generation, while Metal fans enjoy listening to new sounds. One above all Metal
Prog, so loved and hated by Metal diehards (never let there be keyboards!), if
we then go into Black, Death etc. the scene offers us even more resounding
cases going from groowl to clear as far as vocals are concerned, some examples
Opeth or Anathema. The discourse would be really endless, so I summarize by
saying that many Metal bands approach modern sounds softening their musical
style, this thanks also to the bomb Porcupine Tree that from the 90s onwards
have opened a real highway. Personally, I wanted to call this genre Modern Post
Prog, just to imply the new pioneers committed to evolving with today's sounds
their own style, breaking away from the past.
A band that is surely in the hearts of many metal prog
fans is called Leprous and formed in Notodden, Norway in 2001, author of eight
studio albums, all with a personality always under the forge. Among the band's
hallmarks are dark, evocative, symphonic sounds, the beautiful voice of Einar
Solberg and the search for melodic sounds.
In this latest work Leprous attempts yet another
shift, or rather a further detachment, with the intention of going straight for
the emotional goal, removing all orchestral elements to focus everything more
on the actual band members who are Einar Solberg (lead vocals, synthesizer),
Tor Oddmund Suhrke (guitar), Robin Ognedal (guitar),
Simen Daniel Børven (bass), and Baard Kolstad (drums).
“Melodies Of Atonement” is the ninth seal consisting
of ten songs plus a bonus track entitled ”Claustrophobic”.
The electronics increase, but so does the roughness of
certain passages, so the odd times are also dropped, thus denoting a
willingness to take a lateral step away from the Metal Prog of the past.
If I go to consider, these are the artists I value
most, because intent in their careers on doing what they feel they are at the
moment, not giving a damn about the very fans who have supported them over
time.
It is also known that for one lost a new one is added.
The risk, however, is to become entangled in a context of deja vu, in the sense
that certain dark moments (purely in the DNA of Nordic bands) begin to be
seriously overblown and repetitive, all of which, however, does not remain
invasive toward the intent, making them release at least three or four notable
bangs in an album, as in the case of “Limbo”, the sad falsetto of “My Specter”
in inevitable sonic crescendo, or the harshness of “Like A Sunken Ship” and the
excellent “Starlight” with a truly incisive final guitar solo.
“Silently Walking Alone“ comes close in style to the
world of the latest Pain Of Salvation, in other passages (”I Hear The
Sirens") even slivers of Radiohead.
Otherwise we are in the normalcy. Leprous are
evolving, perhaps in search of a definitive identity... Who knows, it's not for
me to define, the fact remains that “Melodies Of Atonement” is a record at
times brilliant and at others monotonous, overall a definitely decent work. MS
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